Recensioni per
Ricominciare senza di te
di They are almost Canon

Questa storia ha ottenuto 112 recensioni.
Positive : 110
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Junior
13/09/19, ore 15:17

NB: ti avevo lasciato questa recensione con un altro profilo, ma, visto che sto per cancellarlo, la riposto con questo profilo in modo che non vada perduta.


Ciao!
Visto che oggi avevo il pomeriggio libero, ho deciso di leggere qualche storia scritta dalle varie componenti del gruppo e, trovando il tuo link in uno dei primi post, ho deciso di leggere questo primo capitolo, visto che, da quanto ho capito, ci tieni molto ad avere un parere su questa particolare storia.
Allora, la trama in sé per sè è carina e può essere letta anche da chi non conosce bene Seint Seiya.
Il problema, secondo me, è che dovresti fare piu attenzione alla punteggiatura che in alcuni punti rischia di cambiare il senso della frase; le configurazioni verbali e soprattutto alle ripetizioni che rischiano di rendere più pensante la narrazione e di rallentarla.
Sono tutte piccole cose che si risolvono con qualche buona rilettura prima di pubblicare.
Se permetti un ultima puntualizzazione da una persona che in Canada c'è vissuta, vorrei dirti che in inverno quando nevica pochissimo usano le auto per spostarsi perché tutti si spostano con metro e treni sotterrani per evitare di rimanere bloccati.
Comunque, spero di leggere presto altro di tuo.
Sharpey


(Questa recensione partecipa all'iniziatova "10.000 recensioni in un anno" indetta dal "Giardino di EFP")

Recensore Master
23/11/18, ore 10:14

Ho sempre amato questi personaggi, leggerli inquesta chiave poi, me li ha fatti amare anche di più. Adoro gli slash, gli Yaoi e gli Shonen-ai. Mi è piaciuta molto l'atmosfera invernale che descrivi con dovizia di particolari, la neve e il freddo sono palpabili, i due nel taxi che osservano fuori e riflettono su se stessi e la loro relazione mi è piaciuta molto. Capitolo breve ma molto interessante, l'unica cosa che posso consigliarti per una resa migliore della lettura è di rivedere e rileggere il capitolo per sistemare l'impaginazione di alcune frasi e dialoghi. So' che puo capitare, e non è affatto una cosa grave, anzi. Alla prossima!

Recensore Master
30/09/18, ore 17:26

Ciao ^^
So che teoricamente c'era anche l'altra storia da continuare ma ho preferito andare per questa, l'altra comunque la proseguirò, visto che l'avevo iniziata. I personaggi si ritrovano nel caos che c'è ogni volta quando si viaggia, fra taxi e aerei che si perdono o che ritardano XD Ho respirato una certa atmosfera invernale che mi ha ricordato i miei viaggi, ma meglio non perdermi in chiacchiere. In mezzo c'è un ricordo che ci fa intendere che a Aiolia piace stalkerare Shura... Aiolia, uno di noi. Spero di non aver fatto casotto con i nomi, purtroppo non li conosco bene bene. Comunque non ho trovato errori, gli unici consigli che mi sento di darti sono di iniziare sempre con la maiuscola quando si scrivono i dialoghi e che i numeri vanno scritti a lettere. Tipo 8, si scrive otto. E questo lo dico perché anche a me lo hanno detto talmente tante volte che alla fine no l'ho più scordato XD
Niente da dire, ci sentiamo al prossimo capitolo ^^

