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I was waiting for the star(t)
di AleDic

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
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Recensore Master
30/11/17, ore 12:32

Secondo Posto a pari merito
I was waiting for the star(t)
di AleDic





Grammatica: 9.6/10

La grammatica e la sintassi sono pressoché perfetti. L’unico neo è l’uso della d eufonica, che io consiglio sempre di limitare davanti a vocali uguali, a meno che non si tratti di espressioni di uso comunque, come “ad esempio”.
Di seguito gli errori trovati:

Eppure, il cielo continua ad essere lo stesso → -0.1 (togli la d)
le stelle continuano a splendere ad ogni tramonto. → -0.1 (togli la d)
Fino a quel giorno, il cielo e tutti i suoi astri non sono che uno sfondo da osservare finché potrà finalmente incontrarlo. → -0.2 (Questa frase mi è un po’ oscura, nel senso che non mi convince del tutto. Cerco di spiegarmi. “Fino a quel giorno” e “finché potrà finalmente incontrarlo” esprimono, secondo me, lo stesso concetto all’interno della frase. Ma non è questo ciò che mi confonde di più. “Fino a quel giorno” ha valore futuro, ovvero indica “fino a quando non arriverà quel giorno”, quindi dev’essere retto dal futuro, secondo l’uso modale di predizione. Tale suggerimento te l’ho do anche in relazione di “finché”, in quale mette in relazione due tempi uguali. Esempio: Finché c’è vita c’è speranza; gridò finché ebbe fiato. Come puoi vedere, sia il verbo della principale che della subordinata devono avere lo stesso tempo verbale. Quindi in ogni caso, devi usare il futuro anche per il verbo “essere”.)


Stile: 9.5/10

Uno stile molto personale, soprattutto nell’uso del punto-virgola. Personalmente, credo che questo stile si addica molto ai toni apocalittici e un po’ pacati di Evangelion. Il testo ha persino un ritmo che ricalca molto il modo di parlare di Kaworu. Se c’è un punto in cui avrei, però, fatto respirare di più la frase è questo:

- Il mondo al di sotto è stato quasi completamente distrutto; ci sono macerie e detriti ovunque - è un mondo tinto di rosso il loro (oceani rubino e sabbie cremisi).

Il punto-virgola, così come nella frase seguente, inserisce una pausa di tono che il personaggio fa molto spesso durante i suoi discorsi mesti. Mi piace come hai saputo dare questa pausa, un po’ più lunga della virgola ma meno rispetto al punto. È stata un’ottima scelta. Il trattino, invece, ha subordinato una frase che invece credo sia meglio evidenziare, mettere in risalto, perché è molto significativa per comprendere il sentimento di sconforto e avvilimento che avvolge il protagonista; così facendo, inoltre, potresti subordinare quello tra parentesi, e così facendo evitare la doppia separazione. Di per sé, i trattini in questo modo inseriscono nella frase informazioni secondarie, di specificazione, e lo stesso fanno le parentesi. Nel modo in cui hai scritto, “è un mondo tinto di rosso” è la spiegazione di “ci sono macerie e detriti ovunque”, mentre “oceani rubino e sabbie cremisi” spiegano la spiegazione. Io eviterei questa graduazione semplicemente mettendo un punto dopo “ovunque” e un trattino al posto delle parentesi. La frase respirerebbe meglio, la visione di Kaworu diverrebbe protagonista e l’effetto del trattino usato creerebbe un rafforzativo del concetto espresso nella principale.
Un’altra frase su cui vorrei fare un appunto è questa:

Eppure, il cielo continua ad essere lo stesso.
Limpido come acqua di sorgente al mattino e cobalto punteggiato di notte.

