Recensioni per
The evil she loved
di Connie Burton

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/02/18, ore 10:18

Sesta prova del contest: Ten little Indian Boys
Ekaterina_Poe con: The evil she loved

Grammatica: 5/5
Senza sbavature
Stile: 15/15
Lo stile di questa drabble è quasi shoccante, devo dire. Ci sono frasi d’effetto, come se fossero colpi del pugnale che Jocelyn si rifiuta di usare, lasciandolo lì per il lettore.
Arrivano le emozioni ci si appassiona, e si soffre con la tua protagonista. Il registro linguistico è un pochino alto per questi personaggi, ma d’altronde se non sono poetici non sono neppure rozzi, come dire. E poi c’è il narratore in terza persona, quindi parlando direttamente tu, se ci deve essere una reinterpretazione è meglio che sia eccessivamente buono che il contrario.
Le unghie che scavano la pelle portano forse Jocelyn al parossismo, però ci può credere, perché se resta nell’IC vuol dire che anche la forma con la quale ci è mostrato funziona.
L’atmosfera è nera, adatta ad avvolgere Valentine, che con la sua personalità domina sugli altri. Purtroppo.
IC/caratterizzazione: 20/20
Sono loro, che hanno preso vita dalle pagine atterrando direttamente qui.
Jocelyn, una donna a volte fortissima a volte succube, mostra come l’amore, può, appunto, far precipitare una persona da uno stato all’altro. Sa di essere sposata al vero mostro, a colui che crede invece che lo siano le creature che non arrivano al rango di Shadowhunters, in un rimando ad una superiorità della razza che può solo accendere sinistri echi…
Lei arriva alla violenza su se stessa come se fosse il male minore: per lo meno sposta la concentrazione ― di pochissimo ― dal fatto di capire di aver amato, diversamente, due uomini che vogliono uccidersi, che rappresentano valori opposti.
Valentine è la “persona” senz’anima, fatta di volontà e lucida follia, e neanche vede davvero la moglie; non potevi spiegarlo meglio.
Utilizzo indicazione/prompt/richiesta: 14.25/15
Dunque, non posso dire di aver visto veramente una lite, anche se mi appare chiaro che hai scelto il conflitto interiore volutamente, perché è troppo ben realizzato. Ma Jocelyn non controbatte nulla, quello che “fa” non è alcun tipo di azione, o reazione, ma una dolorosa scoperta interiore, e un rivolgere la sofferenza contro di sé.
Da parte di Valentine, invece, c’è tutta l’intenzione di farla agire, di farla scattare premendo il tasto giusto: lui è il manipolatore per eccellenza, il demone, quindi pensa di riuscirci.
Anche il terzo incomodo, che va benissimo che non parli, c’è. Lucien è presente, quindi sei andata molto vicina alla richiesta, ma fermandoti un attimo prima di completarla. Peccato, ma capisco che dia un tono drammatico molto profondo, così.
Gradimento generale della drabble: 5/5
La storia è magnifica, angst nella più pura accezione del termine. Il momento è importantissimo, le frasi tutte molto forti, i personaggi quasi disturbanti. Il titolo è un pochino ovvio, rispetto al tuo standard che sto vedendo in questo contest, ma non è giusto fare paragoni tra più turni: è comunque  molto adeguato.
Totale: 59.25/60