Recensioni per
Oltre lo specchio
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
02/08/19, ore 17:40

Prima recensione premio per il contest “Vizi capitali” di Ghostmaker

Premetto subito, ma tu lo sai, che ogni storia che scrivi di Loki io la trovo sempre molto ben delineata, quindi avermi consigliato questa per il premio è stato un atto diabolico ^^ (anche se siamo su un movieverse what if).

L’immagine che mi sono creato immediatamente è quella di un film in bianco e nero dove tra nuvole di fumo e la luce puntata sul viso i vari personaggi “giocano” la loro parte. Il poliziotto che insiste su concetti che vuole ottenere e l’interrogato che ammette ma non conferma, rifiuta ma in qualche modo accetta. In tutto questo la frase che hai scritto “Irritante. Loki era…” l’ho esclamata io leggendo le prime righe di questa storia.
Giochi molto sul dualismo tra Loki e Thor sono d’accordo sulla tua scelta di creare, tra loro, un continuo scontro verbale che si insinua nella loro testa; perché Loki fa questo di mestiere e Thor lo riconosce, o meglio lo conosce, e sa che passando allo scontro fisico vincerebbe con poco la partita, ma non otterrebbe mai la vittoria della “guerra”. Sibillino il biondo cerca di far ricordare a Loki chi sono loro due, ma non ottiene l’effetto sperato e dopo ciò hai scritto il bellissimo incontro scontro tra Loki di questo tempo e l’ombra di Loki l’ingannatore che sobilla il sobillatore. A parere mio è stata una scelta geniale e la descrizione è stata intensa per i risvolti che annunciano il passato (la sfida con il Titano) e il futuro.
Ho sempre immaginato che i due fratelli rappresentassero le due facce della stessa moneta: testa, Loki, ogni suo scelta è ponderata, pianificata e anche “smontata” così da avere una via d’uscita se le cose fossero andate male; croce, Thor, il peso della discendenza e il futuro da padrone di Asgard, una croce, ma delizia se può brandire il suo martello e fare a pezzi chiunque senza pensare a cosa succede domani. Però questa moneta non è possibile dividerla, è collegata, è a tutti gli effetti un mezzo per raggiungere un qualche scopo. Thor insiste sul discorso di unione, Loki punta su sé stesso, eppure devono fare i conti insieme con tutto ciò che accade, proprio come nei film dove se uno si muove l’altro interviene e nel finale sono sempre insieme.
Thor è il colpevole! Ho riso pensando alla frase che ti ho scritto per spiegare il finale della storia, un luogo e un tempo creato da una delle Gemme per far tornare in vita lo spregevole Loki. E l’ingannatore lo dice che è stati un grosso errore, ma Thor, come dicevo per la “moneta”, non sarebbe lui senza l’altro che lo tradisce, tutto perché, sempre pensando alla “moneta” il biondo tonante, con il fratellastro, si diverte.
È stata una storia molto intensa, come anticipavo il tuo modo di presentare Loki mi piace moltissimo, digrigno un poco i denti quando percepisco nella lettura la forzatura di una unione che travalica l’aspetto affettivo tra fratelli, però non c’è dubbio che sei capace di rendere questa “scalcagnata famiglia” in modo molto esaustivo portando alla luce le loro diversità di carattere. Questo movieverse amplifica ciò che accade all’inizio di Infinity War e mostra la parte più nascosta del loro legale inscindibile.