Qui si verifica il problema opposto alla precedente, secondo me. Quell’effetto che hai creato con il punto-virgola, qui lo potevi riprendere con i due punti, poiché Kaworu tende a fare monologhi lunghi, con poche pause, con una cadenza melodica. Tra l’altro questa è una bellissima immagine che mi ha fascinato molto.
Per il resto, l’uso della punteggiatura dà una nota di cupezza alla storia: isoli la principale, per poi continuare il discorso con una vena di tristezza e dolore; e questo è davvero coerente con i toni dell’anime.
Le descrizioni del cielo sono protagonisti della flash, ma il lavoro più grande lo hai fatto con i colori. Evangelion è molto dinamico, un anime psicologico in cui i colori hanno un forte impatto sullo spettatore. Nella tua flash rispecchi questa caratteristica: il rosso della terra si contrappone all’azzurro inviolato del cielo.
Le due frasi prese dal movie in apertura e chiusura fanno da squarcio all’interno della storia. Mi piace molto quest’effetto: è come se questo missing-moment, collocato antecedentemente a entrambi i momenti in cui le due frasi vengono pronunciate, faccia da collante tra i due punti della trama, dando un senso e una profondità diversa a questa storyline.
La ripetizione di alcuni termini qui è azzeccata, perché lo stile accompagna tale figura in modo tale che i pensieri del protagonista, e i suoi desideri con essi, vengano esasperati per dare il ritmo alla trepidante attesa. Molto brava!
Il lessico si mantiene su una fascia media, coerente al lessico dell’anime secondo me. È la forma dei periodi e la fluidità della narrazione ha sfruttarlo al meglio, dandogli una pressione maggiore d’importanza.
Infine, la scelta del narratore esterno è stata perfetta, perché ti ha permesso di giocare tra il dentro e il fuori di Kaworu, mostrando un bellissimo contrasto tra ciò che veramente lo circonda e ciò che vede soltanto lui, nei suoi desideri pieni di attesa.


Originalità e trama: 10/10

Ti faccio i miei complimenti, perché la trama e le immagini visive sono ciò che hai maggiormente curato nella flash, secondo me, e si vede. Hai dato molto peso alla narrazione, a rendere questo missing-moment fluente con il resto dell’anime, in modo tale che chi lo leggesse potesse veramente sentirlo come parte integrante e mancante della storia originale.
Hai sfruttato due scene distanti tra loro eppure complementari, grazie a un elemento che le unisce: le stelle. In questa maniera sei riuscita a dare un senso più fluido all’intera storia, dando un bellissimo background all’immagine mozzafiato di Kaworu che guarda in alto e che a me aveva fatto sognare, anche se io tifo per tutt’altra e impossibile coppia (roba crack, strano da dire per me).
La flash appare divisa in due, una parte che segue fluidamente la seconda: nella prima dai una panoramica molto precisa di quello che è il mondo, delle conseguenze del Third Impact e della desolazione che sta sulla terra; nella seconda parte alzi gli occhi al cielo e mostri la bellezza sconvolgente di una forza immutata, quasi indolente ai dolori degli uomini. Sembra un luogo più adatto a un angelo, eppure c’è una terza parte in questa flash: la prospettiva di Kaworu. Ed egli guarda con il cuore, e cerca qualcosa che potrebbe non essere più lì, non esserci mai stata, non aver mai brillato.
La trama è perfettamente bilanciata e non presenta buchi o punti incomprensibili. La sua magia credo possa essere colta anche da chi non conosce il fandom, e questo è un ulteriore punto a suo favore, perché vuol dire che non manca di nulla.


Titolo: 5/5

Il gioco nel titolo mi è piaciuto. Di solito bacchetto i titoli inglesi, perché sono una frana nelle lingue e mi perdo; rischio che il significato mi sfugga e mi innervosisco. Stavolta, però, riconosco che un simile effetto non potevi ottenerlo in un’altra lingua.
L’inizio e la stella; l’inizio è la stella, ciò che dà il via ai giochi. Shinji è fondamentale sia per la storia che per Kaworu; tutto inizia e finisce con lui. Il titolo inoltre richiama molto bene il senso di attesa che scorre in tutta la trama della flash. Sembra quasi che Kaworu sia in una fase di congelamento, dove prende vita e si rianima solo con l’arrivo di Shinji; fino ad allora il mondo non esiste, le stelle non esistono, e tutto è lontano e indifferente. Shinji, le parole che chiudono la flash, mette in moto l’animo del protagonista.
Il titolo è poetico, struggente, è coerente con il contesto e mi ha attirato sin da subito, proprio per il doppio significato che tu hai saputo infondere partendo con il gioco visivo delle parentesi. Complimenti!


