Recensioni per
La vita quotidiana di Aldo Gorini
di yonoi

Questa storia ha ottenuto 51 recensioni.
Positive : 51
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/02/20, ore 16:29

Eccomi.
Mette sempre una certa tristezza affrontare una lettura che inizia parlando di morti e cimiteri, ma non so perché, in questo caso, mi sento tranquillo, se non addirittura felice.
A partire dal piccolo cimitero sul lago, fino ad arrivare al decesso del povero signor Gorini, nulla sembra davvero triste come dovrebbe essere. Sarà che un piccolo cimitero su una collinetta su un placido lago, penso che potrei trasferirmi a viverci o a fare da custode io stesso. Oppure sarà che l'amore tra queste due persone, tra questo uomo e questa donna, davvero d'altri tempi, appare come un qualcosa che vale davvero la pena salvare. É giusto, quindi, che il caro vedovo sia morto, se questa é l'unica via per ricongiungersi alla sua amata.
Ora sì che il loro amore sarà eterno.
Vado al prox!
Ssjd
PS: avevo letto di questa procedura di pseudoimbalsamazione. Mi sembra ci sia una sorta di museo in Italia in cui sono conservati questi corpi di morti pietrificati da questo liquido o trattamento che li rendeva imputrefacibili... 😳

Recensore Veterano
18/09/18, ore 17:59

Grazie per aver partecipato al contest Buona la prima!. Complimenti per il secondo posto. E scusa ancora per il disguido.




Titolo: 15/15
Dapprincipio ho pensato che fosse “noioso". Sbagliavo alla grande. Nient’altro da dire. Meriti punteggio pieno.

Presentazione in 200 parole: 4/5
Presentazione adatta alla storia, accendi la curiosità del lettore e nomini alcuni personaggi che sono tra i più “importanti” di tutto il racconto. Qualche errore (probabilmente dovuto alla distrazione) rendono la lettura della presentazione leggermente difficoltosa, nel senso che per capire il concetto devi rileggere la parte in questione.

Attinenza al tema: 5/5
Anche qui meriti punteggio pieno.
C’è poco da dire, il personaggio viene raccontato nella sua quotidianità, senza però scendere nel banale. Racconti la “vita quotidiana di Aldo” da quando era soltanto in bambino che s’innamora della musica fino a quando non arriva la sua ora e raggiunge, finalmente la sua amata Emily.

Stile: 9.5/10
Fluido e scorrevole. Lettura lineare dal principio alla fine qualche leggero intoppo qua e là ma nulla di irrisolvibile con una buona rilettura.

Trama: 10/10
Anche in questo caso meriti il punteggio pieno.
Hai costruito una trama ben strutturata che intreccia la vita del Gorini con quella di tutti i defunti della Rupe.
Hai saputo intrecciare epoche, storie personali e personaggi diversi senza perdere il filo del racconto e sfociare nella banalità trattando argomenti “forti" senza inserire dettagli “scabrosi" ma rendendo comunque chiaro cosa fosse successo.
Cosa non facile. Brava.

Originalità: 5/5
Ancora punteggio pieno. Non potevo evitare di farlo.
È vero, racconti la vita quotidiana di un uomo che rimasto vedovo trascorre le sue giornate libere a prendersi cura della tomba della sua amata: detta così l’originale lo si vede da lontano, tu sei andata oltre, quella che è diventata a tutti gli effetti un ossessione ha portato altre anime ad aprirsi e liberare il dolore che gli attanagliava l’anima. Punto di “forza", il tutto raccontato dagli alberi disseminati per la Rupe.

Caratterizzazione dei personaggi: 4,5/5
Ogni personaggio è arrivato nella narrazione al momento giusto. Aldo suonava il violoncello per la suo amata sposa e per lei soltanto, ma nel farlo allietava anche le anime più tormentate. Ho letto, percepito i dolore e la solitudine che il Gorini viveva dopo la dipartita della sua amata Emily: come ho avvertito il senso di vergogna e odio verso sé stesso del suicida, un pizzico della stessa vergogna è presente anche nel piccolo “Husky".
Il soldato per quanto giovane ed emotivamente distrutto è stato in grado di “sciogliere" il cuore del suicida e fargli buttare fuori tutto il dolore e la rabbia che covava da molto tempo.

