Recensioni per
Una tazza di tè
di _Lady di inchiostro_

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/09/17, ore 21:46

Finalmente riesco a passare di qua e lasciarti un commentino a questa storia <3
Già te l'ho detto che adoro un sacco questa serie e questi Oikawa e Iwaizumi, ma te lo dico di nuovo, perchè proprio mi piace l'universo che hai creato attorno a questi due personaggi, senza snaturarli e rendendoli così veri e reali da poterli quasi sfiorare.

Ho trovato la scena dell'ospedale incredibilmente straziante, più che altro perchè mi piace sempre un sacco questo angst tragico che poi so finire bene, in più tu sei brava brava, quindi quella scena mi è proprio piaciuta tantissimo <3 e la reazione di Iwa-chan...... avrei voluto entrare nello schermo per abbracciarlo un po', se posso essere sincera! Povero patatino, quanto dolore, non si merita così tanto dolore <3

Ho apprezzato pure un sacco il flash forward e all'incubo di Oikawa e la paura folle che hanno entrambi di perdersi e di non esserci più l'uno per l'altro. E' una paura così vera e reale dopo tutto quello che hanno passato, quindi è davvero comprensibile che Oikawa sia così preoccupato e che Iwa-chan riesca a rassicurarlo con una tazza di tè <3 Il fatto che tè e caffè siano sempre presenti sullo sfondo dà davvero un gran bel senso di completezza e quando leggo le storie di questa serie mi sembra quasi di vedere un episodio di qualche poliziesco ahahaha <3

Bella, spero che ne scriverai altre, alla prossima! <3


PS ti segnalo un errore di battitura che sicuramente ti è sfuggito in fase di rilettura, e cioè quando Iwaizumi è con Oikawa sulla barella e dice «Non puoi morire, bastardo! Non te l’ho permetto!» ;)

Recensore Junior
06/09/17, ore 20:17

Saaaaarck all'attaccooooooooo!!! *Si precipita a recensire*

Sono stanca, assonatissima e questa storia piena di angst (e poi fluff) è perfetta per il mio stato d'animo. Hai descritto davvero benissimo la scena di Iwaizumi in ospedale, quando Oikawa gli viene portato via. Giuro che mi è piaciuta terribilemente quella parte, perché ogni aggettivo era proprio al punto giusto, i termini pungenti e i punti fermi abbondanti, a rendere il ritmo coinciso e drammatico.
"Iwaizumi non capiva niente di medicina.
Oikawa era il medico."
Il punto fermo, il secondo periodo a capo, Sarck che sviene. Io AMO queste precisioni stilistiche. Probabilmente ti è venuto spontaneo, ma crea un effetto meraviglioso; Iwaizumi non ha mai dovuto preoccuparsi di certe cose perché erano compito di Oikawa. Quando c'è un lutto una delle cose più difficili per il partner rimasto solo è quella di ritrovarsi a dover tenere a mente il doppio delle informazioni. Quando si è in coppia si condividono tutti i fardelli, anche quello pesante dei ricordi e della conoscenza. Se uno se ne va bisogna ricalcolare tutto, modificare il proprio corpo in modo da riuscire a sostenere da soli quello che prima ai sosteneva in due. Quella frase mi ha fatto venire in mente tutte ciò.

La parte migliore, che ha attentato al mio instabile cuoricino, è quella in cui Iwaizumi finalmente crolla. È una descrizione piena di disperazione e quasi macabra (un misto di lacrime e sangue). Mi sentivo lì dentro anche io, a guardare Iwa-chan addossato alla parete opposta. Diooooooo fatti abbracciare, piangi su di me se vuoi, anche se mi sporchi di muco e sangue fa nulla!

