Correttezza grammaticale: 9/10
Stile: 8,5/10
Attinenza: 10/10
Personaggi: 8/10
Trama: 10/10
Giudizio personale: 5/5
Per un totale di: 50,5/55
Quella che hai portato è una fiction a tratti onirica e surreale, a tratti dal contenuto macabro con sfumature dark. Nel corso di tutta la narrazione il lettore è catturato non solo dagli avvenimenti ma anche dai continui riferimenti, dalle descrizioni che solo alla fine si rivelano indizi preziosi.
Si tratta quindi di una trama assolutamente incalzante, che prende fino all'ultima riga per capire cosa realmente stia accadendo; si viene travolti in un turbinare di eventi in parte immaginati ed in parte imprevedibili che in ogni caso vengono sapientemente dosati con una cornice macabra e notturna davvero ben delineata.
Credo che questa sia la fiction con l'attinenza migliore perché la canzone è presente ovunque: direi, anzi, che la fiction è la canzone e viceversa. Capitolo per capitolo narri una strofa, la scandagli e ne usi non solo tutti i tratti ma giochi anche con i riferimenti che mano a mano si fanno più chiari – particolarmente geniale è l'uso del 69 e la presenza del revolver. Insomma, nulla è lasciato al caso e ogni minimo particolare prima o poi ritorna.
La storia non presenta praticamente errori di grammatica, eccetto forse due lievi distrazioni, e mostra un'ampia gamma di vocaboli sempre usati correttamente, in modo tale da non appesantire la narrazione. Lo stile, per quanto sicuramente scorrevole, a volte è stato leggermente sbavato dalla presenza di periodi che risultavano, soprattutto verso il finale, meno chiari in quanto a significato: non solo per via dell'avanzamento sempre più onirico, ma proprio come successione di parole che a volte risulta un po' difficile da seguire; si rischia così di far perdere il filo, in particolar modo visto che si tratta di passaggi delicati nei quali la scarsa comprensione pregiudicherebbe la godibilità intera del racconto.
I personaggi, a parer mio quantomai azzeccati in un simile tipo di racconto per via del ruolo rivestito, sono ben caratterizzati, in particolar modo Karin. Sugli altri però esprimo maggiori dubbi non perché ci sia OOC quanto perché risultano più sfumati, quasi soffocati dagli avvenimenti nei quali finiscono per essere delle sorta di comparse utili ai fini della narrazione.
Sasuke, che pure è il protagonista, mi sembra troppo arrendevole: si lascia realmente trascinare dalla situazione, dimostrando davvero poco di quella testardaggine ed orgogliosa indipendenza dagli altri che gli è propria. Capisco perfettamente la situazione piuttosto onirica e tormentata ma sin dall'inizio ogni scelta che compie non è mai autonoma: viene sedotto da Karin e non prova minimamente a cedere, lo stesso avviene con il rituale e le scene seguenti.
E' un Sasuke assolutamente passivo, troppo, ed in balia degli eventi: quasi apatico, assiste al suo destino e a ciò che accade, quando invece avrei preferito una maggiore freddezza che mostri il suo carattere scostante.
Si tratta in ogni caso di una storia che prende, coinvolge , dalle sfumature dark e sovrannaturali che rimangono tali capitolo dopo capitolo, accompagnando ogni riga della canzone che vive in questo mondo da te ricreato. Un racconto realmente suggestivo che dimostra una grande originalità e soprattutto una lodevole inventiva nel riportare ogni dettaglio del brano scelto.
Da soddisfazione leggere il capitolo e sapere già come finirà la storia, lo ammetto XD Ma siccome io sono brava non farò spoiler su quanto accadrà *O*
L'alone dark e di mistero che aleggia in questa storia la rende ancora più accattivante, poi Hotel California è una di quelle canzoni che ispirano atmosfere surreali. Già di per sé la figura del Viandante attrae tantissimo anche per via della sua identità sconosciuta, quindi è indubbiamente un ottimo inizio, in grado di catturare fin dalle prime righe ^^ |