Io sono sinceramente sconvolta.
Non so se ti sia mai capitato, ma leggendo una storia cerco sempre di immedesimarmi in uno dei personaggi di cui essa racconta e descrive; bene, in questo caso, sappi Vavi che mi sento ESATTAMENTE come Taehyung all’interno del negozio di dischi. Leggere questo capitolo mi ha fatto rimanere a bocca aperta, è stato tutto un “wow” riga dopo riga, parola dopo parola. Perché si, non so come diavolo tu ci riesca, ma il modo con cui riesci a descrivere anche le più piccole sfumature mi manda in visibilio.
Il capitolo è lungo, ma io avrei voluto non finisse MAI. Mi sono gustata ogni singolo scambio di battuta, ho divorato con certosina attenzione ogni tua descrizione: dal pallido sole invernale, a quell’ormai riconoscibile e familiare profumo di legno e fiori d’arancio, simbolo di quel negozio di CD dalle pareti color salmone. Non hai lasciato nulla al caso, non hai dato nulla per scontato: hai saputo descrivere con maestria e bravura straordinaria persino la passeggiata praticamente “ad occhi chiusi” di Jungkook che arriva davanti alla vetrina del negozio con mille dubbi e mille domande a fargli capolino nella mente, corrodendo in un attimo, tutta la sua presunta sicurezza. E sono forse proprio questi i particolari che mi sono piaciuti di più: non so quante parole tu abbia scritto per realizzare questo capitolo, ma sappi che c’è una frase che mi ha particolarmente colpito.
“Perché Jungkook è sicuro che quando inizierà a farlo, non riuscirà a investire solo una piccola parte di se stesso, preservandosi dal dolore e dalle sofferenze, ma ci si butterà a capofitto donando cuore e anima, forse anche smettendo di ragionare, non ne è sicuro perché non è mai stato davvero innamorato… e un po’ lo teme, l’amore.”
E qui mi devi perdonare Vavi se forse farò uno dei miei voli pindarici, ma questa frase mi ha davvero ricordato un altro personaggio di una saga che i sta molto a cuore (perciò perché non esternare questo pensiero? XD)
L’espressione che hai utilizzato (e non penso tu potessi trovare parole più belle, migliori, per descrivere l’animo di Jeon Jungkook), mi ha catapultato nel mondo dei Jedi di Star Wars. In particolare, Jungkook in questo caso, a qualcosa che mi ricorda tremendamente Anakin Skywalker, il giovane Padawan destinato a diventare il famoso Darth Vader. Oddio, non è assolutamente mia intenzione paragonare le scelte e lo stile di vita dei due personaggi, ma c’è un momento, nella storia di Anakin, in cui lui è chiamato a scegliere se continuare nel suo cammino per diventare jedi oppur scegliere l’amore di Padme. Ecco, questo timore, questa brama e paura dell’amore, la consapevolezza di non riuscire a non dare tutto se stesso una volta dopo essere entrato nel vortice di quel dolce sentimento, mi hanno ricordato gli stessi timori di Anakin nel film ed è struggente (ma bellissimo) leggere di come anche Jungkook si faccia mille paturnie prima di decidere di accompagnare prima taehyung a comprare quel benedetto cd dei Linking Park e poi tornare davanti alla vetrina di quel negozio, da solo, per poter fare i suoi personali auguri a IU.
Poi, permettimi di spendere ancora qualche parola sulla perfetta resa dei dialoghi. Hai saputo dipingere perfettamente Jungkook tra quei due “fuochi” di Taehyung e Jimin senza eccedere e senza nulla togliere al loro spiccato senso dell’umorismo e quella loro bonaria impulsività che forse è il tratto che maggiormente li distingue da Jungkook.
E poi come può mancare il momento “fangilaggine”? XD
Ammetto che quando ho viso che il capitolo proseguiva oltre la scena dei tre amici all’interno del negozio ho trattenuto il respiro perché non avevo la minima idea di cosa potesse succedere, ma quando ho realizzato che Jungkook è ritornato davanti al negozio per rivedere IU, il mio povero cuore a cominciato davvero a perdere qualche battito. E lei non si è certo fatta attendere: il loro modo di guardarsi, il modo di Jungkook di osservare e prendere nota di ogni piccolo gesto di lei è qualcosa che mi fa letteralmente impazzire. Lo scambio di battute sul CD che lei stessa ha composto per raccogliere fondi è stato qualcosa di dolcissimo, ma devo confessare che la parte che mi è piaciuta di più è quando lei, inaspettatamente, lo invita a prendere con lei qualcosa di caldo in un bar. Come si dice? Unconventional?
E’ si perché leggiamo a bizzeffe di fanficiton in cui sono i nostri cari bangtan a fare la “prima mossa” (che poi non so se effettivamente si possa parlare di “prime mosse” quando si tratta di due personaggi come loro), ma il loro dialogo al bar è stata la goccia che ha fatto traboccare il mio cuore di gioia. E quella battuta di Jeon?
«Mi piace la musica» confessa, sorridendo appena. «Ma il mio unico studio di registrazione rimane comunque la doccia».
Sono morta xD
Il finale poi è il climax perfetto su cui si chiude il capitolo: lei che gli propone un duetto (oh mamma voglio URLAREEEH) e che gli chiede di non sparire (STO URLANDOOOH) e lui che promette di non farlo (AIUTOHH) e poi quello scambio di auguri che mi ha fatto completamente perdere la testa.
Posso sentire distintamente Jungkook pronunciare quel “noona” nel suo modo che disarmerebbe anche la persona più settica e preparata ad affrontare ogni tipo di sfida XD
E con questo ultima parte poco seria di una recensione che si proponeva di essere un commento sentito e ponderato, colgo l’occasione per farti i miei auguri di Buone feste anche qui Vavi.. Torna presto, mi raccomando! <3
Un abbraccio fortissimo,
-bridgetvonblanche |