Recensioni per
Malerba
di Melanto

Questa storia ha ottenuto 572 recensioni.
Positive : 572
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
28/03/24, ore 15:16

Cara Autrice,
scrivo questa breve recensione dopo aver terminato la lettura di quest'opera, permettimi di chiamare così questo piccolo, grande capolavoro che si è preso di prepotenza tutti i ritagli di tempo e buona parte delle mie notti negli ultimi quindici giorni.
Ebbene sì, l’ho mangiato, l’ho divorato questo libro (grazie alla nostra comune amica hacker l’ho letto tutto su kindle, come un libro “vero”), spinta da una sete simile a quella che ha dilaniato Mamoru e Shuzo e che per essere placata aveva costantemente bisogno di nuove parole, di nuove pagine, di nuovi capitoli.

Malerba è una storia di dolore e di violenza, di amore e di crescita, di rapporti familiari problematici e di amicizie profondissime che valicano i limiti del tempo e della morte.

I suoi protagonisti resteranno scolpiti nella mia memoria a lungo. Mi hanno fatto sorridere, soffrire, ridere di gusto, piangere, sbuffare e anche arrabbiare! Ho vissuto sulla pelle tutto l’arcobaleno di emozioni che hai, con una scrittura incantevole e raffinata, descritto minuziosamente (e io ADORO quando un’autrice sa portarmi dentro la storia, dentro la testa, dentro il cuore del suo personaggio e tu lo sai fare con uno stile portentoso!).
Mi ha colpita, come un treno in corsa, il dolore immenso nel quale Mamoru e Shuzo eramo ingabbiati all’inizio della storia e dal quale entrambi si erano lasciati schiacciare, permettendo alla vita di metterli in un angolo e smettendo di fatto di vivere davvero. E ho vissuto con loro, passo dopo passo, la loro lentissima rinascita.

È stato un viaggio bellissimo di cui ho apprezzato ogni singola parola, ogni aggettivo, ogni virgola. Hai dedicato alle descrizioni del Kokoro, delle serre, di piante e fiori (con una competenza che rivela uno studio a monte pazzesco), dei dolci e degli odori della cucina di Kumi uno spazio enorme nella struttura della storia con una cura encomiabile. E io non mi sono mai annoiata.
Ho avuto più volte l'impressione di vedere le mani di Shuzo lavorare alacremente con calle e gerbere; ho chiuso gli occhi e ho immaginato tutti i vasi con i quali lui ha realizzato le composizioni Ikebana per la festa dei fiori; mi è parso di sentire l’odore umidiccio delle piccole serre e della terra bagnata, il profumo delle spezie e dei dolci di Kumi, tanto erano vivide le tue descrizioni.

Ci hai regalato personaggi indimenticabili. Kumi e Tobi sono coprotagonisti splendidi: Spyderina, sorprendente folletto dai super poteri, collante e ponte tra passato e futuro. Matsuda, l’avvocato dal cuore d’oro, mi ha fatto ridere con le lacrime agli occhi (thanks God, ci sono state anche quelle, le lacrime belle) nei suoi battibecchi con il suo matto assistito. E poi Bruco: l’unica certezza dal capitolo nr. 1 è che il bimbo di Kumi e Tobi si sarebbe chiamato Yuzo. È l’unica cosa sulla quale non mi hai colto impreparata ;-).
Ed era ovvio che lo sapessero tutti tranne lui, la cui reazione davanti al vetro della nursery, nel momento in cui legge il nome del bimbo, mi ha spappolato un altro pezzettino di cuore.

Sullo sfondo hai mosso una schiera pazzesca di personaggi minori riuscendo magicamente a renderli tutti veri e profondi: i vecchietti incartapecoriti, le nonnine del club, il gruppetto delle mezzeseghe, ma perché no anche Tasho e la banda dei 3Kitsu. Non è facile, ma ognuno di loro ha ricevuto in dono da te una propria dimensione tridimensionale, un percorso dinamico, una sfaccettatura psicologica, e alla fine dell'opera tutti loro presentano caratteristiche differenti da quelle iniziali.

E poi ci sono quei quattro genitori, non vorrei dimenticare nessuno: personaggi complessi, perché complessa è la storia delle loro famiglie, straziata da eventi dolorosissimi. Ma è meraviglioso il modo in cui li hai scomposti e poi ricomposti, esaltandone le ferite, in una sorta di arte del kintsugi. Su tutti mi sento di nominare solo Akio (altrimenti questa recensione non finisce più), forse l’unico rimasto incompiuto: se c’è un cerchio che resta da chiudere è proprio quello del suo rapporto con Shuzo (o meglio sappiamo che si è chiuso, ma non sappiamo bene come, ma so che hai provveduto a tappare quel buco con i sequel che fingo di non aver già iniziato a leggere).

