Il primo capitolo.
Si apre una serie e già si scoprono le carte principali, i sentieri su cui verterà l’intera vicenda. Inizi con una presentazione capace di deliziare il nostro animo più pirandelliano, presenti fiabeschi personaggi ognuno attraverso il simbolo che lo rappresenta –una serpe e la sua falsità, un cane e la fedeltà, il falco e l’acutezza, scorpione e malignità, ragno, mellifluità e perfidia. Sono tanti i pedoni sulla scacchiera, tante le pedine sacrificabili -eppure c’è sempre un significato nascosto dietro ogni simbolo, una verità dietro il nome di ogni casata, e con questo primo capitolo ti soffermi in particolare su quella dei Redfield, luminosa nella contrapposizione agli Wesker, onesta, ingenua.
Christopher, cavaliere di nome e di fatto, sempre fedele (cieco) a chi scaltro, iniquo, malvagio abbastanza da guadagnarsi la sua fiducia; Claire, giovane amazzone, trasparente e leggera che cresce in un colpo senza mai averlo chiesto.
Il rapporto tra Claire e Chris è appena stato introdotto ma già assume il sapore della nemesi di ciò che intercorre tra il re e sua sorella -un legaccio sporco, vizioso, immorale, una bestialità di cui si macchiano ogni notte ridendo. Claire e Chris sono cristallini, Albert e sua sorella innominabili, infernali, vomitevoli nel loro lordare di una voglia orripilante quella che fu l’immagine del padre -tanto che perfino il serpente spalanca le fauci e attacca, sapendo di essere nel torto, tanto che perfino I’aria si spezza nel momento in cui l'orrido segreto dilaga (le voci corrono, le voci storpiano, le voci uccidono anche ciò che è reale).
Un segreto che condurrà tanti alla rovina, che forse altrettanti salverà –ma in fondo è ancora tutto da vedere, e siamo solo al primo, importante capitolo. (Recensione modificata il 27/11/2017 - 11:26 pm) |