È passato del tempo, troppo tempo a mio avviso. Mai mi ero presa così tanto tempo prima di una mia recensione. Devo dire che sono state delle settimane un po’ off, come ben tu sai ma eccomi. Questa mattina ho deciso di non chiudere il sole fuori (letteralmente parlando) e di dedicare le mie energie a questa recensione. Le tue storie (questa come Feel The Moment), sono sempre state il sole durante i lunghi giorni di buio. E, da quando ho letto questo capitolo fino a questo momento, l’ho dimenticato. Mi sono lasciata avvolgere dal buio, forse perché ne avevo bisogno e ho allontanato la mia giornata di sole, per questo oggi non lascio il sole fuori e lo faccio passare attraverso la finestra, per riscaldare la mia stanza e me. Devo anche dire che sono abbastanza nervosa, non recensisco da po’ e lo sento.
Ho voluto fare questa premessa per scusarmi, non con te Polveredigente aka Anto ma con Raccontami Una Storia. Mi voglio scusare per l’assenza, la mancanza di attenzione e per questo mio momento di legame con la storia che è mancato in queste settimane. Te lo dico spesso (e adesso sto parlando a te, mio fiorellino di campo, che stai leggendo e madre di questa meraviglia), recensisco per me stessa. Non per fare una favore a te, non perché spinta dalla nostra amicizia o per altro. Recensisco perché ne sento il bisogno e scrivo tutto quello che mi va di dire, come queste lunghe premesse. Raccontami Una Storia è sempre stata come uno specchio per me, dove mi vedevo da fuori e forse non volevo essere vista e mi sono nascosta. Forse sono qui anche per capire quel perché senza risposta che mi assilla da giorni. E come vedi, ecco il mio egoismo, ecco il mio bisogno prima di quelli del mondo. La prova che recensisco solo per me stessa e il bisogno di farlo subito, quasi tutte le volte. Il mio momento da sola con la storia e i suoi personaggi. Ma direi di aver detto anche troppo, quindi iniziamo.
Posso dire che ho letto la prima frase e ho iniziato a sorridere con una stupida, urlando: “Quanto mi sono mancati”? Perché è vero, ho già letto questo capitolo ma è anche vero che mi sono mancati. I pensieri di Harry, tutto quel: “Un ossimoro che cammina, vive, si muove in un mondo frenetico e tecnologico ma pensa, agisce e tocca come se appartenesse ad un’altra epoca, ad un’epoca solo sua, sempre sua”, il mio cuore non può reggere e non capisco come io abbia potuto pensare di andare avanti nella mia vita, senza aver elogiato in un modo appropriato questo, come molti altri passaggi. Also, preparanti a tante citazione perché questo capitolo deve essere citato tutto.
E resto imbambolata a rileggere frasi come: “come uno schiaffo in pieno viso a tutte quelle convinzioni e falsi miti che ci vedono solo come amici” che mi spingono a pregare ogni tipo di divinata. O il momento di descrizione di quando Harry si allontana per fare una foto a Louis, quel: “Ed i suoi occhi hanno il colore del mare”. Ti risparmio la trascrizione di tutta la scena ma quando parla dei suoi occhi, con queste frasi brevi e profonde, non posso non percepire l’intensità di essi. E mi ci perdo, in bene o in male perché alle volte non hanno colore, altre volte sono in tempesta ma poi ci sono quelle volte che sono del colore del mare e mi rilasso.
Una parte di me vuole fare la brava e trascrivere al minimo le citazione ma di fronte una frase come: “e la parola amici esce come un fiotto di sangue, dolorosa ma involontaria e tremendamente necessaria, perché siamo questo” come posso stare in silenzio e passare avanti? Se non fosse per la mia decenza di scrivere una recensione un minimo decente e degna di essere letta, avrei finito per pubblicare una recensioni solo con citazioni e sotto scritto: Ogni volta che penserai di non essere brava, per favore, rileggi questa recensione. Perché davvero, le frasi in questo capitolo, sono la mia ossessione.