Recensore Master
13/01/19, ore 18:10

Waaaaaaaa, bella bella bella bellaaa!!! Ho adorato tutto tuttissimo, soprattutto l'ambientazione AU dei due, visto che amo i thriller e i polizieschi, e anche Loki che piano piano capisce cos'è, chi è, il ruolo che ha avuto in passato e quello più recente, prima di Thanos e della disfatta di Asgard e dei due fratelli, figli di Odino, fratelli prima, avversari poi e infine alleati, forse. Forse qualcosa di più.
Non so perchè ma continuavo a leggere e riga dopo riga non vedevo l'ora che Loki capisse e ricordasse, avvertendo lo stesso bisogno infantile di Thor, lo stesso desiderio inespresso, la stessa bramosia di avere qualcuno, ritrovare qualcuno, qualcosa che non c'era più se non nella sua testa e nel suo cuore ormai quasi mortale: ritrovare il fratello, e l'affetto per lui, perduto. E te sei stata davvero brava in questo, nella descrizione dell'avvenimento, nel prima e nel dopo del loro dialogo, del loro scambio di parole e allusioni, nel loro scambio di vite... 
Non so più cos'altro dirti perchè mi sono già profusa in mille complimenti sul tuo stile, sulla tua scrittura, sul tuo modo di descrivere e raccontare le scene che rischio di diventare pesante... ci tengo comunque a dirti che mi piacciono davvero molto le tue storie, che sicuramente approderò prima o poi alle tue long <3
A prestissimo
Alice
P.S. dedico a IW il ps anche in questa recensione, dicendo solamente che avrei preferito mille volte che le cose andassero così che veder uccidere Loki in 3 balletti, ma spero tutto in Endgame <3

Recensore Master
28/12/18, ore 20:38

Recensione premio del contest "Villains against Heroes" indetto da missredlights sul forum di EFP

Eccomi giunta con l'ultima recensione premio per chiudere in bellezza. Che dirti? Questa storia mi è piaciuta tantissimo, sia per il modo in cui è stata scritta, sia anche per la cura in ogni piccolo dettaglio. Anche il contest stesso richiedeva una conoscenza non da poco e i salti temporali sono stati giostrati magnificamente. Si passa dal passato al presente in un fondersi continuo, capace di districare tutti i dubbi che si formano nella mente. Molto bella la parte dove Loki ricorda in cella chi è davvero o l'atto finale, dove i due fratelli si rincontrano ancora una volta. Se le frasi non le avessi messe, avrei fatto fatica a trovarle tanto erano azzeccate in quei momenti.
Grazie per avermi fatto leggere così tante belle storie.
A presto
missredlights

Recensore Master
10/12/18, ore 19:13

Il momento del riconoscimento tra Thor e Loki è forse il più bello di tutta la storia. È come se davvero l'uno riuscisse a percepire nell'altro di essere stato riconosciuto.
Toccante anche la solitudine di Thor che è pronto a rischiare, innescando con un singolo nome, il recupero della memoria di Loki, perché infondo Thor agisce sempre d'impulso, perché è un emotivo e non smetterà mai di sperare che suo fratello non segua la sua natura caotica e distruttiva, pur sapendo che non può andare contro la sua indole, esattamente come lui.
Eppure non posso non pensare che il caos non è solo distruzione, ma anche creazione, e chissà che questo non sia davvero un nuovo inizio, per loro, in un nuovo mondo. *_*
Alla prossima. ^^

Recensore Veterano
05/09/18, ore 22:38

Ciao :)
sono qui per lo scambio.
Devo dire che questa OS mi ha colpita particolarmente; é decisamente ben scritta, con un ritmo cadenzato che attrae e coinvolge il lettore.
L'IC dei personaggi c'é tutto e ti faccio i miei complimenti perché nei loro comportamenti ho visto in pieno Loki e Thor per come li conosciamo ... Pregi e difetti compresi, pertanto mettendo in evidenza anche la complessità del legame che li lega l'uno all'altro.
Sono certa che anche le tue altre storie siano oltremodo interessanti per cui passeró a leggere anche quelle non appena avrò un attimo di tempo.
A presto

