Recensioni per
Al di là del Limes
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 115 recensioni.
Positive : 115
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/06/18, ore 18:25
Cap. 1:

SECONDO POSTO PARIMERITO, CON UN TOTALE DI 38,75/40 
Al di là del Limes, di alessandroago_94
 

Grammatica e Stile: 6,5/7 (3/3 di g. e 3,5/4 di s.) 
Come ho già specificato, la valutazione della grammatica sarà molto generica: non segnalerò quindi gli errori a meno che non comportino una grande sottrazione di punteggio per la loro gravità. 
La grammatica è sostanzialmente perfetta, hai indubbiamente curato sia l’aspetto sintattico che quello della punteggiatura: il punteggio pieno è quindi dovuto. Devo dire anche che il tuo stile mi piace molto: è ricercato e raffinato, adatto al contesto, presenta termini specifici e, cosa molto importante, è quasi sempre fluido. L’unico appunto che ho da farti riguarda la suddivisione dei paragrafi, che interrompe spesso il flusso della narrazione visti i troppi “punto e a capo”: ho rilevato questo problema soprattutto nei primi capitoli e nel decimo, mentre nella parte centrale e nel finale non trovo che si noti così tanto. 

Trama e originalità: 9,5/10 
Lo sviluppo della trama non è lineare, ma segue due filoni paralleli collegati tra di loro dalla figura di Rufillo. Il principale è quello a cui sono dedicati l’inizio e la fine del racconto; sinceramente, ho trovato l’inizio fin troppo lento, e non nego di essermi annoiato per i primi due capitoli: sono d’accordo con te sul fatto di dover presentare l’ambiente in cui si svolge la vicenda, ma penso che in contemporanea alla magistrale atmosfera che hai creato nella Selva Litana avresti dovuto introdurre fin dal prologo (almeno un po’) i personaggi, magari presentando prima alcuni accenni sul vescovo (figura sulla quale ritorni solamente dopo la fine del flashback). La parte del flashback mi è piaciuta decisamente di più, complice anche la mia passione per il thriller (ti sei infatti meritato il premio speciale “Verità o Menzogna”): hai saputo amalgamare perfettamente il mistero sulla morte del sovrano e del suo primogenito con la cultura e i valori dell’epoca, espressi soprattutto attraverso la voglia di non morire in un luogo diverso dal campo di battaglia e la cerimonia dell’ordalia; inoltre la scena della battaglia, un momento in cui è sempre facile perdersi, è descritta con ordine e coinvolgimento e risulta perfettamente adeguata. Una menzione positiva va fatta anche al finale: innanzitutto per aver nominato il celebre Evangelario di Teodolinda, poi per la scelta, a mio parere sacrosanta, di far restare il monaco a Mutina, alla corte di colui che ha cresciuto e protetto quasi a costo della propria vita; la sua morte poi, alla fine dell’ultima missione affidatagli da Dio, chiude il cerchio delle vicende passate di quella terra. Il voto sull’originalità, invece, è certamente pieno, soprattutto per la meticolosa maestria con cui sei riuscito a descrivere la misteriosa e dimenticata cultura longobarda, che tuttavia ha condizionato enormemente l’intera storia d’Italia. 

Utilizzo del Pacchetto: 6/6 (2 x categoria) 
Ambientazione - penisola Italiana, Sicilia, Sardegna, Malta, Istria, Dalmazia: il luogo principale della narrazione è Mutina, ovvero Modena, quindi l’indicazione è rispettata. 2/2 

Prompt - libro: un libro (in questo caso la Bibbia) è l’elemento fondamentale del “presente” di Rufillo, l’oggetto che va portato alla regina Teodolinda. 2/2 

Obbligo: il protagonista principale deve essere un uomo (maschio): il protagonista è indubbiamente Rufillo, quindi l’obbligo è rispettato. 2/2 