La scena finale, quando finalmente Oikawa è di nuovo con Iwa-chan, la trovo estremamente dolce! Mi ha fatto trarre un lungo respiro di sollievo, dopo i lunghi capoversi di agonia che la precedevano.
Ho ridacchiato durante lo scambio di battute di Hajime, quelle in cui tenta di fare il simpatico nell'azzeccare il sogno di Oikawa. Più di tutto, però, mi sono soffermata su questa frase: "Sapeva benissimo cosa si provava a non essere abbastanza per la persona che si ama, perché avrebbe voluto salvargli la vita lui stesso, con le sue stesse mani, ma non poteva." Oltre a trovarla stilisticamente un gioiellino (se la leggi ad alta voce ti si scioglie sulla lingua, io mi perdo davanti a frasi del genere), credo sia il fulcro di tutto il racconto. Potremmo dire, quasi, che è la frase che meglio spiega il sentimento che unisce loro due in questa raccolta. Oltre al fatto che, personalmente, la reputo di una veridicità unica.

L'ultimo capoverso conclude la OS alla perfezione. Gli incubi e i pensieri tristi non passano, non è possibile. Tutto ciò che si può fare è allegerire il carico (per ritornare al discorso precendente della "condivizione di fardelli") con l'amore.
È una morale dolcissima.

(Puntino finale: perché me lo ci vedo benissimo Tooru a guardare "Happy Days" ??)
Mi è piaciuta da matti questa storia, per stile e per tutte le emozioni che mi hai riversato addosso. Grazie, perché scrivi racconti che mi piaccio sempre un sacco, ogni tua pubblicazione è una sicurezza ormai, so per certo che mi piacerà u.u
PS: troverai tremila "modifiche" alla recensione perché continuavo a trovare errori di battitura, sono troppo sleeepy! >.<

Caro Bounty, questo è un periodo stra pieno per me (studio, studio e ancora studio), ma ho grandi obbiettivi per fine settembre, quando sarò più libera u.u Sia scrivere altre OS in questo fandom (ho già qualche scarabocchio salvato in bozza), a cui spero andrai a fare visita, che... *suspance* ... leggermi la tua long "Il filo rosso". È da un sacco che voglio leggerlaaaa, ma se inizio ora poi non studio più, ne sono sicura T.T Quindi me la sto tenendo come obiettivo di lettura dopo aver dato l'esame u.u
Morale: mi ritroverai per forza da qualche parte *spuntano le cornina da diavolo*

Un abbraccione stritolante, a presto!
Sarck xx
(Recensione modificata il 06/09/2017 - 08:24 pm)
(Recensione modificata il 06/09/2017 - 09:55 pm)

Nuovo recensore
31/08/17, ore 03:39

Okay, OKAY.
Keep calm Elis, keep calm.
Ma davvero mi hai dedicato una storia della mia serie preferita?
Aaaaaah (sto iperventilando. E’ una cosa negativa o positiva?)
Non me l’aspettavo per nulla… davvero, ho letto la tua risposta a “Macchina per il caffè” e sono rimasta piuttosto perplessa, non capivo davvero a cosa ti riferissi…
Poi vado sul tuo profilo e mi spunta questo.
Urletto isterico part 2.
Oltre a ringraziarti tantissimo per aver avuto questo stradolcissimo pensiero (T.T *-*)…
Sono felicissima che tu abbia aggiornato!!
Ormai aspetto con trepidazione: non posso farci nulla, mi sono abituata a considerare la storia come una serie tv a tutti gli effetti :’)
A proposito di telefilm, apriamo una piccola parentesi…
Incuriosita dai tuoi vari riferimenti a “Rizzoli&Isles”… ho deciso di andare a spulciare la prima puntata, così, tanto per capire di che si trattasse...
*Coff coff*, 5 puntate in una notte, *coff coff*.
Mi è davvero piaciuta! Le due ragazze sono simpaticissime:’)
Comunque, ti capisco per quanto riguarda l’esser cresciuta con la passione dei gialli: a casa mia le serie americane “moderne” sono sempre rimaste sconosciute, ma il caro vecchio Hitchcock non è mai mancato, oltre ad aver praticamente imparato a memoria ogni puntata de “Il commissario Montalbano”… più classici magari, eppure ci ho lasciato il cuore ugualmente**