Recensore Veterano
28/08/18, ore 22:26

Eccomi per lo scambio del Giardino di Efp,
ci tenevo a precisare che io ero convinta di aver ricambiato con tutti perchè semplicemente al posto tuo ho recensito per sbaglio ad un'altra ragazza ahaha. Dunque, non mi sono dimenticata di te, semplicemente ho sbagliato persona eheh. Però ritorniamo a noi.
Ho scelto questa tra tutte le tue storie perchè mi è piaciuto molto il titolo, ma poi anche i contenuti mi hanno confermato che avevo fatto la scelta giusta.
La storia mi ha colpito per il ritmo incalzante e le descrizioni meticolose dei luoghi, ma anche e soprattutto dei sentimenti e delle percezioni dei protagonisti, Thor e Loki. Il loro rapporto di conflitto ma di - in fondo - amore fraterno è una delle cose che più amo nelle tue storie; mi è piaciuta molto la caratterizzazione di entrambi i personaggi, in questo sei molto brava perchè si vede che conosci bene il fandom... Questo desiderio di Thor di non lasciare mai veramente andare il suo passato, di rimanere legato alla sua casa, è una cosa che ho veramente apprezzato e in questo mi rivedo veramente molto in lui. Loki, invece, è sempre Loki e sei riuscita a rappresentarlo in maniera impeccabile.
Complimenti per la tua storia, un abbraccio.

Recensore Master
27/08/18, ore 17:35

Ok, spero di aver assimilato questa storia,. in ogni caso, eccomi a recensire :) Dunque, dunque, devo ammettere, come ti ho detto in privato, che all'inizio ho fatto fatica. Forse non ero sufficientemente concentrata o ero stanca, o non lo so, ma ho dovuto ricominciarla tre volte perché non capivo dove volesse andare a parare. Alla fine però ci sono arrivata e devo ammettere che mi è piaciuta davvero moltissimo :) E ho capito anche dov'era l'inghippo, me fiera. Cioè, io credevo che fosse un AU, in cui loro erano persone normali, magari collegato a qualche altra delle tue long e mi facevo duemila problemi immaginandomi chissà che e non capendo quello che leggevo ... poi sono arrivata qui "Ci sono scelte che sono troppo difficili da fare: anche se si è, o si è stati, Thor Odinson." e hanno cominciato a venirmi i primi dubbi, ma ancora non capivo. Poi hai parlato di Loki che ha paura di essere rinchiuso e mentre lui capiva, lentamente quasi con lui, forse un secondo o due prima di lui, capivo anch'io e te ne dicevo di tutti i colori per avermi intrecciato il cervello in quel modo xd. Una cosa certa che ho capito subito è che qui "Si ero messo in testa che il suo disagio non dovesse trasparire" c'è un errore e qui "I suoi occhi blu si soffermarono un istante di troppo nei suoi," una ripetizione che, secondo me, confonde, magari anziché "nei suoi" potresti mettere "I suoi occhi blu indugiarono un istante di troppo su quelli dell'altro" altrimenti sembra che Thor si guardi negli occhi da solo xd. E in questa frase "Il mozzicone sigaretta" manca un "di" Per il resto, non ho nient'altro da dire, non riguardo grammatica e sintassi :) Tornando alla storia, ho amato tutto: le descrizioni, il modo in cui Loki riprende consapevolezza di chi è stato, il racconto di ciò che è successo e ciò che hanno provato Thor e Loki vivendo e ricordando quegli eventi. E i loro punti di vista così diversi, la voglia di tornare a combattere e avere una specie di rivincita: Thor cerca di spronare Loki, che però sembra rassegnato a restare nella condizione attuale, senza sforzarsi di cambiarla. E forse è questa la differenza vera tra un eroe e una persona normale: gli eroi combattono per cambiare le cose, le persone normali lasciano che accadano, senza preoccuparsi di agire per cambiarle. Ma in realtà, alla fine, anche Loki agisce, eprché riesce a liberarsi, ma ci riesce ricorrendo di nuovo all'inganno, mentre Thor aveva usato un mezzo lecito per tornare indietro e tentare di correggere i loro errori. Insomma, li vedo profondamente diversi, sia nel modo di vedere le cose, sia nell'affrontarle, eppure sembrano parte di uno stesso essere, quasi impossiiblitati ad esistere senza l'altro. poi magari sto delirando e sparando un sacco di sciocchezze e tu mi frusterai per tutte le boiate che ho scritto. Quindi forse è meglio che la chiudo qui, dopotutto :) Alla prossima (sperando non sia così intrecciosa xd)

Recensore Master
25/08/18, ore 10:45

Ciao car eccomi qui per l'abc delle recensioni e per la recensione premio. Che dire? Questa storia mi ha dato la sensazione di seconda possibilità: seconda possibilità per loki e thor di ricominciare magari di migliorare il loro rapporto ed essere delle persone migliori o perché no diverse. Brava. Mi è piaciuta questa idea geniale di farli rivivere un degno finale. A presto.

