Sesta classificata al contest "Flashiamo! - III edizione
Grammatica: 9.3/10
Ho trovato alcuni errori inerenti l'uso del soggetto e la coniugazione dei verbi, ma in linea di massima va bene.
• "Passano tra agli alberi": 'tra gli', errore di distrazione.
• "Da quel giorno Merope Gaunt aveva vissuto una nuova vita. Con il denaro di Tom, tra lo stupore e i pettegolezzi generali che circolavano in paese, avevano acquistato una bella villa a pochi chilometri di distanza, e lì trascorrevano le loro giornate placide": devi mettere 'aveva acquistato' e 'trascorreva', il soggetto di 'aveva vissuto' è 'Merope', nella seconda e nella terza frase non cambia, perciò i due verbi segnalati vanno concordati al singolare (- 0.20x2); è evidente che volessi intendere una condivisione d'azioni tra Merope e Tom, perciò suggerisco di rivedere il periodo, magari scrivendo: 'Con il denaro di Tom aveva acquistato [...] e lì trascorreva insieme a lui giornate placide'.
• "ma la libertà la rendeva ebbra e fremeva dalla voglia di": è Merope a fremere, ma dal momento che hai coordinato 'rendeva' e 'fremeva' senza specificare il cambio di soggetto sembra che sia sempre la libertà a compiere l'azione (- 0.30); suggerisco di scrivere 'ma la libertà la rendeva ebbra e la faceva fremere dalla voglia di'.
Stile: 7.5/10
Semplice e lineare, tutto sommato piacevole da leggere, ma a volte è proprio la sua linearità a penalizzarti. Ho notato che tendi a coordinare quasi tutte le frasi allo stesso modo e, se questa a volte si rivela una scelta efficace per conferire un certo ritmo alla narrazione, qui la scorrevolezza del testo si perde: "Le sembra di galleggiare senza peso, senza un corpo, gli occhi le si riempiono di quell’immagine, poi ecco le mani di Tom a cingerle la vita, il pelo caldo dell’animale a contatto con le sue cosce, ora tocca a lei abbassare la testa perché i capelli non si impiglino tra i rami, ride con lui": "ora tocca a lei" e "ride con lui" sono due proposizioni principali indipendenti - sia da quelle precedenti che l'una dall'altra, coordinarle con la virgola da un lato rende la lettura troppo frettolosa, dall'altro appesantisce visivamente il testo.
"Con il denaro di Tom, tra lo stupore e i pettegolezzi generali che circolavano in paese, avevano acquistato una bella villa a pochi chilometri di distanza, e lì trascorrevano le loro giornate, placide e indisturbate, Tom reso innocuo dal filtro con cui ogni sera Merope, a sua insaputa, diluiva il vino.": qui invece ci sono troppo incisi, la lettura risulta eccessivamente rallentata; dire "si era fatta una piacevole ragazza" per descrivere un miglioramento dell'aspetto esteriore è a mio avviso una scelta infelice, anche perché quel "si era fatta" appartiene più al linguaggio del parlato. In linea generale non ci sono periodi confusi o troppo contorti, né fai uso di un lessico eccessivamente povero. Il vero problema di questo stile è che non comunica, sembra semplicemente un riassunto di quanto accaduto tra Tom e Merope. L'introspezione è quasi inesistente, appena visibile sulla superficie, e nonostante il testo racconti una storia che abbraccia diversi archi temporali il finale risulta precipitoso, non dà modo al lettore di provare empatia verso i protagonisti, né di entrare nel loro mondo. Avrei preferito leggere qualcosa di meno riassuntivo, meno incentrato sul "cosa è successo" e più sul "come".
A tal proposito ho apprezzato tanto l'incipit: "Merope aspetta. Ogni pomeriggio siede alla finestra, in attesa di udire il familiare insieme di suoni: il fruscio tra la vegetazione, lo scalpiccio degli zoccoli, le risate." Qui succede il contrario, giochi sulle percezioni sensoriali della protagonista e rendi le azioni che descrivi vivide, portandoci vicino a Merope.
