Recensioni per
L'angelo della morte
di PiscesNoAphrodite

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
09/01/21, ore 17:58

Sono mesi che ho questa fanfic aperta nella prima finestrella del mio browser. Sono settimane che provo a sedermi con calma per lasciarti un commento non necessariamente degno di questo nome, ma almeno coerente. Il problema principale è che io continuo a procrastinare in attesa del momento giusto, della concentrazione giusta, della congiunzione astrale giusta – chiaramente quella tra Giove e Saturno non andava bene –; ma la verità è che la perfezione non è di questo mondo, soprattutto quando la si auspica per le circostanze (di cui si rischia di rimanere in attesa sino alla fine dei tempi) e le pagine da scrivere (l’unica pagina perfetta è quella mai scritta e che mai lo sarà). Dunque, eccomi qui, che colgo un ritaglio di tempo a caso – lege: faccio finta di prendere il fine settimana seriamente per dedicarmi a qualcosa che mi piace anziché agli ottanta compiti da correggere nel giro di dieci giorni o giù di lì… – per scriverti qualche riga che, con tutta probabilità, finirà coll’essere altrettanto a caso, nonostante gli appuntini e nonostante le mie migliori intenzioni di partenza – intenzioni che, ormai, a onor del vero, sono piuttosto remote.

Nel corso della lettura – che mi sono centellinata, come si fa per un liquore di quelli pregiati – del tuo Ritratto di un antagonista, incantevole mosaico per tessere straordinariamente espressive e tagliate con precisione, avevo già avuto modo di gustarmi la tua bravura nel cesellare la frase e rendere ogni parola espressiva al massimo delle sue possibilità. Io sono un’anima semplice e mi godo la sintassi della frase tanto quanto quella del periodo: al di là dei contenuti, o forse al di sopra dei contenuti, mi piacciono la forma della prosa e la consapevolezza che un autore mostra nello strutturarla, quella prosa. In altre parole, mi piace che una prosa abbia un suo carattere proprio e distinto, un sapore, una qualità tattile, un profumo. E mi piacciono in particolare le prose spesse, corpose, che non vanno al risparmio né sul vocabolario né sul periodare, optando piuttosto per un’ampiezza elegante, ma senza fronzoli fine a sé stessi. La tua prosa è uno di quei broccati che ci si immagina indosso alle figure cavalleresche dell’epica tardo-medievale e primo-moderna. Ha uno spessore elegante e solenne nella tessitura, nella selezione dei termini ricercati e sempre assolutamente appropriati; ed è uno spessore elegante e solenne che riflette perfettamente il contenuto che questa prosa esprime, nonché in primis la caratterizzazione di questi personaggi e dell’ambientazione in cui si muovono.

Questo tuo Aphrodite ammalia. E lo fa perché ha tutte quelle caratteristiche, solo ad uno sguardo superficiale apparentemente inconciliabili, che lo rendono un personaggio complesso e straordinario, ma anche straordinariamente vivo e credibile, nella storia originale – pur con tutta la cialtroneria del Cialtronissimo, che se l’è ritrovato tra le mani senza sapere bene cosa farne. Amo questo Aphrodite esteta – nero su bianco, sì!, benedizione!, sì! – cultore del bello in tutte le sue forme. Incarna la kalokagathìa classica, questo Aphrodite, come dovrebbe. Ha un senso dell’onore, della dignità, dell’orgoglio guerresco; ed ha quel senso d’un pragmatismo che non fa sconti, di cui il personaggio – canonicamente, per aver compiuto le scelte che ha compiuto e con cui si è mantenuto coerente fino alla fine – non dovrebbe mai fare a meno. La bellezza è la bellezza della vittoria, è la bellezza di un combattimento glorioso; non è una questione di belletti né di compiacimento narcisistico fine a sé stesso: questo è l’ethos dell’Aphrodite del Cialtrone cui finalmente rendi giustizia tu, a dispetto di un fandom ossessionato da rossetti e maschere per il viso. Ed ho amato le piccole e grandi contraddizioni di questo Aphrodite, nel rapporto complesso che intrattiene con l’allievo innanzitutto, nella durezza e nella  tenerezza di cui dà prova, qualche volta perdendo il senso della misura. Ha senso, per la delicatezza e la pregnanza del rapporto che racconti, la tua scelta di traslare l’addestramento di Misty dalla Costa Azzurra (se non ricordo male) alla Grecia e al Santuario; di spianare la strada della possibilità per quest’incontro di personaggi che invitano ad un confronto, ad una comparazione, emergendone entrambi più ricchi di tutte le rispettive differenze sotto al minimo comune denominatore di una bellezza condivisa e conturbante.

