Ciao, buonasera (o meglio dire buonanotte, vista l'ora)!
Ho pensato che fosse una cosa carina passare da queste parti, non solo perché mi lasci sempre delle recensioni stupende e molto articolate ma anche considerato il fatto che ho da poco notato che hai iniziato a pubblicare, per la curiosità era tanta in partenza.
Dunque, sinceramente come prima cosa - e lo dico con tutto il bene del mondo, credimi - questo piccolo scritto non è affatto nonsense e ha (invece) un suo significato specifico e intrinseco, magari non immediato ma è innegabilmente presente e vivo nella sua accezione.
È una sorta di flusso di coscienza continuo che ho avvertito in maniera molto cinematografica e quasi di genere thriller, che emotivamente ho ricondotto molto a varie riflessioni di Woody Allen che è uno scrittore e un regista che al di là di tutto quello che si dice mi ha sempre comunicato qualcosa di forte nei suoi lavori.
Penso che il protagonista della vicenda sia un uomo sempre più sul punto di crollare definitivamente e per questo oserei giudicare come schizofrenico, solitario nella sua totalità e forse anche avanzato con l'età o comunque più maturo per la sua età anagrafica effettiva... ma comunque resta un vigliacco.
Dico vigliacco perché trova sempre una scusa per allontanarsi da un qualcosa che gli balena già da tempo e in fondo vorrebbe compiere per convinzione come segno di completa resa per la vita che gli ha dato pochissimo considerato i suoi obiettivi e magari i suoi sogni.
Secondo me la morte del suo interlocutore può essere definita quasi simbolica, nel senso che può stare a significare che è una condizione che non potrà mai realmente condividere perché non riceverà una sorta di comprensione universale come potrebbe inconsciamente desiderare... o almeno, questo è quello che ho percepito.
Nella frase finale c'è una verità molto attuale e triste nella sua identità, anche considerando che molte più persone non si prendono più la briga di capire fino in fondo qualcuno, o quantomeno provarci per i sentimenti che esistono e che in teoria dovrebbero renderci umani e migliori.
È una flash molto angst e profonda ma nonostante ciò non risulta pesante e difficile da leggere, complice anche la linearità del linguaggio utilizzato e la sua eleganza, innegabile per quanto mi riguarda.
Significativa e fa aprire gli occhi su quante sfaccettature può avere una persona in difficoltà e che sta talmente nel mezzo da sentirsi ancora più grigio, inutile e dolente, assolutamente penoso.
I miei complimenti più sinceri!
Un abbraccio grandissimo,
Watashiwa |