3° classificato:
“Macerie di Ricordi” di mystery_koopa
Grammatica, lessico e stile: 14,8/15
Il testo si presenta pulito e privo di errori, gli unici appunti che posso farti sono:
• ... da quanto eri partito... → quando.
• Nonostante ciò, però, no vedi l’ora di rivederla... → non.
• ... ma che aspiri dall’interno. → ho trovato questo passaggio confuso, cosa volevi esprimere? Forse: a cui aspiri? [-0.1]
Lo stile è semplice e agevola la lettura. A primo impatto mi ha colpito perché è del tipo che mi piace da leggere, che non mi stanca e permette di impegnare la mente nell'immaginazione di ciò che avviene. Da questo punta di vista ho potuto immedesimarmi sin da subito, assorbire i significati evocati dalle metafore, vedere attraverso l'uso eccezionale che hai fatto della seconda persona. Da poco ho scoperto che se ben sfruttata può portare risultati impressionanti, e la tua storia ne è per me un'altra dimostrazione.
Il lessico è curato ed evocativo, variegato e mai ridondante.
Originalità, trama e caratterizzazione dei personaggi: 12,5/15
Il nucleo a cui gira attorno la trama si può definire un classico del genere di guerra: l'uomo che parte per il campo di battaglia lasciandosi dietro la donna e gli affetti. La scena che mostri, in effetti, si concentra unicamente su ciò. C'è tutto il risentimento, la perdita di speranza, la nostalgia. I personaggi non sono particolarmente tratteggiati, ed anche se l'uso della seconda persona permette l'immediata immedesimazione, il protagonista rimane una figura indistinta.
Non c'è molta azione poiché si tratta di un momento di stallo, una fase di maturazione, di presa coscienza delle crudeli circostanze. A livello di trama in fondo sono soddisfatta, per la caratterizzazione, sono sincera, mi aspettavo qualcosina in più, non di tratti fisici ma caratteriali. È ciò che più ti ha penalizzato, credo che aggiungendo qualche gesto peculiare, qualcosa che vivacizzi e delinei il protagonista, possa aiutare in ciò.
Mi ha entusiasmato la tua scelta di utilizzare una nazione poco trattata nel genere, almeno io non ho mai letto prima una storia dal punto di vista di un soldato lituano. Ho apprezzato l'idea, come la locazione del conflitto su territorio russo. Anche il riferimento al Reggimento Volontario Lituano ti ha fatto guadagnare punti in originalità.
Gradimento personale: 9/10
Sono stata catturata dal tuo stile sin dalle prime righe. L'atmosfera che crei mi ha permesso d'immedesimarmi con facilità. È una scena che ha saputo esprimere tanto. L'unica pecca, che mi spiega la velocità di consegna, è causata dalla brevità della storia che non permette un approfondimento caratteriale del protagonista. La seconda persona non può esserne la giustificazione.
Attinenza al contest: 7,5/8
Il tema della guerra è presente e schiacciante, si manifesta nell'aspetto più tragico, straziante, nel vivo del processo distruttivo. [+2]
Gli accenni sono pochi ma mirati, forniscono le informazioni strettamente necessarie per capire l'epoca e il conflitto in atto. Avrei preferito qualche riferimento in più, alle divise, al fucile, agli usi, qualsiasi descrizione che rendesse ancora più viva l'atmosfera di quegli anni. [+1,5]
La mia concezione di accenni al luogo e all'ambientazione è invece più flessibile e funzionale. Da un lato hai fatto presente l'area d'interesse, dall'altro hai creato lo scenario del conflitto: la descrizione del palazzo devastato, della strada affollata dalle macerie, la stanza impolverata adoperata come nascondiglio. Non posso negare che nel mio immaginario segnando quel punto pensavo proprio a qualcosa del genere. [+2]
Abbiamo anche il personaggio con la vita sconvolta dall'avvento della guerra. Hai centrato il punto, un allontanamento forzato dai propri affetti per proteggerli, il dubbio e la paura di non poterli mai più rivedere. Struggente. [+2]
Bonus: 3,5/4
È apparso nelle prime righe un vecchio fucile che si è poi ripresentato più tardi. Il punto pieno te lo sei aggiudicato con il finale. Parzialmente con il fucile alla tempia, a testimonianza della resa del protagonista, anche se credo che sia una cosa abbastanza complicata da attuare — a tal proposito, avresti potuto farglielo indirizzare alla gola o sotto al mento, come è usuale fare quando ci si vuole sparare con un'arma a canna lunga —, e in altra parte con l'irruzione di un soldato nemico e quell'unico proiettile che lo colpisce al petto. [+1]
La storia amorosa è presente e rappresenta il tormento del soldato. La sua disperazione al pensiero di non poter più rivedere l'amore della sua vita è la goccia che lo spinge al gesto estremo. [+1]
Sugli ultimi due bonus non hai idea di che trip mentale hai innescato nella mia testa.
Ho scelto di valutare così: come riportato in chiusura, l'amata muore e il volontario miliziano rimane sospeso fra vita e morte.
In questo senso posso considerare sfruttato il finale aperto, parzialmente la morte scioccante poiché la figura della donna risulta talmente lontana da non suscitare forti emozioni nel lettore, me per lo meno. [+1][+0,5]
Detto ciò, ti spiego in dettaglio la confusione che mi è sorta.
Per il cliffhanger mi ha convinto la frase in chiusura:
— ... sospeso tra questo mondo e un altro... → che non pone con certezza una fine alla vita del protagonista e dà nascita a due interpretazioni distinte.
— Intanto, in un villaggio lituano, un cuore smette di battere. → questa frase mi ha fatto intendere che la donna amata non ha retto al dolore di sapere il suo uomo disperso o impegnato in guerra, perciò è deceduta.
Fermo restando la morte dell'amata, la vera morte scioccante sarebbe stata quella del protagonista, poiché la figura della donna, come su detto, mi è arrivata talmente lontana da non sentire la sua come una morte sconvolgente. Lo sarebbe solo se il protagonista sopravvive e ne viene così a conoscenza, per l'empatia fra protagonista e lettore che sei riuscito a creare, ma con il cliffhanger ciò non si può dire. Insomma, è un cane che si morde la coda.
Totale: 47,3/52 |