Sulla vita privata di quest’uomo, del caro Phrophrò, non mi dilungo, ma sappi che ho amato molto il modo in cui hai tratteggiato, con tanto garbo, la sua relazione con Death Mask, attraverso il filtro del punto di vista di Misty. Così come ho amato il ritratto stesso di Death Mask, limpido anche con poche pennellate. Io non so quanto questo tuo lavoro sia in continuità col Ritratto di un antagonista di cui sopra e quanto, dunque, l’osservazione di Maskuzzo si riveli essere l’espressione di uno spirito di osservazione acuto (di nuovo: sì! Domineddio!) E metta il dito su una verità oggettiva e taciuta; ma il sospetto che così possa essere risulta più che sufficiente a dare anche a questo ragazzo, troppo spesso bistrattato, lo spessore che merita, in una manciata di righe.

Ci vogliono più storie così. Su Phrophrò. Su Maskuzzo. Su Misty. E su quegli altri poveri disgraziati dei Santi d’Argento, che si meriterebbero un po’ più d’attenzione – soprattutto se l’attenzione è rispettosa e fruttuosa come la tua.

Io sono una lentona, ma pian piano spulcerò attentamente il resto della tua produzione. <3

Recensore Master
24/08/20, ore 11:28

Arrivo a commentare questa storia dopo uno iato indecente, ma, a mia discolpa, posso dire che quest'anno ha fatto - e sta facendo - di tutto e di più per mettere la nostra esistenza a dura prova. Negli anni scorsi andava di moda la parola "resilienza", sputata ogni due per tre, perché faceva figo e chic; ecco, il 2020 credo abbia messo un punto fermo e ci abbia mostrato cosa sia davvero la resilienza.
Parto da questo cappello su una parola poco usata perché squisitamente tecnica, per parlare della tua storia e di quello che mi ha colpito. Perché oltre alle vicende narrate e all'attenzione riservata ad un personaggio ingiustamente snobbato e liquidato come una "checca isterica" (non che non sia eccessivo e vede il mondo coi paraocchi, ma Misty, come molti altri personaggi buttati nella mischia solo per essere massacrati senza pietà, come pietrisco con cui riempire il muro a secco, avrebbe tanto da dire, se solo qualcuno si degnasse di lasciarlo parlare... Quindi, grazie per avergli dato uno spazio, un'occasione), la freccia che ha centrato il mio cuore nemmeno l'avessa scagliata Robin Hood è stato il linguaggio. Il linguaggio e il ritmo.
Confesso che quando mi imbatto in una prosa farcita di termini arcaici e ricercati il mio allarme interiore drizza le antenne, non perché sia sbagliato usare un lessico del genere - non c'è niente di sbagliato nei mezzi; semmai, può esservi un errore nell'uso che si fa di questi strumenti - ma perché spesso si punta tutto al banco con una prosa enfatica e roboante per catturare l'attenzione del lettore ("Oh, questo ne sa!"), salvo poi effettuare scelte non in linea con il registro poc'anzi utilizzato. Il risultato? Che il meraviglioso soufflé si sgonfia senza appello.
Qui, no.
Qui non solo ogni parola è al suo posto, come fossero le tessere di un mosaico bizantino, ma fornisce anche al lettore la certezza assoluta che quel termine, e solo quello, era la scelta obbligata all'interno del discorso.
Sul serio, non sai quanto invidio - in senso positivo, sia chiaro: un'ammirazione che spinge a migliorarsi - questa tua qualità. È un meccanismo ad orologeria - anche se di solito si usa questa perifrasi per definire una trama che funziona e scatta come una trappola: bene, qui scatta il calappio, ed io sono rimasta appesa a testa all'ingiù con un sorriso ebete e l'espressione soddisfatta del gatto che si è pappato un uccelletto.
E il ritmo!
Porca miseria, la storia si dipana con una lentezza squisita, come le nonne che dipanavano - appunto! - le matasse per farne gomitoli. Piano piano, lentamente, con delle ellissi che hanno lo squisito sapore delle pause musicali. Ed è questo ritmo - dolce, lento, voluttuoso, a suo modo, come voluttuoso è il nostro bellissimo protagonista - a giustificare e rendere perfettamente funzionale un termine come "catafratto", che altrove sarebbe risultato pomposo ed eccessivo; ma qui, no. Qui, no. Qui, come dicevo sopra, è l'unica scelta possibile, di una bellezza musicale che fa quasi male.