Al capitolo 74°, quando ho iniziato a intravedere il traguardo, ho improvvisamente rallentato: da una parte mi sono fatta travolgere dalla malinconia che ti assale quando sai che un libro che stai amando sta per finire; dall’altra ero terrorizzata che qualcosa di brutto stesse per succedere, avevo una bruttissima sensazione e non ero certa di avere la forza di sopportare altro dramma.

Il confronto con il ratto è stato uno schiaffo emotivo durissimo.
Negli ultimi capitoli era chiaro che il processo di rinascita di Shuzo non si era realizzato appieno, i tempi non erano maturi. Era ovvio che non avresti potuto semplicemente far sparire nel nulla le 1001 paranoie che lo affliggevano buttando lì un happy ending mieloso (lo desideravo follemente, ma razionalmente sapevo che faceva a pugni con le migliaia di pagine precedenti). Il cannibale non poteva essere messo a tacere in mezzo capitolo.
È giusto. È sensato. Una semplificazione di un tema così importante avrebbe cozzato con la profondità della tua opera magistrale. Ma è stata dura da digerire quella scena: perché anche noi abbiamo dovuto fare i conti con la incapacità di Shuzo di anteporre la ragione, la propria libertà, l’amore per Mamoru alla umana sete di vendetta.
Shuzo sbaglia, sceglie di sbagliare e ne paga le conseguenze.
Non era la scelta più facile, e sei stata bravissima anche qui a percorrerla fino in fondo. Alla condanna sono di nuovo scoppiata a piangere, mi aspettavo una sorta di clemente assoluzione, che lo so, sarebbe stata poco verosimile, ma non nego che ci ho sperato.

Out of the blue: la decisione di raccontare dell'esecuzione di Daidouji mi ha spiazzata. Sei andata anche a sfiorare quel tema e lo hai fatto ancora una volta con una delicatezza sorprendente. La scelta di Akio e Shuzo (gli unici che vogliono, vorrebbero, assistere alla morte dell'assassino di Yuzo) scelgono di allontanarsi insieme. E non poteva esserci finale migliore, perché il messaggio che ci lascia ha una potenza enorme: non è la vendetta ciò che serve per acquietare la mente e risvegliare il cuore. Questa consapevolezza è il punto di arrivo di un percorso tortuoso che hanno entrambi compiuto separatamente, ma che li vede ora in qualche modo vicini.

Potrei andare avanti all’infinito, ma mi fermo qui. A godermi quel “da dove siamo partiti e dove siamo arrivati. Dove è arrivato Mamoru e dove soprattutto è arrivato Shuzo.”

Melanto, hai una scrittura che è MAGICA, che apre mente e cuore a chi ha la fortuna di leggerti. Tu devi pensare seriamente di regalare al mondo intero questa storia che non può restare confinata tra le pareti di questo piccolo fandom. Senza nulla togliere al valore di una fanfic, ma questo è un ROMANZO a tutti gli effetti che merita di stare al suo posto: sullo scaffale di una libreria.

Grazie per aver condiviso questa storia ♥

Recensore Master
10/07/20, ore 16:08

Pensavo che l'ikebana gli avrebbe fatto bene. Stava scavando dentro di sé e forse finalmente avrebbe dissipato le nubi che annebbiavano la sua mente. Peccato che poi la testardaggine abbia prevalso, e niente, Shuzo è Shuzo, non c'è nulla da fare.
E mentre penso che questi due continuano imperterriti a NON PARLARE e questo crea MALINTESI, e che li prenderei amorevolmente a calci nel sedere... ecco che FINALMENTE parlano. Quasi normalmente. Quasi eh, mi raccomando, Miss MaiUnaGioia... però sono carini. E divertenti. Shuzo sarebbe da tenere sul comodino come mascotte, lo ammetto.
Ma attaccarsi a quella promessa, come a volersi privare di una felicità che, santo cielo, gli spetta, questo non lo approvo. E neanche Yuzo approverebbe. Non è che ha voglia di comparirgli in sogno per dirglielo? No, eh?
Vabbè, mi accontenterò di continuare a leggere... in fondo arrivo a storia conclusa, mi piace vincere facile *bonshibonshibobobo*

