Beh, direi che postare su EFP ti ha portato sicuramente più fortuna perché eccomi qua a recensire :)
Diciamo che trovando il fandom di Maze Runner un po' smortino ultimamente, ho decido di darmi da fare in prima persona quindi dopo aver pubblicato io una storia (che non si è filata praticamente nessuno nell'immediato, quindi cara mia ti capisco), ho deciso di recensire praticamente ogni cosa comparisse sulla home del fandom. Quasi, sono umana anche io, non mi piace proprio tutto tutto quello che c'è qui, ecco.
Questo giusto per farti capire in quanti modi strani ci si possa imbattere nelle storie. Perciò aspetta e spera, abbi fiducia continua a postare e vedrai che anche su Wattpad qualcuno si paleserà.
Bon, dopo questa premessa, facciamone un'altra: cosa premia la sottoscritta quando giudica una storia letta. Come prima cosa, sarò impopolare, io guardo il come. Al cosa ci penso in un altro momento, ma se il come è a posto, mi puoi raccontare la storia più brutta del mondo ma vedrai che riesco a finirla. Tu hai padronanza del codice html -per questo la grafica è curata- e anche della grammatica italiana. Quindi sappi che hai trovato una fan della tua storia (per quanto ci si possa definire fan dopo aver letto un capitolo di una ff).
In ogni caso, dopo aver dimostrato la mia evidente mancanza del dono della sintesi, parliamo della trama che da qui si aprirà in chissà quali meravigliosi modi.
La descrizione del risveglio nella scatola è perfetta, mi è piaciuta davvero. Devo dire poi che scoprire Judith in compagnia di altri ragazzi mi ha sorpreso non poco: credevo fosse una classica nella quale la protagonista viene sputata in mezzo alla mandria di uomini tra i quali ci sarà senza ombra di dubbio il suo grande amore... ma qui sembra leggermente diverso. Bellissima la scena delle mani che si stringono, e altrettanto la frase che la richiama ad inizio capitolo.
Mi sembra di capire che ci sarà un'occhio di riguardo per l'introspezione... vediamo un po' cosa ci riserva il futuro!
Detto questo, con tanti complimenti mi dileguo.
Alla prossima,
Mel |