Gradimento personale: 8,5/10
Oook, ora ti parla la lettrice. Sia ben chiaro che la tua storia mi è piaciuta, e tanto anche. Quindi il punteggio non deriva da quello.
Ho apprezzato il modo in cui sei stata in grado di intrecciare le “vite" di tutti lì alla Rupe, come fosse stato un unico discorso, però hai usato un carattere troppo piccolo, infatti più volte ho avuto difficoltà nel continuare la lettura perché perdevo il segno e dovevo ricominciare il periodo… c’ho messo un secolo a finirla! Altro punto negativo la lunghezza di ogni capitolo che probabilmente era l’esigenza del contest quando l’hai scritta: risulta un po’ pesante.
TTitolo: 15/15
Dapprincipio ho pensato che fosse “noioso". Sbagliavo alla grande. Nient’altro da dire. Meriti punteggio pieno.

Presentazione in 200 parole: 4/5
Presentazione adatta alla storia, accendi la curiosità del lettore e nomini alcuni personaggi che sono tra i più “importanti” di tutto il racconto. Qualche errore (probabilmente dovuto alla distrazione) rendono la lettura della presentazione leggermente difficoltosa, nel senso che per capire il concetto devi rileggere la parte in questione.

Attinenza al tema: 5/5
Anche qui meriti punteggio pieno.
C’è poco da dire, il personaggio viene raccontato nella sua quotidianità, senza però scendere nel banale. Racconti la “vita quotidiana di Aldo” da quando era soltanto in bambino che s’innamora della musica fino a quando non arriva la sua ora e raggiunge, finalmente la sua amata Emily.

Stile: 9.5/10
Fluido e scorrevole. Lettura lineare dal principio alla fine qualche leggero intoppo qua e là ma nulla di irrisolvibile con una buona rilettura.

Trama: 10/10
Anche in questo caso meriti il punteggio pieno.
Hai costruito una trama ben strutturata che intreccia la vita del Gorini con quella di tutti i defunti della Rupe.
Hai saputo intrecciare epoche, storie personali e personaggi diversi senza perdere il filo del racconto e sfociare nella banalità trattando argomenti “forti" senza inserire dettagli “scabrosi" ma rendendo comunque chiaro cosa fosse successo.
Cosa non facile. Brava.

Originalità: 5/5
Ancora punteggio pieno. Non potevo evitare di farlo.
È vero, racconti la vita quotidiana di un uomo che rimasto vedovo trascorre le sue giornate libere a prendersi cura della tomba della sua amata: detta così l’originale lo si vede da lontano, tu sei andata oltre, quella che è diventata a tutti gli effetti un ossessione ha portato altre anime ad aprirsi e liberare il dolore che gli attanagliava l’anima. Punto di “forza", il tutto raccontato dagli alberi disseminati per la Rupe.

Caratterizzazione dei personaggi: 4,5/5
Ogni personaggio è arrivato nella narrazione al momento giusto. Aldo suonava il violoncello per la suo amata sposa e per lei soltanto, ma nel farlo allietava anche le anime più tormentate. Ho letto, percepito i dolore e la solitudine che il Gorini viveva dopo la dipartita della sua amata Emily: come ho avvertito il senso di vergogna e odio verso sé stesso del suicida, un pizzico della stessa vergogna è presente anche nel piccolo “Husky".
Il soldato per quanto giovane ed emotivamente distrutto è stato in grado di “sciogliere" il cuore del suicida e fargli buttare fuori tutto il dolore e la rabbia che covava da molto tempo.

