Ciao, procedendo nell'esplorazione del tuo profilo (apro le storie senza un preciso ordine, ma in base a cosa mi sento di leggere al momento) sono stata attratta dal titolo di questa storia, che era tutto un programma. Diciamo che, almeno per quel che mi riguarda, il comico è un genere un po' umorale. Nel senso che per apprezzarlo al meglio devo essere nello spirito giusto, e sarà che questo è proprio il periodo ideale per staccare la mente, ma me la sono davvero goduta tutta. Forse in passato non sarei riuscita a godermela, ma oggi me la sono già letta tre volte. E davvero complimenti sull'aspetto comico della scena perché mi ha fatta molto divertire. Devo dire che in un primo momento avevo storto il naso davanti al linguaggio. Il punto di vista è quello di Rosie, guardiamo il "mondo" dai suoi occhi e con essi anche la relazione di John e Sherlock. Ma non è soltanto questo, il testo è scritto anche in prima persona quindi le parole che Rosie utilizza sono proprio le sue e a un certo punto ho davvero creduto che fosse un linguaggio forzato per una bambina. Ma le tue note autore hanno dato un senso alla tua decisione, ho capito perfettamente il senso della tua scelta. Inoltre hai reso la storia forse più narrativa di quanto non lo sarebbe stata se avessi scelto un lessico più "da bambina". Anzi, sarebbe stato forse più difficile da seguire. E invece così il testo scorre che è una meraviglia.
Per quel che riguarda la trama, beh, la prima cosa che mi sento di dire che è John e Sherlock sono adorabili. A oggi, nonostante tutto quello che si è scritto e pubblicato in questo fandom qui su Efp, le storie Johnlock che analizzano il rapporto John/Sherlock da un punto di vista che non sia il loro, sono ancora piuttosto rare. In questo caso poi il punto di vista è quello di Rosie, quindi è ancora più una rarità. Senz'altro la definirei una storia originale. Insomma, vengono beccati mentre fanno l'amore e lo capisci ovviamente tu lettore che una certa età ce l'hai anche, ma Rosie non lo sa. E quindi si crea questo imbarazzo del momento. Vedi John e Sherlock sbiancare e poi diventare rossi come peperoni, li vedi balbettare e arrancare alla ricerca di scuse e vedi anche che Rosie non capisce (per fortuna) e male interpreta ciò che papà e zio Sherlock stanno facendo. C'è un momento di pura ilarità, ma anche un altro in cui la situazione si ribalta. E Rosie, che continua a non capire quale sia il problema e perché non possa raggiungerli a letto, ci sta male e scappa via anche rischiando di farsi del male. Si percepisce distintamente tutta la rosa emozionale che hai voluto tirar fuori da John a Sherlock. Ciò che fanno non viene mostrato apertamente, con anche dei dettagli, ma lo sappiamo. Intuiamo ciò che sta succedendo. E fa ridere all'inizio, ma poi ti rendi conto che Rosie non la sta prendendo benissimo. La scena successiva con Mrs Hudson (sia benedetta quella santa donna) è molto dolce e davvero molto bella. John e Sherlock sanno che dovranno spiegare a Rosie un po' di cose, ma Mrs Hudson qualche aiuto glielo dà. Lei sa, naturalmente. Anzi, lei sapeva probabilmente prima che sapessero gli stessi John e Sherlock. E cerca di fare da intermediario per Rosie. Per farle capire che nessuno la sta rifiutando ma che sono solo cose da adulti, momenti solo per loro.
Menzione d'onore a Sherlock che racconta le favole a Rosie. Alcune anche macabre e che fanno venire gli incubi alla suddetta. Io ho un headcanon così, che adoro sempre ritrovare nelle storie degli altri. Per me Sherlock sarebbe un racconta favole perfetto. E me lo immagino che edulcora casi efferati per far addormentare Rosie.
Insomma, mi è piaciuta tantissimo questa storia. L'amore che si respira nell'aria, quel senso di leggerezza e di famiglia che al 221b di Baker Street ci sta sempre a pennello. Sono contenta di averla letta. E come accennavo stamattina, mi ritroverai prestissimo da un'altra parte. Sempre in una tua storia.
Koa |