Recensioni per
Oltre l'inganno
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 81 recensioni.
Positive : 81
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/09/21, ore 18:39

La mancanza di aggiornamenti alle tue storie che seguo mi ha fatta approdare qui... ma perché non l'ho fatto prima??? >.<
Mi mancava la tua scrittura, lo ammetto. Sono stata parecchio presa in queste ultime settimane (mesi), ma avevo voglia di tornare da queste parti, di leggere ancora di Loki e Sigyn.
Ancora una volta sono rimasta conquistata dalla tua scrittura e da questa storia. Ho dovuto fare un rapido balzo indietro per recuperare 'quale' tra le tue molte versioni di questo amore fosse "Tutte le tue bugie", e a quel punto mi sono data della demente per non aver letto subito anche questoa raccolta.
Ma veniamo a questo primo capitolo.
Tocchi tante corde sensibili che non so da dove cominciare. Il rapporto tra Loki e Odino è in primo piano, ma la fragilità di Odino ti permette di mostrarci il loro legame in un modo particolare e nuovo.
Ahi me, da alcuni anni la mia madrina è affetta da Alzhaimer, senza contare una signora anziana che saltuariamente assisto, e ho trovato nel tuo modo di raccontare Odino, i suoi sbalzi di umore e gli atteggiamenti che tiene, gli stessi atteggiamenti, il ritorno ossessivo di argomenti, di ferite aperte, dolori e preoccupazioni.
Mi hai fatto provare tenerezza per questo vecchio Padre Tutto che ha sempre suo figlio in mente. Quante gliene ha fatte passare Loki! È ovvio che non riesca a smettere di pensarci. Thor è un altro discorso: Thor non gli ha mai dato preoccupazioni come il suo secondogenito, perché tale è, anche se Loki non lo vuole riconoscere.
È struggente il momento in cui Odino scambia Loki per Laufey e lo caccia, perché Loki ormai è figlio suo e il suo padre naturale l'ha abbandonato. Loki non può fare a meno di farsi domande che non hanno risposta, e un po' lo capisco che sia crudele con Odino... che tanto non ricorderà quel suo momento di debolezza, il bisogno di far uscire il dolore accumulato. Anche Loki soffre, anche se raramente lo lascia vedere.
È arrogante, crudele, ma qui è fragile, qui sta soffrendo e cerca una vendetta che non può avere, una conferma, una rassicurazione che avrebbe voluto avere da piccolo.
Odino è stato un padre severo, ma la spiegazione sta nell'atteggiamento che Loki ricorda, nello spronarlo a cercare da solo la ragione dei suoi sbagli, perché un giorno sarà re. Eppure non fatico a immaginare Odino che, nottetempo, finite le sue incombenze, si interessa davvero a quello che hanno fatto i suoi figli, ai loro studi, alla loro salute.
È stato un padre presente senza farsi vedere, e questa è una colpa quanto aver mentito a Loki sulle sue origini.
Però... alla fine Loki è diventato padre, e forse ha la maturità e il distacco per capire.
E per ammettere che suo padre gli manca.
In tutto questo, Sigyn scompare un po', anche se è bella la scena della tisana offerta. È bello sapere che lei gli è vicino da tanti anni, che lo conosce e lo capisce.
Mi è rimasto un po' il magone, sappilo, ma è davvero davvero davvero uno splendido capitolo.
Alla prossima. ♥

Recensore Veterano
09/08/21, ore 09:03

Ciao mia bella Shilyss (sappi che per me sei la bionda della tuo avatar...😁) eccomi ad iniziare questa raccolta, in attesa di andare avanti con le altre 2 long che seguo ormai da mesi con grande piacere.
Dunque, parto col dirti che inizialmente ho fatto un po' fatica a posizionare questo estratto a livello temporale.
Mi piacciono molto le narrazioni non spiegate, quelle che si comprendono un po' alla volta, quindi non lo considero un errore né un problema, anzi l'ho letta quasi come un originale.
Tutta la parte su Odino è davvero bella. Le riflessioni di Loki sono toccanti, dettagliate, sofferte, ho trovato quel lato profondamente umano che spesso mi era mancato nel suo confrontarsi con Sigyn. Ovviamente la parte in cui lei compare mi è piaciuta moltissimo e sono stata felice che tu l'abbia inserita, così come la parte finale in cui conosciamo Sonje, ma devo dire che questo, per me, è un capitolo che parla del difficilissimo rapporto tra un padre e un figlio, così tipico e per questo così comprensibile.
Mi sono sentita in particolar modo legata alla considerazione che fai del tempismo, all'interno del loro rapporto, quel non essere mai, per una ragione o per l'altra, pronti nel medesimo momento. È una cosa che ho sperimentato anche io nella mia vita (in un contesto diverso) ed è esattamente come tu la descrivi.
Davvero complimenti per questo bell'approfondimento.
Ci vediamo presto.