Recensore Veterano
15/03/20, ore 11:51

Ciao! Ho letto con piacere questo racconto, l'inizio del percorso di Saint di Misty, un inizio non facile, d'altronde, in un ambiente come quello del tempio, tra guerrieri che, spesso, non conoscono l'empatia e sono portati ai soprusi (evviva la cavalleria), la beltà di un giovane come lui può essere più d'ostacolo che a favore.
Se poi a questa si sovrappone un carattere, mi sembra di capire, orgoglioso e, almeno inizialmente, un po' vanesio, tutto si complica
A non migliorare la situazione, il suo Maestro, non solo, giustamente severo (come Camus) ma anche xapriccioso, un esteta che, però, devo ammettere si è impegnato molto bel suo ruolo di mentore, dando buoni consigli tra una stoccata e l'altra.
Mi è piaciuto il confronto tra Aphrodite e Death Mask, sebbene continui a non amarlo, li rendi più piacevoli, sebbene tu ne mantenga, giustamente, i tratti del manga.
Non saranno mai, probabilmente, tra i miei preferiti, ma il tuo modo di scriverne, di descrivere le situazioni, le tue introspezioni alternate alle situazioni quotidiane in cui si ritrova il Saint al tempio, rende la lettura molto piacevole!
Ancora complimenti!
A presto! :)

Recensore Junior
18/07/19, ore 17:38

Ciao, sono Niji e adoro Saint Seiya. XD
Sono arrivata qui perché ho visto che finalmente qualcuno ha scritto una fic con protagonista Misty che è un personaggio che amo tantissimo.
Lasciami prima di tutto farti i complimenti per come scrivi, hai uno stile aulico ed elegante, perfetto per questo fandom e capacissimo di descrivere le atmosfere.

Mi è piaciuto tantissimo vedere Aphrodite come maestro di Misty, ruolo che gli sta a pennello. Sono due personaggi che hanno delle similitudini ma sono fondamentalmente diversi e tu li hai messi benissimo a confronto.
Il santo dei Pesci all'inizio è molto severo, ma lo fa perché sa quanto sia difficile la vita di un guerriero con il loro aspetto e vuole che diventi forte per affrontarla al meglio. È il suo modo per prendersi cura di lui. Tra loro si instaura un rapporto solido, a tratti dolce, ma Aphrodite mantiene un certo distacco. Lo scopre ad aver spiato all'interno del tempio e si arrabbia, arriva a picchiarlo e poi si rende conto di aver sfogato su di lui la rabbia repressa e si sente un mostro. È orgoglioso Aphrodite, ma anche onesto e ammette i suoi errori.
Il finale è molto malinconico. La morte di Misty è così triste, Aphrodite ne soffre ed ha anche rimpianti.