Coooomunque, basta, divago sempre in altro.
Parliamo di questo nuovo aggiornamento che sprizza allegria e felicità da tutti i pori…
Scherzo, all’angst mi sono abituata e, anzi, se un giorno non dovessi più trovarlo nelle tue storie… mi preoccuperei non poco o.o

Inizio dicendo che sono impazzita a questo tuo coniugar gli eventi antecedenti “Caffè Amaro” e quelli seguenti l’ultima storia in ordine di stesura: i due episodi, che erano già collegati senza però aver trovato un punto di connessione, trovano una perfettissima unione qui!!
Ti giuro, continuando a ragionare in linea con una serie tv, non potrebbe essere scelta più azzeccata**
E’ come se, adesso, i piccoli buchi che erano rimasti scoperti abbiano trovato una loro risposta, come se i caratteri dei protagonisti si stiano delineando sempre di più, scoprendosi pian piano al pubblico che non può far altro che provar sempre più empatia nei loro confronti (estremamente esagerata nel mio caso, ma vabbè).

Ma, d’altronde, come si fa a non entrare in sintonia con la nostra ormai appurata coppia affiatata mentre cerca di risolvere un’indagine particolarmente difficile?
O meglio, come si fa a non provare affetto per Tooru che rimane con Hajime fino a notte fonda, preparandogli caffè nonostante la stanchezza e cercando anche di distrarlo un minimo? Infatti, non si può non amarlo. Nemmeno Hajime può, e il fatto che sorrida istintivamente mentre lui non può vederlo mi fa scoppiare il cuoricino**

Veniamo, adesso, al cambio di tono della storia.
Già il flashback si era concluso in maniera, non dico ambigua, ma come lasciata in sospeso.
Hajime si era appuntato mentalmente di ringraziare Tooru per tutto ciò che ha fatto per lui, chiedendosi cosa mai potrebbe fare senza la sua presenza…
Vorrebbe dirglielo, magari dovrebbe abbattere anche un po’ d’orgoglio prima di pronunciare quelle dolci parole che gli costano non poca fatica…
Tuttavia, non fa in tempo.

Ecco, da qui, come poi si approfondirà per tutta la durata della storia, è nata una piccola riflessione (in me, almeno): bisogna cogliere ogni singolo attimo che la vita ci concede. Sembra spesso un discorso tanto banale… eppure, come mai è sempre così vero?
Il rimpianto di non aver compiuto un’azione in tempo, non aver pronunciato una parola in più, non essersi comportati correttamente… è sempre lì in agguato.
Ce lo dimostra Hajime in maniera maledettamente realistica.

Il brusco cambio di scena, con frasi incisive, poco chiare all’apparenza, ma di forte impatto emotivo… non fanno altro che comporre l’atmosfera tragica di ciò che sta avvenendo.
Tooru è in fin di vita, grondante sangue, pallido come un cadavere.
Ed ecco che si palesano, fin da subito, le emozioni di Hajime: confusione e impotenza.
Confusione, perché non riesce nemmeno a capire ciò che sta succedendo. Sia perché, come ha detto lui, il medico è Oikawa, sia perché è ancora troppo scioccato per quello che è successo poco prima.
Impotente, perché sa che non può agire in nessun modo. Non può svegliare Tooru, nonostante lo chiami a gran voce, nonostante lo implori di rimanere con lui, e l’unica cosa che può fare è stringergli le mani sulla ferita, evitare che perda ancora sangue, evitare che se ne vada via per sempre.
Non riesce nemmeno a capire subito che debba lasciarlo per poterlo aiutare davvero, affinché i medici possano compiere il loro lavoro: l’unica cosa che, in una situazione del genere, si ha il bisogno di sentire, è la vicinanza, il contatto fisico con la persona cara che si sta per perdere. Sembrerà un dettaglio, ma l’attaccamento fisico che si prova in queste situazioni è terribilmente reale.
Hajime riesce però a ridestarsi da quello stato di “incoscienza”… e lo lascia andare.
Non prima, però, di avergli scoccato un bacio sulla fronte.
Ecco, io qui ho dovuto trattenere le lacrime. E ti spiego anche perché.
Il bacio sulla fronte, almeno a mio parere, simboleggia un gesto d’affetto, un volersi assicurare che l’altro stia bene… ma è anche una rassicurazione per chi lo riceve.
In quel momento, Hajime non aveva idea di come sarebbe finita.
Non aveva idea se Tooru sarebbe sopravvissuto o meno.
Considerando proprio questo… è come se il ragazzo lo stesse sia tranquillizzando, magari trasmettendogli un iconico “Andrà tutto bene”… ma lo stesse anche salutando, infondendogli amore… perché impossibilitato a vederlo mai più.
Ecco, magari sono solo io che approfondisco in maniera maniacale la psicologia delle situazioni e dei personaggi… però mi viene ancora da piangere a ripensarci.
Qualunque cosa tu abbia voluto intendere, comunque, ho amato questo piccolo gesto alla follia.

