Quando ho visto questa tua nuova raccolta mi sono detta: "La devo assolutamente leggere" e ho aspettato di avere tempo per farlo come Dio comanda.
Ma, ovviamente, quando aspetti di avere il tempo per fare qualcosa, il Tempo (con la maiuscola; quello stronzo, che fugge via come sabbia tra le dita) se ne frega e diventa dispettoso.
Sicché, a distanza di mesi (ma meglio tardi che mai), eccomi qui, di fronte a Mick, alla sua sincerità che deve venire a galla a suon di bottiglie scolate e tracannate alla goccia; che viene fuori quando è troppo tardi per farlo, e siano benedette TUTTE le navi che permettono di attraversare il tempo e lo spazio, dal TARDIS alla Wave Rider, e rimettere a posto quelle cose che ci sono esplose tra le mani. Solo, non puoi sbilanciarti. Non puoi dire a qualcuno che tra qualche anno creperà davanti ai tuoi occhi perché ha deciso, all'ultimo, di morire non da canaglia, ma da eroe. Non si può. E non per quella fuffa fantascientifica dei paradossi temporali. Non si può perché quell'ultimo faccia afaccia serve a TE.
TU devi - tu vuoi - dire qualcosa a chi non c'è più - ma che è ancora vivo e vegeto nel passato; è un mero atto d'egoismo, sì, ché dei sentimenti dell'altro non ce ne frega una beneamatissima quando saltiamo sulla nave spaziale e viaggiamo indietro nel tempo. È il nostro senso di colpa che vogliamo mettere a tacere, dicendo quelle parole che non siamo riusciti a dire prima, convinti che avremmo avuto tutto il tempo del mondo per scoprire le nostre carte.
P.S. : l'ho visto. Ho VISTO il labbro di Miller arricciarsi all'insù, con quella sua voce scanzonata e scazzata che me l'hanno fatto amare da subito. |