Recensore Junior
06/01/21, ore 05:33

questo capitolo è un pugno allo stomaco come non ne prendevo da un po', e va a centrare esattamente alcune questioni dolorose mie come se ci avessi disegnato sopra un bersaglio

porcodino che botta
(lo intendo come complimento, in caso non fosse chiaro)

hai una potenza narrativa che fa male

Recensore Master
18/02/19, ore 19:11

Eccomi finalmente anche da te per lo scambio libero del giardino... non so mai come commentare perchè non credo di avere più complimenti da lasciare o dire (credo di aver esagerato in più di un'occasione xD). Mi piace sempre molto leggere le tue storie perchè sono quasi poetiche, scritte divintamente, che incantano. Incantano anche me che di questo mondo, di mitologia norrena e in particolar modo di Loki so veramente, veramente, poco. Confesso che anche nei film degli Avengers la loro storia è quella che mi ha conquistata meno xD loool, ma questo perchè io amo molto più le storie contemporanee, sporche come una metropoli. Eppure eccomi qui, a leggere e leggere e a voler saperne sempre di più. Adoro la caratterizzazione che hai dato a Loki e a Odino, in special modo al loro rapporto, alle loro infinite parole non dette, mal interpretate, nascoste; adoro che siano entrambi pieni di rancore l'uno nei confronti dell'altro perchè è il loro modo di volersi bene, in fondo, di apprezzarsi e considerarsi, nonostante tutto. Qualsiasi sentimento, dopotutto, è meglio di nessun sentimento, giusto?
In special modo mi è piaciuto come hai descritto la malattia di Odino, il suo confondersi continuamente, addirittura scambiare i suoi figli per altre persone, sconosciuti o parenti lontani che fossero; mi è piaciuto come in qualche modo abbia cercato di dare prova del suo affetto per Loki (che lui poi impara e apprezza nel futuro, insieme a sua figlia -btw momento super tenero <3) nel delirio della perdita della memoria e del senno, smarrito nel labirinto della sua mente che però lo porta comunque verso di lui, verso un qualcosa che poteva essere ma che non è stato poichè doveva vivere in favore di un regno, di uno scettro, di un nome e di una stirpe da portare sulle spalle e lasciare in eredità a qualcuno, possibilmente ai figli.
Davvero molto toccante, sono sincera <3
Non so più cos'altro dire, perchè credo di aver elencato i miei punti preferiti della storia e di aver già fatto troppi complimenti qui e in altre storie, che comunque rinnovo :)
A presto prestissimo
Alice