Caratterizzazione dei personaggi: 9/10

Un peccato che Shinji non sia attivamente presente nella flash. Avevi ancora un po’ di spazio per poter provare a inserirlo. Comunque, attraverso gli occhi di Kaworu si può arrivare a dedurre un particolare del protagonista di Evangelion:

- Lo sguardo di Kaworu è sempre rivolto alle stelle, ma l’unica che i suoi occhi agognano non brilla da anni ormai - e forse non ha mai brillato.

Una stella che forse non ha mai brillato. Sembra una contraddizione per un astro luminoso, eppure racchiude molto bene ciò che è Shinji: è un eroe, una forza a cui molti fanno affidamento, un animo che viene tenuto in considerazione; eppure non brilla, non è una figura esaltata, ma pacata, che non ha ancora trovato il suo posto nel mondo, una definizione di sé. Kaworu comprende molto bene l’animo di Shinji, e questa è una sua caratteristica che con poche parole tu hai saputo mettere in risalto.
Il protagonista assoluto è Kaworu invece. Di lui saltano all’occhio due cose: la poca considerazione che ha del mondo, il suo non essere completamente legato alla vita di un sistema che sta per autodistruggersi, il suo non essere attaccato alla vita; e l’amore comprensivo e empatico che prova per Shinji. Shinji è l’unico per cui abbia provato pietà, l’unico con cui ha legato e da cui ha voluto ricevere la morte. Il loro rapporto di conflitto è molto complementare: Kaworu aiuta Shinji a riscoprirsi, mentre Shinji dà una scintilla di sentimento inaspettato nel cuore dell’angelo, è la sua umanità. Senza Shinji, Kaworu è spento.
Non ho dato punteggio pieno perché entrambe le caratterizzazioni mi sono parse incomplete, un po’ messe da parte rispetto all’effetto scenico che hai costruito intorno. Un buon lavoro che se approfondito poteva essere eccellente.


Gradimento personale: 5/5

Ho visto Evangelion molto tempo fa, ed è stato bello rispolverarlo dal cassetto. Mi ha sorpreso non poco il fatto che tu ti sia appoggiata al movie del 2012 per creare questo momento, uno dei più belli tra l’altro. Ciò che mi ha entusiasmato della tua storia è la bellezza del cielo: sei riuscita a sconvolgermi. Quest’idea di Kaworu e del suo mondo che gravita intorno a Shinji mi è piaciuta tantissimo, hai saputo dare alla storia la stessa intensità e la stessa triste indolenza che si respira nel film. La cosa più impressionante è che tu sia riuscita a mantenere tutto questo senza nulla togliere al pathos di emozioni che lega Kaworu a Shinji.
Il mondo non viene dimenticato, l’apocalisse e i suoi effetti sono lì, intorno a Kaworu; eppure egli sta con il volto rivolto al cielo, in attesa di una stella cadente. Ed è quello che è Shinji, una stella in declino, che precipita da un angolo di cielo tormentato dalle mani dell’uomo per venire accudito dalle parole musicali del protagonista. Eppure è lui a sconvolgere, a sorprendere Kaworu alla fine, e mi piace questo scambio di ruoli che contrasta con la prima frase, in cui attende qualcuno che sembra conoscere da sempre.
Mi sarebbe piaciuto che la storia fosse più lunga, per dare maggiore spazio all’animo di Kaworu, magari con un po’ di introspezione che andasse al di là dell’effetto “specchio”, però questo non influisce sull’atmosfera che hai saputo creare intorno ai miei sensi. Complimenti!

Punteggio: 48.1/50