La vita quotidiana di Aldo Gorini di yonoi.
◊ Grammatica e stile: 10/10 + 1 di merito
Sulla grammatica nulla da dire, scorre tutto che è una meraviglia.
Sullo stile… io non so cosa dire. A un certo punto mi sono fermata, chiedendomi se quello che avevo davanti fosse il testo non di un’autrice che scrive per hobby/tempo libero/come lo si voglia definire ma non lavoro, ma appunto fosse una mente matura, che sa come dosare le parole in maniera perfetta e ne è pratica: una del settore, insomma.
Il dubbio mi rimane: sei per caso una scrittrice? Se sì, i miei vivi complimenti, sei una di quelle che seguirei ovunque nel mondo; se non lo sei ancora, ti consiglio di far vedere questa storia a più editori e fare di tutto per pubblicarla.
È forse il testo più esaustivo, ben scritto e intenso che il contest mi abbia donato, di certo una delle sorprese migliori: la storia prende corpo, lo prende davvero, tramite le tue parole.
Partiamo solo dall’inizio, dalla descrizione del lago e del cimitero della Rupe, della morte di Aldo Gorini e del piccolo affresco del luogo e della situazione che ci viene dato come assaggio: qui troviamo non solo il grande respiro della natura, un lieve sentore di gotico e una dolcezza immensa, mista a punte di mistero, quando si parla di Aldo e delle mani dell’artista che sembra imprigionare i corpi nella pietra, ma anche un grande impianto strutturale che ci permette di restare nella storia principale ma anche di prendere qualche sentiero laterale, divagando in altre vicende, senza perderci, anzi: arricchendo sempre di più il quadro di particolari, colori e sentimenti.
Mostrare esistenze e ridare vita e anima ai morti, come vediamo nella storia con gli abitanti della Rupe che non svaniscono mai da lì, è un ottimo modo per descrivere il tuo stile: farlo con eleganza, sensibilità e notevole lirismo è qualcosa di ancora più alto.
Per la grande bellezza ed efficacia del modo di scrivere, quindi, ho deciso di darti anche un punto di merito.
◊ IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10
Anche in questo parametro hai dato prova di un’abilità invidiabile nella creazione di personaggi, perché sono molto realistici, ben indagati e in più di un caso fanno sorgere una particolare emozione: l’empatia. Partiamo da Aldo ed Emily: di loro viene descritta principalmente la vita insieme, l’amore che li ha uniti così tanto da far sì che uno non voglia abbandonare, né con la mente né con il corpo, la moglie morta, e all’altra di cercarlo e venirlo a prendere, quando il momento di ritrovarsi è vicino. Questo viene principalmente descritto, tramite sensazioni e ricordi; ma proprio per la forza che assumono questi personaggi, il loro modo di vedere, l’estrema dedizione che si dona al tempo e ai propri sogni, è funzionale a una resa più che eccellente dei personaggi.
Molti agirebbero come Aldo, praticamente dà voce al legame che tante persone provano per la propria metà; e mi sono tanto, tanto commossa per il fatto che tu abbia deciso di rispettare anche la situazione BONUS e renderlo anziano, perché sono stata fortunata testimone di due storie simili, e proprio per questo so per certo che questo potrebbe essere benissimo un istante di una vita realmente esistita.
Anche il ruolo che hai dato alla musica è stato ben integrato con la caratterizzazione dei due coniugi, in particolare di Aldo, all’apparenza così fragile e invece fortificato da questo legame – come succede in tante coppie –, quindi che cos’altro dovremmo dire di loro?
È il momento degli altri due personaggi che mi hanno fatto sia riflettere che piangere un poco, Ruhe e il Suicida. Ecco, se prima è stato trattato un amore totalizzante nella sua bellezza, qui siamo davanti a qualcosa di più malinconico.
Ruhe, il giovanissimo soldato dolce e gentile, che è morto dopo aver subito un abominio e porta sul corpo e nella mente i segni dell’orrore; e il Suicida, che per quanto sia colpevole di qualcosa di vergognoso – di cui il primo a condannarlo è proprio sé stesso –, merita il perdono. Entrambi non hanno scontato abbastanza tramite ricordi di dolore, solitudine e silenzio? La risposta è sì, sì e ancora sì; per questo ho apprezzato il cammino di avvicinamento e catarsi che i due personaggi compiono insieme, tramite una ricostruzione dolorosa ma necessaria dei fatti e una vicinanza fisica più che verbale.
Il finale di Ruhe che culla il Suicida come le donne della Rupe hanno fatto per anni con lui mi ha emozionato veramente tanto; come ho trovato vincente il fatto che la gente della Rupe continui a vivere, a soffrire, ad amare.
Nessuno è morto per sempre, perduto, irrecuparabile, imperdonabile: leggere tutto questo declinato nei vari modo mi ha riempito di commozione e dolcezza.
Per questo non ho parole adatte per esprimere appieno tutto quello che mi è stato lasciato, ma fidati, è parecchio.
◊ Utilizzo pacchetto: 5/5
Colore e simbologia (+2): Il colore verde è presente spesso: dalla natura che circonda il lago alle vesti. Per quanto riguarda la simbologia, la bellezza con cui è trattata la rinascita è decisamente notevole: la rinascita spirituale in particolare, come nel caso del Suicida per la Vergogna o per Ruhe, lenta, costante e struggente, o per Aldo ed Emily quando le loro strade si riallacciano.
Luogo (+1): Il lago ha importanza perché è spettatore degli accadimenti, e luogo che fa da sfondo a quanto accadde; quindi è sempre presente.
Citazione (+1 e 1 di merito): Ti ho dovuto dare il punto di merito perché è stato il migliore uso della citazione tra tutte le storie in gara. Utilizzata come poesia fittizia o come ultime parole di Emily per Aldo, ha una forza propria nella narrazione che mi ha fatto comprendere
quanto tu abbia fatto tuo ogni passaggio e attimo di scrittura, lavorandolo fino a farlo diventare perfetto.
◊ Gradimento personale: 10/10
Mi hai preso il cuore sin dalle prime righe, ma quando è giunta la descrizione della Rupe, che mi ha ricordato tantissimo una delle serie di quadri che più mi affascina e inquieta allo stesso tempo, il ciclo de L’Isola dei Morti di Böcklin, mi è mancato il fiato.
Inoltre ho trovato l’idea di dare la parola ad alcune anime se non totalmente originale, dato che si ritrova anche in altri lavori, di certo innovativa nel modo in cui è stata trattata: come il dettaglio che davanti a certi ricordi ricomincino a sanguinare.
Insomma, questa storia si è presentata come ottima sotto ogni punti di vista, e di certo non mancherò di segnalarla a chi può darle ancora più visibilità.
Si vede che hai dato tutta te stessa in questo lavoro, e ora tocca a me fare tutto il possibile per ringraziarti di questo.
◊ Eventuali punti bonus (3 per situazione BONUS + 2 per uso personaggi contrassegnati): 3/5
Aldo è anziano, quindi quanto richiesto nella situazione BONUS è stato pienamente rispettato.
PUNTEGGIO FINALE: 39/40 |