Recensore Master
10/07/20, ore 15:42

Ritornare al Mori no Kokoro è un po' come tornare a casa, e Kumi è un po' la sorellina/amichetta che tutti vorremmo avere, sempre entusiasta e piena di energie.
E poi... pare a me o Shuzo si sofferma un po' troppo ad osservare Mamoru? Meh, questi due mi faranno venire il mal di testa...
Ancora una volta mi stupisco di quanto l'ikebana serva a Shuzo per scavare dentro sé stesso, una cosa che probabilmente non ha mai fatto, abituato com'è stato a prendere la vita per quello che era. Probabilmente questo lavoro, questo destino nuovo che lo avvolto una volta messo piede nel mondo di Kumi e Izawa, gli saranno d'aiuto per rispondere a quella domanda che ancora - dopo tutti questi anni - si pone.
Temo che Mamo però non sia molto sveglio: neanche la spiegazione della crepa gli ha permesso di capire perché il nostro Mori si sia soffermato e innamorato così tanto di quel suiban (sì, ok, noi vinciamo facile perché ci sei tu che ci aiuti a capire XD). E certo che però anche Crestina qui non è che si aiuti molto, con quel suo atteggiamento da gangsta paradise, per la miseriaccia ^^ sono contenta però che riescano a siglare una mite tregua quando vengono travolti da Tornado Kumi, questo mi fa ben sperare per il futuro perché si comportano come se fossero una piccola famiglia - strana eh, ma pur sempre una famiglia.
E poi, alla fine, anche Mamo ci dimostra che sa lanciare stoccatine mica male XD ebbravo il nostro capellone XD
E che ne sa che proprio quella frase fa da scintilla all'io interiore di Shuzo?
Un po' ci voleva, diciamocelo. Malerba dovrebbe avere più fiducia in sé stesso e smetterla di sottovalutarsi.
E poi l'ultima parte...
Ho trattenuto il respiro con Izawa, lo ammetto: è stato più forte di me. Questi due stanno 'nguaiati, come si suol dire, più di quanto immaginano. Ormai non è solo un legame dovuto al defunto fratello, denominatore comune, no, ormai c'è di più.
Che pathos <3

Recensore Master
10/07/20, ore 12:22

Dopo una certa chiacchierata, ho riaperto EFP e mi sono detta che dovevo affrontare il resto della storia, riaffrontare la morte di Yuzo (per cui non ti perdonerò mai, ma tant'è) e vede che ne sarà di questi due. 
Così stamattina mi sono seduta, mi sono presa la mia bottiglia di acqua, ho acceso il ventilatore ed eccomi qua. 
Ok, per capire a che capitolo ero arrivata, ho dovuto scorrere tutte le recensioni, capitolo per capitolo, ma lì è colpa mia che sono una cretina, e vabbè, alla fine l'importante è che sono qui per te. 
Quindi riprendo il filo della storia e siamo a una settimana dall'evento da organizzare, di cose ce ne sono da fare, ma la situazione tra i due è sempre la stessa, col fantasma dell'amico/gemello passato a miglior vita che aleggia su di loro. 
Ci ritroviamo a passeggiare per le strade di Obuchi, ed è come tornare a casa - una sorta di seconda casa in realtà - con due "svaccati" (si può dire?) che più svaccati non si può (Izawa, tesoro: man-bun e barba sfatta no... ti prego. Contegno, ragazzo mio, contegno). 
Ancora una volta, ci troviamo davanti alla dualità delle vite dei gemelli: da una parte la vita "normale" di Yuzo, dall'altra il crescere teppistico di Shuzo. È una dualità che, se buttata lì, potrebbe diventare quasi esasperata, esagerata, e tu invece sei perfetta in questo, li muovi e li destreggi come se fossero tuoi (ma va XD). 
Qui poi abbiamo una presa di consapevolezza da parte di Shuzo, che magari in certe occasioni ha sottovalutato Izawa o forse, più che sottovalutato, ha preso sottogamba il suo carattere. Non conoscendolo, ci sta. Nel senso che ci sta non conosca la sua caparbietà e la sua attitudine. Se ne accorgerà, sta già iniziando a scoprirlo, a conoscere nuove sfaccettature del suo carattere. 
E mi spiace che Shuzo si castri in questo modo, come se non si ritenesse degno della felicità, che consideri che non può cambiare, che verrà sempre etichettato come delinquente... immagino che se ci cresci, in questa condizione, poi sia difficile uscirne... ma torniamo al discorso del DNA e del sangue, è comunque fratello di Yuzo (pace all'anima sua). 
La serenità del capitolo viene spezzata da quei ricordi che si fanno strada, che ci riportano a un passato di Shuzo che ci racconta ancora di più di che pasta sia fatto Malerba. Un abbaglio? Non credo, non sottovaluto il suo istinto. E allora che succede? 
Brividi, con te il pericolo è sempre in agguato... starò sull'attenti mia cara, sappilo! 

