Per la prima volta nella mia vita da quando sono iscritta al sito di EFP ho fatto una cosa che non avevo mai pensato di fare prima d’ora: mi sono messa a leggere il tuo “angolo autrice” prima di focalizzarmi sulla flashfic.
Non ho ancora deciso se la mia sia stata effettivamente una scelta giusta o sbagliata, ma solo il pensiero di divorare tutto d’un fiato l’incipit di questa tua raccolta e consumare così in pochi minuti questa ventata di aria piacevole e fresca che si distingue dal “marasma” di fanfiction presenti in questa sezione mi ha quasi (e dico, quasi) fatto rimpiangere di essermi catapultata immediatamente a leggere la tua storia xD
Prendendo spunto dunque dal tuo commento “post scriptum”, ho deciso di leggere la flash lasciando in sottofondo le note e le dolci parole di Begin che, come ci hai spiegato, non sarà solo mero sottofondo musicale, ma vera e propria musa ispiratrice della tua raccolta.
Raccolta che vede il suo incipit in un momento imprecisato di metà inverno (a giudicare da quella neve che “imbianca i tetti di una Seoul congelata”) in cui un giovanissimo Jeon Jungkook, ancora sconosciuto agli occhi della maggior parte della gente, si guarda attorno un pò spaesato tentando di familiarizzare con quella che, d’ora in poi, diverrà la “sala prove” del suo gruppo.
E’ un Jungkook ancora troppo inesperto, quasi spaventato dal futuro e dalla portata incredibile che un eventuale “debut” possa in qualche modo apportare alla sua vita e quella degli altri sei ragazzi che, come lui, sono presenti all’interno della stanza.
Ecco, sappi che bridget te lo ripeterà ad ogni capitolo (perciò Vavi, sii paziente): tu sai quanto io ami le descrizioni “pittoresche” che solo tu riesci a creare utilizzando parole sempre così suggestive. E’ un pò come se, con due semplici tocchi di pennello, tu riesci a dare forma e colore ad un foglio altrimenti bianco e vuoto.
So quanto tu sia legata al personaggio di Jungkook e adoro il modo con cui ogni volta riesci ad individuare un particolare momento o un suo particolare “modo di fare” per poi svilupparlo con una maestria che io amo e invidio allo stesso tempo.
Che dire poi della breve ma intensa comparsa di Namjoon e Taehyung? Caspita, mi è sembrato quasi di vederlo, il futuro leader, avvicinarsi al maknae per infondergli il coraggio per non arrendersi nonostante la stanchezza e le parole, non proprio confortanti, del coreografo.
E’ come se, da quelle poche righe, trasparisse quasi il sudore e la fatica di questi sette ragazzi che non si sono fermati nè di giorno nè di notte pur di prepararsi al meglio per il loro grande e tanto atteso debutto.
Ma quali pecche Vavi? L’unico errore che posso trovare in un racconto del genere è la sua brevità: non puoi scrivere un romanzo e poi inviarlo direttamente alla BigHit? Sono sicura che Jungkook apprezzerebbe (dopo essersi ripreso dallo stato di shock dovuto alla precisione e alla bellezza delle tue descrizioni)
E con questo evaporo, nella speranza di vedere al più presto un nuovo capitolo della tua raccolta che ripeto, è come un’oasi meravigliosa in mezzo al deserto.
PUT YOUR HANDS UP PER VAVI! *^*
A prestissimo,
un abbraccio <3
-bridgetvonblanche |