Chi può ferire un dio?
Saori non ha fatto i compiti a casa, ché la mitologia è piena di eccezioni, un po' come la lingua greca, dove le regole sembrano essere messe sulla grammatica per far impazzire i liceali.
Ci sono molti modi per ferire un dio; che lo faccia un suo collega, ad esempio. Oppure, che un mortale utilizzi un'arma concepita a questo specifico scopo (chiedi ai norreni, ché loro ne hanno a carrettate di queste cose).
Ora, io capisco perfettamente SaoriAtena, ché quando ti scodellano che tu sei, in realtà, una dea, ti senti invincibile. Roba che non ti stupiresti poi molto se, un bel giorno, dovessi compiere un miracolo o due, così per noia; anzi, ti stupiresti del contrario. Ma SaoriAtena non è esattamente una dea, ché il suo involucro è fatto di carne e sangue. Ed è quindi più che fallace, qualora una freccia ti si dovesse accidentalmente piantare in mezzo alle costole. Dolore semprevivo, insomma. Dolore semprevivo che un tuo Santo è ben lieto di scodellarti. Magari pensa pure che ti possa servire a dimostrare di essere Athena. Ci vedo tanto della passione, in quello stillicidio di ore che si assottigliano, in una corsa per estrarre la freccia dal petto di SaoriAtena. E chi, meglio di chi ti è accanto - ad un passo di distanza - è più tagliato per tradirti?
Chiedilo a Giuda. Poi ne riparliamo.
Mi è piaciuto lo straniamento di SaoriAtena, così simile ai postumi dell'anestesia, quando ti risvegliano per vedere se tutto è andato bene, e tu vorresti solo essere lasciata in pace, in quel mondo galleggiante fatto di Valium e bei sogni, dove il dolore della ferita e dei punti che tirano non arriva a sfiorarti.
Invece uno sconosciuto - l'Ariete, riconosciuto tramite quelle corna improbabili che Mu sfoggia ai lati del collo - la costringe a resistere, e a me è sembrato di leggere più fastidio, nelle parole di SaoriAtena, che altro. E sì alla tristezza - al dolore - che ha colto SaoriAtena alla perdita del Cancro. Sì, sì, sì. E, davvero, altri sono morti prima di lui - e Aiolos e tutta la casta d'argento, e... - ma nessuno era come lui. |