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10 
Eccoci al punto che ho indubbiamente preferito: i personaggi. Ognuno di essi, anche il più sfuggente, non è stato lascato al caso nemmeno per un secondo e ritengo che, in una storia che si snoda nel tempo come questa, esso sia un eccelso risultato. La caratterizzazione meglio eseguita, ovviamente, è quella di Rufillo, il monaco: in lui si ritrovano molti dei tratti dell’epoca, soprattutto per quanto riguarda la fede incondizionata, ma la sua figura è stata resa un tramite tra due culture un tempo completamente diverse, quella barbarica e quella romana, che poi si sarebbero fuse, insieme a quella greca, in quella proto-italiana. In questo senso, si può dire che sia Rufillo il vero Limes, un punto sia di unione che di separazione tra due popoli diversi; questo espediente, insieme al suo opposto (cioè presentare due personaggi uguali ma opposti), fa esplodere tutto il potenziale della figura che si è andata a creare, rendendola sia protagonista che sfondo della narrazione. Per questo motivo ho deciso di assegnarti il premio “rivelazione maschile” per il miglior personaggio maschile. 
Meno marcati, ma ugualmente eccezionali, sono i tratti che hai dato alle restanti figure principali: innanzitutto Rhotar, che ha scelto di inscenare il proprio omicidio piuttosto che far trapelare le sue debolezze; poi Agilulfo, scosso da un impeto giovanile di rabbia ma ucciso subito dopo, e Adalberto, colui che diventerà il nuovo duca e che guiderà, insieme alla regina Teodolinda, il proprio popolo “fuori dall’ombra”, cioè lo introdurrà nella storia che è a noi chiara. La regina, anche se solo nominata, copre comunque un ruolo di rilievo all’interno della trama nel suo filone principale: è lei il centro di tutto, l’obiettivo da raggiungere e l’alleanza da ottenere per il Pontefice e l’Esarca, quindi il suo ruolo di donna forte ma misteriosa è stato ricoperto magnificamente. Si passa poi al fratello di Rhotar, sopraffatto dalla fama, e ai due servetti delle cucine, due italioti succubi del potere dei propri superiori e condannati a patire quelle pene infernali dell’ordalia. Una menzione speciale va inoltre al vescovo di Nursia, Flavio Massimo, che rappresenta essenzialmente il primo, vero, contatto tra l’autorità romana e cristiana e il mondo sconosciuto degli ex-nomadi Longobardi. Hai riassunto in questi personaggi tutta la mentalità dell’epoca, in ogni sua minima sfaccettatura, è il punteggio pieno è essenzialmente un obbligo. 


Titolo: 2/2 
Penso che il titolo che hai usato sia perfetto per questa storia. È una domanda che ricorre per tutto il testo, in particolar modo nella mente del vescovo: l’unico che lo sa è Rufillo, e noi lettori scopriamo il passato e il presente di quelle terre attraverso i suoi pensieri. 

Gradimento personale: 4,75/5 
Ho amato tantissimo la tua storia: ho già commentato precedentemente i pregi della trama e dei personaggi, ma qui aggiungo la cosa che me l’ha fatta piacere così tanto, la cultura Longobarda. Ho apprezzato infinitamente tutti i cenni alle usanze come l’ordalia, le fare e il mundio, che mi hai fatto conoscere o approfondire in maniera approfondita ma essenziale grazie alle tue magnifiche note; un tocco di classe sono, inoltre, le citazioni iniziali di autori sia contemporanei ai fatti, sia successivi e perfino moderni: rappresentano un’opinione, un fatto sulla cultura e sulle relazioni di questo popolo, qualcosa che la tua storia sia smentisce che conferma in egual misura. La piccola sottrazione è solo per la lentezza dell’inizio, ma ti sei completamente riscattato immergendomi completamente nell’atmosfera medievale: la tua storia è quello che cercavo con questo contest. 

