Recensione per il premio: Miglior Titolo, per il contest:
Ti odio tanto che potrei morirne, di Setsy
Carissima, eccomi su questa fantastica storia sul fandom che ti vede protagonista! Inutile dirlo, ti sei mossa con una conoscenza dell'IC dei personaggi che va oltre il consueto, perché sono sia corrispondenti con quello che abbiamo visto nella serie, sia così sviscerati e dotati di dettagli mancanti (almeno per ora) alla ricostruzione della loro storia che si può mettersi comodi e gustare la lettura sapendo che non si potrebbe mai essere delusi. Grisha è un personaggio difficilissimo, forse quello che più è tratteggiato con dei chiaroscuri. E' giusto condannarlo ed è possibile comprenderlo, come poche volte mi è capitato in un anime. Qui non ti sei risparmiata, grazie a dei flashback e dei flussi di pensieri che riempiono la scena più delle azioni. La povera Carla è la super-vittima, perchè se c'era una fuori dalle macchinazioni era lei. Qui è anche incinta e sappiamo che fine farà. Questo avvenimento così vicino e che è chiaro che non porterà gioia come dovrebbe, sta spingendo il medico e cercare dentro di sé l'uomo migliore che potrebbe essere. Anche lui è stato travolto dagli eventi di questa storia incredibile, è stato un bambino che ha visto accadere la cosa più orribile alla sua sorellina, e da qui nasce la famosissima problematica di tutte le trame che riguardano delle morti multiple: l'ottica del bene superiore.
Chi può decidere di essere il giusto artefice della "vendetta" - o giustizia - e sacrificando quali e quante singole persone? Credo che molto del significato di AOT si nasconda in questa domanda. Quando c'è un muro (la Barriera, il muro di King Kong o muro di Berlino che sia!)ci sono sempre due fazioni pronte a giurare che hanno ragione e che devono difendersi dagli "altri". Senza addentrarci troppo, ma restando sulla tua bellissima fiction, vediamo come Grisha in effetti sia lacerato dentro. Zake era stato considerato un figlio "sacrificabile"? Ma ha fatto peggio di lui, denunciandolo. La prima moglie (porta fortuna, eh!) Dina, era il suo vero amore ma ora è un nemico e chissà se davvero è stato tutto casuale... se non ha cercato la casa di Eren, in qualche modo. Comunque verso il nuovo bambino sta avendo dei progetti più sani, ma non potrà tenervi fede, anche se questo gli costerà la vita. Hai scelto un personaggio poco mainstream nel fandom, per offrire al lettore qualcosa di nuovo e davvero importante. La scena di vita domestica è tenera, sembra così innocente e fa rabbia, in un certo senso, vedere l’ingenuità di Carla che aveva tanti pretendenti e si è andata a scegliere un destino atroce. Ma questo non è giusto, per me; trovo che il destino sia segnato, per quanto la sensazione sia di crearlo con le nostre mani. Questo quadretto familiare è il preludio della tragedia, come un ultimo attimo di tregua e speranza. Scritto benissimo, senza sbavature o pecche di sorta, senza vuoti o riempitivi inutili, è un gioiellino. Come sempre dono felice di leggere dei tuoi lavori!
a presto, spero,
Setsy |