Recensore Master
23/07/18, ore 16:16

Ciao, eccomi per lo scambio libero.
Tra le tante tue storie, che sicuramente leggerò, mi è caduto l’occhio su questa qui e devo dire che, come sempre è stata una piacevolissima lettura!
Io non ho visto, purtroppo, gli ultimi film, quindi per me è tutto un po’ nuovo e un po’ confuso, ma mi pare di capire che c’è stata una terribile battaglia e Asgard è andata distrutta... così Thor e Loki sono sulla terra, come comuni mortali e il Dio degli inganni non ricorda chi era stato prima?
Questa parte di Loki che ritrova se stesso in cella mi è piaciuta molto, l’ho trovata angosciante, ma anche poetica, così come la lotta interiore di Thor se rivelare la verità o no, al fratello...
Poi infine ho adorato la parte descrittiva e il piano di Loki, suicida, a quanto pare, per sconfiggere il Titano...
Le frasi che hai usato sono mera poesia e filosofia insieme... me ne sono innamorata. Il tuo stile è sempre perfetto, adatto a qualsiasi cosa tu scriva, e qui ti sei superata, riuscendo a far sembrare tutto epico, ma anche malinconico, per qualcosa che è stato e non sarà più... dev’essere dura vivere solo in un ricordo di un passato glorioso, senza poter far più ritorno alla propria vera casa.
Complimenti davvero!
A presto
Ladyhawke83

Recensore Master
27/06/18, ore 22:36

Ciao!
Nel momento in cui hai chiesto lo scambio, avevo già puntato gli occhi su questa per via del titolo, quindi nel momento in cui l'hai inserita tra quelle papabili, non ho avuto più dubbi a partire con questa.
Allora, visto che è una one-shot mi è più facile poter commentare ogni aspetto della storia, anche quelli più tecnici. E' una brutta abitudine che ho, quella di impicciarmi anche delle virgole: tollerami dieci minuti, per favore.
Partiamo dal titolo, perché come sempre quando scelgo una storia da leggere è quello che decide. Non leggo neanche l'introduzione (lo so, è sbagliato), ma il titolo: se quello mi colpisce, guardo il resto; ma se non mi dice niente, difficilmente mi fermo. Questo qui mi ha subito portato alla mentre Alice nel paese delle Meraviglie, e se posso fare un commento stupido (sì, anche questo è un mio difetto che si palesa ogni tanto) l'associazione tra il mondo rivoluzionario con la sua "logica interna" di Carroll e il personaggio di Loki è davvero calzante. Entrambi, visti da fuori, sembrano caos, disordine, qualcosa di incomprensibile e, per quanto riguarda Loki, malvagio. Ma il caos non è un partito che prende posizione: è neutrale, ed è per questo che è temuto da tutti, perché nessuno, da fuori, può capirlo o controllarlo o può fidarsi di lui. Ma visto da dentro, dalla mente di Loki ovviamente, è possibile vedere quanta logica e sopratutto prudenza si nascondano dietro a quel riflesso di persona subdola, traditrice e paurosa che viene dipinta dagli "eroi". Il suo pensiero è puro, scevro di sentimentalismo (o almeno in misura del suo ruolo... c'è comunque un lato umano in questa divinità che non può essere distrutta del tutto, anzi. Il suo "pensare a sé" ha una matrice pesantemente legata alla sua parte più umana, al suo senso di inadeguatezza e non appartenenza a un vero e proprio mondo) e ideali; è amorale e sopra ogni causa. In questo sta la sostanziale differenza tra lui e Thor: la razionalità e l'accettazione del suo ruolo contro l'intemperanza e l'irruenza. Bello, quindi, non solo è il confronto ma anche il loro modo di apostrofarsi, visti da occhi esterni. Il tuono è visto come ingenuo e impulsivo; il caos come malvagio e ingannatore.
"Oltre lo specchio" quindi, per tornare al punto, rappresenta molto bene non solo la scena che più mi ha colpito - il legame più fisico con il titolo è quando Loki si risveglia e parla con un sé nello specchio - ma è anche questo scoprire il personaggio al di là della facciata esterna, di quel ruolo che è chiamato a ricoprire. E c'è molto del dio degli inganni oltre lo specchio, molto che mi piace.

