Recensioni per
Frammenti di anime spezzate
di marea_lunare
Ciao ancora, per oggi credo sia l'ultima recensione che ti lascio e voglio dirti come primissima cosa che questo viaggio dentro le tue storie mi sta piacendo ogni giorno di più. Ho anche adocchiato un paio di long corpose, ma prima penso mi dedicherò alle storie più brevi, lasciando quelle per ultime. Per intanto sono contenta di aver letto questa breve mini-long, soli tre capitoli ma tutti molto interessanti e sotto svariati punti di vista. Ho già elencato le cose che mi sono piaciute nei primi due capitoli, qua voglio sottolineare un paio di aspetti altrettanto affascinanti. Per il primo riprendo un concetto che ho già espresso nella recensione al secondo capitolo, e che riguarda la coppia "John/Sherlock". Come dicevo non è una storia puramente romantica, per quanto parli e molto profondamente tra l'altro, di sentimenti umani e per quanto ci mostri un rapporto che matura e che si evolve anche se nell'arco di una giornata (molto intensa tra l'altro), non si sfocia mai in nulla di romantico. Il che ho notato essere una delle caratteristiche delle tue storie, le più votate in questo senso sono state le due fanfiction comiche che ho letto, quelle con Rosie tra i protagonisti principali. Qui si parla tanto di emozioni e sentimenti, quello che però Sherlock e John arrivano a creare alla fine non sfocia in un puro slash. Sembra più che altro: "pre-slash" ovvero un qualcosa che sta prima, che potrebbe far finire tutto in quella direzione, ma che qui non succede. Eppure va benissimo così, basta così in effetti. Quel tenersi per mano quasi infantile, mostra in realtà un profondo cambiamento all'interno di una coppia di amici che non hanno mai davvero parlato di nulla di concreto che riguardasse i sentimenti. Sì, forse un bacio lo avrei apprezzato anche, ma sono contenta che sia finita in questo modo. Non sempre c'è bisogno di baci e abbracci per far capire quanto due persone si amano, e questo è sicuramente uno di quei casi in cui non serve altro per far capire tutto quello che c'è da capire. |
Ciao, rieccomi già da subito. Sono riuscita a leggere i restanti due capitoli intanto che cucinavo. Aiutata, qua devo dirlo, dal fatto che i capitoli sono entrambi relativamente brevi. Ci sono un paio di osservazioni che voglio fare una riguardante Sherlock e un'altra su John, ma per quella aspetterò di farla nella prossima recensione. Nel frattempo devo dirti che apprezzo sempre di più questo tuo modo molto originale tra l'altro (questo va detto) di farli interagire a un altro livello, senz'altro uno più profondo del loro solito. Siamo sempre, come spesso nelle tue storie, in un contesto indefinito (scusa se insisto sempre nell'identificare il contesto nel quale sono collocati i personaggi, ma in una serie come Sherlock è fondamentale comprenderlo anche per capire in quale direzione, più o meno, si muoverà la caratterizzazione dei personaggi perché c'è un'abissale differenza tra le prima e la quarta stagione, come ovviamente saprai), uno che in questo caso potrebbe benissimo essere tra la prima e la seconda stagione, ma anche oltre (in un ipotetico post quarta, per fare un esempio), in questo senso la loro caratterizzazione non suggerisce in quale contesto potrebbero trovarsi, visto che non ci sono riferimenti specifici a fatti o cose che si sono detti. Si intuisce solo il profondo legame di stima e affetto che si è, col tempo, creato tra di loro e che qui va consolidandosi. Legame che si intuisce anche dalle piccole cose. Una su tutte? Sherlock che raggiunge John a una mostra della quale, parole sue, nulla gl'interessava e che lo fa principalmente per fare pace, in quel modo suo che è a dir poco stupendo. Eppure ci va e non soltanto per "incontrare un amico" come aveva detto alla tizia della biglietteria. Ma per stargli vicino, per capirlo e studiarlo un po' meglio. Tipico suo oltretutto il farlo in silenzio e dicendo ben poco, ma stando quasi un passo indietro. Si guarda tutte le foto, una ad una e ascolta John parlare in modo quasi poetico e profondo di ciò che vede. Addirittura si commuove, o comunque rimane colpito da una fotografia del Giappone inerente a un devastante quanto terribile terremoto. Insomma, mi è piaciuto questo Sherlock, attento e profondo. Di suo non ci sarebbe mai andato, questo è chiaro come la luce del sole, ma per John può fare questo e altro. Le fotografie credo gli piacciano anche, e molto aggiungerei. |
Ciao di nuovo, oggi ti tormento me ne rendo perfettamente conto... ma questa storia con questo titolo particolare, e affascinante, mi interessavano troppo per non poter leggere almeno un capitolo immediatamente. Questa è forse una delle prime che ho salvato nella lista delle "storie da recensire", lista che uso per salvarmi le fanfiction che devo ancora leggere. Ce l'ho inserita forse per prima, ma poi attratta anche da altro sono andata prima altrove. Ci arrivo adesso e sono contentissima di averlo fatto. |
Ciao! Complimenti per questa tua storia molto carina e divertente. Mi hai davvero fatta sorridere alla fine con quella loro scenetta molto simpatica, dolce e caratterizzata dal loro istinto di proteggersi nonostante i vari battibecchi. Poi ho apprezzato anche come hai sviluppato il sottofondo, con questa mostra che hai personalmente visto, nozioni reali e speficiche. L'ho trovata una cosa interessante e secondo me ha arricchito il tutto. Brava.. ciao! :) |