Recensore Master
22/07/18, ore 15:38

Cara Autrice,
Eccomi qui per lo scambio di recensioni!
C’è il seme di qualcosa di bello, in questa storia. Da dove comincio? Da quello che mi è piaciuto. L’uso dei flashback è un’antica e nobile arte, ma soprattutto è il primo passo per scavare nell’introspezione dei personaggi. Per entrargli nel cuore e nell’anima. In te c’è questa sensibilità, quindi buttatici. Più che descrivere, racconta. È molto bello il passaggio dove il Leone, osservando una coppia che si bacia, rievoca mentalmente quello che ha perso, ma forse si confonde troppo con il ritardo del taxi che non riesce ad arrivare in tempo all’aeroporto. È molto bello anche che ci sia la neve, perché questo fenomeno naturale all’interno di una storia ha la facoltà di rendere l’atmosfera onirica, magica, sospesa come un amore che è finito, magari, ma non ancora nel cuore di chi lo prova. Quindi, come vedi, c’è poesia e cuore in quello che scrivi.
In questo senso, la parte più convincente del capitolo è quella centrale. L’incipit e il finale sono leggermente bruschi. Elementi che si possono affinare, perfezionare e modificare, ovviamente. Vedi, mi è capitato di leggere storie impeccabili per quanto concerne l’italiano o le battute, perfette stilisticamente, ma vuote di contenuto. Che è la sostanza, la parte più importante del racconto. Nel tuo il contenuto c’è, io lo vedo. Per questo, recensione positiva. Perché c’è la sensibilità adatta a scrivere. Per lo stile, va ancora affinato e l’unico modo veramente valido per riuscirci è buttarsi su qualcosa di potente: i classici, i grandi – se posso permettermi di consigliare <3.
La pratica rende perfetti, la sensibilità invece è innata!
Un caro saluto,
Shilyss

Recensore Veterano
08/06/18, ore 15:11

Che impaziente sto Aiolia! Lui, sempre molto calmo ( apparente) e vigile su ciò che gli succede intorno! Apparente perché c’è una grande differenza da come appare alle dodici case fino alla serie di Hades! Cercato che solo Shion può organizzare il tutto tramite una telefonata, eh! Non si è minimamente scomodato! Vabbè che da quasi 30 anni, però.... su, Shion, muoviamo il sederino da quel trono!
Eh, il passato... i bei giorni andato che non torneranno veramente mai più! Povero Shura, mi fa na pena! Da fiero che è a così sdolcinato! Non ce lo vedo poi molto

Recensore Veterano
22/05/18, ore 13:09

Ciao eccomi qua per lo scambio! Scusa il ritardo ma ieri non ho avuto tempo, adesso veniamo alla recensione,  la storia anche se ho letto solo il primo capitolo e ti chiedo scusa, ma presto leggerò anche i successivi, l'ho trovata decisamente molto carina mi piace la coppia Aiolia SHura, anche se povero Capricorn, mentre erano in taxi ha abbracciato il Leone ancora nervoso però questo beh non lo degnava di uno sguarda continuava a guardare fuori dal finestrino....Comunque avendola scritta tu stessa già lo sai, meglio andare avanti anche l'ultimo pezzo del capitolo quello dove SHura torna con la mente al loro primo allenamento insieme, anche la scena dove SHura si volta anche lui verso il suo finestrno con le lacrime agli occhi, mi spiace poverino....Adesso rileggendola ho capito finalmente alla buon'ora si lo so ci arrivo sempre dopo, il perchè KLeo è arrabbiato con il suo compagno ancora non riesca a dimenticare la notte degli inganni....AIolia c'è rimasto male dato che fu lo stesso SHura suo compagno non solo di avventure ma a quanto ho capito anche nella vita, correggimi se sbaglio ad uccidere Aiolos. Perdonami se vado spesso fuori tema, per concludere lasciami dire che hai una buona scrittura, sai descrivere i luoghi e anche le espressioni dei protagonisti, continuerò a seguirti sicuramente ciao a presto!

Recensore Veterano
25/02/18, ore 16:28

Ciao, sono qui per lo scambio di recensioni, scusa il ritardo!

Come capitolo mi è piaciuto abbastanza, ma purtroppo non me lo sono goduta appieno in primis, perché non conosco il fandom e i personaggi -guardavo il cartone da piccola-, e poi perché ci sono parecchi errori di distrazione e che forse non sai -lettere in più, i numeri che vanno scritti per esteso, ripetizioni di parole-.
Ma in un certo senso in questo capitolo vedo la me stessa di anni e anni fa, quindi magari nei prossimi sei migliorata!
Il consiglio che mi sento di darti è di mettere un paio di ; e : in modo che il testo non si tagli di netto.