Grammaticalmente ho solo piccole sviste da appuntare:
Un elmo, del colore dell’oro, ecco cos’era, e intravide nel buio abiti di velluto, cuoio e placche di metallo Due occhi, brillanti come -> manca il punto
Gli avrebbe bagnato la gola con il suo sapore acre e intenso e sapeva di Asgard, di casa. -> Non mi convince molto l'imperfetto, io credo che è proprio quel sapore che avrebbe saputo di casa, quindi anche il verbo "sapere" dovrebbe essere coordinato con il primo ipotetico.
“Dalla mia. L’unica possibile, la sola che ha senso,” aveva rispose allargando le braccia. -> aveva risposto
“Eroe,” gli fece eco Loki accostandoglisi finalmente, “Ho una mia personale teoria -> serve un punto e non la virgola dopo "finalmente".

Ed ecco giungere alla parte più critica, perché è dove romperò di più: lo stile.
Allora il primo complimento va al modo in cui hai saputo intrecciare la descrizione di Loki e sfruttarla per dare un'idea del luogo in cui si trovano, a partire dalla sedia di un'aula alla lampadina solitaria sopra di loro. E' proprio la scena iniziale, ma è da questa che ho capito che il testo sarebbe stato non solo scorrevole, ma scritto in maniera limata, curata, studiata.
Complimenti per il registro linguistico ampio e curato, a volte termini più aulici ti hanno permesso di evidenziare questi personaggi e trascenderli dal contesto fisico, per far sentire proprio il loro potere di dei. Una cura simile non la incontro tutti i giorni, quindi sappi che da parte mia hai grande ammirazione per questo, davvero.
Complimenti anche per il tono della narrazione. Hai fatto sentire la compostezza e l'eleganza dei modi arroganti e provocatori di Loki dal suo pov, mentre hai usato toni più rudi e diretti quando si trattava della mente di Thor. Questo ti ha permesso di coinvolgermi nelle varie scene, con descrizioni mirate ed essenziali, ma mai povere o buttate lì per caso, creando un'atmosfera, sia interna che esterna, carica di tensione, sia per quanto riguarda l'interrogatorio sia per quanto riguarda il desiderio di Thor di sentire il profumo di casa, un desiderio che rinasce anche in un Loki risvegliato dal suo torpore.
Bellissima la frase con cui concludi la prima parte, quel "si era guardato allo specchio per tutto il tempo" mi ha ricordato un po' la lotta interiore di Gollum ne "Il signore degli anelli" o ancora Harry che si guarda allo specchio e vede suo padre in "Spiderman 2". Gestisci molto bene gli spazi della narrazione, usando il narratore con pov affinché crei proprio questi "effetti speciali", quest'allucinazione che sembra prendere piede dalle ombre ma si rivela essere il riflesso della sua parte più interiore allo specchio.
La prima parte della storia mi ha colpito molto in positivo.
Ma... sì, c'è un ma. Ti perdi dalla parte centrale fino al ricordo di Loki. La cura della narrazione resta, ma commetti degli errori pesanti che vanno a intaccare la fluidità di pensiero e la comprensione del lettore di seguire la scena.
Il primo errore, un po' più piccolo, è una svista:
La porta si aprì cigolando e Thor gli si sedette davanti.
Il tonante gli si sedette davanti. -> Forse ho perso un passaggio, ma fai sedere Thor per due volte senza che si alzi.