Gradimento personale: 8,5/10
Oook, ora ti parla la lettrice. Sia ben chiaro che la tua storia mi è piaciuta, e tanto anche. Quindi il punteggio non deriva da quello.
Ho apprezzato il modo in cui sei stata in grado di intrecciare le “vite" di tutti lì alla Rupe, come fosse stato un unico discorso, però hai usato un carattere troppo piccolo, infatti più volte ho avuto difficoltà nel continuare la lettura perché perdevo il segno e dovevo ricominciare il periodo… c’ho messo un secolo a finirla! Altro punto negativo la lunghezza di ogni capitolo che probabilmente era l’esigenza del contest quando l’hai


Titolo: 15/15
Dapprincipio ho pensato che fosse “noioso". Sbagliavo alla grande. Nient’altro da dire. Meriti punteggio pieno.

Presentazione in 200 parole: 4/5
Presentazione adatta alla storia, accendi la curiosità del lettore e nomini alcuni personaggi che sono tra i più “importanti” di tutto il racconto. Qualche errore (probabilmente dovuto alla distrazione) rendono la lettura della presentazione leggermente difficoltosa, nel senso che per capire il concetto devi rileggere la parte in questione.

Attinenza al tema: 5/5
Anche qui meriti punteggio pieno.
C’è poco da dire, il personaggio viene raccontato nella sua quotidianità, senza però scendere nel banale. Racconti la “vita quotidiana di Aldo” da quando era soltanto in bambino che s’innamora della musica fino a quando non arriva la sua ora e raggiunge, finalmente la sua amata Emily.

Stile: 9.5/10
Fluido e scorrevole. Lettura lineare dal principio alla fine qualche leggero intoppo qua e là ma nulla di irrisolvibile con una buona rilettura.

Trama: 10/10
Anche in questo caso meriti il punteggio pieno.
Hai costruito una trama ben strutturata che intreccia la vita del Gorini con quella di tutti i defunti della Rupe.
Hai saputo intrecciare epoche, storie personali e personaggi diversi senza perdere il filo del racconto e sfociare nella banalità trattando argomenti “forti" senza inserire dettagli “scabrosi" ma rendendo comunque chiaro cosa fosse successo.
Cosa non facile. Brava.

Originalità: 5/5
Ancora punteggio pieno. Non potevo evitare di farlo.
È vero, racconti la vita quotidiana di un uomo che rimasto vedovo trascorre le sue giornate libere a prendersi cura della tomba della sua amata: detta così l’originale lo si vede da lontano, tu sei andata oltre, quella che è diventata a tutti gli effetti un ossessione ha portato altre anime ad aprirsi e liberare il dolore che gli attanagliava l’anima. Punto di “forza", il tutto raccontato dagli alberi disseminati per la Rupe.

Caratterizzazione dei personaggi: 4,5/5
Ogni personaggio è arrivato nella narrazione al momento giusto. Aldo suonava il violoncello per la suo amata sposa e per lei soltanto, ma nel farlo allietava anche le anime più tormentate. Ho letto, percepito i dolore e la solitudine che il Gorini viveva dopo la dipartita della sua amata Emily: come ho avvertito il senso di vergogna e odio verso sé stesso del suicida, un pizzico della stessa vergogna è presente anche nel piccolo “Husky".
Il soldato per quanto giovane ed emotivamente distrutto è stato in grado di “sciogliere" il cuore del suicida e fargli buttare fuori tutto il dolore e la rabbia che covava da molto tempo.

Gradimento personale: 8,5/10
Oook, ora ti parla la lettrice. Sia ben chiaro che la tua storia mi è piaciuta, e tanto anche. Quindi il punteggio non deriva da quello.
Ho apprezzato il modo in cui sei stata in grado di intrecciare le “vite" di tutti lì alla Rupe, come fosse stato un unico discorso, però hai usato un carattere troppo piccolo, infatti più volte ho avuto difficoltà nel continuare la lettura perché perdevo il segno e dovevo ricominciare il periodo… c’ho messo un secolo a finirla! Altro punto negativo la lunghezza di ogni capitolo che probabilmente era l’esigenza del contest quando l’hai scritta: risulta un po’ pesante.
Tot: 61,5/70
(Recensione modificata il 19/09/2018 - 01:33 am)
(Recensione modificata il 19/09/2018 - 01:43 am)