Recensore Master
08/11/18, ore 18:21

Ma che bellezza! Anche tu hai dato ancora più verosimiglianza e realismo al tuo mondo con una raccolta di storie che approfondiscono aspetti di "Tutte le tue bugie", oltre ai vari sequel. Per me questa è una cosa meravigliosa, adoravo il tuo mondo e le tue storie prima e adesso ancora di più!
Questa prima storia è stata piena di emozioni, soprattutto tristezza e malinconia. Si sente veramente il dolore di Loki che, per quanto possa aver odiato il padre durante la sua vita, ora che lo vede così, perduto nella sua mente, non riesce a non soffrire. Lo va a trovare, quando avrebbe potuto benissimo ignorarlo, e anche se davanti a Thor ostenta di non averlo perdonato, è chiaro quanto stia male per ciò che sta accadendo. Mi ha rattristato particolarmente la parte in cui sottolinei che Odino e Loki non si sono mai capiti, non sono mai riusciti a dirsi le parole "giuste", hanno sempre mancato il tempismo.... e la malattia di Odino sembra proprio sigillare questa mancanza di comunicazione tra i due, non ci saranno altre possibilità per loro, nemmeno se le avessero volute entrambi. Ed è così straziante che Loki non potrà mai sapere cosa pensava Odino quando lui e Thor erano bambini, che li avrebbe voluti per sempre così piccoli e felici per non affrontare ciò che avrebbe distrutto la loro famiglia. In genere non ho mai avuto simpatia per Odino, ma in questa storia ho provato pena anche per lui, che non è mai riuscito a dire a Loki quello che provava davvero...
<<“Ti chiamano dio dell’inganno”, spiegò. “Esibisci atteggiamenti che non ti appartengono. Solo che questo modo di fare tu non lo mascheri né te ne vergogni. Non te ne penti. Sei tu e basta.” Si alzò tirandosi appresso la coperta di lana che ancora tratteneva il calore del suo corpo.>>
Ho riportato questa frase di Sigyn perché mi sembra la più calzante e appropriata definizione per Loki! E' incredibile che in un momento in cui i due non si conoscono ancora bene, la ragazza abbia già compreso tutto di lui. Che non dice quello che veramente pensa, che indossa una maschera, che vuole che tutti credano al personaggio che ha deciso di interpretare... Non è un caso che proprio lei, poi, riuscirà ad amarlo totalmente, perché lo aveva compreso fin dal principio e accettato così com'era, e solo così si può amare veramente una persona.
E' stato poi un altro momento intensissimo ed emozionante quello in cui Odino, credendo di parlare con Vili, ha finalmente ammesso di considerare Loki suo figlio esattamente come Thor. Che sì, lo aveva preso perché era il figlio di Laufey, ma che tutto era cambiato per lui quando aveva iniziato a parlare e a camminare... e credo che questo sia stato troppo per Loki. Troppo perché quella rivelazione è arrivata quando era ormai troppo tardi, troppo anche perché sapere che Odino lo considerava davvero suo figlio gli rendeva più difficile ostentare odio e rancore... e infatti, dopo questa conversazione, Loki non torna più a fare visita al padre.
Ma è anche molto dolce e commovente il modo in cui Loki, alla fine, riesce a esprimere il perdono e l'affetto per suo padre... attraverso la sua bambina. A parte il fatto che adoro il Loki padre tenero e premuroso, ma è stato bellissimo come lui abbia, indirettamente, perdonato e dimenticato i vecchi rancori mettendosi a raccontare a Sonje di Odino, sottolineando che era anche suo padre, descrivendolo alla bambina come un sovrano e un guerriero valoroso. E tutto è legato da quel piccolo giocattolo, un tempo appartenuto al piccolo Loki e adesso gioco preferito di sua figlia. Insomma... una storia piena di malinconia, ma anche commovente, ricca, intensa, bellissima, che dimostra ancora una volta quanto tu sia una grande scrittrice.
Complimenti davvero di tutto cuore e alla prossima!
Abby

Recensore Veterano
03/10/18, ore 20:34

Carissima shilyss,

Sono finalmente arrivata anche qui, pur facendo gli occhi dolci a Tesori *inserire qui voce di Gollum* in attesa del nuovo capitolo. La scelta è ricaduta su questa raccolta perché… non sono sazia della tua eccellente caratterizzazione di Loki. Il tuo modo di raccontarlo, di farne percepire la natura, di esaltarne i lati taglienti senza perdere di vista quelli più facili ad essere intaccati, è così affascinante da farmi venir voglia di seguire il dio degli inganni di pagina in pagina, e soprattutto non cade mai nello scontato. Con un personaggio così camaleontico, la linea tra sbalzi eccessivi e parentesi monotematiche è molto sottile, ma tu non la sfiori nemmeno. Al contrario, ogni volta rimango stupita da come riesci a far volare Loki tra i vertiginosi alti e i rovinosi bassi del suo vissuto. La reputo una qualità assolutamente irreprensibile di tutti i tuoi scritti. Non mi stanco mai di leggerti.
E di letture parlando, la prima shot di questa raccolta ha colpito nel segno. Un colpo doloroso e lento come l’inesorabile discesa di Odino in una morte priva di gloria - una fine che si ritorce su Loki non solo perché non viene dettata da un suo scacco matto, ma perché lo fa soffrire ulteriormente. Oltre al danno, la proverbiale beffa. Mi sono sentita angosciata dall’ironia amara di questa situazione e non ti nascondo che ho provato una gran dose di rancore verso Odino - nonostante questa sia forse l’unica situazione in cui la responsabilità della sofferenza del figlio adottivo non ricade del tutto sulle sue spalle. Ho capito e condiviso la scelta di Loki di allontanarsi. Arrivano troppo tardi, le parole di Padre Tutto. Troppo, troppo tardi. 
La scena del drakkar giocattolo. La scena del drakkar mi ha d e v a s t a t a. Mi ha strappato il cuore e l’ha fatto a pezzettini. L’ho adorato proprio perché è stato struggente, e non me lo dimenticherò per un po’.
Mentre raccoglievo i cocci e i fazzoletti, sono rimasta completamente presa in contropiede da Sonje. Sonja che rappresenta quella riparazione che il piccolo drakkar non ha mai ricevuto dalle mani di Odino. Il cambiamento che Loki è riuscito ad imboccare a così tanti anni di distanza. Ho trovato legittimo che il percorso che l’ha condotto ad una tale maturazione non sia stato mostrato su pagina, perché il seme di quest’evoluzione è già presente nello svolgersi dell’intera shot, creando un ulteriore contrappunto: non è stata sofferenza vana, quella di Loki (e di Odino). E nonostante la lunga ombra gettata dal vecchio dio delle forche, il futuro si presenta più luminoso.

