Primo Posto:
“Dolce, amaro, indomabile serpente” di alix katlice
◊ Grammatica e stile: 9,8/10 (4,8/5 di Grammatica e 5/5 di Stile)
Ho un unico appunto da fare sul lato grammaticale: abbondi della congiunzione e e di virgole, anche quando potrebbero essere omesse o venire inseriti altri segni d’interpunzione/congiunzioni (– 0,2 totale).
Per lo stile, invece, non ho nulla da dire: l’ho trovato molto delicato, in particolare quando sciogli i dialoghi, dove rasenti il lirismo, o comunque tocchi il tono classico che, da classicista – eh, ti sei trovata proprio quella giusta – tanto amo.
La stessa bellezza l’ho riscontrata nell’introduzione al contesto, il paesaggio: sublime la prima scena di Eros che cammina sull’erba, il senso del fruscio e dell’eco, rumori impalpabili creati dal tocco delle sue ali sul suolo, così come sono stupende le immagini della divinità le cui ali scivolano sul corpo degli amanti, quasi a proteggerli – e a condannarli al medesimo tempo, per sempre.
Alcune parti sono assoluta poesia, non so davvero dirti quanto mi siano piaciute e abbiano colpito; complimenti, davvero.
◊ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10
Adesso iniziamo a divertirci sul serio. Eros: dio dispettoso e sfuggevole, il vero padrone del mondo in quanto perfino Zeus, padre divino, non può sfuggire alle sue ali; potente, trattato dai vari autori in mille modi, da tenero vaso di gioie a sadico portatore di sventure, qua abbiamo un birbante particolarmente crudele: tutto gli appartiene, tutto gli si deve inchinare, tutto deve morire. Teso verso qualcosa di irraggiungibile, sublime, perfetto e quindi inesistente, nella sua corsa travolge ignare e innocenti anime e le guarda agonizzare nei loro sentimenti in cerca del sogno che può soddisfarlo, della gioia che può riempire il suo incolmabile vuoto; e non si ferma davanti alla schiera disperata che si forma ai suoi piedi, suo trono e popolo, prima vittima e insoddisfacente balocco.
Mi è davvero piaciuto come, sfruttando la trattazione che Socrate fa di questa divinità a cui ogni cosa deve obbedire, il tuo Eros ha assunto tali toni di sadismo, e allo stesso tempo di disperazione: perché gli espedienti non aiutano, e il suo viaggio non avrà mai fine.
Come il dolore di chi incontra.
La fanciulla ha ragione: non è delicato, non è gentile. Vive nel e per la sofferenza di chi imbriglia nella passione, le lacrime sono il suo pasto; e io sono qui a esaltarmi come una folle per aver dato tale impronta abbastanza inquietante, ma che non si discosta dall’ambiguità e ambivalenza che il fanciullo alato ha sempre avuto, passino gli anni o i secoli.
◊ Introspezione: 10/10
Naturalmente, non potevo amare come hai deciso di tratteggiare la famosa mancanza che Eros tenta di colmare; e così la sua fuggevolezza, l’essere superiori agli altri.
Domina anche nelle cose comuni: le sue ali coprono, i suoi piedi pestano, il suo sguardo si abbassa, il suono sale; osserva e investe le vittime con il suo potere, non riesce a vivere nulla di ciò che gli altri gli accusano e ritorcono.
C’è quel senso di amarezza, però, che non risparmia nemmeno lui: proprio in quella perenne insoddisfazione e assenza, che è ciò che lo rende, per qualche istante, ancora più misero delle sue prede. È simile a un eroe tragico quel suo provocare, tormentare e spingere alla follia per trovare la propria pace, la ricerca che lo accumuna e lo rende l’altro lato della medaglia delle sue vittime.
I pensieri di Eros sono così intrisi di distacco e, legate indissolubilmente a questo, ombre di tristezza per sé stesso e il suo continuo desiderio, che finiscono per rendere questa una storia molto partecipe, la quale ha preso spunto da un testo splendido e gli ha dato una sua profondità e completezza: è un lavoro che merita il suo elogio, di sicuro.
◊ Gradimento personale: 10/10
Mi è piaciuta, a dir poco. A tutto quello che ho detto sopra aggiungo solo la lode per il riferimento a Saffo: semplicemente splendido. E pensa che ci avevo pure pensato, mi ero chiesta se prima o poi avresti parlato della povera poetessa: ed ecco la sorpresa finale.
Hai inserito una delle vittime più tristi e illustri di Amore, e quindi basta, direi che possiamo chiudere in bellezza. Il mio animo greco ringrazia tale perla, è stato un piacere intenso leggerla.
◊ Eventuali punti bonus: 2/2 per aver scelto il fandom Mitologia greca
Totale: 41,8/42
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