Recensioni per
Lost Days
di padme83

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
25/06/20, ore 09:40
Cap. 1:

WOW!
Ho scritto pure io uno spin-off della $aga di Don Rosa, ma qui si va di incubi!
Se ho capito bene siamo poco tempo prima del 47! $crooge ancora non ha conosciuto Paperino ed i ragazzi, ma a quanto lasci intendere, Ortensia e Quackmore ci hanno già lasciati ormai...
Non ho capito solo una cosa...in quelle casse cosa c'è? Ne ho una vaga idea, ma non posso esserne sicuro!
Poi il rimpianto...aaaah il rimpianto, quante volte ci ha fatto soffrire! Anche nella nostra ancora giovane vita si è già palesato più volte, figuriamoci in quella ormai vegliarda del vecchio $crooge!
I miei complimenti! Davvero una bella storia! Hai per caso scritto altro a questo tema? Sarei curioso di leggerlo!
Se ti interessa, sul mio profilo puoi trovare: Glasgow, 1842, in cui immagino Fergus, Manibuche e Jake da bambini!
Ancora complimenti, brava!

Recensore Master
28/09/18, ore 17:38
Cap. 1:

Ciao! ^^ Sono qui per lo scambio di recensioni del gruppo Boys Love.
Paperon De Paperoni è il mio personaggio preferito dei 'comic' disneyani: irascibile, tirchio, burbero e con l'ossessione per la sua numero 1. Non ho mai letto nulla di lui in generale se non i fumetti originali pubblicati su "Topolino" et simila, ma sembrava interessante l'idea di un personaggio simile in un contesto angst e introspettivo, l'ho trovato... affascinante? 
Già nella prima parte si percepisce l'angoscia di un incubo, troppo reale, nel quale ogni azione non comporta altro che il peggiorare la situazione, fino a tenerci in catene.
Attraverso le tue descrizioni molto scenografiche sono riuscita a "vedere" quello che il protagonista percepiva nella sua mente, attanagliato da quel dolore che lo rende prigioniero. 

"Perché? Perché Doretta? Perché non ti ho fermata quando ancora potevo farlo, in quel dannato mattino al Fosso dell'Agonia Bianca? Perché non ti ho stretta fra le braccia, annegando le unghie e l'anima nel profumo dei tuoi capelli di fulgido oro?"

Ricordo con tenerezza un episodio in cui Paperone ritrova i grandi tesori che erano stati lasciati per più di mezzo secolo sotto il ghiaccio: una vecchia casacca, i suoi strumenti da cercatore e i ricordi della corsa all'oro ma sopratutto una scatola di cioccolatini che avrebbe voluto regalare a Doretta insieme ad una lettera d'amore. Paperone racconta ai suoi pro-nipoti che se non fosse diventato ricco, lo sarebbe sempre stato perchè lo era anche prima di arrivare nel Klondike.... era ricco di ricordi e di affetto ed era questa la ricchezza più importante. Mi aveva colpito particolarmente questa parte tanto umana e sensibile, che sei riuscita a rispolverare in questa storia, nostalgica, ansiogena e malinconica.

Complimenti. 
E' tutto perfetto.

 

Recensore Master
07/09/18, ore 14:46
Cap. 1:

Ciao! Eccomi qui per lo scambio di recensioni del gruppo Boys Love. Stavo cercando qui e là nel tuo profilo, e ho trovato delle pubblicazioni davvero interessanti: ho scelto questa, perché sembra quasi strano trovare un personaggio simile in un contesto angst e introspettivo. Sarà che sono abituata a ricordarmelo goliardico, cinico, incavolato e ossessionato dalla Banda Bassotti e dai nipoti, ma penso che vedrò un nuovo lato di lui che prima non conoscevo proprio. Vederlo sotto una luce differente, scritto da una mano differente, penso sia una cosa affascinante.
Già nella prima parte percepisco questa sensazione di angoscia, di stranezza, di emozioni negative e soprattutto difficili da gestire. Il sogno, anzi, l'incubo, è terrificante nella propria consapevolezza. Riesco a sentire palpabile la disperazione, il dubbio che si insinua fino all'ultimo, il tentativo di comprendere, inseguendo il tragitto di questo trasportatore. Quando si sofferma ad osservare ciò che sta accadendo, questa cassa che viene abbandonata a se stessa in un cumulo indefinito di altre tutte uguali, arriva a capire ciò che sta accadendo; peggio ancora, riesce a scoprirne il contenuto, ciò che significa. Il dolore di essere riuscito a venire a capo della faccenda, il rimpianto di tutto ciò che gli è passato davanti, e accanto, nella vita finora... Finisce tutto lì, scorre via, e non può essere più recuperato.
Scopre che tutto ciò che è accaduto, è stato fatto per sua stessa mano, agghiacciante verità.
Mi sono immaginata il tutto a rallenty, a spezzoni come in un film sbiadito, dove c'è sempre nebbia, dove gli unici colori sono i grigi. Tutto si concentra sullo sguardo terrorizzato, e alla fine consapevole, del protagonista e di ciò che ha perso (di CHI ha perso, senza darne il dovuto peso quando ancora possibile).
Mi ha lasciato un tale amaro in bocca: se questa era una delle sensazioni che volevi scatenare, ci sei riuscita egregiamente. Nel finale, in cui si ridesta da un sogno decisamente veritiero, mi ha intenerita, quasi fatto pena; come per dire, ormai non puoi tornare indietro, nonostante ciò che è stato fatto.
Angoscia? Eh certo che sì! Sono soddisfatta? Soddisfatissima della lettura, anche perché non mi sarei aspettata temi così pesanti e atmosfere difficili con un protagonista simile. Il testo è breve ma intriso di queste sensazioni al limite dello strazio e della disperazione; non ho trovato dei refusi, e ritengo che un Paperone così sia comprensibile, alla sua certa età e con il fantasma delle persone passate sempre presente.
Mi auguro di poter leggere altre cose altrettanto interessanti sul tuo profilo, alla prossima e buon lavoro! :D