Molto bella anche la figura di Saga, ambigua e molto affascinante.

Ho visto che hai scritto altre storie su di loro, passerò di certo a leggerle! Ciao!!!!

Recensore Master
18/07/19, ore 16:06

Ho letto questa storia qualche giorno fa ma non avevo trovato il tempo per mettermi qui a scriverti questo commento, se non altro perché di cose da scrivere ne avrei veramente tante; in questa storia hai fatto un bellissimo lavoro di caratterizzazione e sei riuscita a raccontare benissimo l’evoluzione del rapporto tra Aphrodite e Misty durante l’addestramento di quest’ultimo (e non avresti potuto trovarli un maestro più adatto!).
 
Vediamo un Misty bambino agli inizi dell’addestramento, in un ambiente duro, competitivo e senza controllo, dove solo i più forti possono andare avanti; il suo aspetto delicato viene scambiato per debolezza attirando ulteriori soprusi.
Per fortuna Saga, in una giornata buona :D, lo affida ad un nuovo maestro. E qui conosciamo Aphrodite che è reso in maniera perfetta; un esteta che ama la bellezza in ogni sua forma, ma non si preoccupa del suo aspetto, sa di essere bello ma non se ne cura. L’atteggiamento di Misty invece è molto più narcisista, Aphrodite cerca di mostrargli un diverso livello di bellezza, a livello più ampio e astratto, che è assolutamente diverso da quella fine a se stessa; di fargli capire che la perfezione si trova in molte cose non legate all’aspetto fisico.
 
Al solito, ho adorato come hai descritto bene la figura di Misty e il modo in cui la sua personalità si rispecchia nelle sue capacità combattive; perfeziona pian piano la padronanza delle correnti atmosferiche, che gli permettono di affrontare i nemici senza toccarli, sporcarsi o ferirsi. Ma questo, come teme Aphrodite, può portarlo a non combattere al pieno delle forze e mettendolo in pericolo.
 
Aphrodite vede in Misty il se stesso alla stessa età, ricorda le esperienza negative che ha vissuto a causa del suo aspetto, ma questo non lo porta ad essere istintivamente protettivo nei suoi confronti, anzi. In fondo l’unico modo per salvarsi è diventare forti, ed è questo che il ragazzo deve fare. Con lui è severo, non tollera lacrime o debolezze, ma tra i due si instaura un rapporto profondo dove non mancano momenti di dolcezza, permette al suo allievo di abbracciarlo e gli concede qualche carezza, un bacio sulla fronte. Misty da parte sua ne rimane affascinato, lo venera e ne fa il suo modello irraggiungibile; ho trovato bellissimo il momento in cui materializza il giglio da regalargli. Hai raccontato davvero molto bene l’evoluzione del loro rapporto.
 
Mi è piaciuta molto anche l’evoluzione dell’atteggiamento di Aphrodite nei confronti di ciò che lo circonda. E poi c’è quel momento in cui Misty gli chiede se crede alla predestinazione e lui risponde che siamo noi artefici del nostro destino. Lui stesso però si trova a riflettere su questo in due diversi momenti, dopo aver punito Misty per essersi introdotto al Tredicesimo Tempo e poi davanti alle sue spoglie. Allora si ritrova a riflettere su quello che ora gli sembra essere un destino crudele del quale sono entrambi vittime e si chiede se stia davvero seguendo la strada giusta. Ma non è semplice trovare una risposta. E in questa ultima parte le riflessioni di Aphrodite sono cariche di un’emotività toccante, che fanno capire quanto si fosse affezionato al suo allievo, almeno è quello che ho percepito e l’ho trovato molto commovente.
 