Dopo il “giustissimo” pronunciato da Louis, c’è un lungo passaggio (che non andrò a trascrivere per la decenza di cui ti parlavo prima) che mi ha strappato il cuore dal petto, dove Harry descrive prima il sorriso falso di Louis (quel “sorride falso” cosi in contrapposizione al “ride bellissimo”) e dopo descrive i suoi movimenti falsi, il suo entrare nel personaggio. Ma davvero, quel: “e i jeans strappati che oggi indossa sembrano ricucirsi, per ritornare alla perfezione, per raggiungere la perfezione” è un’immagine bellissima. La mente vive per immagini, tutte le informazioni che riceve le vede sotto forma di immagini e quando ho letto questa frase, ho proprio visto Louis indossare dei jeans strappati, ricucirsi, per tornare perfetti. Ed è stata una immagine dolorosa da una parte ma molto illuminate, bellissima, da far esplodere il cervello dall’altra.
Ho capito che questa recensione sarò io che rileggo un passaggio, mi emoziono e lo verrò a scrivere su questo foglio bianco, cercando di non citare tutto per la decenza di un buon lavoro ma morendo in una frase. E la frase in questione è; “ed il suo corpo nudo al centro del mio letto anche se con tutti i vestiti ancora addosso” e ovviamente tutto il passaggio precedente a questa frase, che ha completamente privato ai miei polmoni della loro aria ma questa frase in particolare è qualcosa di unico. Quel riferimento al volere il corpo di Louis al centro del suo letto, nudo ma anche vestito. Non posso spiegare l’emozioni ma ti riempie. Passerei la vita a rileggere quella frase senza stancarmi mai. Come ho detto anche prima, la mente vive di immagini e tu inizi la frase e la tua mente vede un corpo nudo al centro del letto ma finisci la frase ed è completamente vestito. La senti la mia mente impazzire per questa frase?
“in una giornata di sole magari” e mi manca il fiato al pensiero che non sará più al mio fianco quando New York verrà di nuovo riscaldata dalla primavera <- questa frase mi ha spezzato il cuore, sia all’intero della storia sia fuori, nella mia vita.
Ho sempre amato prestare attenzione e notare piccoli gesti, per poi dargli la giusta importanza ed Harry mi rappresenta molto sotto questo punto di vista. Ed Harry lo fa spesso, quasi sempre. Si ferma a notare i gesti veloci di Louis, facendoli vivere anche a noi, noi distratti dalle parole. Quindi puoi immaginare me quando: “un movimento impercettibile per chiunque, ma non per me che di lavoro noto i particolari e per passione venero lui” soprattutto per quel “e per passione venero lui” è stato bellissimo.
“Spogliati di tutto quello che non serve, non voglio vedere nulla sul tuo viso se non felicità” e qui avrei tanto da dire, sia sulla frase in sé sia su tutto quello che aggiunge dopo Harry. Come, per esempio, il suo parlare di “guerra d’amore” creando una metafora bellissima, soprattutto quando dice che Louis sorride leggermente e riesce a vedere la ritirata delle truppe che non volevano il bene del ragazzo tra le sue braccia, che mi ha commossa. Perché in questo capitolo hai regalato delle immagini, immagini che sono semplici ma estremamente forti. Immagini che ti toccano e che dopo sono difficili da lasciare andare. Come lo spogliarsi o lo volere vedere nudo in quel parco.
"ma con te è cambiato tutto in un attimo, ogni volta che respiravamo la stessa aria, che ti toccavo, che mi guardavi, era un pezzo che mi sfuggiva e che tu sapientemente carpivi per metterli insieme, come un vecchio puzzle trovato in cantina” si avvicina pericolosamente e la voglia di baciarlo freme sotto la superficie “e sarà che sto impazzendo, sará che non conosci ancora ogni cosa ma fra le tue mani anche io mi sento completo, senza crepe, senza pezzi mancanti.” <- T H I S ! Ragazza mia, questa parte è tutto. Come tutto quello che viene detto prima di questa frase conclusiva, che non trascrivo perché è tutto contenuto nel capitolo ma questa parte voglio metterla in mostra, non per me stessa ma per te. Per mostrarla a te.
