Mi piace quando, in vari contesti, personaggi orgogliosi e con il carattere determinato scendono a patti con l'interiorità ed esprimono i loro pensieri, anche se con loro stessi.
Ho una simpatia piuttosto esplicita per Ken e cercando di essere più oggettiva possibile, è il suo insieme di pensieri ad avermi convinto a leggere e conseguentemente recensire.
Nelle sue considerazioni c'è stima, ammirazione e un po' di tristezza chiara per la partenza di Kojiro per l'Italia: lui è uno dei pochi che conosce la storia, il suo battersi per le cause più vicine e giuste come una vera e propria tigre, quindi non può che tifare per lui e tenerlo stretto nel cuore come capitano ma soprattutto come amico.
L'ho trovato molto... dolce.
Anche la parte di Kojiro risulta essere significativa, mostra bene quel lato pensieroso dell'attaccante nei confronti delle persone che gli sono state vicine e questo lo rende IC e con i piedi per terra, oltre che genuino nel pensare al compagno e alla famiglia, specie al padre.
Un'idea molto semplice ma anche centrata per introspezione e resa delle emozioni, due punti di vista che si incontrano grazie al rispetto e alle cose non dette che entrambi non si sono mai detti esplicitamente, con la paura che non farlo possa creare un fraintendimento l'uno nei riguardi dell'altro e non possa sbocciare un legame più ampio e completo.
Insomma, non è importante che tipo di rapporto abbiano, è una questione legata all'affetto che comprende ogni cosa, il che è bellissimo.
Ti segnalo l'errore ortografico "infondo": considerando la frase è una locuzione avverbiale e si scrive staccata (in fondo), in quanto la parola che hai scritto è la prima persona singolare del verbo infondere, cosa che nel contesto non c'entra granchè.
In ogni caso è stata una lettura piacevole e che promuovo, dalle buone intenzioni e resa nella tenerezza di due giovani uomini che sono cresciuti insieme, nel calcio e nella vita unendo in maniera gratificante entrambe le cose.
Ti saluto e alla prossima! |