Recensioni per
Back when we had nothing
di Novizia_Ood
Ciao, |
ciao, |
Ciao, ho letto oggi questa storia tutta d'un fiato e l'ho trovata splendida. È scritta molto bene e per questo ti faccio i miei complenti. La cosa che mi è piaciuta di più è stato il modo in cui i personaggi di John e Sherlock hanno gestito la situazione potenzialmente problematica dell'arrivo/ritorno di Viktor. Mi piace la loro profondità, mi piacciono i dialoghi e mi piace il modo in cui i sentimenti sono espressi. Inoltre sono d'accordo con te quando dici che non e un triangolo, perché appunto i triangoli sono altri e qui invece io ho letto solo la meravigliosa storia di come due persone che si amano scelgono di avere fiducia l'una nell'altra e di continuare ad amarsi per il resto della vita. |
Il capitolo comincia con una fine azione di cesello, in cui ti sei impegnata in modo evidente, mirata a descrivere tutte le sfumature emotive che caricano di tensione ed attesa l’atmosfera intorno a Sh e John. Come ho già osservato nella precedente recensione, sai gestire in modo efficace l’alternarsi degli interventi di chi parla nei dialoghi e, quello che apre questa seconda parte, non è uno scambio di opinioni consueto, è un esprimersi più con le mezze frasi o qualche parola isolata ma, dietro al silenzio che domina per la maggior parte di quel viaggio in taxi, c’è tutto un fluire di messaggi non detti che i due, nella loro empatia, colgono perfettamente. Però, tornati a casa, la comunicazione tra loro si appanna: stavolta, John sente tutto il peso del passato di Sh che sembra schiacciarlo ma, ancora una volta, il suo amore per lui mette a tacere i suoi bisogni e lo trattiene da quello che, a lui, sembra un uso egoista del loro essere coppia, per avere una rassicurazione riguardo ai dubbi che lo tormentano. È un passaggio importante e tu l’hai rappresentato con credibilità. Importante perché è fondamentale per comprendere pienamente la profondità di ciò che unisce i due. La tua gestione d’autrice della “giornata nazionale del tè” mi è piaciuta per la fluidità con cui hai rappresentato il susseguirsi di tutti quei gesti e quelle parole attraverso cui Sh e John si dichiarano incessantemente l’uno all’ altro, Victor è fuori da tutto questo. Ma la tensione ritorna, con la gelosia che assedia Watson quando il consulting esce con il suo ex. Hai messo a fuoco perfettamente tutto il fluire dei suoi pensieri, preoccupazioni, più che altro, che condivide con la signora Hudson e ho trovato molto coinvolgente la scena che li vede con lei che, maternamente, cerca di rassicurarlo ma il suo buon senso non può mettere a tacere anche i suoi comprensibili dubbi (“…Non mi fido della gente così, lo sa?..”). Ben costruito l’incontro con Victor, ma è soprattutto l’epilogo che mi ha fatto fare pace con il mondo, anche perché, di solito, nelle ff che ho letto e che contengono una proposta di matrimonio, è John che chiede a Sh di diventare suo marito. Tu, qui, hai rovesciato i ruoli e, vedere quello Sh che riesce ad organizzare addirittura l’acquisto dell’anello e trovare il momento giusto per avanzare la sua richiesta, mi ha quasi commosso, per la credibilità del suo nuovo essere così distante, ormai, da quel “caring is not an advantage” che qui sembra proprio preistoria. |
Ciao, devo ammettere che dopo quello che mi hai detto in risposta alla recensione all'altra tua storia, non mi aspettavo che questa seconda e ultima parte sarebbe arrivata così presto. L'ho letta tutta d'un fiato, ieri e ora mi fermo a lasciarti due parole di recensione. Considerata la lunghezza di questa seconda parte, avrei forse un milione di cose da dire, ma mi limiterò a sottolineare ciò che mi è rimasto maggiormente impresso. Altrimenti non finisco più! |
Finalmente recensisco. |
Che dire? Anche a me brucia tantissimo come abbiano gettato nel cesso il personaggio di Victor, che aveva tantissimo potenziale (esattamente come hanno fatto per Sebastian Moran... non accetterò mai che Moran sia quell'ameba sul divano che preme pulsanti). |
Ciao, sono in un ritardo terrificante. Lo so. Ma tra una cosa e l'altra l'ho letta soltanto oggi! Forse sarebbe stato più saggio aspettare un pochino, perché ho appena terminato la lettura e credo di essere ancora un pelo stordita visto che la quantità di pensieri e cose che ho provato mentre andavo avanti è davvero massiccia. Spero di ricordarmi tutto e di riuscire a spiegarmi bene. |