Dato che il realismo è ciò che più adoro di questa serie (e delle tue opere in generale, naturalmente, considerando che sei fra le autrici che più apprezzo e che più recensisco, come te ne sei già accorta tu stessa ;), nonostante non sia solita lasciare molti commenti facilmente)
non ho potuto non apprezzare il modo in cui il dolore abbia fatto effetto su Iwaizumi.
La sofferenza è una di quelle cose che ha bisogno di un po’ di tempo, che dipende poi dalla singola persona, per fare il suo corso, per scavare nella consapevolezza dell’individuo.
Non scaturisce subito, come palesano gli occhi di Hajime mentre è ancora seduto sulla sedia di plastica.
“I suoi occhi erano asciutti. Lucidi, sì, ma asciutti. Non aveva ancora pianto.”
Ecco, ancora.
Ancora il dolore non ha fatto effetto del tutto. Ancora Hajime è concentrato a ricordare ogni minimo particolare del ragazzo che ama, ogni sfumatura del suo volto ogni volta che gli abbia detto “ti amo”, ogni immagine della loro vita assieme… vittima del senso di colpa bruciante che si acuisce di minuto in minuto.

Inizia a farsi sentire, però, non appena il detective rimane solo in bagno per lavarsi le mani sporche.
Sporche del sangue di Oikawa.
Piano, inesorabile… il dolore inizia a fare breccia. I movimenti meccanici delle dita che strofinano via lo sporco diventano frenetici, il respiro si fa sempre più accelerato.
E’ stata una scena troppo coinvolgente: era come se fossi io Hajime, il quale vede nella sua pelle il riflesso della sua colpevolezza che tenta disperatamente di strapparsi di dosso… ma quella non ne vuole sapere di venire via, anzi, si palese prepotentemente anche in altri lembi
d’epidermide.
E poi, quella voce. La voce del suo ormai ex capitano di dipartimento, che porta il dolore di Hajime, inesorabilmente e inevitabilmente, a strabordare via dagli argini autoimposti del ragazzo.
E’ vero, Hajime è un umano. È un essere umano che soffre proprio come tutti gli altri uomini della Terra. Un essere umano che ha assistito alla sparatoria della persona di cui è innamorato e che non sa se vedrà mai più… un essere umano che non è stato in grado di proteggere l’amore della sua vita.
Mi sento uno schifo anche solo a provare a mettermi nei suoi panni, davvero.
Però ti devo davvero ringraziare per averci regalato questo squarcio d’emotività di Iwaizumi, di solito non ben approfondito.
Dimostra tutta la sua umanità… e fragilità.

Ma come ben sappiamo, Oikawa viveeeeee quindi cerchiamo di rimanere allegri, susu.