Recensore Master
12/06/18, ore 23:44

Ciao Yonoi!
Sono rimasta completamente rapita dalle tue parole, dalle immagini così delicate da te descritte, ma dotate di una tale potenza evocativa capace di trasportarmi nel cimitero monumentale. È tutto così romantico, sei riuscito a trasformare la morte in qualcosa di meno tragico di quello che comunemente si crede. Certo, penso che a volte serva davvero a dare sollievo alle persone malate, ma non solo. Ci sono persone che come Aldo Gorini smettono di vivere e sopravvivono dopo la morte di un caro, in attesa che giunga la propria ora.
Inutile ribadirti i miei complimenti, il tuo è un dono che sai usare in modo splendido. Di nuovo la voce narrante è tra le più originali: i cipressi! Una storia meravigliosa che concluderò in pochissimi giorni, in attesa di Lei ;)
Nina

Recensore Master
01/05/18, ore 20:46

Yonoi... davvero, mi hai lasciato senza parole. Questo racconto è di una delicatezza unica, un tenue soffio di vento che ti avvolge e che, come un velo, si posa sul cuore di chi legge. La storia di Aldo, anima viva tra quelle del passato, colui che portava in quel luogo dimenticato da tutti una musica lieve come il respiro, è spirato: ora continuerà a riposare, non sulla sedia a dondolo ma a fianco di Emily, la sua amata. Veramente, una storia che ti porta lì con gli "abitanti" del cimitero e che ti fa percepire delle emozioni forti... La continuerò a leggere, so che mi lascerà qualcosa. A presto,
mystery_koopa

Recensore Master
27/04/18, ore 17:38

Amico mio, sappi che mi corre l'obbligo di sgridarti. Tu mandi in onda questa meraviglia, e lungi dal rispettare l'accordo secondo cui mi avresti sempre avvisato all'atto di una nuova pubblicazione, hai lasciato che io mi imbattessi da solo e bon ultimo in questa meraviglia, peraltro anche meritatissima vincitrice di contest!
Esaurite le reprimende, veniamo alla storia: hai tratto ispirazione dall'Isola dei morti di Böcklin, suppongo.
Ma a parte ciò, ti devo lodare per l'uso magistrale, suadente, magnifico che hai fatto della lingua, che di volta in volta accompagna il lettore, lo sostiene, lo indirizza con un ritmo più lento o più rapido, suscita in lui sentimenti...
La tua visione della morte, o perlomeno quella che ci dai di essa in questa storia, è di un appianamento di ogni conflitto, di pace, di contemplazione. Il professore non ne ha paura, nè sconsideratamente la brama. Semplicemente la attende come una desiderata, e anche meritata, ricompensa.
Magnifiche e commoventi sono tutte le figure a cui di volta in volta dai voce: un'umile cavolaia, un solenne cipresso, i morti che al suono del violoncello escono dalle loro dimore per ascoltare. Paradossalmente, l'unica voce che non sentiamo è quella del professore, che conosciamo solo attraverso l'impressione che egli lascia in tutti questi personaggi, così statici nella loro apparenza, ma così dinamici, sensibili e affettivi.
Questo primo capitolo mi è piaciuto tantissimo, e direi che con la tua prosa preziosa e ricercata hai dato il massimo. Non vedo l'ora di leggere gli altri, complimenti!
(però ti sgrido!^^)

Recensore Master
22/04/18, ore 19:49

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Buonasera, Amministrazione. Sono qui perchè ho appena avuto un'esperienza che ha del sublime.
In questa storia l'autore ha offerto ai suoi lettori non una fiction, ma un racconto completo, adulto e soave insieme, che è quasi assurdo che non abbia una vera e propria pubblicazione, invece di rischiare di sfuggire tra tante altre buone storie che vengono pubblicate on line tra tutti siti e blog di scrittura che esistono
La storia parla di un personaggio anziano - cosa già inusuale - che ogni giorno si reca al cimitero davanti alla tomba dell'amatissima moglie e se questa può sembrare una trama semplice, bè, la storia non lo è
Ci sono fantasmi di persone dimenticate, e silenzio da parte di morti celebrati, il tatto dell'autore nel trattare gli argomenti più terribili e un coinvolgimento che raggiungerebbe le persone più insensibili e pure quelle squallide, tanto è totalizzante
se ho mai letto una storia che debba trovarsi tra le scelte, è questa
Setsy

Recensore Master
21/04/18, ore 18:26

La vita quotidiana di Aldo Gorini di yonoi.