“e quei problemi oggi sembrano chiusi nei suoi occhi, quegli occhi che per troppo ho visto in bianco e nero e adesso urlano di colore” anche qui, non trascrivendo l’intero pezzo, mi limito a morire in una frase e che frase, lasciatelo dire. Forse lo avrai capito ma quando Harry parla dei colori di Louis, puoi davvero sentire le rottole nel mio cervello andare in contro circuiti. È davvero la mia fissa. Ma tolta la frase (quel “adesso urlano di colore” piango sempre tutto), tutto il passaggio precedente è degno di nota. Tutto quello che dice sul viso di Louis ma soprattutto sulla casa piena di urla e discussioni ma dove ci torni sempre perché è casa, in cui mi sono rivista molto.
“i suoi occhi sono in tempesta, e so che in qualche modo dovrei essere felice di tutte le sfumature che lo colorano, ma il blu non è chieto come vorrei, concentrandomi potrei davvero vedere le pennellate di nero che sporcano quel mare perfetto” ricordo di averti detto o meglio confessato, durante la mia lettura in diretta, che leggo Raccontami Una Storia per sentire parlare Harry dei colori di Louis e come ti ho da poco detto; è la mia fissa. Davvero, ogni volta mi trovo catapultata in emozioni diverse e lo adoro. All’inizio, quando gli occhi di Louis erano ancora coperti, ricordo che dopo passavo ore a girare in tondo per riprendermi o mi passavo le mani tra i capelli come una folle. Alle volte mi ritrovo a piangere e altre a sorridere. O, ancora come adesso, a gesticolare come una folle cercando di capire, nella frustrazione, come queste frasi e immagini cosi perfette possano esistere.
Arrivata a questo punto, vorrei prendermi un secondo per ringraziarti (e ringraziare Harry) ancora una volta per le tematiche che Harry fotografa e che dopo ci racconta. Soprattutto per tutte le ragazzine o ragazze (magari anche ragazzi) che leggono questa storia. Sono tematiche delicate ma che vengono trattate benissimo e lasciano davvero tanto.
Questo capitolo è formato da una serie di immagini e questa mia recensione è una serie di frasi da mettere sotto i riflettori. Perché questo capitolo non ha bisogno di complimenti, questo capitolo non ha bisogno di altre parole o spiegazioni, questo capitolo non ha bisogno della mia recensione ma tu sì. Tu che hai creato tutto questo e non te ne rendi conto. E sono alla conclusione del secondo pezzo, quando Harry trova Louis in casa sua e Louis apre il suo cuore, mostrandosi. E io sono in lacrime e non me ne vergogno e mi mangio le mani e urlo perché è tutto unico di suo e non ho altro da aggiungere. E vorrei trascrivere ogni cosa, evidenziarla e appendere il tutto in tutta la città. Allora prendo la mia frase e la lascio qui, per mostrarla a te: "poi sei arrivato tu e la tua dannata macchina fotografica” sorride forte e le onde scure non danno così tanto fastidio a pensarci bene “ehi ragazzo dagli occhi blu sei triste, innamorati di me”.
Attenzione, momento non previsto durante la scrittura:
Mentre scrivo questa recensione, mi sono resa conto di una cosa, una differenza. Quando mi ritrovavo a recensire Feel The Moment, tendevo molto a parlare di me, delle mie emozioni, dei miei ricordi, nei miei momenti. Momenti e pensieri che vivevo attraverso loro. Ma raramente mi ritrovavo davvero a parlare di loro. Forse perché lo facevo già in privato nella nostra chat, forse perché sentivo che era più importante condividere cosa mi facevano provare. Anche perché i capitoli erano qualcosa di unico e c’erano poche parole che potessi davvero aggiungere. Ma qui è diverso.
All’inizio ho cercato di recensire nello stesso modo ma lentamente, le mie recensioni sono cambiate. E te ne parlavo spesso, del modo in cui cercando il mio metodo di recensire questa storia, è stata una mia ossessione per un bel po’, questo cercare di capire come fare. E durante questa recensione l’ho capito. Feel The Moment mi spingeva molto a guardare dentro di me, a scavare nei miei ricordi, a mettere a posto vecchi tassali consumati dal tempo. E io ero loro, ero completamente loro, talmente tanto loro che ancora adesso non ne trovo il confine. E quindi parlare di me e di quello che avevano lasciato in me era inevitabile ma con Raccontami Una Storia è diverso e me ne rendo conto adesso, mentre Louis parla di se stesso ma io non ho scritto come quel discorso è stata la trascrizione di tutta la mia vita, fino a qualche anno fa.