La seconda parte è di una delicatezza unica.
Tralasciando che io amo ogni singolissimo istante di Hajime e Tooru che condividono lo stesso tetto: sul serio, potresti fargli fare di tutto, la loro quotidianità rimane oro, per me…
Oikawa con in bocca mezza barretta di cioccolato, in pigiama e alle sei del mattino davanti alla tv è l’amore miooooo *---* (Oddio, devo contenermi).
Comunque, il nostro medico è sveglio, cosa strana agli occhi del detective che non esita a indagare, da bravo fidanzato qual è.
Tooru fa un po’ di capricci, come suo solito, ma poi è lui il primo a rivelargli il motivo della sua inquietudine… e, come Hajime, anch’io ci sono rimasta di sasso.
Stavolta, però, è Iwaizumi a prendere in mano la situazione. E’ lui che conforta il ragazzo, abbracciandolo teneramente (quando gli accarezza lentamente i capelli con le dita mi sono sciolta, sappilo), facendogli sentire la sua presenza, convincendolo che lui non andrà proprio da nessuna parte… invertendo i ruoli.
Eh sì, perché se nell’episodio precedente era stato Tooru a scuotere Hajime dai sensi di colpa e dalle paure represse, qui è lui che si prende cura del medico.
Mi è piaciuto tantissimo che siano entrambi ad aver bisogno di rassicurazioni e attenzioni: non c’è una parte debole della coppia, entrambi risultano fragili nella loro solitudine… ma è assieme che fanno la differenza. Per questo motivo sono impazzita per il finale: non è idealizzato, non dà per scontato che le paure possano esser annullate, non cancella il passato… Hajime e Tooru continueranno ad avere gli incubi, a temere come non mai la morte dell’altro, ognuno vittima dei propri fantasmi… però, non dovranno più affrontare nulla da soli.
Se Oikawa ha un incubo, Iwaizumi sarà pronto a dimostrargli tutto l’amore che prova per lui, e così viceversa.
E’ proprio vero che, certe volte, servono situazioni estremamente critiche… per rafforzare un rapporto.

Detto questo, mi scuso (di nuovo) per la lunghezza eccessiva della recensione (è inutile, quando inizio mi faccio prendere troppo la mano e finisco per analizzare anche il pelo nell’uovo…) e anche per non avertela commentata subito (sono vittima di uno studio matto e disperatissimo last minute per i test universitari T.T).

Ti ringrazio ancora tantissimo per avermi dedicato questa bellissima parte della serie.

Ci sentiamo presto<3

Recensore Master
29/08/17, ore 16:05

Ciao!

È a un po' che pondero se recensire o no questa storia, ma alla fine eccomi qua a lasciarti due parole su questa tua OS.
Ho letto anche le altre storie di questa raccolta e posso dire che Caffè Amaro è stata una delle mie preferite e questa riprende quei toni, lasciandomi assolutamente soddisfatta. Sei davvero molto, molto brava e il tuo stile mi piace tanto.
Iwa-chan e Oikawa sono così IC che mi viene da piangere e io ti adoro per questo - mai pensato ad una rossa? *blink blink*
L'ultima parte l'ho adorata - tesori ♡ - così come ho trovato straziante il momento in cui Iwaizumi è solo in bagno dopo che Tooru è stato portato via dai medici. Questi sono state le parti che mi hanno fatto amare questa fic, di cui spero vi seguiranno altre OS per questa bellissima raccolta :3

Mi troverai sicuramente nelle tue altre storie!