La parte centrale della os mi ha un po' confuso in fatto di POV. Sicuramente non considero questo narratore onnisciente: è troppo vicino ai personaggi, troppo introspettivo, molto è filtrato dai loro occhi. Quindi è pov. E di conseguenza la parte centrale ha un problema di pov salterino, perché ti sposti senza preavviso dalla spalla di Loki a quella di Thor.

Ancora più strano mi suona il pezzo del flashback. Lo inframmezzi con questa frase: "Cos’era successo? La memoria ancora aggrovigliata, a fatica lo riportò indietro nel tempo, lontano da Midgard e da quella stanza spoglia con le pareti scrostate." -> Ergo, è Loki che sta cercando di ricordare, quindi anche il ricordo dev'essere filtrato dai suoi occhi. Eppure tu inserisci impressioni e sensazioni di Thor.
Inoltre c'è un brusco cambiamento di tempo verbale: passi dal trapassato prossimo al passato remoto. Ti suggerisco di rivedere alcuni passaggi. Se vuoi mantenere il passato remoto e il trapassato prossimo, ti consiglio l'uso del corsivo, che stilisticamente e visivamente aiuta il lettore a passare dal "Loki del presente ricorda il passato" a "Loki rivive il passato come se fosse il presente".

Ho finito di rompere con la parte più tecnica.
La storia mi è piaciuta, ma inizialmente ho avuto qualche difficoltà a capire se si legasse a un particolare momento del primo film o a uno dei film che non ho visto, o ancora seguisse un suo particolare schema, senza seguire il filone narrativo di qualcos'altro. Ho capito che il tutto si colloca dove il Ragnarok, la distruzione di Asgard e la perdita di possibilità di viaggiare tra i mondi. Ho capito, correggimi se sbaglio, che Loki e Thor alla fine hanno collaborato perché loro scomparissero ma da qualche parte i mondi continuassero a esistere. Solo che Thor si è aggrappato alla possibilità di continuare a vivere in un altro mondo, in un altro tempo e in un altro ruolo, conservando la propria memoria, proprio per il suo desiderio di "attaccarsi alla sua casa", una ciclicità del destino che Loki teme per la sua insensatezza, per certi versi, ma che comunque seguirà perché se il gioco riparte lui non può fare a meno di giocare... e di proteggere a suo modo suo fratello. Ed è questa ambivalenza che accompagna questo personaggio ciò che mi piace di più. Non si può negare che non protegga il fratello o che non si preoccupi per lui: è la parte più profonda, del ragazzo cresciuto come figlio di Odino che tirava fuori dai guai sempre il fratello, anche anticipando le mosse e prendendo decisioni più "prudenti", meno irruente e focose. E poi c'è il lato calcolatore, quello che tira sempre fuori il proprio vantaggio da ogni decisione. E io ammiro questa precisione millimetrica, questo suo far combaciare questi due lati di sé all'apparenza così contraddittori. Spero di vederci giusto e di non dire troppe sciocchezze :)
Comunque è questo che viene fuori da questa bromance (che personalmente apprezzo di più di una romance, ma per il semplice fatto che è il mio modo di concepire questi due): Loki tira fuori entrambi questi aspetti di sé, c'è il rancore, una tensione per la situazione di imprigionamento (il caos non può essere controllato!) e anche rabbia nei confronti del fratello; ma c'è anche complicità, voglia di rassicurare Thor e dargli alla fine quel ricordo che sa di casa, una promessa quasi minacciosa ma che profuma di fraternità, che è poi alla base del loro rapporto, di ogni rapporto tra fratelli, solo che essendo dei i litigi sono più irruentiXD
Li hai caratterizzati molto bene, puntando sui dubbi e "l'inguinità", nonché i modi più pratici e rudi di Thor, con i suoi tentativi più zoppicanti e fallaci; ed evidenziando l'astuzia e i modi sopraffini, più sottili di Loki. Mi è parso di vederli. Non ne so abbastanza (e il film l'ho visto troppo tempo fa per commentare ciò) per dire molto altro sulle loro personalità, però ti posso dire che mi è piaciuto il confronto verbale tra loro due, sia nei ricordi che durante l'interrogatorio. Ho amato il cinismo e la logica di Loki, i suoi pensieri sull'eroismo e il bene e il male, ma soprattutto mi è piaciuta la sua sintesi quando doveva poi convincere il fratello, magari maneggiando la verità a suo modo. Mentre ho visto la forza e la genuina furia del guerriero in Thor, nel suo modo di gettarsi nella mischia quasi alla cieca, sempre con quell'idea stereotipata dell'eroe e del suo ruolo tonante. I suoi discorsi di incitamento, il suo attaccamento nostalgico al passato. Molto bella la caratterizzazione di entrambi, anche se forse in Thor mi aspettavo un po' di irruenza anche nel parlare, un po' più spiccata, mentre si è trattenuto un po' ecco. Però bello il tutto.