Recensore Veterano
16/03/20, ore 16:11

Finito.
Devo dire che sì, mi ero resa conto che fosse lunga, ma… 1200 PAGINE?!? Ho letto 1200 pagine in… 5 giorni. Non che io non abbia mai fatto una tirata del genere, però sì, insomma, mi riconoscerai che è stato notevole XD

E quindi adesso comincio questa recensione, e per una volta tenterò di farla per bene, e non le solite dieci righette di stronzate a cui ti ho abituata.

Malerba è una storia spettacolare, davvero. Un racconto incredibile di dolore e redenzione, di violenza e amore, e ancora tanto altro. Comincia con due giovani uomini feriti a morte, intrappolati nel loro dolore, più o meno consapevolmente, e finisce facendoceli ritrovare cresciuti, un po’ insieme e un po’ da soli, innamorati e felici.
E poi, oltre loro due… una schiera infinita di personaggi, tutti meravigliosi nella loro completezza, alcuni facili da amare, altri facili da odiare, ma sempre in maniera vera e umana, sempre in tre dimensioni.
Kumi e Tobi sono stati fin da subito amici fidati, che son riusciti a fare a Shuzo il regalo più grande del mondo, dandogli un altro Yuzo di cui avere cura.
Poi ci sono gli incartapecoriti e le nonne del comitato, tutti di una tenerezza infinita (sì, anche tu, Abe-San), che hanno saputo insegnare al nostro Malerba il significato di avere una famiglia amorevole, degli adulti che si prendano cura di lui. E poi ci sono le Mezzeseghe, che non nego abbiano avuto da subito un posto importante nel mio cuore. E sai cosa? Il mio occhio da fangirl ci aveva visto lungo, su Kaede e Yuki, anche se non volevo illudermi. Ero lì tipo “Costanza, piantala, vedi i ghei ovunque!” e inveceeeee… *squeeeeeeeee*
E mi ha fatto una tenerezza incredibile trovarli giovani uomini, cresciuti e con delle strade felici e ben definite davanti.
E poi c’è la famiglia, quella vera. Mamma Yumeko, dolce e comprensiva come solo una madre può essere, e papà Akio che… ci prova. E alla fine ci riesce anche abbastanza, anche se probabilmente è troppo tardi e il rapporto tra lui e Shuzo non si cicatrizzerà mai nella maniera corretta, perché è passata troppa indifferenza e troppo odio sotto i ponti. Però ci provano, ed è già qualcosa (e, ancora una volta, urliamo tutti insieme KEITARO VAFFANCULO).
E poi ci sono tutti gli altri, i genitori di Mamoru, gli zii di Shuzo, e gli amici della Generazione d’Oro, tutti lì intorno a riempire ulteriormente la sceneggiatura di questa storia di amore e dolcezza, anche se a volte queste belle cose sono dovute passare attraverso qualche screzio.
E i 3kitsu. Ai 3kitsu voglio bene, poco da fare, perché hanno dimostrato, Tasho in testa, di tenere a Shuzoo così profondamente da andare oltre gli interessi personali per poterlo vedere felice.
E poi c’è lui, Yuzo. Yuzo senza il quale niente di tutto questo sarebbe stato possibile, perché il Mori no Kokoro è nato per lui, e se tutti questi meravigliosi personaggi hanno potuto trovarci un rifugio, è grazie alla sua memoria. Una memoria bella, dolce e malinconica come la fioritura del glicine che veglia sulla sua tomba.

Quindi… grazie. Grazie per aver donato al fandom questa storia meravigliosa, e grazie per non aver ancora smesso di ampliare a prenderti cura di questo universo.
Grazie davvero Mel. Sei magica.