Magnifica, semplicemente.

A rileggerci presto <3

Kei

Recensore Junior
06/03/18, ore 21:44

Ciaoo! Allora inizio questa recensione dicendoti che leggere questa storia è stato insieme doloroso e liberatorio. La prima parte è pervasa da un profondo senso di amarezza, di rancore, di rimpianto negato ma sempre presente. Loki è costretto ad assistere alla lenta fine di Odino (che non è suo padre, ma lo sarà sempre), fine che ha atteso e bramato per tutta la vita. Ma questa fine non gli può dare alcuna soddisfazione, perchè non nasce dalla sua mano. La malattia crudele e beffarda che ha colpito Odino lo ha privato della possibilità di rivincita e di vendetta, gli ha sottratto l'avversario di una vita, l'unico avversario che valesse davvero la pena affrontare e sconfiggere. E la memoria confusa di Odino lo obbliga ad ascoltarne i pensieri più intimi, cose che Loki non vuole sapere, parole che non vuole sentire. Non vuole sentire ora quelle parole che mai sono state pronunciate, e che se fossero state pronunciate in un altro tempo, forse avrebbero cambiato tutto. Non vuole sentirle adesso, quelle parole, quando è troppo tardi, quando tutto è già compiuto e niente può essere cambiato. Adesso quelle parole scavano soltanto altri solchi profondi nel suo animo, e forse è per questo che Loki se ne va e non torna. E questa sembra la fine, con Loki che pare rimanere incastrato per sempre in questo momento, con la consapevolezza che la frattura che ha segnato la sua intera esistenza non potrà mai più essere sanata.
E invece no. Invece scegli di chiudere con una nuova luce, di cambiamento e speranza. Sono passati gli anni, Loki è cambiato, é più maturo, più sereno grazie all'amore di Sigyn e di sua figlia. E quando viene inaspettatamente riportato indietro da un ricordo di quel tempo passato, si rende conto che può finalmente fare pace con la memoria di Odino. E quel "nostro padre", ammissione di una verità semplice eppure negata per quasi tutta la sua vita, ti confesso che mi ha commosso.
E bellissimo il finale, con la ripetizione dell'offerta della tisana, che ricalca quella stessa offerta fatta da Sigyn molti anni prima, molte vite prima, che Loki all'epoca naturalmente rifiutò e adesso invece di buon grado accetta. Simbolo anche questo di un cambiamento.
Per concludere ti voglio ringraziare, per aver scelto di dare questo finale liberatorio, e non aver lasciato Loki (e noi lettori con lui) ancora in balia dei suoi demoni.
Spero di leggerti presto di nuovo!

Recensore Junior
05/03/18, ore 14:39

Sonje... Sonje<3
Finalmente conosciamo il piccolo e adorabile mostriciattolo, amabile causa scatenante di "tutte le tue bugie". Sono felicissima perché come hai detto tu stessa nelle note, Loki ha solo figli maschi con Sigyn che ahimè stando al mito fanno una brutta fine quindi stravolgerlo così mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo. Del resto questo universo è il tuo e io lo considero una piccola isola felice. Se dovessi usare una sola parola direi: immersivo. Veramente, riesci a far calare il lettore sempre in profondità alla scoperta di sfaccettature nascoste a uno sguardo superficiale. Sono molto contenta di averti scoperta e letta, così come sono super felice di sapere che continuerai a scrivere di loro. Voglio più Sigyn e Loki nella mia vita.
Un bacio e a presto.