Un saluto,
Chichi-

Recensore Master
23/01/18, ore 15:05

Siccome ogni promessa è debito, ho deciso di lasciarti una recensione il più articolata possibile su questa storia. So che per te è stato un parto podalico (e si vede), e visto che ti ha causato forte stress, mi sembrava giusto venire a curiosare. Lo so, non sei contenta della bandierina, e mi dispiace davvero, ma non posso fare altrimenti. Ci sono molte cose da sottolineare, non tutte positive, desolata; potrei incensarti e dirti che va tutto bene, ma non va tutto bene. Lo so io e lo sai tu, sarebbe stupido e irrispettoso affermare il contrario, e il rispetto, tra colleghi scribacchini, è fondamentale.
Basta por tempo in mezzo, le cose da dire sono tante e il tempo è sempre tiranno.
Partiamo!!
 
 
GRAMMATICA e STILE
 
Uscire dalla propria nicchia è sempre cosa buona e giusta.
Ci spinge a provare nuove strade, nuove forme d’espressione, nuove possibilità. Qui appare chiaro come tu stia sperimentando uno stile nuovo e ci sta che il risultato sia un po’ un ibrido; è normale, è fisiologico: stai facendo delle contaminazioni tra il tuo modo di scrivere e un altro che ti piace, magari letto altrove. È normale. Anzi, la scrittura è qualcosa in perenne rinnovamento, perché la scrittura è qualcosa di vivo. Se non c’è questo rinnovamento, la scrittura diventa qualcosa di ammuffito e polveroso.
Di solito, l'esercizio da mettere in atti è prendere una pagina di un autore che ci piace, ricopiarla su un quaderno e farla a pezzi – letteralmente – per capire come funziona il giocattolo.
È fondamentale che il brano in questione provenga da una storia pubblicata, ché un romanzo o un racconto pubblicato è passato attraverso la fondamentale supervisione dell’editor, l’implacabile mannaia del correttore di bozze. Un autore amatoriale non ha un editor e/o un correttore di bozze professionisti a cui affidarsi; spesso, si chiede aiuto ad amici armati di buona volontà, col risultato che, per quanto bravi si sia, il testo che si mette online non è – e non potrà mai essere – perfetto. O a prova d'errore, ché la perfezione non esiste, siamo realiste.
Inoltre, una volta ricopiato il brano che ci piace, lo si deve fare a pezzi: si deve fare l’analisi logica del testo, altrimenti non si capisce come funziona quel periodare che ci piace tanto, e anche quella grammaticale, per vedere come si componga il registro verbale che l’autore X ha deciso di utilizzare. E come funziona uno stile che ti piace, lo capisci solo quando hai aperto il giocattolo, ne hai compreso il funzionamento e poi l’hai richiuso. Prima, è solo questione di sensazioni, e le sensazioni, si sa, sono fallaci per definizione.
Sperimentare va bene, dicevamo, solo che occorre comprendere le regole del gioco.
L’uso del corsivo serve a sottolineare, logicamente e visivamente, un cambio di passo. Questo cambio di passo – o di marcia, se più ti aggrada – indica al lettore che la voce del personaggio calca una parola («Che cosa hai detto?»), oppure si utilizza un termine straniero («La moussakà di nonna Melpomenê è strepitosa!»), oppure c’è uno slittamento verso l’interno (i pensieri) o all’indietro (il flashback).
Il flashback si può rendere in due modi: o tramite l’uso del corsivo (ma, a questo punto, il tempo della narrazione dev’essere diverso da quello del resto del racconto), oppure ignorando la soluzione grafica del corsivo e scegliendo un tempo anteriore a quello del racconto.
Mischiando le due soluzioni, il tuo povero lettore non capisce più nulla. La vita è fatta di scelte, e anche tu, come autrice, devi optare per una soluzione o per l’altra. Tenere il piede in due staffe non aiuta nessuno, anzi: se incappi in un lettore più smaliziato, questi penserà che tu lo stia prendendo per scemo.
Scegli una soluzione e restale coerente per tutta la durata del racconto, o del romanzo che sia. Trovare la propria voce è fondamentale per chi scrive. La scrittura – e che riguardi un blog, un romanzo o la lista della spesa, poco importa – è un biglietto da visita importantissimo, unico ed inimitabile. Fa dire al tuo lettore «Sì, è lei» (o lui), dopo poche righe, crea un senso di tranquillità. È come quando vai a trovare un amico a casa sua e ti senti a tuo agio nel suo salotto, con la versione povera della lampada Artemide e i cuscini di Ikea, giusto?
Ecco, vale lo stesso per la scrittura.
Ma ci vuole tempo, esercizio e pazienza. E, soprattutto, non si deve avere fretta di bruciare le tappe con qualche scorciatoia. Le scorciatoie sono seducenti e allettanti, ma rientrano nelle scelte dei furbi, e la furbizia, checché se ne dica, è la sorella stupida dell’intelligenza.