Credo di aver detto tutto.
Tirando le somme, stilisticamente ti sei persa nella parte centrale, confondendomi un po' le idee, ma ho comunque apprezzato la trama, l'effetto di alcune scene, il modo in cui hai costruito il tutto a incastro, gestendo più informazioni e riferimenti, pur mantenendo chiara e lineare la linea della trama. Inoltre sei stata bravissima con le caratterizzazione, facendo sentire vivi i due personaggi.
A presto!

Recensore Master
14/05/18, ore 16:11

Ciao ^.^
Questa storia mi ha incuriosito tantissimo fin dalle prime righe! Scrivi molto bene, la narrazione ha un ritmo incalzante che si legge piacevolmente e non annoia mai, anzi secondo me fai entrare molto bene il lettore in sintonia con quello che succede così da convincerlo a leggere tutto! (o almeno a me hai convinta XD).
All'inizio non avevo capito molto bene quello che stava succedendo e credevo che fosse una sorta di AU poliziesca... poi però dai pensieri di Thor ho subito capito che no, che c'era qualcosa di più e sono stata felicemente sorpresa quando più o meno verso la fine hai inserito quella sorta di flashback in cui spieghi quello che era successo! Molto originale, mi è piaciuto tantissimo come escamotage, questa tua versione della guerra contro thanos è particolare e tu hai raccontato tutto molto bene. ( Posso dire che se le cose fossero andate così in InfinityWar sarebbe stato molto meglio? di solito non sono molto a favore dei finali alternativi, ma questa volta ne avevo particolarmente bisogno, non lo so... sto ancora decidendo che aggettivo dare a quel film, è stato troppo shoccante e tante cose potevano farle meglio, dovevano fare meglio mannaggia a loro! )
Cmq torniamo a noi :-) come ho già detto scrivi molto bene, e i personaggi sono realistici ed IC nei loro movimenti, nei pensieri e nello scambio di battute. Mi è piaciuto il fatto che Thor speri disperatamente che Loki riacquisti la memoria della loro vita passata anche sa sa che questo porterò altro caos, ma poverino ha un disperato bisogno di avere qualcuno con cui condividere tutti quei ricordi! che Loki torni ad essere lui solo dopo aver passato una notte in cella, una situazione che tira fuori il suo spirito di libertà e lo fa tornare quello di un tempo, l'ho trovato molto ad effetto. Mi è piaciuta la descrizione dello sguardo di Thor in confronto con quello di Odino, di quando Thor si arrabbia nel momento in cui capisce che Loki si ricorda, e ho adorato la scena finale sotto la pioggia!
Veramente, una Os molto ben costruita :-)
complimenti ^.^
ciao ciao
​è stato un vero piacere leggerti.

