Come sempre, ogni volta che mi ritrovo a vagare distrattamente per questa sezione, vengo ricompensata con certi /aggiornamenti/. Stavolta però non mi ha mosso soltanto la curiosità, ma una sorta di certezza e come scritto precedentemente, non mi ha affatto delusa! Mi piace, davvero tantissimo.
Prima di tutto vorrei dirti che mi sono segnata questa frase, mi ha colpita dal primo secondo che l’ho letta, fermandomi addirittura nella lettura per potermela segnare. Spero che non ti offenda :
“E intanto dentro di noi gira un contatore e non c’è mano che possa raggiungerlo e fermarlo.”
La trovo bella, pesante nella sua consapevolezza, perché in fin dei conti la verità ha sempre un certo spessore. Non riesco a fare a meno di pensare che ci sia molto di più in essa, e non so, purtroppo non sono particolarmente brava nell’esprimere quello che penso in modo diretto, sono un po’ codarda da questo punto di vista.
Quando ho letto la tua risposta sono rimasta piuttosto contenta, anche se un po’ con l’amaro nel leggere che fosse soltanto una triologia, perché in sostanza mi piacerebbe davvero leggere ancora un qualcosa di tuo e spero che rimarrai a lungo in questa sezione!
Ho notato che questa seconda parte porta con sé della rabbia, spero di non essermi sbagliata, ma non riesco a fare a meno di percepirla lettura dopo lettura, perché volevo davvero essere certa prima di scrivere questa mia impressione.
Molto bello, pesante – quel classico alla “pesante, ma tremendamente bello” – e non ho potuto fare a meno di percepire l’agonia di Yuuri, l’angoscia che si porta dietro e il peso dei ricordi che pian piano svaniscono. È una cosa che mi ha sempre spaventata, la consapevolezza di non ricordare più un caro provoca un dolore privo di tempo.
Credo di essermi dilungata un po’ troppo, oggi sono particolarmente malinconica, mi dispiace per essere uscita fuori dal tema! |