Passando alla grammatica, ho trovato una serie di refusi e di errori sistematici che non possono essere considerati solo errori di distrazione. È stato questo che mi ha spinto a lasciarti una recensione critica. Molto si risolve in fase di rilettura, a patto di non lasciarsi prendere dall’ansia e di pubblicare a tamburo battente.
Se taxista può essere segnalato come una forma desueta di tassista (desueta, ma corretta), non possiamo dire lo stesso di soluzioni come 23enne o dell’uso dei numeri per indicare le distanze. I numeri vanno scritti per esteso. Non stai prendendo appunti (lì vale tutto, pure sostituire la parola filosofia con una piccola phi), stai raccontando una storia. Stessa cosa dicasi per la punteggiatura e per un periodare troppo ricco di incisi, con parentesi che apri, ma che ti dimentichi di chiudere.
Io sono una sostenitrice del periodare complesso, ché è bello vedere un periodo formato da una principale, una o due subordinate e una coordinata, tanto per. Ma i troppi incisi sono uno strumento di tortura che può usare solo Marco Tullio Cicerone, che il diavolo se lo strafulmini.
Anche la punteggiatura dei dialoghi va rivista: devi decidere se dev’essere interna
(«È tutta colpa tua Shura, se non avessi perso tempo a quest'ora non rischieremmo di rimanere qui,» sbottò il Leone.)
oppure esterna
(«È tutta colpa tua Shura, se non avessi perso tempo a quest'ora non rischieremmo di rimanere qui», sbottò il Leone.),
ma quale che sia la soluzione da te scelta, restale fedele sino alla fine, altrimenti manderai in confusione il lettore.
Grammatica e punteggiatura sono dei codici imprescindibili per la comunicazione: ogni lingua ha il proprio codice e devi rispettarlo, se vuoi che gli altri ti capiscano. Ogni input sbagliato, incorretto, viene letto dal cervello come un errore, errore che lui deve fermarsi a riconoscere, processare, sostituire con la corretta risposta prima di derubricare il problema come risolto e passare oltre con la lettura. Tutto ciò, si risolve in un battito di ciglia, ma dagli e dagli e dagli, il ritmo rallenta per forza di cose. Un conto, è fermarsi una volta, un altro paio di maniche è doverlo fare ad ogni piè sospinto.
Quando due personaggi dialogano, devi andare a capo, altrimenti si fa fatica a capire chi è che sta pronunciando quella battuta. E ricordati che ogni frase inizia con una maiuscola, battuta o non battuta.
E fai attenzione: le virgolette alla caporale (senza dubbio la scelta più elegante) sono queste « e queste ». I segni che usi tu, il minore e il maggiore, non solo sono errati concettualmente parlando, ché i segni d'interpunzione vanno rispettati per il discorso del codice corretto di cui sopra, ma sono anche pericolosi perché si usano per racchiudere i tag del codice HTML. Usa le virgolette corrette: io ci sono passata, e non è piacevole vedere la tua storia sparire perché non hai lasciato uno spazio, o ne hai messo uno di troppo. Mi spiace dover rimettere le mani sul lavoro della tua beta, ma forse, più che un aiuto dal punto di vista di aderenza al fandom (non dovresti puntare al canone di Kurumada, piuttosto?), avresti bisogno di una mano in fase di rilettura, e magari, provare a sciogliere un poco le frasi, altrimenti sembra che i tuoi personaggi vadano in apnea ogni volta che aprono la bocca.
Mi permetto di lasciarti un suggerimento, nella speranza di non sembrarti paternalistica: sono convinta che alle volte la pratica valga più della grammatica. Alle volte, sia chiaro.

