Recensioni per
Violin solo
di Rosebud_secret
Oddio. Quanto dolore terribile. E quanti ricordi… do you miss, me, Rosebud? |
Ciao, sono anche io un'universitaria in crisi, in pieno panico pre esame, che non fa altro che lamentarsi perché non riuscirà mai a finire di studiare in tempo. Mi sono fermata a leggere, un po' perché non riesco a far altro che procrastinare, ma principalmente perché mi ha colpito il titolo di questa oneshot. |
La tua bella storia vive del contrasto tra il mondo del sogno e quello della realtà: è vero che ciò che occupa la mente di Sh, durante la notte, è soffocante per le angosce che si liberano in immagini che tu hai scelto con rara efficacia (“…Fiumi di colori si mescolano a volti, suoni e composizioni…”) ma il risveglio è peggio, è quasi luttuoso per chi sa di aver perso la sua ragione di vita. Spariscono i colori, sia pur violenti ed innaturali, e ci si trova in un’atmosfera spenta ed opprimente che tu raffiguri con precisione puntuale (“…silenzio…grigia luce…fascio spettrale…ecc…”). Ritorna l’idea di quel John della terza serie, che abbiamo visto così diverso dalle prime stagioni, quasi estraneo al mondo di Sh e perso in un’altra realtà, incapace di comprendere che realmente Holmes non può più fare a meno di lui. L’ultima frase che chiude il capitolo è come una candela che si spegne, inesorabilmente. Molto IC, tutto, ed anche quel Mycroft che accompagna costantemente il fratello minore, anche nel suo inconscio e, pur nella sua incrollabile ed algida tensione al giudizio ed al rimprovero, manifesta per lui un grande affetto. Hai scritto con precisione e varietà lessicale, cura nell’equilibrio delle frasi, perfettamente adeguate al contenuto: più articolate nel sogno di Sh, più corte e contratte, quasi sofferenti, nella descrizione della realtà. Brava. |
è bellissima non ci sono mote parole ma sappi che è bellissima |
Beh, se stare sotto esame ti fa produrre cose del genere... :D |
Una delizia inattesa proprio nel periodo giusto (nel periodo in cui l’eterno angst di Sherlock sembra far vibrare qualcuna delle mie corde) |