Ti faccio i complimenti per questa meravigliosa one-shot, scritta veramente bene, che mi ha fatto immergere direttamente nei sentimenti dei personaggi. Inoltre, il tuo stile di scrittura è al solito elegante, raffinato e piacevolissimo da leggere. Bravissima, come sempre.
 
Un abbraccio e alla prossima! ❤️

Recensore Master
22/03/19, ore 17:45

Ciao cara, eccomi qui per l'abc delle recensioni. Allora il titolo è bello, sebbene ripreso dal titolo giapponese, è suggestivo e ti stuzzica. Idem l'introduzione che ti spinge ad aprire la storia. La trama è un lungo excursus sul rapporto discepolo/maestro quindi tra Aphrodite e Misty dal loro incontro fino alla morte del discepolo, che viene pianto da Aphrodite fiero di lui. I personaggi sono IC, hai fatto un bel lavoro considerando il pco spazio che Misty ha nell'opera, sia nel manga sia nell'anime. E questo è un punto in più nell'originalità, perché noto che le tue storie su tutte incentrate su di loro, personaggi poco trattati.
Adoro il tuo stile. è ricercato, è fine, è sublime. Me ne sono innamorata. Non è presente nemmeno un piccolo refuso, grammatica e sintassi perfetta.
A presto.

Recensore Veterano
04/09/18, ore 19:54

Eccomi finalmente a recensire questa OS, ho impiegato molto tempo per leggerla, hai fatto un lavorone! Hai inserito tanti episodi, che hanno seguito il filo conduttore della relazione tra Aphrodite e Misty, che si arricchisce e si evolve mano a mano. Non penso sia facile creare una shot del genere, perché è davvero molto introspettiva ed io personalmente non riesco a scrivere così tanto solo sul mondo interno del personaggio quindi complimenti! Dalla storia si percepisce chiaramente il tuo amore per i due protagonisti, dall’attenzione che hai avuto nel raccontare i dettagli (tipo l’episodio in cui Aphrodite sorprende Misty a pavoneggiarsi davanti allo specchio), tutti utili come tanti piccoli tasselli a creare il quadro della loro caratterizzazione.
Mi è piaciuto molto il primo episodio con Misty e Gemini, per qualche motivo finisco sempre per amare i personaggi che hanno questo genere di vessazioni nel loro passato. Quando Aphrodite diventa protettivo nei confronti di Misty hai risvegliato la fangirl che è in me <3 in generale tutto l’evolversi della loro relazione è molto bello, anche per questo l’ultimo passo è stato un colpo al cuore, non mi aspettavo di leggere della morte di Misty e mi è dispiaciuto. Il fatto che Aphrodite sia il maestro di Misty è una tua invenzione o canonicamente è andata così?
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi non credo di essere la persona più indicata per parlarne ma, per quello che vale, sono esattamente come li immagino. Aphrodite ha quel connubio di bellezza e forza che mi fa partire di testa. Forse gli ho dato un’interpretazione sbagliata ma ho avuto l’impressione che sgridi Misty per il suo essere vanesio perché questo gli ricorda una parte di lui che non accetta. Misty è simile a lui solo nell’aspetto, perché caratterialmente lo vedo meno “imbrigliato”, più libero di essere veramente se stesso senza doversi vergognare della propria vanità, forse perché più giovane, ma anche più fragile. Questo è un altro tipo di personaggio di cui solitamente finisco per innamorarmi (vedi Andromeda). Mi intriga molto la questione della doppia personalità si Gemini e la su relazione malata e morbosa con Misty. Devo dire che mi sarei aspettata una yaoi Aphrodite/Misty però preferisco di gran lunga queste coppie che tu hai creato perché Aphrodite e Misty li vedo troppi simili nell’aspetto e perché il loro rapporto è bello così com’è. Mi piace anche la scelta di non mettere dell’amore romantico in queste coppie, o meglio non mi sembra che nella relazione tra Aphrodite e Cancer ce ne sia e tantomeno fra Misty e Gemini, perché ultimamente sto prediligendo leggere di relazioni diverse dalla classica storia d’amore, che alla fine si legge nel 90% delle fanfiction.
Mi è piaciuto in particolare questo dialogo: “È successo altre volte in passato, a causa del mio aspetto così… effeminato.”, aggiunse, interrompendo la frase a un certo punto.
Il Santo di Pisces intuì la parola non espressa che Misty aveva omesso dalla sua affermazione ed ebbe una stretta al cuore - Amo quando qualcuno è in grado di far parlare i personaggi in modo che non ci sia bisogno di dire le cose (soprattutto questo genere di cose) esplicitamente perché questi si capiscano fra loro ed al contempo riesca a farlo capire anche al lettore. Mi piacciono le parole non dette, le frasi lasciate a metà, le cose che sono così nell’aria che non c’è bisogno di esplicitarle, non so se mi sono spiegata.
Passando allo stile devo dire che l’ho trovato in linea con quello dell’opera originale, sia per i dialoghi che per le atmosfere, non è leggero ma personalmente non ho avuto alcuna difficoltà a seguirlo (ed io di solito non leggo niente di particolarmente impegnativo) né la cosa mi è pesata. Anche il lessico è ricercato (un paio di parole non le conoscevo nemmeno), perfettamente in linea con l’originale. La grammatica è quasi perfetta ed hai anche giustificato il testo (piango lacrime di commozione), quindi non posso che farti i complimenti per questa piccola perla. Sono curiosa di leggere le altre, perché quando qualcuno ama dei personaggi così tanto ed ha la capacità di scrivere bene di solito esce fuori sempre qualcosa di molto bello <3
A presto!
(Recensione modificata il 04/09/2018 - 07:57 pm)