«È tutta colpa tua(virgola) Shura(punto). Se non avessi perso tempo(virgola) a quest'ora non rischieremmo di rimanere qui!», sbottò il Leone(punto)
«Ma, Aiolia…», piagnucolò il ventitreenne Capricorno, senza ottenere ulteriore (via) risposta.

 
TRAMA e PERSONAGGI
Siamo solo all’inizio, quindi non posso parlare a nome dell’intera storia, ma esprimermi solo su questo capitolo. Partiamo dalla trama: qui c’è bisogno di avere più fiducia in noi stessi. Una storia buttata via non piace né a chi la scrive, ma nemmeno a chi la legge.
La missione del Sacerdote è un gancio e poco più, quindi pazienza se il suo contenuto resta nebuloso: non rientra nell’economia della vicenda – che suppongo sarà la riappacificazione tra loro due – quindi via, cancellato senza pietà.
Hai fatto bene.
Io sono una di quelle che elimina senza pensarci due volte tutti i fronzoli, gli orpelli, quello che non aiuta il corretto svolgimento della trama. Però, fai attenzione a non eccedere nel senso opposto, altrimenti rendi al lettore la spiacevole sensazione di trovarsi con dei personaggi che galleggiano nel vuoto. Non basta dire, devi mostrare.
Non basta dire che a Toronto c’è la neve, devi farmi sentire il freddo, il disagio, ma anche la solitudine che si porta appresso la neve, quel senso ovattato di attesa.
Poi, cavolo, tu sei più abituata alla neve di me, sono sicura che saprai rendere al meglio il freddo, il disagio ma anche la bellezza un po’ antipatica della neve, che cade e se ne frega se tu devi prendere un aereo, oppure no.
E parlando di aerei, passi il prendere un taxi per andare all’aeroporto (è una scelta un po’ anni ’70, e di solito si usa questo espediente per una corsa contro il tempo, con l’eroe che rincorre la sua bella per impedirle di salire su un aereo che la porterà lontano d alui per sempre), ma se sta nevicando – e in quelle zone nevica sul serio – ti muovi prima.
Già quando si viaggia in aereo è bene arrivare in aeroporto almeno un’ora e mezzo prima, tra imbarco, controlli, frizzi e lazzi; a maggior ragione, ti accerterai di farlo con largo anticipo se le condizioni meteo sono avverse. C’è il serio rischio che, piuttosto che perdere l’aereo, questo non decolli proprio. C’è gente che ha passato la notte in aeroporto per molto meno di una nevicata abbondante (la sottoscritta ha rischiato di non tornare da Londra a causa del famigerato vulcano islandese, nel 2010).
Tienine conto, nel progettare una storia: il clima influisce non solo sui vestiti dei personaggi, ma anche sulla vita di tutti i giorni.
Quanto ai personaggi, credo che tu ti sia lasciata prendere la mano. Va bene detestare dal profondo del cuore delle figurette bidimensionali, tuttavia al lettore deve essere chiaro perché i personaggi reagiscano in una data maniera.
Sono sincera, leggendo mi è venuta voglia di prendere Aiolia e riempirgli le guance di ceffoni, a due a due, fino a quando non fossero diventati dispari (e io adoro Aiolia).
Capisco tutto, la tensione tra loro, la rabbia che monta, e ti do anche fiducia perché, alla fine della fiera, non è che in questo capitolo ci mostri perché sono ai ferri corti. Ma se una persona abbaia all’altra, può essere infuriata quanto vuole, sei tu autrice che devi mostrarci il perché il personaggio sia infuriato. Non basta dire “rischiavano di perdere il volo”.
Quanto a Shura, ma ritieni sia credibile che un ragazzo di ventitré anni (23) piagnucoli come una donnicciola? E anche ammesso che abbia la lacrima in tasca, perché Aiolia, vedendolo così debosciato, non reagisce, non lo apostrofa, non fa nulla? Possibile che non pensi neppure “Ma come caspita ho fatto a stare con uno smidollato del genere?!”?
Voglio dire, se ti abbaio contro è perché spero in una tua reazione, e, a voler salvare Aiolia, a me è sembrato che cercasse uno scontro verbale – e forse anche fisico – col compagno. Invece non accade nulla di tutto ciò ed è questo a lasciarmi perplessa, ma perplessa davvero.
 
