Recensioni per
A Voice Over The Pain
di tris_chase
Recensire questa breve storia è doveroso perché ha tutta l'aria di essere un esperimento (di certo la costruzione è particolare e forse un po' azzardata), e io credo che gli esperimenti vadano sempre premiati. Innanzitutto mi complimento con te per il coraggio, perché trovare una costruzione come la tua e che parla non solo di un momento delicato come l'overdose di Sherlock, ma trattato con brevi deduzioni è una cosa notevole già solo nell'idea. Poi, indubbiamente, la scrittura colpisce. A mio avviso la costruzione è rapida ed efficace. Le parole di John scritte in corsivo che incalzano il dormiveglia (lo definisco in questo modo perché non mi vengono altri termini, ma forse la parola è inappropriata) e che, di fatto, lo riportano indietro, rendono il testo molto veloce e danno un ritmo senza cui, probabilmente, la storia avrebbe perso di incisività. Qui invece ogni frase pesa come un macigno, ma scivola via allo stesso tempo perché non c'è tregua e c'è già subito altro a cui pensare. Le deduzioni di Sherlock rendono l'idea della confusione mentale in cui si trova, e il loro trasformarsi in sentimenti (tra cui quello più grande: la paura di deludere John) sono un'evoluzione inaspettata e molto affascinante. A un certo punto, in Sherlock, comincia a prevalere il desiderio di non far soffrire Sherlock, più che quello di non morire. Il che è... beh, notevole. Non me lo aspettavo affatto. Soprattutto se consideri che, a mio avviso, una delle ragioni che tenevano Sherlock legato al suo stato di incoscienza era l'idea che John fosse lontano da lui, che fosse andato via con Mary e che lo avesse abbandonato. |