Recensore Master
17/05/18, ore 21:28

eccomi, lentissima, per lo scambio del giardino che ti dovevo :)

scelsi te attirata dalla presenza di due cavalieri di cui leggo poco...

che dire: la bandierina verde che lascerò in questa storia è stra meritata!

fondamentalmente i motivi sono tre, che per me sono fondamentali.
i personaggi sono caratterizzati in maniera perfetta, dando spessore ad ogni loro sfaccettatura, inclusi i rapporti interpersonali.
il testo è scritto in maniera scorrevole e di piacevole lettura, che ti coinvolge dall'inizio alla fine
quanto alla grammatica, non ci sono particolari errori ed ho avuto il piacere di notare parecchi vocaboli che hanno dato un tono aulico al racconto, senza appesantirlo ed evitando noiose ripetizioni.

solo un piccolo appunto... il font, per una come me che è cecata, è leggermente piccino

Recensore Master
06/05/18, ore 14:10

Da grande fan di saint seiya eccomi qui a recensire questa tua storia.
Molto bella questa tua opera: Hai ben descritto il rapporto tra Misty e Aphrodite ovvero allievo e maestro.
Mi è davvero piaciuto anche il rapporto tra DeathMask (Io sono un cancro) e Aphrodite.
Io penso che il cavaliere del cancro non sia del tutto cattivo, ma è stata secondo me l'influenza di Arles ai tempi Gran Sacerdote a renderlo cosi cattivo.
Per quanto riguarda Aphrodite neanche lui lo è come per DeathMask, doveva obbedire agli ordini di Arles.
Forse avrei messo un titolo diverso, ma per il resto è ben scritta e curata nei dettagli.
Alla prossima :)