TITOLO
Non posso pronunciarmi, siamo solo al primo capitolo.
Probabilmente, visto che nei successivi ci fornirai il conflitto e la sua risoluzione, suppongo che questo titolo troverà un posto nell’economia della storia.
I titoli sono davvero difficili da assegnare, una mia bestia nera personalissima.
 
GRADIMENTO PERSONALE
Mi hai chiesto un parere su questa storia; siccome ogni promessa è debito, sono passata, anche se non credo che la mia recensione sia quello che ti aspettavi di leggere. Ci sono alcuni problemi: non sono insormontabili – volere è potere e, soprattutto, c’è sempre una soluzione – ma occorre prenderne atto.
Contrariamente al solito, mi sono permessa di dare un’occhiata alle altre recensioni, per vedere se qualcun altro ti avesse sollevato le stesse questioni che ho argomentato: sì, lo hanno fatto, ma tu hai glissato sulla questione.
Lo confesso, questo comportamento non invoglia a lasciarti una recensione articolata, ché un recensore – qualunque sia la bandierina che decide di lasciare alla tua storia – spende il proprio tempo per te, per fornirti un parere, per darti anche un suggerimento su come risolvere i problemi da lui (o lei) riscontrati. Quando non sei più una studentessa liceale o un'universitaria fuori sede, il tempo diventa più che prezioso. Essenziale. Il tempo che si dedica al prossimo è tempo che si sottrae a noi stessi. E se già il tempo per scrivere è tempo rubato, figuriamoci quello per recensire.
Tu non solo hai fatto orecchie da mercante, ma non sei riuscita a trovare cinque minuti per sistemare questa storia.
Perché non le vuoi bene?
Se non sei tu, la prima a curare e ad amare ciò che scrivi, come pensi che potrà farlo qualcun altro? Se tu per prima non dimostri affetto per ciò che mandi in giro col tuo nome, come potrà affezionarvisi un estraneo?
Sì. È un hobby, un passatempo, un modo per ammazzare il tempo prima che lui ammazzi te; ma nel momento in cui condividi qualcosa, devi farlo in modo che gli altri possano capirti. Quando condividi qualcosa, quel qualcosa non è più solo una tua idea, ma diventa un filo che ti lega a chi leggerà le tue storie. Sono tue, perché sono farina del tuo sacco; ma appartengono anche al lettore, perché è per lui (o per lei), che le hai messe per iscritto e le hai condivise. Altrimenti, scusa la franchezza, tanto vale che le tue idee se ne restino all’interno del tuo pc. Se condividi qualcosa, stai comunicando, non giriamoci intorno. Se comunichi, devi accertarti di farlo usando un codice che sia comprensibile a chi ti legge.