Recensore Veterano
01/09/18, ore 17:21
Cap. 1:

Ciao padme, eccomi finalmente da te. Questo commento fa parte dello scambio libero del Giardino di EFP — mi spiace per il ritardo, poco a poco mi sono messa in pari con tutte le storie che mi ero ripromessa di leggere e ovviamente la vita fuori da internet ci ha messo il becco. Ma ora, senza indugio, ecco la recensione. 
The Life and Times of Scrooge McDuck è una delle saghe a fumetti più memorabili che abbia mai letto. Mi è entrata nel cuore sin dal primo sguardo e negli anni l’ho apprezzata sempre di più. Puoi dunque immaginare come la mia curiosità si sia accesa non appena ho notato questa missing moments tra le tue storie. Sapevo che ci avrei rimesso i feelings e un abbondante pezzo di cuore, soprattutto dal momento che si colloca nel periodo più tetro della vita di Paperone — quella fascia di tempo che, nei fumetti, viene accompagnata sempre da una stretta allo stomaco e la sensazione che la grigia vecchiaia solitaria del Papero più ricco del mondo avrebbe potuto essere molto, molto diversa, se solo non fosse stato reso tanto incallito dall’avidità — ma non mi aspettavo tanta lancinante sofferenza. Adoro l’angst, pur trovandolo un genere estremamente difficile da rendere col giusto equilibrio, e trovo che Lost Days sia pressoché perfetta. La nostalgia di giorni sì più aspri e duri da vivere, ma infinitamente più avventurosi e punteggiati di volti a cui Paperone si è avvicinato nel bene e nel male, assume le tinte fosche del dolore, del rancore. Credo che, più ancora dei richiami a Doretta, le sorelle (plausibilissimo il modo in cui hai scelto di lasciarle andare, comunque) e al padre, mi abbia toccata il Paperone più giovane che si fa carico delle casse, delle <i>bare</i> in cui riposano le spoglie dei giorni perduti. Il Paperone che le getta una dopo l’altra giù per la scarpata. Il Paperone che guarda il suo alter ego più anziano con quel sentimento innominabile, impenetrabile, che tuttavia non squarcia né alleggerisce l’atmosfera opprimente del sogno. Quel Paperone è un fantasma che fa male fronteggiare. 
Lo stile di scrittura che hai scelto per questa shot è perfettamente adatto a veicolare il contenuto nella maniera più diretta e schietta possibile, senza che i veli del sogno rendano più ovattato l’impatto. L’ho trovato davvero molto appropriato alla situazione, ma anche e soprattutto alla “voce” di Paperone anziano, con una prima persona che chiama il lettore ad immergersi a capofitto nei suoi occhi. All in all, insomma, questa shot finisce dritta tra le mie preferite. Un ottimo lavoro <3

A rileggerci presto!

Kei

Recensore Junior
21/10/17, ore 12:51
Cap. 1:

Che bello questo racconto che ho trovato girando per la tua pagina! Sono contenta di non essermelo perso.
Sei sempre brava, ma si capisce che i tuoi strumenti, addestrati dalla volontà di migliorare, si stanno affinando sempre di più; il risultato ha la forza di un giovane pioniere che (ri)scopre la sua volontà di sfidare le montagne. Ogni particolare è preciso e allo stesso tempo sfumato dalla meraviglia (e dall'inquietudine) del sogno; il mostro dal carapace fatto di casse, la voce che è "urticante e stridula", la bocca del misterioso giovane che somiglia a una ferita; tutto trasfigura in un realismo doloroso, ma sì, anche veritiero, perché l'inclemenza del rimpianto è a suo modo, come dici, magnifica.
Sembra impossibile che quest'uomo dall'interiorità così fertile e sofferta sia quel papero in ghette di cui leggevo le avventure quando ero piccola, ma è anche estremamente plausibile e, con questa flasfiction, uno dei miei personaggi preferiti mi si avvicina ancora di più e posso vederlo con occhi nuovi.
Bravissima, continua così!!!
Un abbraccio,
N.

Recensore Master
18/10/17, ore 14:19
Cap. 1:

Ciao Padme,
ho amato questo tuo scritto, è scivolato via senza che me ne accorgessi e ogni punto, ogni linea, da te tracciata si è unita alla precedente in una specie di danza delle parole da te scelte. Anzi non delle parole, ma dei momenti da te scelti da narrare.
Il parallelismo tra Paperone vecchio e quello giovane che si guardano è stato il fulcro di tutto secondo me. I momenti perduti, il rammarico di ciò che poteva essere e non è, possono essere capiti appieno solamente dla Paperone vecchio, quello stesso papero che ora è tra le casse e osserva il giovane che ha un'espressione perplessa, non capisce che cosa stia succedendo sotto i suoi occhi.
Mi sono piaciuti molto le descrizioni, i pensieri, quasi gli aliti al vento, scritti da te in corsivo per essere resi più in sovraimpressione nella pagina qui sopra. Alcuni mi hanno fatto passare i brivid da quanto sono stati da me sentiti vicini e veri!
Ho letto sia le note d'autrici all'inizio del racconot che quelle finali e posso dire di essere completamente d'accordo con te u.u

-Han