Ed ecco un'altra di quelle storie che reputo che ogni scrittore, sull'orlo del baratro della disperazione e dell'abbandono, dovrebbe leggere. Se noi immaginiamo un mondo abbiamo il dovere morale di rendere quel mondo realtà. Non per noi, non per il successo ma perché anche i protagonisti di quella storia abbiano la possibilità di esistere, di crescere, si amare e, se è così che dev'essere, anche morire.
Sarò troppo teatrale con le recensioni? Mmm...
Oh beh. Ci sentiamo.
Mike

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Ma ciaoooooooooooo!
Premetto che a me non piacciono molto le storie Drabbleh però devo capire che anche tu hai avuto problemi con il blocco e infatti non ti sei fatta sentire e vedere per un bel po'.
Ma devo dire che come inizio di nuovo sei andata molto bene. Il testo è scorrevole e spiega brevemente tutto l'ambiente e i personaggi.
Bellissima l'idea di tornare a vivere per scrivere e far nascere i personaggi che stanno nella sua testa. Molto significativa.
Immagino che ti sia ispirata a te per questa idea visto che hai avuto un pesante blocco come me. Originale e creativo. Molto figo. Tu si que vales! :D
Bhè, ti saluto.
Alla prossima.
LoliRoxDanceMoon.
"Fu un periodo davvero terribile. Sapevo così poco, volevo così tanto, non riuscivo in niente."

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Non esiste una visione della Morte uguale per tutti. E intendo che nessuno la vedrà mai allo stesso modo... Come per certi può essere una presenza quasi gentile e caritatevole, per altri non è che una mietitrice impietosa... Anche se la immagino come una presenza femminile vestita di bianco o nero, i colori del Nulla, credo.

ma NON ERO QUI A PARLARE DI QUESTO.
La one shot è fantastica, Sis
TUT
Penso sia anche abbastanza relazionabile la situazione tra autore-personaggi... Il voler dare una vita alle storie nella propria mente, una voce e dei pensieri ai propri personaggi e volersene quasi prendere cura, creando la loro backstory come una madre (/o un padre) creerebbe un percorso di crescita per i propri bambini.
Ben fatto.
Davvero c:

~ Giuly F.

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