Ciao!
mi scuso per il ritardo con cui recensisco questa storia bellissima e particolare. Ne avevo già letta un'altra tua, notando con piacere che sembra piacerti analizzare argomenti molto originali: di queste vicende ad esempio nel libro si parla pochissimo e non apertamente (se non sbaglio vengono narrate da Legolas in un secondo momento, quando Minas Tirith è già stata liberata e tutto si è come dire, già concluso)
Ho trovato molto azzeccata la scelta di una visione un po' defilata, da parte di un soldato comune, che poi tanto comune non è, piuttosto che chessò, da parte di Angbor. Ed è anche molto tenero il suo raccontare la storia alla nipotina, nonostante lei ormai la sappia a memoria ^^.
Bellissimo anche il colpo di scena finale, riguardante il matrimonio di Elessar.
Insomma, complimentoni!
un saluto,

Leila

Ho appena finito di leggere e... Wow!
Questa storia è soavemente solenne, semplicemente maestosa e scritta in un modo che adoro: ecco lo stile che prediligo!
Ti tocca nel profondo e puoi rileggerla più volte senza stancarti!
Complimenti, davvero!

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Mi sono venute le lacrime agli occhi nel leggere alcuni passaggi, non mento! La parte del racconto mi ha profondamente commossa. "Vivrò sempre al mio posto e al mio posto morirò" riassume perfettamente la forza del coraggio che trabocca dall'opera di Tolkien e dalla tua storia. E la parte in cui parli di Aragorn è sublime! Non avrei saputo fare di meglio. Il carisma di cui parli, quello capace, come dici, di "infiammare il cuore della gente", rimanda assolutamente alla figura del ramingo. È così, è perfetto, preciso, conciso: in poche parole, hai descritto perfettamente una delle figure fondamentali dell'opera. Sei stata davvero bravissima. Complimenti!

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