◊ Grammatica e stile: 10/10 + 1 di merito

Sulla grammatica nulla da dire, scorre tutto che è una meraviglia.
Sullo stile… io non so cosa dire. A un certo punto mi sono fermata, chiedendomi se quello che avevo davanti fosse il testo non di un’autrice che scrive per hobby/tempo libero/come lo si voglia definire ma non lavoro, ma appunto fosse una mente matura, che sa come dosare le parole in maniera perfetta e ne è pratica: una del settore, insomma.
Il dubbio mi rimane: sei per caso una scrittrice? Se sì, i miei vivi complimenti, sei una di quelle che seguirei ovunque nel mondo; se non lo sei ancora, ti consiglio di far vedere questa storia a più editori e fare di tutto per pubblicarla.
È forse il testo più esaustivo, ben scritto e intenso che il contest mi abbia donato, di certo una delle sorprese migliori: la storia prende corpo, lo prende davvero, tramite le tue parole.
Partiamo solo dall’inizio, dalla descrizione del lago e del cimitero della Rupe, della morte di Aldo Gorini e del piccolo affresco del luogo e della situazione che ci viene dato come assaggio: qui troviamo non solo il grande respiro della natura, un lieve sentore di gotico e una dolcezza immensa, mista a punte di mistero, quando si parla di Aldo e delle mani dell’artista che sembra imprigionare i corpi nella pietra, ma anche un grande impianto strutturale che ci permette di restare nella storia principale ma anche di prendere qualche sentiero laterale, divagando in altre vicende, senza perderci, anzi: arricchendo sempre di più il quadro di particolari, colori e sentimenti.
Mostrare esistenze e ridare vita e anima ai morti, come vediamo nella storia con gli abitanti della Rupe che non svaniscono mai da lì, è un ottimo modo per descrivere il tuo stile: farlo con eleganza, sensibilità e notevole lirismo è qualcosa di ancora più alto.
Per la grande bellezza ed efficacia del modo di scrivere, quindi, ho deciso di darti anche un punto di merito.



◊ IC/Caratterizzazione personaggi: 10/10

Anche in questo parametro hai dato prova di un’abilità invidiabile nella creazione di personaggi, perché sono molto realistici, ben indagati e in più di un caso fanno sorgere una particolare emozione: l’empatia. Partiamo da Aldo ed Emily: di loro viene descritta principalmente la vita insieme, l’amore che li ha uniti così tanto da far sì che uno non voglia abbandonare, né con la mente né con il corpo, la moglie morta, e all’altra di cercarlo e venirlo a prendere, quando il momento di ritrovarsi è vicino. Questo viene principalmente descritto, tramite sensazioni e ricordi; ma proprio per la forza che assumono questi personaggi, il loro modo di vedere, l’estrema dedizione che si dona al tempo e ai propri sogni, è funzionale a una resa più che eccellente dei personaggi.
Molti agirebbero come Aldo, praticamente dà voce al legame che tante persone provano per la propria metà; e mi sono tanto, tanto commossa per il fatto che tu abbia deciso di rispettare anche la situazione BONUS e renderlo anziano, perché sono stata fortunata testimone di due storie simili, e proprio per questo so per certo che questo potrebbe essere benissimo un istante di una vita realmente esistita.
Anche il ruolo che hai dato alla musica è stato ben integrato con la caratterizzazione dei due coniugi, in particolare di Aldo, all’apparenza così fragile e invece fortificato da questo legame – come succede in tante coppie –, quindi che cos’altro dovremmo dire di loro?
È il momento degli altri due personaggi che mi hanno fatto sia riflettere che piangere un poco, Ruhe e il Suicida. Ecco, se prima è stato trattato un amore totalizzante nella sua bellezza, qui siamo davanti a qualcosa di più malinconico.
Ruhe, il giovanissimo soldato dolce e gentile, che è morto dopo aver subito un abominio e porta sul corpo e nella mente i segni dell’orrore; e il Suicida, che per quanto sia colpevole di qualcosa di vergognoso – di cui il primo a condannarlo è proprio sé stesso –, merita il perdono. Entrambi non hanno scontato abbastanza tramite ricordi di dolore, solitudine e silenzio? La risposta è sì, sì e ancora sì; per questo ho apprezzato il cammino di avvicinamento e catarsi che i due personaggi compiono insieme, tramite una ricostruzione dolorosa ma necessaria dei fatti e una vicinanza fisica più che verbale.
Il finale di Ruhe che culla il Suicida come le donne della Rupe hanno fatto per anni con lui mi ha emozionato veramente tanto; come ho trovato vincente il fatto che la gente della Rupe continui a vivere, a soffrire, ad amare.
Nessuno è morto per sempre, perduto, irrecuparabile, imperdonabile: leggere tutto questo declinato nei vari modo mi ha riempito di commozione e dolcezza.
Per questo non ho parole adatte per esprimere appieno tutto quello che mi è stato lasciato, ma fidati, è parecchio.