Come ho detto all’inizio, questa storia è uno specchio sulla mia persona. Come una persona conosciuta da poco che, attraverso la sua storia, ti aiuta a capire la tua. Un po’ come te. Raccontami Una Storia è te, che mi fai da specchio e mi aiuti a vedermi da fuori, con tutta la mia forza che continuo a ignorare e il coraggio che fingo di non avere. Basta guardare la differenza tra li scleri in diretta di Feel The Moment e quelli di Raccontami Una Storia, che sono un continuo trascrivere di frasi. E allora mi chiedo: Se la storia non ha bisogno di me e io non scrivo di me, a chi sto parlando? e l’ho capito. L’ho capito mentre scrivevo.
E tutto questo non era previsto ma è successo e mi sono fermata, ho riletto la recensione fin ora scritta e in tutta la recensione, per tutto il tempo, io ho parlato a te, mi riferisco a te, sto evidenziando la storia per te. Come ho detto a un certo punto in questa recensione, adoro notare i piccoli dettagli per poi dargli la giusta importanza e quando mi ritrovo a leggere questa storia, faccio esattamente questo. Che sia durante lo sclero in diretta o in una recensione; metto in evidenza la storia, le parole, i gesti, i momenti. Ma se io conosco già la loro importanza, per chi li sto mettendo in evidenza? Due capitoli fa, dopo aver finito di leggere, mi sono detta “non ho niente che voglio dire sul capitolo” perché si descriveva da solo e non aveva bisogno delle mie parole ma tu sì.
Perché tu non sei in grado di vederne la bellezza, il potenziale, la forza ma io sì. Io che recensisco per me stessa e che leggo per me stessa. Io che noto i piccoli dettagli e che vivo di frasi. Io che finisco di leggere e mi sento blessata (questa parola non ha traduzione nel mio vocabolario) ogni volta che ricordo di conoscerti, di conoscere la persona dietro polveredigente. Nello sclero in diretta ti ho detto che, questa: “il mio piccolo grande uomo, il ragazzo pieno di nulla che si è rivelato essere tutto” frase rappresentava molto te, o meglio il modo in cui mi sento da quando sei entrata nella mia vita. Il modo in cui mi sentivo nulla ma tu mi stai facendo capire che posso essere tutto.
In conclusione, recensisco ancora per me stessa ma alle volte mi rendo conto di voler solo trascrivere, con tanto di fanali e insegne al neo con sopra scritto: “Questa meraviglia l’hai scritta tu” o “E per fortuna che era un capitolo che non ti convinceva ma questa meraviglia l’hai notata nel capitolo?”. Diciamo che è un modo carino per farti sapere che ci saranno sempre più citazioni e non mi scuserò più della cosa ahahah. Ma no, a parte gli scherzi, non so da dove è uscito fuori tutta questa realizzazione ma volevo comunque condividerla con te. E' tutto molto confuso, forse non si capisce niente e forse non ho detto tutto ma adesso è il momento di tornare alla recensione.
T H I S -> mi sistema un riccio dietro l’orecchio <- T H I S
Capisco quello che ho voluto spiegare prima, quando mi ritrovo a leggere i pensieri di Harry sul regalo di Louis e trovo l’intero pezzo meraviglioso e vorrei trascriverlo qui e poi mi rendo conto che non ha bisogno di parole, perché è completo e allora capisco che voglio fartelo solo vedere come lo vedo io. Quello che scrivi in questa storia, si auto completa da solo ed è bellissimo.
- - > “lo bacio come per assaporarlo, lo bacio fino a perdere la concezione di tempo, legge, spazio, lo bacio dove i nostri baci sono illegali ed eterni, e poi mi allontano, lui è ancora lì, con gli occhi che sfarfallano e con le labbra schiuse e lucide, ancora più gonfie, ancora più rosse, e lo bacio ancora una volta, per poi costringermi contro lo schienale e sfiorare le mie di labbra, come in stato di trance.” < - -
Al pezzo citato sopra vorrei aggiungere anche “e la bocca bagnata di me” e andare avanti con la mia vita.
