Ciao Carissima,
eccomi qui a recensire questo nuovo capitolo. Sarei una bugiarda se ti dicessi di non averlo aspettato con trepidazione, quasi come si attende l'arrivo della persona amata!
Il capitolo si apre con il risveglio dei due protagonisti, cosa che ho molto apprezzato data la chiusura del precedente, è un ottimo modo per garantire una certa continuità del disegno e non far sembrare ogni capitolo una sezione a sè.
Da un lato abbiamo Toga che riflette sul suo esser venuto meno a tutto ciò che per lui era stato di fondamentale importanza fino a quel giorno e che, dopo una leggera quanto, a mio parere, profonda e rigorosa riflessione, giunge alla conclusione che sì, quello che per molti sarebbe da considerare solo come un errore, magari anche insignificante, data la sua longeva vita, in realtà per lui sarà motivo di pensieri e propositi per il futuro in quanto ha intenzione di rivedere la sua principessa.
Si affaccia a questo punto, tra i suoi pensieri, la figura di Sesshomaru, figlio tanto amato quanto poco capito. Un dramma genitore/figlio o più semplicemente un problema di comunicazione trasposto in un mondo che di umano e contemporaneo ha ben poco.
Chiude questa parte iniziale, Tenseiga, spada che come ben sappiamo, avrà un ruolo cruciale per lo svolgimento di tutta la storia.
La principessa Izayoi ci viene presentata in modo del tutto nuovo ed inedito per queste genere di storie, eccola infatti, intenta a scoprire il suo corpo e le gioie che questo può regalarle, eccola intenta a ricordare quanto successo con il bel demone mentre le sue mani quasi godendo di vita propria, ripercorrono tutto il percorso delle labbra, degli artigli, delle zanne di Toga fino a perdersi nella sua femminilità che, chissà perchè, le ricorda prepotentemente, ancora una volta, come se ci fosse bisogno di ribadirlo, quanto successo con il demone cane, come se il destino stesse cercando di comunicarle un senso di appartenenza che vada al di là dell'umana comprensione.
Bellissima questa Izayoi donna e non "donnina" da romanzo dell'Ottocento, davvero, avevi detto che la tua sarebbe stata una donna con la "d" maiuscola come si suol dire, ma non mi aspettavo nulla di simile. Splendida sorpresa!
Ecco, ecco quello che non ci aspettavamo, l'arrivo di Toga che con fare seducente e sapiente le prende proprio "quella mano" e ne sugge gli ultimi umori e sapori. Scena di una sensualità a dir poco sconcertante, sembra di essere lì con loro, sembra quasi di sentire addosso lo sguardo di lui e sulle guance il rossore di lei. Sensualità tanto sottile da esser quasi poesia. Altro punto a tuo favore in un capitolo che si rivela, mano mano, sempre più complesso e delicato.
« volevo solo dirti la posta in gioco, e che potrei volerla davvero giocarla, per te. » qui c'è un piccolo errore di battitura, dovrebbe essere "potrei davvero volerla giocare per te", hai semplicemente battuto due volte il pronome, nulla di particolarmente grave, una piccola svista che può capitare anche ai migliori e tu mia cara, credimi, stai dando prova di poter essere annoverata tra essi!
--Takemaru si fa odiare in qualsiasi versione esso sia presentato, povero pargolo, non è colpa sua (forse), ma è come Umino di Sailor Moon, mi sta proprio sullo stomaco!!!!--
Bellissima questa curiosità quasi fanciullesca di Toga per gli oggetti del mondo umano, per certi versi mi ricorda Inuyasha.Trovo tutto ciò molto dolce, è come se ogni fibra del suo essere provi a conoscere il mondo di Izayoi e penetrarvi davvero. Lui la vuole sua, sua in ogni modo possibile.
Direi che il momento in cui lui le chiede se si fidi o meno di lui è encomiabile sia per forma che per significato, come detto sopra, Toga la sta facendo sua in modo tanto lento quanto irrimediabile. Stanno costruendo un amore vero,uno di quelli che non si guastano per uno screzio ma che resistono alle difficoltà perchè trovano la loro ragion d'essere proprio nella propria esistenza.
D'altronde l'amore ha l'amore come solo argomento!
Il fatto che lui si mostri a lei nella sua forma animale credo sia il suo modo per concedersi a lei come uomo e demone e sì, demoni e umani erano destinati ad incontrarsi!
« Nessuno ha mai osato farlo! » aveva esclamato, in un finto tono offeso, una volta riemerso, le ciocche sciolte che galleggiavano sulla superficie dell’acqua e gli si appiccicavano addosso, la pelliccia della coda che sembrava una medusa luminescente.
« E io non l’ho mai fatto a nessuno » continuò Izayoi --> ecco, adoro questo essere, seppur scherzosamente, l'uno la prima volta dell'altra perchè in fondo, cosa è l'amore se non il primo ed eterno incontro di due anime destinate ad essere uno ?
« Se questa è la vostra natura, io la accetto. Se questa è una parte importante di voi, io la accoglierò come se fosse mia. Siete una creatura gentile, e so che avete rispetto per la vita e per la bellezza, perché anche se avreste potuto, non mi avete colto, come un fiore da un prato, ma avete protetto il mio stelo e persino rinvigorito la mia corolla. Qualsiasi sia la vostra essenza, io comunque l’amerò. » --> ecco, questa è quell'appartenenza di cui parlavo, quell'essere uno e uno soltanto, quell'aversi completamente di cui parlavo e tu non avresti potuto renderlo in modo migliore.
Ammetto di essermi commossa nel leggere queste parole, è la dichiarazione d'amore più bella su cui i miei occhi si sian mai posati, è un'accettazione totale dell'altro, della sua natura, dei suoi "spigoli", di tutto, comprese le cose che fino all'arrivo della persona in questione, ci avrebbero fatto rabbrividire!
Posso dirti con assoluta sincerità che questo capitolo costituisce ciò che di meglio io abbia letto su questo sito. Davvero, sono convinta che lo leggerò altre mille volte.
Mi hai rubato l'anima!
Mi dispiace un po' che il prossimo aggiornamento sarà tra due settimane ma so che ne vale la pena.
Splendide anche le immagini che hai allegato al capitolo, sensuali, passionali e forti come i tuoi protagonisti.
Dirti che sei stata brava sarebbe riduttivo, mi limito a farti i miei più sentiti complimenti.
Un bacio.
Medea |