◊ Utilizzo pacchetto: 5/5

Colore e simbologia (+2): Il colore verde è presente spesso: dalla natura che circonda il lago alle vesti. Per quanto riguarda la simbologia, la bellezza con cui è trattata la rinascita è decisamente notevole: la rinascita spirituale in particolare, come nel caso del Suicida per la Vergogna o per Ruhe, lenta, costante e struggente, o per Aldo ed Emily quando le loro strade si riallacciano.
Luogo (+1): Il lago ha importanza perché è spettatore degli accadimenti, e luogo che fa da sfondo a quanto accadde; quindi è sempre presente.
Citazione (+1 e 1 di merito): Ti ho dovuto dare il punto di merito perché è stato il migliore uso della citazione tra tutte le storie in gara. Utilizzata come poesia fittizia o come ultime parole di Emily per Aldo, ha una forza propria nella narrazione che mi ha fatto comprendere
quanto tu abbia fatto tuo ogni passaggio e attimo di scrittura, lavorandolo fino a farlo diventare perfetto.



◊ Gradimento personale: 10/10

Mi hai preso il cuore sin dalle prime righe, ma quando è giunta la descrizione della Rupe, che mi ha ricordato tantissimo una delle serie di quadri che più mi affascina e inquieta allo stesso tempo, il ciclo de L’Isola dei Morti di Böcklin, mi è mancato il fiato.
Inoltre ho trovato l’idea di dare la parola ad alcune anime se non totalmente originale, dato che si ritrova anche in altri lavori, di certo innovativa nel modo in cui è stata trattata: come il dettaglio che davanti a certi ricordi ricomincino a sanguinare.
Insomma, questa storia si è presentata come ottima sotto ogni punti di vista, e di certo non mancherò di segnalarla a chi può darle ancora più visibilità.
Si vede che hai dato tutta te stessa in questo lavoro, e ora tocca a me fare tutto il possibile per ringraziarti di questo.



◊ Eventuali punti bonus (3 per situazione BONUS + 2 per uso personaggi contrassegnati): 3/5

Aldo è anziano, quindi quanto richiesto nella situazione BONUS è stato pienamente rispettato.