Prima di passare all’ultimo pezzo e alla conclusione di questa recensione lunghissima, lasciami citare due frasi che sono qualcosa che lasciano tanto. Tipo: “e il tuo palmo vuoto è stato riempito con la mia di mano, per stringerci senza catene, per camminare uno al fianco dell'altro” che è davvero una dichiarazione d’amore e anche: “mi vede davanti a lui come una certezza ed io certezza mi sento nel suo mondo” che è vera poesia.
Sarà difficile sopravvivere ma soprattutto recensione l’ultima parte, che urla CITAMI in ogni parola scritta. E vorrei davvero citare tutto e parlarne ma non c’è niente che io possa aggiungere e vorrei solo farti sentire la mia voce mentre leggo e espressioni sul mio viso piene di emozioni. Ma suppongo, e questo te lo avevo anche detto, che ci sono emozioni che restano al lettere ma davvero, sotto mio consiglio, rileggiti ad alta voce l’ultimo pezzo. Magari d’avanti a uno specchio, cosi da poterti guardare e dopo, se ti va e anche da parte mia, fatti un applauso o datti una pacca sulla spalla e complimentati, di vero cuore, per il lavoro svolto. Perché, tesoro mio, hai creato un capolavoro che mi ha completamente fottuto il cervello e rubato il cuore.
E dato che abbiamo appurato che è un capitolo da citare, ecco alcune delle mie citazioni preferite, e sei pregata di leggerle tutte, grazie:
_ Abbiamo tentato di affogare le parole in una bottiglia di vino rosso che non ha fatto altro che rendere noi più pesanti e loro più scivolose, e più la presa aumentava per affogarle, e più loro guizzavano in superficie < - - GENTE, QUESTA FRASE E’ ORO
_ e subito dopo un bicchiere d'acqua, ma è un secondo e contro il frigo c'è anche Louis, il busto avvolto da un mio maglione che lascia le gambe muscolose nude, il sorriso bastardo e un sopracciglio alzato, e poi una lunga sorsata direttamente dalla bottiglia. Sto impazzendo, è chiaro, lo vedo anche quando non c'è, ha lasciato un'orma così pesante nella mia vita che in sua mancanza il mio cervello lo immagina comunque al mio fianco, lo materializza per ricordarmi che in realtà svegliarmi e trovarlo per casa come se fosse casa sua è l’unica cosa che in realtà voglio < - - DATEMI QUESTO NELLA MIA VITA E SARO’ FELICE PER SEMPRE
_ se all’inizio lo consideravo bello più parla e più mi lascia senza fiato, perché è quello che fanno le persone interessanti, un’ora prima sono solo belle, poi ti mostrano con orgoglio le ferite e diventano le più belle, le uniche che resteresti ad ascoltare anche quando non parlano < - - LA VERITA IN PAROLE
_ "Ho bisogno di dirti cosa provo" < - - MA IL PRONTO E’ QUESTIONE DEL MEDIOEVO? LO ABBIAMO DIMENTICATO INSIEME ALLA MACCHINA PER RIANIMARE IL CUORE? MA SI PUO’ INIZIARE UNA CONVERSAZIONE COSI, SENZA AVVISARE O FARE ALTRO? MI DEVI CHIAMARE PRIMA DI QUESTE USCITE O CI LASCIO LA VITA, DANNATO
_ la voce di Louis arriva affannata e dolorosa, come sale sulle ferite, come se si stesse trattenendo da tutta una vita e fosse arrivato il momento di scoppiare, come un vulcano che erutta e distrugge tutto quello che trova sul suo passaggio, lasciando cenere e nulla < - - IO SONO CENERE E NULLA DOPO QUESTO PASSAGGIO (uso il capslock primo, perché sto davvero urlando quello che scrivo e secondo, perché non so in che modo far notare i miei commenti dato che adesso saranno solo citazione, quindi perdonami).