Recensore Master
02/03/18, ore 00:42

Il leitmotiv di questo brano è il rimpianto.
Tu, Autrice, ce lo illustri nelle parole dello svanito Odino: quel profumo amaramente dolce delle parole non dette o dei gesti negati con brutale delicatezza. Hai descritto una tavolozza di umani sentimenti, qui, che ha il sapore del tempo perduto di proustiana memoria, ma più intenso.
Capisco Loki ed il dispiacere fiero di non godere più del gagliardo avversario di tanti agoni verbali.
Comprendo Loki ed il dolore di non essere riconosciuto, né come figlio, né come un uomo capace di tenere testa al maestro.
Mi rispecchio nella rabbia di Loki per non voler riconoscere la malattia che slaccia la mente e rapisce i cari alla attualità.
Amo Loki quando non riesce a trattenere il riso, anche nella miseria della demenza, perchè davvero, spessissimo, una mente senile coglie freddure e considerazioni brillanti come e più di un autore comico.
Ma la vera perla di maestria, oserei dire poetica, l'hai plasmata descrivendo l'amore di Loki per il caos, l'appagamento nel gustare quegli sconvolgimenti di fati e di capelli che partoriscono opportunità, resilienza, indicibile bellezza ed umorismo. Sì perché tu sai cogliere davvero il senso della profonda e giocosa ironia del dio degli scherzi: guardare le cose e seguirne il sense of humor sia che riguardino un Thor bastonato mariuolo e pezzentone, sia che tocchino lui stesso, con un curioso e dantesco contrappasso.
Mi piace il tuo Loki perché vede il cambiamento nel bellissimo Thor, pieno di eneica pietas verso Odino, nuovo e vero re e pastore maturo del suo popolo. Un uomo che ha fatto della sincerità l'arma con cui parlare al fratello e del perdono un nuovo scudo per le sue ribalderie. Il tuo Thor è un esempio di comprensione, di quella virile dolcezza che bisogna mostrare ai propri cari, di quell'umano bisogno di famiglia e di condivisione dei problemi che è necessario mostrare ad un fratello. Ed il tuo Loki non può non sentirsi toccato, perchè, come nel canone, egli è un animo sensibile e capace di sentire i legami forti.
Mi piace questo Loki perchè, come un personaggio della Rowling, non si pasce dei propri doni intellettivi, ma li coltiva con costante perseveranza. E' un esempio da seguire, anche per il lettore: lo studio, l'impegno, sono gli strumenti per consolidare le conoscenze ed arricchirle, perchè il talento, da solo, non basta, in barba a tanti imbecilli che non credono nella forza formativa di un percorso di studi!
E ancor di più mi piace il tuo Loki perché impara dagli sbagli e non perpetra gli errori del sanguigno Odino: lui, il giocattolo, lo ha riparato.Lui, dimostra alla propria creatura di tenere a lei ed, a differenza di Odino, non è avaro di parole, di spiegazioni, di racconti, di istruzioni, di esempi. Anche Loki, come Thor, può temperare i toni focosi della gioventù e cercare di essere una guida migliore.
E poi, cosa dire del tuo bellissimo Odino? Ce lo restituisci vecchio, ma mai domo, pieno di quei sentimenti che lo hanno sempre caratterizzato, ma privo di quelle sovrastrutture che gli impedivano di mostrare tutto il suo orgoglio per quei figli così capaci sebbene così ugualmente diversi. A volte, la genitorialità viene intesa come una responsabilità enorme, una investitura di doveri, un incarico sommo di cui essere degni. Mio padre era come Odino, serissimo, granitico, una roccia incrollabile cui poter fare sempre ritorno, e su cui fare cieco affidamento. Ma io ho avuto la fortuna di capirlo e di sollevarlo da questa responsabilità dicendogli che aveva fatto un buon lavoro. E, magicamente, ho riconosciuto un padre ironico, burlone, sagace, che mi chiedeva pareri ed, al contrario di Odino, mi elargiva tutti i suoi consigli.
Loki forse non avrà conosciuto davvero il perdono, per Odino, ma grazie al suo nuovo ruolo di marito e padre, probabilmente, come me, avrà capito il perchè di tante cose non dette o non mostrate.
Sei piena di idee e riflessioni bellissime e commoventi. È appagante leggerti. Mi sento arricchita. Grazie.
(Recensione modificata il 02/03/2018 - 09:28 am)