Earth

Recensore Master
23/04/18, ore 18:00

Ma quanto è bella questa storia?
Al di là delle frasi ispiratrici che, più o meno, si attagliano e fanno il verso ad alcune delle battute più note dei vari film (non vi era la necessità saccente di scomodare Busi o De Vigny, secondo me, per creare un proto - contest, poichè sarebbero bastati i monologhi di Loki. Ma questa è una mia opinione personale sulla pseudo aulicità di certi "vorrei ma non posso") ho invece apprezzato moltissimo questa ambientazione a metà tra una puntata di Law & Order e Poe.
Molto accurata la ricerca sia sul fronte procedurale legale, la notte in guardina è tipica di certa polizia di oltreoceano, sia sul fronte psicologico, come ci hai ormai ben abituati.
Mi ha favorevolmente colpita la trattazione del rapporto tra i due fratelli di Asgard, ove Thor ha un ruolo quasi di deus ex machina: egli interviene, briga, macchina, risolve, stuzzica, provoca, insomma fa tutto ciò che è in suo potere per risvegliare il fratello ancora dormiente e perduto. La domanda è: perchè lo fa? Qui Thor è maturo, cosciente, non ha più la cieca intemperanza della gioventù, ma conserva intatto il ricordo di una antica intesa guerresca e l'amor fraterno. E' lui l'eroe. E' lui il cuore sincero e senza macchia, forse anche ingenuo, platealmente idealista e troppo testardo, addirittura incosciente che merita davvero il Valhalla. Ma, come ha detto lo stesso Tom Hiddleston in una intervista: "Ogni cattivo è un eroe nella propria mente."
E così, Loki l'Obliquo, come Apollo delle Eumenidi, non ha voglia di recitare la parte di chi lasci il compito più glorioso ad altri o quello più folle, a seconda delle interpretazioni.
Bella la lode dell'imperfezione: essa è mutevolezza e forza dinamica di resilienza attiva, porta in sè il germe della protesta, dell'unicità, del rinnovamento. Ecco perchè Loki rifugge la ciclicità del Destino di Vichiana memoria, perchè tutto cambia affinchè nulla cambi e questo non è vero caos: non vi è nessuna opportunità di evoluzione, se cambia il contesto, ma non la trama!
E qui si cela il colpo di teatro! Non è Loki l'antieroe a dettare la fine dei tempi, ma il caos lo porta l'eroe: Thor si oppone alla ciclicità, vuole cambiare il finale e... ci riesce!
La risata sommessa è la nostra, è lo stupore di tutti noi.
Tu sei brava, davvero, cara Autrice, perchè spazi con la leggerezza del tuo passo e della tua penna su ambientazioni molteplici e tutte plausibili, con la fluidità dei tuoi dialoghi e delle scene che, come acqua sorgiva, ruscellano fino a noi senza incontrare ostacoli.
W te! Un bacio!

Recensore Junior
22/04/18, ore 15:35

wow..che dire...confesso che sono rimasta spiazzata all'inizio. Trovare quei due in un contesto totalmente estraneo, alieno, e poi iniziare piano piano a capire, frase dopo frase, indizio dopo indizio seminato qui e la....
le parti che ho apprezzato di più?
La scena di Loki, che sconvolto dal soggiorno forzato in quella cella claustofobica, parla con l'ombra del se stesso di un tempo (con l'ombra del suo vero io) e alla fine si scopre che stava parlando alla propria immagine riflessa. L'ho trovata estremamanete cinematografica.

Thor, che in realtà ho percepito come il reale protagonista di questa storia, qui maturo, profondo, segnato da una consapevolezza lucida e cruda che di solito caratterizza più il suo astuto fratello. Angosciato da una solitudine profonda, che lo spinge a desiderare di riavere indietro il fratello, anche se significherebbe avere indietro anche il Dio dell'Inganno, perchè per quanto oscure e caotiche possano essere le ombre che sempre lo accompagnano, sarebbe riavere con se un pezzetto di casa.

La scena finale, dei due fratelli sotto la pioggia, con Loki che porta di nuovo in vita quella Asgard che non è più, di cui ormai entrambi possono solo parlare e ricordare, e così facendo realizza il desiderio inespresso che tormentava il fratello. Confesso che mi ha commossa moltissimo.

E il rapporto tra questi due, complicato, conflittuale, caotico, rifiutato e rinnegato in più occasoni, ma che nonostante tutto non potrà mai essere spezzato, consapevolezza che entrambi ormai accettano come un dato di fatto, perchè adesso che Asgard non esiste più, adesso che tutto è perduto, sono rimasti davvero l'unica cosa che resta, l'uno per l'altro.