Solitamente non sono una grande amante dell'introspettivo, ma qui è diverso. Qui non ci esponi i pensieri del protagonista come fossero un noioso decalogo, ma al contrario ci fai entrare dentro la sua testa, facendoci provare in prima persona il dolore e lo strazio provato da Dave.
Non ti limiti ad esporci i suoi pensieri, per capirci. Ci fai vivere i suoi pensieri, e porti l'immedesimazione del lettore alle stelle.
Hai descritto la rovina di un uomo, il baratro in cui Dave è caduto, con estremo realismo. I fugaci ricordi dedicati alla sua perduta Leah, le crisi di pianto alternate a momenti di pazzia isterica, il voler ricordare (quando chiede a Jay di mettere quella canzone che, suppongo, gli ricorda i suoi momenti felici con Leah), e assieme il voler dimenticare.
E poi la figura di Jay, un ragazzo di ventisei anni che, eppure, sembra essere l'unico appiglio di Dave. Mi piace il modo in cui insiste, in cui cerca in tutti i modi di tirare Dave fuori dal baratro. Jay è un personaggio che mi ha incuriosito molto perché, nonostante non incarni certo lo stereotipo del "bravo ragazzo", si dimostra un ottimo amico per Dave, riuscendo infine (o almeno, così ci fai intendere nel finale) a salvarlo dal baratro della depressione e dell'alcolismo.
Ci sono rimasta davvero male quando ci hai rivelato che Dave sussisteva in questa sorta di limbo logorante da cinque o sei anni. È un lasso di tempo (di tempo perduto) così esteso, che mi riesce difficile credere che, dopo quel Da oggi ricomincerò a vivere, Dave metterà seriamente in pratica i suoi buoni propositi. Anche se voglio crederlo, ovviamente.
Se c'è un'altra cosa bella in questa storia, sono proprio i dialoghi. Li ho trovati molto spontanei, molto realistici, per nulla impostati o forzati.
Detto questo, sono rimasta complessivamente molto soddisfatta da questa lettura. Questa storia mi ha attirato subito sin dal titolo e dalle prime battute, sia per lo stile che hai usato, sia perché hai saputo raccontarci gli effetti devastanti di una delusione d'amore in modo per nulla esagerato e, soprattutto, credibile e realistico. Trovo anche che la tua scelta di focalizzarti su un personaggio maturo, un uomo di trentacinque anni invece che il consueto ventenne, sia stata un'altra scelta originale.
Bene, non mi resta che farti i miei complimenti!
Silvar |