Recensore Master
18/04/18, ore 19:06

Ciao! Eccomi qui ^_^
Allora, prima di tutto: è stato carino leggere in questo fandom, mi ha ricordato la mia infanzia.
Non mi soffermo a parlare di trama e personaggi perché, per quel che vale, li ho trovati IC: ma avendo guardato l'anime qualcosa come otto anni fa, il mio parere a riguardo non è proprio validissimo. Li hai caratterizzati bene, comunque.
Per quanto riguarda lo stile, sarò sincera, non l'ho amato; ma è più una questione di gradimento personale che una critica vera e propria. Hai voluto tenere uno stile elevato, e va bene, ma in alcuni punti l'ho trovato troppo, alcuni termini mi stonavano... ma, ripeto, dipende da me.
Complessivamente grammatica e sintassi vanno bene, ma c'è qualche errore/refuso (tipo, "si" non accentato, virgole tra soggetto e predicato).
Te ne porto alcuni per aiutarti a correggere:
-Erano in pochi a conoscere realmente gli intrighi che si celavano dietro la figura del Gran Sacerdote [e, quei pochi, mantenevano] il riserbo
-> suonerebbe meglio, penso, togliendo le due virgole o, al massimo, mettendone una prima della e;
-hai bisogno di addestrarti con qualcuno che sappia [estrapolare] il meglio da te. -> qui estrapolare mi stonava, per sicurezza sono andata a controllare: significa "estrarre qualcosa da un contesto", o "dedurre". Non credo si possa usare riferito ad un essere vivente;
-“Così va meglio, sebbene i tuoi modi [sono] ancora inadeguati… -> siano.

Finisco dicendo: povero Misty D:
Me l'hai fatto apprezzare molto con questa OS, mi ha rattristata leggere della sua morte. In compenso mi è piaciuto che Aphrodite lo onori nonostante la sconfitta, molto carino anche il "paradosso" per cui ora è proprio lui a piangere.

Per sintetizzare: si può migliorare, ma è un bel lavoro. E non fare troppo caso alla "critica" allo stile perché è più che altro un problema di preferenza personale :)

Ciao, alla prossima ^^

Mari

Recensore Master
26/03/18, ore 10:01

Sono un po sconvolta! Non mi aspettavo di leggere della morte di Misty nel trafiletto finale dove Aphrodite rivela i suoi pensieri sul suo giovane allievo. La bellezza di questa shot è innegabile, lo stile è allo stesso tempo semplice, ricercato ed elegante. Sei perfettamente padrona del lessico e non ho notato nessun errore, né ci sono ripetizioni. Pesces me l'aspettavo diverso, lo rircordavo più preso da se stesso e meno ligio al suo dovere di cavaliere. Ammetto che è stato uno di quelli, fra i santi delle dodici case, che più mi ha colpito. Che il cattivo fosse il gran sacerdote, cioè Gemini, all'epoca non mi stupì più di tanto, ( Sono una gemllina anch'io!) e devo dire che anche qui, seducendo il povero Misty, a dimostrato la sua proverbiale cattiveria. L'ho apprezzata molto, spero che tu scriva altro, perché sei molto brava e sarebbe un peccato se ti fermassi qui.

Recensore Master
06/03/18, ore 22:07

Lo confesso, non riesco a capire il titolo della storia.
Non ho notato errori, complimenti.
Hai creato una storia attorno a Misty e Pisces davvero bella, credibile e curata nei dettagli. La narrazione procede più che bene, non ci sono punti oscuri o poco chiari.
Hai saputo creare e spiegare davvero bene quale poteva essere il rapporto tra allievo e maestro.
Ammetto che l'idea di una relazione tra Pisces e Cancer sul colpo mi aveva stupito, ma riflettendoci è forse più probabile di altre che mi è capitato di leggere.
In effetti questi due cavalieri d'oro hanno molto in comune, Cancer era a tutti gli effetti un cattivo. Stessa cosa si può dire di Pisces.
Tuttavia la cosa più bella in questi spaccati di vita è l'occasione di approfondire il personaggio nel suo lato più personale, cosa che riesci a fare molto bene.
Qui, ad esempio, si vede un Pisces con dei sentimenti, quasi un brava persona a volte.
Unica nota, secondo me la storia andava divisa in almeno due capitoli.