Un bacione, ♡


Maiko

Nuovo recensore
28/08/17, ore 14:10

Ma ciao! Lo so, sono praticamente apparsa dal nulla, ma giuro che posso spiegare. L'ultima volta che ho scritto una recensione era il lontano 2015, e credo questo basti a farti capire quanto io abbia adorato questa storia, tanto da decidere di recensirla. È da un po' che seguo questa serie che non solo ha come protagonisti una delle mie coppie preferite, ma ha anche un tema poliziesco, e io AMO questo genere più di ogni altra cosa. Diciamo che appena ho notato il titolo "una tazza di té" mi sono illuminata, capendo subito che si trattava di te e avevi finalmente aggiunto una nuova storia. (giuro che il pessimo gioco di parole tra té e te non era voluto) Come al solito, al termine della lettura, sono rimasta più che soddisfatta. Mi piace parecchio il tuo modo di scrivere, è scorrevole ma al contempo non privo di dettagli, anche se stavolta mi hai fatta disperare. T.T Non so se è più straziante l'immagine di un Oikawa in fin di vita con un tubo in bocca, o quella di un Iwaizumi affranto che tenta di trattenersi per poi scoppiare in un pianto disperato. Quella scena è stata la mia preferita nonostante mi abbia spezzato il cuore, ha fatto emergere quanto il caro Iwa-chan tenesse a Tooru (cosa che vabbé, si sapeva già) e quanto fosse terrorizzato all'idea di perderlo. Poi mi viene da citare questa parte «Le volte in cui gli aveva detto che lo amava erano troppe, era impossibile tenerle in mente tutte, eppure Iwaizumi ci riusciva: ogni scena, ogni momento, aveva una caratteristica diversa, una particolarità diversa. Un’espressione strana, un guizzo nello sguardo dell’altro, un sorriso fin troppo imbarazzato.» IWAIZUMI CHE RICORDA TUTTE LE VOLTE CHE OIKAWA GLI HA DETTO DI AMARLO, TUTTE LE ESPRESSIONI CHE AVEVA IN QUEI MOMENTI. E niente, fa già piangere così. Ammetto che dopo averla letta mi è venuta una voglia immensa di leggere una OS in cui racconti la prima volta che si sono detti "ti amo" (mi accontenerai prima o poi?). Detto questo scompaio dicendo che la scena in cui Hajime prepara il té a Tooru e lo beve con lui mi ha fatta annegare nella tenerezza, e che spero aggiungerai presto qualche nuova narrazione sui due. Magari abbandonerò la pigrizia e tornerò a recensirti! -Erc/lightworm

Recensore Junior
27/08/17, ore 21:49

E io soffro! *pugno in testa del potere*
Okay, quante volte ti devo dire che amo questa raccolta, e le tue storie in generale?
Cioè, tesoro, dai, sono stupende le tue storie, e poi scrivi bene, quanto devo piangere? Mh?
Comunque sì, il tea risolve ogni problema, il tea è supremo.
Ad un certo punto ho voluto davvero abbracciare Iwaizumi e spoilerargli che Tooru sarebbe vissuto perché questa piccola puzzetta di un detective stava piangendo- io non- aiut- ossigeno. Hai reso benissimo il suo dolore...e sì, freddo e distaccato un par de ciuffuli, è inutile anche pensarci, Iwa-chan...certe volte devi solo piangere immaginando lo scenario peggiore e poi piangere avendo quello migliore perché, love, purtroppo cercare di essere distaccati in questi momenti fa solo male al cuore...
E niente, tenerissimo Tooru, e tipo sì, l'abbraccino dopo il brutto sogno, che cosa tenera, I wish I could do that with my bo- Ah, no, io sono single. RIP.
Always, bellissima storia, IC perfetto, mi piace da morire come scrivi, e alla prossima♡

Recensore Junior
27/08/17, ore 20:32

Evabbhe, dire che ti amo è praticamente misero così come dire che amo questa raccolta sugli iwaoi è troppo poco (è nulla in realtà).
Non so da dove incominciare perchè poi non finirei più, quindi sarò veloce, indolore (?) e per nulla mi ripeterò su quanto io ami le tue storie (su quest'ultimo punto ci proverò, ma non credo di riuscirci pienamente).
Partendo dal tuo stile di scrittura perfetto, veloce, conciso e che al contempo riesce a trasmettere tutto un mare di sentimenti tanto da doverti far staccare un attimo perchè l'angoscia di Iwa-chan ti arriva dritta al cuore lasciandoti la disgustosa sensazione di soffocamento. Il suo dolare per la paura di perdere Oikawa, il suo corpo senza vita, o quasi, imbrattato di sangue tra le sue braccia, la sua completa perdità di razionalità e di freddezza tipica dell'essere un poliziotto. 
Per non parlare della loro splendida coppia, di saperli entrambi in salvo pronti ad amarsi nella loro interezza reciproca anche con la paura costante delle conseguenze di un tale lavoro.
Basta, devo finirla qua o rischio di fare la lista della spesa <3

Maika