Ciao! Oggi ho iniziato a spulciare il tuo profilo, e ho notato subito questa shot, che ha immediatamente catturato la mia attenzione. Questo perché in molti scrivono di questa controversa coppia - ammesso che così si possano definire Harley e Joker - ma in pochi riescono a rappresentarla per quello che realmente è. E devo dire che, inizialmente, l'impressione che ho avuto è che questa fosse una delle tante fic su Harley e Joker, ma la conclusione mi ha fatto rimangiare tutto. Anzi... l'inizio, combinato con la conclusione, è proprio ciò che rende vincente e veritiera questa shot. Perché, sì, inizialmente i protagonisti appaiono molto badass e fighi, circondati dalle loro risate e dalla loro pazzia, quindi si potrebbe intuire che in qualche modo siano alla pari... e invece no. Con la conclusione hai fatto capire che non è affatto così; c'è una parte di Harley che vorrebbe una vita normale, con un lavoro normale e dei figli, ma è un sogno che con il Joker resterà per sempre tale e lei questo lo sa. Mi ha ammazzata psicologicamente tutto questo, perché mi sono immedesimata in lei e ho provato a comprendere la sua desolazione. E devo dire che me l'hai fatta sentire tutta. Come qui: "La biondina ancora scossa e con un groppo in gola aprì il rubinetto e si mise a piangere sommessamente cercando di coprire i suoni con l’acqua che scorreva.
Joker non sopportava che piangesse e lei non lo faceva mai, ma sapere che non avrebbe potuto avere una famiglia con lui era davvero doloroso.
Non capiva neanche se il clown volesse dei figli o meno, non avevano mai discusso di questo e il fatto che uccidesse donne e bambini con le bombe e senza pietà la faceva riflettere.
Quando dormivano assieme, ovvero quasi tutte le notti, lui non usava precauzioni e lei prendeva le pillole e tutto filava liscio. L’arlecchina scosse la testa aggrappandosi al lavandino mentre piccole lacrime ancora scendevano dai suoi occhi azzurri.
Non era possibile avere dei figli per loro.
Non potevano cambiare città o aspetto, trovare un lavoro e vivere come gli altri, loro non erano normali."
Ancora più desolante è il fatto che la sola presenza del Joker la schiacci psicologicamente, annulli ogni desiderio o pensiero che la possa far sembrare una persona a se stante e non una sua mera appendice. Come in questa frase: "chiuse il rubinetto e asciugò rapidamente il viso con il palmo della mano girandosi sul posto con un sorriso smagliante. Non voleva che pensasse che lui la rendesse infelice e non poteva dirgli la verità.
-Nulla Puddin, solo un brutto sogno. Non volevo svegliarti, torniamo a letto? –lo incoraggiò accostandosi a lui e allacciandogli ancora una volta le braccia al collo. […] Di nuovo allegra Harley gli diede un bacio sulle labbra, poi entrambi uscirono dal bagno infilandosi nuovamente nel letto. La biondina più serena si rannicchiò al clown disteso sulla schiena e si riaddormentò dopo qualche minuto.
Se aveva lui non le serviva nient’altro.
Fine."
E' come se Harley stessa cercasse disperatamente di liberarsi della sua personalità - perché in fondo sa che se così non fosse non avrebbe le attenzioni del Joker - identificando quest'ultima come qualcosa di sbagliato da relegare in un angolo della sua mente. La conclusione secca del brano lo fa intuire benissimo.
E niente, ti ringrazio per avermi fatto cambiare idea su questa shot, e di averla scritta, rappresentando in modo chiaro il tipo di rapporto che c'è tra loro due. Mi è piaciuta! |