PUNTEGGIO FINALE: 39/40

Recensore Master
19/04/18, ore 04:14

Ciao^^
Era da un po' che mi ero ripromessa di iniziare a leggere questa storia, così oggi riesco finalmente a passare.
Come sempre rimango colpita dalla tua capacità di descrivere gli ambienti e gli oggetti rendendoci partecipi del loro "punto di vista", dei loro sentimenti... come se proprio loro, come muti ma attenti osservatori, potessero capire l'animo degli uomini meglio di chiunque altro.
Hai descritto una vicenda dolcissima e struggente, e anche una persona notoriamente poco avvezza ai sentimentalismi come me può candidamente ammettere di aver sentito il famoso "bruscolo nell'occhio" in varie parti della narrazione... davvero, sono commossa.
Ho adorato la storia di Aldo e del suo amore per Emily, sospeso tra la vita e la morte. Del resto, Amore e Morte (Eros e Thanatos) sono due forze creatrici e distruttrici al tempo stesso, opposte ma indivisibili, il principio e la fine di tutto... e adesso, i due sposi sono uniti per sempre in quel sonno eterno ch'è la morte.
Una morte, che però è anche vita, perché in un certo senso l'amore e i sogni rendono immortali... e l'anima non si estingue insieme al soffio vitale del corpo, ma continua a vivere, in forma eterea, recando con sé il ricordo della propria vita mortale.
A fare da sfondo a questa magnifica storia, un'atmosfera onirica, ricca di immagini e suggestioni, a metà tra sogno e realtà.
Complimenti vivissimi, passerò quanto prima a leggere il resto.
Alla prossima! :)

P.S.: La figura di Aldo Gorini mi ricorda un po' questo dipinto...^^
https://it.wikipedia.org/wiki/Autoritratto_con_la_Morte_che_suona_il_violino

Recensore Master
18/04/18, ore 21:41

Ciao^^
Adoro il tuo stile, è davvero unico e particolare, ogni volta rimango completamente ammaliata dalla dolcezza e la musicalità delle tue parole.
Hai scelto di rappresentare il tema della morte con toni profondi e malinconici, ma anche con una certa semplicità e naturalezza. Il momento in cui i soccorritori si arrendono davanti alla morte è veramente intenso. Aldo Gorini però ha lasciato questo mondo con serenità, con la consapevolezza di potersi finalmente ricongiungere con l'amata sposa.
Davvero originale la scelta del punto di vista, i cipressi che sorvegliano il cimitero ormai abbandonato, come inermi testimoni.
Mi è piaciuta anche l'accurata descrizione della scultura, con l'intrigante storia dell'artista e della sua misteriosa tecnica.
Personalmente trovo che i cimiteri siano dei luoghi affascinanti, pieni di storie e vite che meriterebbero di essere raccontate, ma che purtroppo spesso finiscono per essere dimenticate nel tempo.
Molto suggestiva la rappresentazione dei morti come gli abitanti dell'Isola, soli e dimenticati, che avevano trovato in Gorini e la sua musica l'unico collegamento con il mondo dei vivi. Anche il modo in cui Gorini percepisce la morte mi ha colpita, d'altra parte quando si perde qualcuno è bello pensare che sia ancora tra noi e che in qualche modo possa vederci e sentirci.
Un capitolo meraviglioso, complimenti.
Alla prossima! :)

Recensore Master
16/04/18, ore 14:11

Ciao Yonoi ^^
Per buona parte della lettura mi chiedevo di chi fosse il punto di vista della narrazione, da quale prospettiva fossero colte tutte le sfumature che hai descritto... e di chi poteva essere se non dei "custodi" del cimitero?
Loro in grado di cogliere tutti quei particolari relativi alla natura e al mondo ultraterreno. Loro che sono stati testimoni della vita di Gorini, delle sue intere giornate spese a far compagnia alla moglie e agli altri ospiti della Rupe con le sue note, e sempre loro che erano lì ad assistere all'entrata dell'uomo nel mito del cimitero.
Ci sono così tanti dettagli, così tanti colori e sfumature, la natura che si presenta viva nell'osservare la scena dei veri vivi al lavoro.
Da amante dei film di Tim Burton, della maggior parte e di quelli a tema funereo in particolare, non ho potuto non apprezzare la "vivificazione" degli abitanti della Rupe, nel loro comportarsi come quando erano ancora in vita.

