Recensioni per
Homo de mala natura
di Adeia Di Elferas

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
11/03/22, ore 17:20

Pandolfo Malatesta, tipico discendente di una schiatta che si era fatta conoscere per gli eccessi, eppure... lui solo si staglia in questa dinastia canagliesca come il peggiore di tutti.
L'idea di narrare come tutto sia cominciato è ottima, da un lato vediamo l'ansia e l'emozione di uccidere per la prima volta qualcuno che significhi davvero qualcosa per lui, dall'altra l'abbandono quasi estatico di fronte a questa nuova esperienza, vissuta quindi inizialmente con timore ma poi abbracciata seppur con mille dubbi e indecisioni tipici della giovane età.
Un ottimo scritto, corto, incisivo e veramente ben fatto, davvero complimenti

Recensore Master
01/12/17, ore 12:46

Ciao, eccomi di nuovo in un momento di tranquillità in cui posso ricavarmi qualche attimo gradito per leggere qualcosa di scritto bene ^^
Mi sono trovata di nuovo sul tuo profilo e ho visto che, ancora una volta, hai trattato di un tema che mi ha dato a suo tempo un bel po' da pensare.
Ah, Pandolfo Malatesta, la madre Elisabetta, lo sfondo di Rimini e il futuro che gli si prospetta di fronte che tutti conosciamo...
Molto bello il modo in cui hai scelto di tratteggiare - in maniera breve, concisa, asciutta, ma certo non poveramente - quello che Pandolfo ha fatto, il suo gesto "aizzato" (se così si può dire, questo certo non lo scagiona) dalla madre. Hai reso bene anche il carattere subdolo di Elisabetta e l'asservimento del figlio a lei.

In tutto ciò non posso che dirti che i dialoghi hanno l'impatto che probabilmente desideravi avessero: fanno il loro lavoro, danno il ritmo alla storia, il che è importantissimo se non fondamentale!

Complimenti ancora ^^ Ripasserò!
_morgengabe

Recensore Junior
11/09/17, ore 15:26

Molto bella e ben narrata; lo stile è semplice ma non povero ed incredibilmente esatto, per cui in ogni scena le immagini sono vivide ed è facile immaginarsi le ombre, gli odori, i suoni e le sensazioni.
In poche pennellate la Rimini che da cittadina familiare si trasforma in incubo e abisso della coscienza è qui, viva, davanti a noi.
E al contempo sono vivi gli intrighi, il laidume, quelle scene rubate da una serratura che sembrano inspirare orrore al contempo una sorta di proibito desiderio che corre fra madre e figlio e rende la caduta di Pandolfo ancora più oscura e più innocente.
Bellissimo scritto e bellissima introspezione, condotta senza inutili giri di parole ma con l'esattezza di un tagliacarte che precisamente lacera in due la storia.
Brava :)
N.

Recensore Veterano
07/09/17, ore 19:49

Ciao, eccomi con la recensione per lo scambio!
Dunque, ammetto di non aver mai sentito nominare Pandolfo Malatesta prima di questo momento - o forse ero distratta mentre il mio professore di storia ne parlava.
Malgrado la mia ignoranza, la tua One Shot mi è piaciuta molto: ho apprezzato il tuo stile chiaro e conciso, che mi ha permesso di entrare con maggior successo nell'atmosfera rinascimentale e, soprattutto, di immedesimarmi nel protagonista.
Ho una passione per il tipo di rapporto madre-figlio/a che c'è tra Elisabetta e Pandolfo perciò mi ha fatto piacere trovarlo in questa fic; non so con esattezza perché ma adoro il desiderio di non deludere la madre del ragazzo, ma al tempo stesso la paura che lei incute nel figlio e ancora il modo subdolo con cui la madre gioca con le parole e con le azioni per tenere "ancorato" a sè Pandolfo. Non è che per questo sono pazza, vero?
Anyway, mi è piaciuto il cambio di stato d'animo di Pandolfo nel momento in cui vede in faccia il cugino e ripensa ai motivi che lo portano ad odiarlo, trovo che sia stato un modo efficace per evidenziare l'impulsività e, in seguito, la paura che proverebbe un adolescente nel dover compiere un atto così spietato, al di là del contesto storico.
La storia mi è piaciuta molto e ti faccio tanti complimenti per il modo in cui scrivi, mi ha tenuta incollata allo schermo. Brava!
Ghillyam

Recensore Master
06/09/17, ore 10:34

I Malatesta fanno risvegliare in me certi ricordi del viaggio d'istruzione fatto in Emilia Romagna nel 2004, in cui ho visitato la loro basilica. Quindi ti ringrazio per avermi fatto tornare nel mio passato... e anche nel passato generico, in cui qui si vede la morte di un uomo, per mano del suo stesso cugino. Non è mai facile scrivere di qualcuno che uccide, perché infatti come il tuo protagonista ci si lacera l'anima e, volendo citarti, "sono colpe che nemmeno un Papa (peraltro scritto maiuscolo) può perdonare. Lo scritto è molto bello, molto intenso e mi ha fatto molto piacere leggerlo ^^ alla prossima!

Recensore Master
23/08/17, ore 16:21

Buon pomeriggio.
Oh, questa volta hai scelto di scrivere un racconto cruciale, su una figura storica spesso un po' dimenticata, o in ombra...
Pandolfo; il Malatesta giovanissimo, ma già fuori di testa, che terrà Rimini nella sua stretta folle fino a giungere a sfidare le signorie vicine.
Sua madre ha forgiato questo giovane instabile...
Uccidere il cugino Raimondo è stata per lui una mossa molto avventata; probabilmente l'uomo credeva di potersi difendere da solo da qualsiasi attacco, ma non è stato così.
Da vigliacco, il giovane ha così cominciato la sua scalata al potere, spinto da una madre avida, e ipocrita... Raimondo era forse il suo amante?
Un racconto a forte impatto, che ho letto con curiosità, siccome la figura storica di questo ragazzo ha sempre attirato la mia attenzione.
Buon proseguimento di giornata e a presto :)