Recensioni per
Le rovine del monastero
di Old Fashioned
Ci sono rimasta malissimo. Sei molto cattivo. |
La cosa bella di questa sporca faccenda (perché per questi disgraziati penso che non la si possa definire altrimenti) è che la situazione si fa di momento in momento più nera e si capisce benissimo che finirà malissimo, ma nel frattempo le interazioni fra i soldati sono talmente genuine e per certi versi goliardiche che si ride un sacco. |
Eccomi qui, en passant! |
Ciao ;) Ho promesso che avrei recensito una tua altra Mini-long, nel frattempo passo a questa. La trama è quella tutto sommato lineare di una storiella dell'orrore ma l'ambientazione dei boschi teutonici sul finire della Seconda Guerra Mondiale, seppur non originale al cento per cento, la rende particolare. Hai reso bene i protagonisti sia come soldati (complimenti per la veridicitá) sia differenziandoli tra loro, sono state le loro reazioni di volta in volta l'attrattiva migliore della storia. L'aver dato a ciascuno di loro un background e un Paese d'origine diverso che permane nel carattere ha funzionato, ha contribuito a renderli uomini spacconi (hai proprio dato l'idea di americani che "fanno i turisti" in Europa) ma imperfetti e non ciniche macchine da guerra. L'irlandese che ha il dono di vedere il "piccolo popolo" o creature soprannaturali è un cliché, ma l'ha rivelato in un modo troppo bello e inquietante ^^ La scelta del nome dell'italoamericano è azzeccata, cosí come il suo Mammamia! e il fatto che venga chiamato Spaghetti. È realistico che i soldati si sfottano amichevolmente con gli stereotipi del Paese; ho solo alzato un po' gli occhi al cielo per Goldstein, soprattutto perché devo ammettere che non è poco plausibile, ma il rimando a Houdini era simpatico. Il sergente impassibile (forse perché non vuole ammettere di aver fatto un madornale errore) è una figura immancabile; la storia d'amore, invece, è un decoro ulteriore. Lo slancio di coraggio per amore è stato toccante, cosí come la scelta di un lieto fine relativo, più realistico di un "e vissero tutti felici e contenti". Penso che la storia sia perfetta cosí com'è, lo stile pulito e immediato è ideale sia per storie di guerra che per racconti del terrore (sebbene qui non ci sia stato splatter). La storia è più inquietante che un vero e proprio horror, ma il suo essere "soft" è una scelta e non la penalizza. Anche perché a volte è bello trovarsi sotto gli occhi non i soliti sparatutto con protagonisti bigger-than-life ma un racconto che si prende la briga di essere più introspettivo, dalla parte di chi subisce. Bello bello bello ;) |
Da quando i soldati bevono alcolici in servizio? Guatava si scrive guardava. Considerazioni finali: |
Come fai a conoscere in nomi di tutte queste sex symbol degli anni '40? Sospettavo che il "disertore" fosse in realtà stato ucciso, e ora ne ho la conferma. Soliti deliri profetici. Ok, questo è bizzarro: come ha fatto il mostro a non finire spappolato? Magari non è lo stesso... Chiamare rinforzi no? Sento puzza di satanismo... La vicenda si fa intrigante. Vado a leggermi l'ultimo. |
Nessuna intro, nessuna presentazione dei personaggi... Cominciamo bene. Quello del tizio coi poteri ESP è un clichè già visto. Com'era facile diventare "amici per sempre" da piccoli, poi passano gli anni, si cresce, e l'amicizia va in pezzi. Certo che disertare in una zona di guerra infestata da nemici e da solo i kami sanno cosa è una vera genialata... Questo Salgado è il campione olimpico degli imbecilli per non dire peggio. Come inizio non è male. Appena posso leggo il prossimo. |
E così è finita! Poverini. Ma l'amore ha vinto il male, anche se ha richiesto un sacrificio. Io credo che la croce sia diventata molto più potente in mano del ragazzo che combatteva non per difendere se stesso, ma il suo amore. Dio è amore e sono certa che abbia risposto alla sua chiamata. |
AH! Ok, ho capito, il diavolo!! Ecco, lo sapevo, non è un bene rimuovere le croci, stanno lì per qualche ragione e quella era un sigillo per impedire al diavolo di uscire! |
Oook, oggi vado di horror... ihh! |
Ho cominciato a leggere precisamente un'ora fa, e sono andata avanti con la voglia di sapere e di scoprire quale male dovevano affrontare questi soldat. |
Sarà perchè ho dei gusti un pò difficili, oppure perchè la qualità media delle storie è quella che è, ma trovo sempre più difficile trovare delle buone storie dell'orrore su questo sito. Poi ho trovato questa storia, che non è buona: è ottima. Ha tutti gli elementi di una storia dell'orrore coi controcazzi, senza però scadere negli stereotipi. L'ambientazione nella seconda guerra mondiale è azzeccatissima, la scrittura è molto fluida e senza errori. La caratterizzazione dei personaggi, che credo sia il vero punto di forza della storia, è impeccabile. Mi sono trovato a versare una lacrimuccia per questi poveracci, che non solo si ritrovano a migliaia di chilometri da casa a farsi un mazzo così contro i tedeschi, ma devono anche avere a che fare con un simpatico demone assetato di sangue. Il finale è del tipo che più mi piace, dolce-amaro e vagamente lovecraftiano. |
Finito! Non lo avresti creduto possibile, eh? Neanche ioXD |
Ok, ce l'ho fatta ad arrivare fino a qui! |
Ciao^^ |