Il titolo è magnifico....
Mi piace un sacco questo tuo modo di descrivere il quotidiano, è così dolce , ha un che di rassicurante.
Atsushi è così paterno, un amore.
Ahahahah Akemi mi fa morire, mi spiace ripetermi ma è tosta quella mocciosa. E poi ha delle uscite che spiazzano.
Shiho dimostra già di essere un piccolo genietto, dai quanti bambini a cinque anni sanno che i legumi possono sostituire la carne in una dieta?
Però è una rompipalle.
“E tu lo capisci da sola quanto sei poco amorevole nei miei confronti?”
Questa frase è molto molto importante me lo sento.
“Quante persone ho già ammazzato ad oggi?”
Mentre prima stavo scherzando adesso credo seriamente che questa frase sia importante. La stessa domanda che si farà la figlia appena dieci o undici anni dopo.
Il rapporto che c'è tra Elena e Atsushi è qualcosa di veramente originale: sono dolci,m protettivi, ma c'è anche passione tra loro, un'intesa che va avanti ai tempi del college, e qui spieghi come si sono conosciuti, mi immagino questo studentelli: lui secchione e serioso, lei allegra, entusiasta e trascinante.
Te l'ho mai detto che sei in gamba?
La parentesi con Shiho è tenerissima e sono felice di averla letta, però sappi che sinintuiva già, il rapporto tra i due si intuiva già all'inizio difatti non ho avuto alcun problema ad immaginarmi quei due che leggono, l'uomo che spiega a Shiho lei sue ipotesi, le sue opinioni sul mondo o sulla scienza, il modo in cui Shiho si arpiona al suo braccio (transfert) e Atsushi che affonda il naso tra le sue ciocche ramate.
Non so se ci hai fatto caso nei miei scritti, io mi immagini l'esatto opposto: Shiho molto simile ad Elena e Akemi simile al padre, eppure nonostante questa divergenza di idee io ce li vedo benissimo interagire secondo le tue idee.
Oh anche Shiho la pensava come me... guarda un po'...
“Non mi ricordo nulla, Rei” E lo guarda negli occhi.
Un chiaro “aiutami, aiutami a ricordare, stammi vicino” non lo dirà mai lo so, eppure la scena me la sono immaginata così, spero di essermi avvicinata a quello che volevi trasmettere.
“Mio papà” no, non ce la posso fare.
“l'unica vera fonte di luminosità a quell'ora di notte in un parco deserto”
Sono fonte di luce le donne Miyano...
Ah sono fuori quindi, in macchina?
Che non erano a casa da Rei si capiva già nel primo capitolo però chissà come mai ero convinta fossero al chiuso.
Però dai Rei non ce la facevi a resistere cinque minuti? No? Adesso per colpa tua devo aspettare il prossimo capitolo.
Non male come espediente, spezza bene la parte dolce, un po' buffa e con sfondo romantico(?) della fine di questo copitolo, con l'amarezza del prossimo.
Complimenti laix ottimo lavoro.
A presto ciao.
Violetta_ |