Oh well... That's strange.
Penso che si possa riassumere il tutto in un trip mentale che tutti noi abbiamo sognato almeno una volta.
Non è una cosa negativa, affatto, diciamo che è straniante per certi versi.
Sarà per l'ora in cui la leggo, o perché è una settimana pesante, ma credo che questa sia l'unica storia ad avermi sinceramente sorpreso e catturato da qui a questa parte. Ho sempre adorato i sogni e francamente invidio moltissimo quelli che riescono a farseli venire a comando quando dormono.
Certo a dir la verità non gli do un significato profetico o magico, alla fine non sono altro che un riflesso di quello che abbiamo in testa, però sono affascinanti ugualmente, come i continui cambiamenti di oggetti e luoghi della storia che non fanno altro che alienare il lettore da una realtà razionale e portarlo a sognare una opposta in cui tutto può succedere anche senza il nostro consenso.
Non so proprio come o perché, ma ho sentito un incredibile senso di calore e dolcezza a leggere il testo, forse per il modo in cui la protagonista, sorpresa quanto noi, è sballottata da una parte all'altra del sogno secondo un disegno misterioso, chissá, magari anche per questi personaggi così atipici. Chi è l'artigiano degli specchi? Chi è il cervo del negozio? Boh! Ma in fondo a noi tanto basta di questi personaggi per darci sognare.
Per quanto riguarda il testo... Beh, l'hai scritto di getto quindi si vedono ripetizioni, aggettivi a sproposito e qualche altro erroruncolo, ma nel complesso non risulta ridondante o brutto da leggere, quindi ti perdono.
In definitiva grazie per avermi dato la buonanotte con una storia così romanticamente malinconica.
Grazie. (Recensione modificata il 15/11/2017 - 01:30 am) |