Bloody Mary's Island - mystery_koopa
Stile: 8.8/10
Leggendo la tua storia mi è subito venuto in mente il genere del giallo, il tuo modo di descrivere il clima, l’ambientazione in modo coì calmo e indagatore mi aveva portato totalmente fuori strada. L’uso dell’indiretto libero ha fatto in modo che la storia incominciasse facendomi inoltrare in questa foresta e conoscere Royne, uno degli ultimi cristiani del Madascar, e successivamente Gerald.
Ho trovato però che la storia narrata non dia il meglio di sé perché raccontata soltanto e non “vissuta” dai protagonisti. L’uso del discorso diretto anche quando i protagonisti si conoscono e, più avanti, quando la guardia li aiuta a scappare limita di molto il coinvolgimento del lettore perché (parlo per me, con lettore intendo milla4) non si entra in contato con loro ma li si vede da fuori.
Il lessico da te usato è ben bilanciato tra l’uso di toni alti e bassi, la punteggiatura rende il testo scorrevole: tutto porta la storia ad un alto livello eppure non sono riuscita ad apprezzarla fino in fondo, a farmi dire “Wow, è perfetta” ed è un peccato perché –ne parlo nel punto sotto.
Trama 9.5/10
Voto quasi pieno, mi è piaciuta l’introduzione da libro giallo, mi è piaciuto il ritmo incalzante dal genere avventura (che tu sai gestire molto bene) ed anche il finale, in cui si accenna ad un nascere di qualcosa che finirà subito dopo. Mi piace perché si vede che ne sei padrona, che sai come gestire anche i tempi morti.
Il punteggio non pieno è dovuto al fatto che a volte mi sei sembrata frettolosa nel descrivere le parti di contatto tra i vari personaggi, cosa che avresti potuto approfondire. Il ritmo in sé della storia è calmo e lineare ma la velocità di come si sono svolti i fatti l’ho trovata troppa.
Avresti potuto approfondire un po’ tutto e stai sicura che non mi sarei annoiata affatto.
Personaggi 9.5/10
I personaggi citati nella storia sono tre o quattro ma io ne ho individuati due che, a parer mio, sono quelli principali ovvero Royne e Ranavalona.
Credo che si possano raffigurare bene come prede e predatore anche se inizialmente era il contrario. Lui, lo straniero prima carnefice di usi e costumi, di credenze ancestrali e lei colei che con forza vuole che la sua gente torni a credere nei suoi valori originari e in qualche modo in se stessa.
Sono due caratteri opposti e anche se poco caratterizzati, escono fuori in modo esplosivo proprio perché sono l’uno l’antitesi dell’altra ma anche due assassini, chi di vita chi di cultura.
Avrei preferito saperne di più sulla vita, sul passato si di Gerald che di Christophe, ma anche dell’uomo che li ha aiutati a fuggire. Ci sono tanti bozzetti che se ampliati renderebbero ancora più avvincente il racconto. La sovrana è colei che mi ha colpito subito perché è un trattore, non si ferma davanti al nulla, nemmeno di fronte ad un marito troppo “buono” per i suoi gusti.
Originalità 9.5/10
Non conoscevo questa parte della storia colonica inglese ed è veramente affascinante. Credo che se il tema del superstite che tenta di scappare sia una cosa molto co une nella letteratura, il modo in cui è stato svolto sia molto particolare. Non c’è romanticismo nella storia se non nelle ultime righe, non è questo il motore ma lo scontro tra visioni opposte, tra vendetta e fuga.
Anche il ruolo del soldato è stato davvero bello da leggere perché generalmente nelle storie non hanno un’anima, sono solo persone che seguono la regina o il re di turno. Tu l’hai fatto uscire dal suo anonimato. |