A presto e in bocca al lupo per il contest ~ ♥

Recensore Master
04/04/18, ore 03:29

***iniettando sostanze di dubbia provenienza finché vi era ancora polso, riusciva a pietrificare i corpi nel momento in cui il fluido raggiungeva ogni anfratto, ogni derivazione dell’albero circolatorio.***
Sai che ho letto qualcosa del genere? Letto, viste foto e un documentario su trattamenti simili: per mezzo di un macchinario cuore-polmoni si costringe il corpo appena deceduto a funzionare mentre, contemporaneamente si toglie il sangue e lo si sostituise con una sostanza che nella mia ignoranza in materia definirò "liquido antigelo". Finita la trasfusione il corpo può essere immerso nell'azoto liquido aspettando di poterlo in futuro riportare in vita - te l'ho detto che mi guardo robacce oscene in tv. Ho anche visto per intero un intervento di cambio sesso, ma torniamo alle cose "diversamente agghiaccianti".

***nei mesi estivi, faceva vita da eremita dedicandosi all’hobby sonnolento della pesca***
non hai mai provato il catch and release, io che sono bruta sì, e ti fa sentire a posto con il creato.

*__* Tu non sai quanto adoro il tuo stile dannunziano, sì perché sembra di leggere La pioggia nel pineto scritta in prosa

***Come se i defunti avessero cambiato soltanto l’indirizzo, traslocando dalla città all’Isola, ma restando comunque presenti, recando conforto vivi con la pienezza del loro silenzio.*** - ... recando conforto [ai] vivi

***Scompariva inghiottito dalla penombra fredda, tesa tra le colonne: dopo un poco, le note del violoncello iniziavano a diffondersi per i campi del cimitero. E i morti si affacciavano dalle loro dimore per ascoltare meglio.***
Da questo tratto invece ricorda L'antologia di Spoon River. ^^

***cosa si è disposti a fare pur di essere amati, e perché l’amore continui?***
Può anche farsi produrre un gioiello. Aspetto con ansia il seguito. Avevo letto in anteprima però non lo ricordavo così bello questo capitolo.

Alla prossima!!

Recensore Master
03/04/18, ore 16:59

Buonasera carissimo!
Non ho parole per descrivere la delicatezza e la poesia di cui è impregnato il primo capitolo di questa tua nuova storia. Hai trattato l'argomento della morte, spesso ostico, con dolcezza e amore. Già il punto di vista particolare, quello dei cipressi, è di per sé un valore aggiunto, sarà che io mi sono sempre chiesta cosa possano pensare gli alberi di quello che accade intorno a loro, e qui vediamo il camposanto con i loro occhi. Poi, l'immagine di questo anziano signore, ormai di casa sulla rupe, che pare proprio prendersi cura dei defunti abbandonati ormai da tutti, e che per amore della moglie trascorre il suo tempo con lei. E i defunti accorrono quando lui suona il suo strumento, in una parvenza di quotidianità che esula dal tempo eterno della morte. Le immagini della scultura della moglie e del misterioso scultore mi hanno fatto venire alla mente le "macchine anatomiche" nella Cappella Sansevero a Napoli. Anche quelle si riteneva fossero state create facendo bere a due servi strani composti chimici.
Infine, di grande impatto emotivo il volo delle libellule al passaggio della salma di Gorini.
Inutile ripetere che ho amato le tue righe, dalla prima all'ultima.
A presto!

Recensore Master
02/04/18, ore 23:39

Ciao, cara! Le tue storie lasciano sempre il segno, non c'è che dire ♡ In pochissime parole hai saputo delineare l'atmosfera onirica, delicata, eterea e sospesa fra la vita e la morte della Rupe: come una farfalla, come quelle note di violoncello che si librano nell'aria. Apprendiamo dunque che Aldo è morto, ricongiungendosi alla moglie e spezzando decenni di routine che, mi sembra, ha il carattere decisionale di un pellegrinaggio. Il PoV della cavolaia che osserva la scena dall'alto, svolazzano, è stato un tocco di rara eleganza, che solo tu potevi permetterti, e ti è riuscito magistralmente ♡. Qualcosa mi dice che conosci Kafka, ma it's only a guess ^^ Complimentissimi, e anche questa va dritta tra le preferite ♡