Ciao!
Le storie tra alunno-professore mi piacciono sempre tantissimo, forse perché anche io ne ho vissuta una simile e quindi mi ricorda un po' quell'uomo che entrò dalla porta della mia classe con un accento napoletano!
Ho deciso di leggere la tua storia per il semplice fatto che l'introduzione mi ha fortemente colpita, a impatto e quindi mi ha suscitato subito curiosità.
Il primo capitolo, che mi pare più un prologo per inquadrare bene i tre personaggi (anche se non so quanto la sua amica e il fidanzato siano importanti per la trama della storia), ad ogni modo è davvero semplice da leggere, molto scorrevole.
Gli unici accorgimenti che ti ho fatto te li scrivo di seguito con la spiegazione... probabilmente posso solo essere io a pensarla così perché leggo la storia con un altro tono e da un altro punto di vista!
Una prima cosa che ho notato è che metti molti punti, quando invece alternare con due punti o punti e virgola renderebbe la storia ancora più scorrevole invece di fare continue pause. Ma ovviamente questa è una scelta tua, devi vedere tu la storia come ti sembra e, se ti va bene così, chi sono io per fartela cambiare?
Le luci sono meno fastidiose di come mi aspettavo, certo un po' flashanti ma non da far girare la testa.
Anche questo è un parere mio: il termine flashanti non mi pare consono per il resto della storia, in quanto sei stata molto sofisticata (non in snso negativo ovviamente) e penso che questo termine rovini un po' il tutto.
In questa zona c'è meno folla eppure sembra ancora più facile venire travolti.
Il venire travolti non mi pare corretto, perché tu parli della folla e quindi sarebbe più corretto dire venirne travolti. Non è un errore grammaticale, ma semplicemente di suono.
Nessuno mi degna di un occhiata... e come dargli torto?
Una svista che capita a tutti: un'occhiata.
Io faccio un respiro profondo, domani ricomincia la scuola e io avrò una scusa per darle buca.
Siccome la storia è rivolta alla prima persona, ripetere il pronome personale io appesantisce il tutto.
Intercetto lo sguardo di lei che mi rivolge un sorriso trionfante.
Qui parli dello sguardo di lei e subito dopo che mi rivolge un sorriso trionfante. In questo modo io capisco che sia lo sguardo a rivolgere un sorriso trionfante; è un errore di concetto.
Non so come ma riesco a raggiungere un uscita.
Anche qui una svista: un'uscita.
Sento un venticello tiepido mi sfiora le gambe nude.
Manca una congiunzione: che mi sfiora le gambe nude, altrimenti il concetto non è chiaro.
Con questo dico che leggerò sicuramente il secondo capitolo (a quanto pare non hai lavorato per un prologo, ma a me sembrava questo... ma vabbè, non sto a polemizzare ahah).
E' davvero bello, mi ha colpita molto, anche perché - come ripeto - le storie tra insegnante-alunna mi piacciono sempre tantissimo e fortunatamente ho trovato una storia che mi può colpire!
Alla prossima, spero che le mie "correzioni", anche se non possono definirsi tali, non ti abbiano disturbata... i miei sono solo consigli da lettore esterno, tu come scrittore puoi ovviamente fare quello che vuoi con la tua storia!
Baci.
|