In conclusione, la storia ha delle potenzialità, ma sei tu stessa a non sfruttarle. È come se alla base della pubblicazione ci fosse un’ansia ingestibile; non so se questo sia un problema costante, o ti sia accaduto solo con questa storia che si è rivelata una pigna, ma l’ansia di disfartene traspare da ogni singola parola.
Il mio consiglio, se vuoi comunque portare a casa un buon risultato, è quello di tirare i remi in barca, fermarti per un istante a rimuginare su ciò che ti è stato suggerito, domandarti se ti va di apportare i dovuti cambiamenti (anche decidere che le cose ti vanno bene così come sono è una scelta più che legittima, figuriamoci!) ed eventualmente aggiustare il tiro.
Quale che sia la decisione che prenderai, ti auguro un buon lavoro, di tutto cuore.
(Recensione modificata il 23/01/2018 - 03:10 pm)

Recensore Veterano
16/01/18, ore 18:47

Ciao! Come inizio mi pare interessante, sono curiosa di leggere il seguito.
Shura e Aiolia, bell'accoppiata. Credo che sia la prima volta che leggo di loro due insieme.
Attenzione alla punteggiatura, va un po' rivista, ma per il resto la lettura scorre bene! :)

Recensore Master
14/01/18, ore 15:01

Ciao! Sono qui per lo scambio recensioni: Mi piace moltissimo come inizio della storia, anche se sono curiosa di sapere che tipo di missione hanno svolto Shura e Aiolia.
Molto bello il flashback del loro incontro ed interessante la coppia leone/capricorno due molto testardi.
Sono anche curiosa di sapere se il Gran Sacerdote sia Shion o Saga.
Comunque storia interessante e scritta bene
Alla prossima

Recensore Master
13/01/18, ore 21:06

Non conosco il fandom dei Cavalieri dello Zodiaco e e nemmeno l'opera originale per cui ho cercato di leggerlo come un racconto a se stante.
Mi astengo ovviamente da confronti e da considerazioni come IC ed OOC - non sono in grado - e mi concentro di più sul dirti se come testo "funziona" almeno con una lettrice come me.

Dato che non conosco il background della storia qualche indicazione che aiuti a piazzarli in modo inequivocabile dal punto di vista spazio temporale non guasterebbe..."verso il grande scalo cittadino" sarebbe stato meglio se sfosse stato Heathrow, per dire.

"fare le cose come persone comuni" - lascia perplessi nel senso che hanno dei superpoteri e avrebbero potuto teletrasportarsi o volare, o nel senso che sono ricchissimi e avrebbero potuto farsi trasportare da una limousine placcata oro con due ghepardi al guinzaglio? Non dico lo spiegon einutile per l'appassionato del fandom, ma quel qualcosa di gettato lì che aiuterebbe in una storia originale.
"onde evitare problemi." - non serve: lo toglierei (sono della scuola di pensiero "meno è più") si è capito che il Sommo è un organizzatore e li considera dal punto di vista "mutua empatia" due teste di cazzo, anche se, probabilmente, in modo benevolo.
Avrei riformulato questo paragarafo ed avrei compattato quanto dici sul ritardo: c'è la neve e si procede lentamente, i dettagli servono davvero?

Carino il flashback. Non mi tronano i tempi verbali, ma magai sbaglio io, sia chiaro: avrei messo aveva guardato verso il suo nascondiglio ed aveva esclamato" e, di conseguenza "Il Leone avva accettato ed aveva raggiunto lo spagnolo".

Meterologicamente siamo un po' confusi ;P scherzo eh, ma prima la neve non attacca, poi c'è una coltre sempre più bianca ed alta e infini scopriamo che sono in viaggio da ore...
Sistemerei.

Poi, taglierei ogni frase inutile ed in vece allungherei il prologo corto con qualche indicazione buttata lì sul perché delle discussioni tra loro.

Il Leone è decisamente antipatico ed il Capricorno sembra lagnosetto - sono davvero così o 'ste discussioni li stanno logorando?
Potevi faceli conoscere meglio raccontando qualche sensazione in più.