Il primo elemento che ho trovato molto efficace per organizzare una storia resa credibile anche dalle caratterizzazioni psicologiche dei personaggi, è stata la tua attenzione nel costruire, man mano, il profilo a tutto tondo di Victor. Ottimo è il ritratto di lui che desumiamo dal flash back iniziale, dalla reazione di Sh alla sua lettera, da quello che succede in seguito. Mi è piaciuto molto, poi, come fai agire John, mantenendolo IC, con tutta la sua umanità così disarmante ed il suo affetto incontenibile per Holmes. Ho trovato grandiosa la scena dell’ingresso di Victor al 221b, accolto dalla cortese disponibilità del medico e da uno Sh ammutolito. “…Vi conoscete già?..”: rappresenti il povero John preso tra due “giganti”, non solo in quanto a statura ma anche per quel che riguarda il fascino; infatti anche Trevor lo rappresenti come un uomo “sempre di bellissima presenza”, in quanto a Sh non abbiamo dubbi sul suo aspetto. Nonostante tutto Watson cerca di non farsi sopraffare dalla situazione decisamente imbarazzante tra quei due “monumenti” e s’impegna a dimostrare cortesia ed accoglienza, anche se, in cuor suo, i dubbi cominciano veramente a farsi sempre più angoscianti. Fai compiere a Sh, in quei momenti un gesto, che ho trovato molto indovinato, per esprimere come il pensiero di John sia, per il consulting, una vera e propria ancora di salvezza nella tempesta che si è appena scatenata in lui: è solo un particolare ma, ripeto, mi ha attirato quel sedersi immediatamente sulla poltrona rossa facendo accomodare Victor sulla sua, quasi a proteggere John da qualcosa che potrebbe provocargli sofferenza. Proseguendo nella lettura, ho veramente gustato, angst a parte, quella specie di “danza” in cui, a parole e gesti, Sh e John affrontano la situazione; il primo cerca di non ferire troppo l’altro e, al tempo stesso, conserva un silenzio pesante sulla vera importanza della sua storia con Victor, John percepisce che l’incontro tra i due, di cui è stato spettatore, è solo la punta di un iceberg che, in profondità, potrebbe essere di dimensioni insospettate. Con un’Autrice di spessore come te, desidero essere sincera, condividere dei dubbi, per evitare una mia ingiusta frettolosità nelle osservazioni. Infatti c’è qualcosa che mi lascia un po’ di perplessità e riguarda Sh: ho trovato un po’ troppo “invadente” la, pur terribile, delusione a causa di Victor per spiegare la difficoltà del consulting di rapportarsi con gli altri. Sicuramente si tratta di un’esperienza devastante ma il personaggio di Holmes ha una complessità notevole ed i suoi lati oscuri potrebbero, a mio avviso, nascondere altri drammi, altre tristi esperienze, anche familiari, vissute che, sommate in questo contesto, all’abbandono di Trevor, giustificherebbero il ricorso alle droghe e l’incapacità di aprirsi con fiducia ai rapporti umani. Ma, del resto, la libertà di chi scrive non può essere vincolata dalle opinioni altrui o essere appannata dalla preoccupazione di muoversi perfettamente nell’IC più rigoroso. Ciò che ho letto fino ad ora, infatti, mi è piaciuto molto, sia, ovviamente, per il contenuto, ma anche per il tuo modo di scrivere, di quel gestire sapientemente il rimbalzo dei dialoghi nello svolgersi delle conversazioni, mai banali, di delineare lucidamente la psicologia dei personaggi. Alla prossima, ciao. |
Ciao! :) |
okay, l'ho letta ieri ma sono solo ora a recensire, chiedo venia. |
Ciao! A me piace farmi del male quindi questa tua ff non può che essermi piaciuta. Ultimamente poi mi va così; non mi piace Victor ma finisco per apprezzarlo in questa sua parte di primo amore ingombrante. E tu lo stai rendendo benissimo, ovviamente. ComplimentI per il tuo modo di scrivere che mi piace davvero tantissimo. Questi dialoghi infiniti ma sempre brillanti.. brava, davvero, a mio parere è molto difficile mantenere un livello cosi alto. Ho una scena preferita che mi è rimasta impressa: quando John commenta acido alle battute di Victor che secondo lui non fanno ridere nessuno, per poi ingozzarsi imbarazzato col flute. Praticamente mi si è materializzata in testa e l'ho trovata anche molto IC, cioè proprio da scena del telefilm stesso. Una piccola perla. :) Aspetto la seconda parte. |
Okay. |
Ouch! Ma terminare così è cattiveria! È un crimine! Povero, povero Giovannino mio. Va bene mi tocca aspettare la seconda parte. Ok dai cerchiamo di fare una recensione seria. Per il momento ti do le mie considerazioni random: Victor continua a non piacermi, anche se in una storia del genere posso tollerarlo, ma solo perché Sherlock è ben deciso della sua scelta; cioè mi piace il fatto che dia il pretesto per la gelosia di John, non mi piace un intruso nel rapporto Sherlock/John, perché non è una gelosia infondata, Sherlock prova dei sentimenti per Victor, lo ha amato...andiamo sono gelosa io della situazione, come si può pretendere altro da John?; amo John comprensivo; amo John geloso; amo John in modalità in difesa di ciò che è suo; amo John. Ah e amo anche Sherlock che ama John. Mi è piaciuto come hai colmato i vari buchi, è molto interessante e poi ci sono dei momenti Johnlock davvero belli. Comunque il nobel va a "Era in guerra il soldato", non so perché ma mi ha fatto troppo ridere! Me lo sono proprio immaginato il piccolo Johnny boy tutto impettito, ricordati caro Victor che il nostro Johnnino è stato un soldato, ha ucciso delle persone! Vedi non fargli avere brutte giornate! Mi sa che il proposito recensione seria è tristemente fallito, chissà forse il prossimo capitolo...un abbraccio! (Sicuramente c'era altro che volevo scrivere ma la senilità precoce che avanza mi fa dimenticare delle cose mentre le sto scrivendo...eh!) |
Wow! Wow! Wow! Questa prima parte mi è piaciuta un sacco e non vedo l'ora di leggere la seconda! |