Recensore Veterano
16/03/20, ore 14:29

Ho bestemmiato.
Ho urlato un bestemmione nel mezzo della cucina.
Morisaki alla riscossa, e sta volta siamo tutti concordi, pure loro, a dire VAFFANCULO KEITARO.
Ecco, se non riescono a tirarlo fuori da questi pasticci i Morisaki, non so proprio chi potrebbe. A volte la famiglia potente torna utile, anche se non vorresti.
E ora vediamo.

Recensore Veterano
16/03/20, ore 13:28

E quindi eccolo, l’incubo del Kombini che si ripresenta, solo che al posto di Yuzo c’è Daichi. Prenderanno una piega così drammatica anche a questo giro, le cose?
Ho un po’ paura...

Riusciranno i nostri eroi a salvare la situazione?

Recensore Veterano
16/03/20, ore 12:51

Per un attimo, ho avuto paura che Akio si fosse suicidato. Avrei capito la scelta.
Yumeko è... Yumeko è Yuzo, così come Akio è Shuzo. Questa cosa è sempre più evidente.
E Shuzo... in realtà vorrebbe solo che suo padre lo abbracciasse e proteggesse, ma troppa cattiveria è passata sotto i ponti perché questo desiderio possa essere espresso, da un lato e dall’altro.

Per quanto riguarda Kaede... non riesci proprio a non farmi preoccupare, anche a due capitoli dalla fine, mh?

Recensore Veterano
16/03/20, ore 11:21

E così, c’é un nuovo Yucchan nel mondo. Che cosa bellissima.
E Shuzo sarà uno zio eccellente, me lo sento, in barba a tutte le sue paure.
Questa cosa del voler affrontare la felicità con la violenza mi ha fatto tanta tenerezza. E mi è piaciuto molto che lui abbia cercato nel D/s il modo per gestirla: il BDSM, quando fatto in un certo modo, può essere un enorme strumento per trovare pace interiore.

Alla prossima!

Recensore Veterano
16/03/20, ore 02:36

Bimbiiiiiiiiiii. Adoro. Belli, rilassati, dare I to say... innamorati?
Sono di una dolcezza infinita tutti e due.
E vedo, non troppo lontano, anche lo spiraglio del problema Akio risolversi. E così sarà davvero tutto a posto, finalmente.

Recensore Veterano
16/03/20, ore 01:55

Ok, parte seria:
finalmente Shuzo riesce ad andare a parlare l’ultima volta con suo fratello, e sono di una tenerezza infinita.
E lo è anche Akio, che finalmente si è scrollato un po’ di dosso i precetti del padre (diciamolo tutti in coro: KEITARO VAFFANCULO) e sta capendo i danni che ha fatto. Riusciranno a parlarne, prima o poi.

Ok, parte seria finita.

OMMIODDIO SÌ SHUZO GRAZIE, SEI IL MIO EROE.
Rimettilo a posto, a Mamoru, faglielo vedere che a fare “il cattivo ragazzo” sei molto più bravo di lui. L’orgasm control è sempre cosa buona e giusta, Shuzo, sono molto fiera della tua scelta.

Recensore Veterano
16/03/20, ore 01:07

Wow.
Ce l’abbiamo fatta.
Il cuore di Shuzo si è aperto, e adesso, anche se la vita dovesse mai spingersi a richiuderlo, lo farebbe con Mamoru al suo interno.
Che belli che sono, i tuoi bimbi.
Yuzo sarebbe così fiero di loro.

Recensore Veterano
16/03/20, ore 00:29

E ovviamente non deve smettere di ricordarci che sotto sotto è un ragazzino ferito fino alla fine. COGLIONE.
Certo, sentirsi rifiutato dal padre che si è scelto è brutto... ma se avesse ascoltato, avrebbe scoperto che non lo stava rifiutando, ma gli stava dando la sua benedizione per essere felice.
Dai Mamoru, andate a riprendervi la testa di minchia

Recensore Veterano
16/03/20, ore 00:05

E hai capito Yumeko! Ma brava!
Okinara è un coglione, ma fortunatamente è stupido abbastanza da farsi fregare.

E Malerba... Malerba ha dovuto affrontare i suoi incubi, e ora fa di nuovo come se fosse a casa sua da Tasho, non sapendo che la sua permanenza sarà molto molto breve.

Andiamo avanti.

Recensore Veterano
15/03/20, ore 23:34

Ebbravo Mamoru.
Mi é piaciuto proprio tanto.
Scusami se le recensioni stanno diventando sempre più brevi: è la smania di andare avanti, ma se le lascio indietro poi so che non torno più a recensire (credo di aver saltato così uno o due capitoli.)

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