Recensore Veterano
12/01/18, ore 09:23

Ciao! Sono qui per lo scambio recensooni! Allora, che dire. Premetto col dire che non conoscendo il fandom non sono riuscita ad inquadrar bene i personaggi, tuttavia avendola letta come originale ho semplicemente considerato i due protagonisti come due ragazzi con ruoli diversi di cui non so ancora molto. (O meglio, non è che il fandom non lo conosca XD. Chi non vedeva "i cavalieri dello zodiaco" da piccolo? Io no di certo xD avevo infatti una fissa per Cristal *memories* però non ricordo più nulla e comunque non ricordo di aver mai sentito questi due nomi). Parlando della storia: eccetto qualche imperfezione grammaticale e considerando comunque la brevità di quello che pare un prologo, ho potuto capire che i nostri protagonisti devono raggiungere un sacerdote e, che per farlo, devono superare parecchi imprevisti. Sembra anche che ci sia un particolare contrasto fra i due, ma che comunque nasconda un rapporto più o meno intimo. Probabilmente questo andrà accrescendo durante il viaggio?
Consiglio che posso darti è di soffermarti di più sulle sensazioni. Non allunghi il brodo, bensì rendi il testo più leggero e coinvolgente uwu
-Teony

Nuovo recensore
11/01/18, ore 18:08

L'inizio mi sembra interessante e ben scritto, aspetto il prossimo capitolo per saperne di più sulla missione affidata loro dal grande sacerdote....a proposito, chissà se si tratta di Shion o di Saga!! E attendo anche l'entrata in scena di Milo e Camus, i miei cavalieri d'oro preferiti.

Recensore Veterano
10/01/18, ore 23:14

Ciao, eccomi qua... Premetto che non conosco il fandom, ma in ogni caso non mi è sembrato influisse sulla lettura e sul capire il significato del testo.
Queso primo capitolo, nella sua brevità, l'ho trovato interessante e per la stragrande maggioranza ben scritto, ho solo avuto un momento di confusione leggendo la frase "Avevano, perchè nonostante tutto, il taxi che avevano chiamato rimase bloccato nel traffico"... inizialmente pensavo mancasse un pezo di frase, poi ho riletto da capo è ho capito che ero io ad essere stato distratto dallo spazio tra una riga e l'altra, pensando che non fosse il continuo diretto della frase precedente. Ad ogni modo, sempre in questa frase trovo che "avevano" suoni un po' come ripetizione e nell'insieme non mi rende piacevole all'orecchio la frase, quindi proverei ad usare un'altra formula, ad esempio "... il taxi sul quale erano rimase bloccato..." o qualcosa di simile.
Ho notato anche che nella frase "... e aveva intuito potesse essere Aiolia , per quel Cosmo..." c'è uno spazio prima della virgola che non ci dovrebbe essere.
Infine non capisco se nel discorso diretto, prima che chiudi le virgolette (quando inizi mi sembra non ci sia), c'è uno spazio o no... mi sembra di sì ma potrebbe essere solo un "effetto" del testo, in caso però ci sia non ci vuole.
A parte queste piccole cose, il resto mi sembra sia tutto molto ben scritto e scorrevole.
Alla prossima.
Alex
Recensione che partecipa all'iniziativa: 10.000 recensioni in un anno
(Recensione modificata il 18/01/2018 - 10:11 pm)

Recensore Master
10/01/18, ore 20:52

Questa storia si prospetta interessante...i personaggi sono inusuali per me, è ciò aumenta la mia curiosità sul prosieguo della vicenda. Due caratteri così diversi eppure così simili, sotto alcuni aspetti, riserveranno sicuramente delle sorprese. Appare chiaro, fin dalle prime battute, che tra i due c'e tensione e la situazione e' al quanto in crisi, ovviamente bisogna vedere il tutto com'è cominciato. Bello il ricordo di Shura nell'arena,lo trovo adatto al contesto generale e insieme anche tenero e sincero, come se il Capricorno avesse abbassato le difese con qualcuno per la prima volta. Mi piace il modo in cui scrivi è sperimenti i personaggi, ho già letto delle altre storie scritte da te e so' che devo aspettarmi di tutto. Vedremo questa... cosa riserverà, per adesso quello letto è una buona introduzione nell'attesa di vedere il tutto dove porterà...ciao e alla prossima.