Titolo e introduzione: 5.5/10
Al titolo ho assegnato 2, all'introduzione 3.5. Secondo me "La seconda vita di Merope Gaunt" non rispecchia la storia. Il finale mostra la presa di coscienza di Tom, libero dal filtro d'amore, e lascia tutto - Merope stessa - in sospeso. L'ultima cosa che ricordiamo è il disgusto con cui Tom la guarda, il focus si sposta su di lui e mette lei in secondo piano. Dal momento che per il resto della storia hai prevalentemente riassunto i fatti, senza invece raccontarli, non ho letto di una "seconda vita", ma di azioni elencanti i fatti che sono state effettuate con distacco, senza mai mettere i personaggi in primo piano. Merope è la protagonista, eppure la sua storia s'interrompe di colpo, viene troncata in modo davvero brusco dopo averci offerto poco dei suoi pensieri e sentimenti. Per queste ragioni non trovo il titolo pertinente, anche se preso in sé non è male. L'introduzione si apre con un'immagine sensoriale d'effetto che trasporta subito il lettore vicino alla protagonista, io mi sono sentita vicina a lei, come se stesso ascoltando a mia volta i suoni che s'udivano davanti alla finestra. In genere, tuttavia, preferisco introduzioni sintentiche e incisive. Quella che proponi è costituita dall'intero primo paragrafo della storia e si rivela quindi dispersiva, perdendo proprio in incisività. La parte estrapolata dal testo che hai scelto è ottima, consiglio semplicemente di non riportarla per intero.
Caratterizzazione personaggi: 7.5/15
Sappiamo poco di Tom e Merope, perciò parlerò di caratterizzazione. Nella tua storia a Merope piace credere che sia stato l'amore per Tom a restituirle i poteri, a darle la forza di agire, e questo è un aspetto che mi è piaciuto tanto. In poche righe riveli molto di lei e del sentimento incondizionato che nutre per Tom, ci mostri il suo lato più innocente, quello di chi sogna a occhi aperti e spera in un lieto fine, con l'ingenuità tipica di una ragazzina alle prese col primo amore. Merope sembra vivere in un mondo sospeso, da fiaba, e credo che questa caratterizzazione rispecchi la vera lei. Merope smette di dare il filtro a Tom in virtù di questa sua ingenuità, è l'indole da sognatrice a prevalere in lei. L'"Imperio" di cui si serve per convincere Tom a bere il filtro la prima volta si rivela plausibile: Merope è stata disposta a farsi amare per mezzo di un inganno ed è con l'inganno stesso che qui la mostri dare inizio a tutto; questo gesto rispecchia il suo desiderio disperato, Merope è vittima di un sentimento talmente ceco e incondizionato da dimenticare la morale e il rispetto altrui sin da subito, nel momento in cui pretende di poterlo vivere davvero. Ti darei il massimo se Tom non fosse così assente. Di lui non percepiamo praticamente nulla, nemmeno i sentimenti fasulli che Merope l'ha costretto a provare, non ho niente su cui basarmi per parlarne, a parte l'iniziale diffidenza che nutriva nei confronti di Merope. Peccato, perché con la protagonista sei stata veramente brava!
Sviluppo della coppia: 5/15
"Uno sguardo vacuo e un sorriso sornione ricambiarono l’espressione preoccupata di Merope. In quel momento la giovane strega seppe che Tom Riddle era innamorato di lei." Ho scelto questo periodo per aprire la valutazione perchè, purtroppo, ne costituisce la sintesi. Sarebbe stato carino raccontare tramite sensazioni, anziché azioni. Tutti sappiamo che Merope ha fatto innamorare Tom Sr con l'inganno, riscriverlo parlando soltanto del "cosa" e non del "come" non aggiunge niente di nuovo, si rivela ripetitivo ed estremamente noioso da un lato, privo di coinvolgimento dall'altro. Per esempio avresti potuto descrivere come si è sentito Tom dopo aver bevuto il filtro, oppure come si è sentita Merope nel vedere che lui aveva cambiato modo di guardarla. Soffermarsi su uno di questi aspetti avrebbe dato un tocco diverso alla storia, un'impronta sua. Purtroppo come ti ho già fatto presente il testo non comunica e la coppia, complice la presenza di Tom appena abbozzata, non si sente. All'inizio eri partita splendidamente con la descrizione di Tom a cavallo, ti eri soffermata sulle sensazioni di Merope con realismo e ricchezza di particolari, ma poi la trama si è inaridita. Manca l'introspezione, mancano i ricordi stessi che descrivi, perché il lettore non ha modo di percepire quello che provano i personaggi. Il pathos non c'è, mi spiace, non ho provato nulla.
Totale: 34.8/60 |