_ "Cosa?" chiedo a corto di fiato e la terra sembra tremare sotto i miei piedi, ed il mio corpo stesso è l’epicentro o forse mi sbaglio, forse Louis è l’epicentro, forse devo solo aspettare che mi distrugga, forse lo devo solo far parlare < - - ME. HA DESCRITTO ME. STA PARLANDO DI ME. QUESTA SONO IO. MI STATE DISTRUGGENDO, TUTTI E DUE E IO MUOIO QUI
_ "Zitto, sono i due minuti di coraggio folle che mi spettano al mese e se parli non ti dirò più cosa penso" < - - Di questo concetto di vita ne farò un mantra. Mi prederò anch’io i miei due minuti al mese di coraggio folle, fino a farli diventare due minuti a settimane e poi al giorno.
_ perdo tempo, fiato, voglia, perché ho paura < - - LA MIA VITA IN UNA SINGOLA FRASE
Quando Louis dice che ha rubato un telefono da un borsone negli spogliatoi, quel bambino che ho sempre visto in lui, si mostra prepotente. Ho davvero visto l’immagine di un bambino, che ha rotto qualcosa e va dalla sua mamma, con quei due minuti di coraggio al mese e confessa tutto. E tra il mio corpo che vuole distruggere qualcosa per l’adrenalina che sente in esso, il mio cuore che batte come un ossesso messo in prigione per sbaglio e gli occhi che non sanno se urlare con delle lacrime e rimanere spalancati in un silenzio doloroso, questo momento mi ha fatto tenerezza.
_ "e quindi ti giuro, ti giuro che ci ho provato ma non ce la faccio” il mio cuore si ferma, è solo un istante “Capisci che io cercavo in tutti i modi di non perdere la testa e me l’ero già fottuta? Ed io lo so che tu sei un uomo adulto e tutto quanto, ma deve avvenire sempre tutto lentamente?” __Oh, piccolo Louis, niente sta andando lentamente. Tutto sta correndo, non lo senti? Il mio cuore, il tuo, quello di Harry. Tranne il respiro, quello si è fermo e tutto questo l’ho già letto ma il mio fiato è immobile mentre il tempo corre e io sento le lacrime. Tu non le senti?
E vorrei trascrivere tutto quello che succede prima di quel: “lo stiamo facendo senza alcuno sforzo, ci stiamo” ma davvero, il mio cuore non ha mai battuto cosi tanto e il mio respiro, dannazione il mio respiro. È stato come annegare, Louis parlava e io annegavo e l’unico pensiero che continuavo a urlare era: Cosa stai dicendo Louis ma poi arriva Harry e dopo questa frase, tutto torna calmo anche se tutto mi ha turbato ed è stato come correre, correre fino a sentire male ovunque, dentro e fuori. Ero completamente spaventata. E poi penso che hai detto che questo capitolo non ti soddisfaceva e volevo urlartelo contro per fartelo vivere. Che poi è quello che sta succedendo e che ho fatto in questa recensione interminabile.
“ma dopo questi mesi in cui mi ha abituato ad un rapporto di contatto, senza social network, senza mi piace per dirmi che mi stava pensando, senza messaggi perché non gli avevo augurato la buonanotte, senza alcun tipo di intermediario se non la sua voce e la mia, se non il suo corpo ed il mio, mai avrei immaginato che questa conversazione potesse avvenire tramite un telefono” __ La bellezza di Louis è qualcosa a cui non mi abituerò mai e sono felice della cosa. Voglio solo conoscerlo ancora e amarlo ancora di più di quello che già faccio.
_ fino a fargli capire che può cambiare tutto in un secondo, che alcuni fra i più grandi sconvolgimenti dell’umanità sono avvenuti in un secondo, ma non è questo il momento, non è questo luogo, non è questo il mezzo < - - non ho più forze in corpo but T H I S
E ci siamo, dopo davvero troppo ore di recensione, siamo alla fine. Non so cosa dire a questo punto ma grazie. Grazie per questo capitolo, Grazie per essere la mia Raccontami Una Storia, Grazie per aver fatto entrare il sole nella mia finestra. Grazie per farmi essere meno Nulla ma più Tutto. Spero che questa recensione ti arrivi ma che soprattutto ti permetta di vedere la bellezza di questa storia e in particolar modo di questo capitolo.
Alla prossima,
Ti voglio bene
Anna |