Nuovo recensore
30/05/18, ore 13:41
Cap. 1:

Breve ma intenso capitolo, l'atmosfera già mi piace! Ottimo lavoro, continuerò a seguirci volentieri ^^

Recensore Master
28/05/18, ore 11:51
Cap. 1:

Ciao carissimo^^
tu sei sempre così puntuale e sollecito con me, che mi sembra il minimo ricambiarti il favore. Visto che il genere storico è uno dei miei preferiti, non sarà certo una fatica!^^
Qui abbiamo una selva, che si sta lentamente impadronendo di ciò che rimane della via Emilia. Una bella metafora per decsrivere la lenta scomparsa della romanità, rappresentata dalla via dritta e lastricata, soppiantata dalla selva, ovvero dalle popolazioni "barbare" che sono venute dopo.
Cominciamo a conoscere i personaggi, e ci mostri i diversi atteggiamenti che essi hanno, dalla pacata tranquillità del monaco, al sospetto dei guerrieri.
Bene bene, un buon inizio. Vedremo il seguito!^^

Recensore Master
22/05/18, ore 18:19
Cap. 1:

Ehii, ciao, tu chiami e io arrivo!
Ahahah, a parte gli scherzi però, stanno andando molto di moda le storie di carattere Storico, ormai ho perso il conto di quelle che ho letto di questo genere e dire che in genere non ne leggo praticamente mai Xd.
Detto questo, la Storia Longobarda è affascinante anche se ammetto di non saperne molto - ma dovrei, visto che abito in Lombardia e penso che sia giusto e interessante avere nozioni di carattere storico e culturale sulla propria regione!
Questo primo capitolo è breve ma penso incisivo per aprire e introdurre al racconto.
Vai così, amico!!
Un bacio,
Karen.

Recensore Veterano
18/05/18, ore 22:09
Cap. 1:

Ho seguito il tuo consiglio e mi sa che, data una premessa misteriosa ma abbastanza interessante, dovrò iniziare a darmi anche al genere storico. Ed entrare nella mentalità dell'epoca sarà una bella sfida, perché, a parte forse il misto di avversione e paura per ciò che sta al di fuori di casa mia, divenuta nel tempo un perfetto microcosmo, non penso di aver altro in comune con la gente dell'epoca. Per non parlare poi del rapporto che ho con la - o le? - divinità, se di "rapporto" si possa parlare.
Per il momento, più che i personaggi, ciò che mi ha colpito sono le descrizioni del paesaggio, un esempio di realismo con un tocco di poetico. Se la tua intenzione era di ricreare un'immagine del luogo, beh, con me ci sei riuscito e pienamente.
In conclusione, vedrò di leggere gli sviluppi, cercherò di immedesimarmi al meglio che potrò e, intanto, ti rinnovo i miei più sentiti e sinceri complimenti. ;-) :-)

Recensore Master
07/05/18, ore 12:42
Cap. 1:

Eccomi qua, caro Ale!
Che bella ambientazione che hai scelto! Di solito questo periodo storico passa sempre in secondo piano perché o si sceglie quello precedente o il successivo. Invece, secondo il mio umile, parere 'sti Longobardi non dovevano essere poi così male :D
In questo primo capitolo ci presenti soprattutto l'atmosfera e l'ambiente selvatico in cui si muoveranno i personaggi, dandoci comunque un anticipo sui pensieri di Rufillo, un uomo che ha preferito la natura creata da Dio a quella violenta dell'uomo. E come dargli torto?
Bravo Ale, bell'inizio ;)
In bocca al lupo per il contest ^^
Nina

Recensore Master
01/05/18, ore 22:02
Cap. 1:

Tu non conosci me... ma io conosco te!
...
Nah, scherzo, non è vero, sono nuovo qui, è impossibile che io ti conosca u.u AHEM! Buonasera, messere ^^ come puoi vedere, il mio nome è Cantastorie... anche se è al plurale, ma questo perché sono poco furbo, e come mansione, adoro raccontare le storie! Però, insieme a ciò, adoro anche recensirle, e quindi mi trovi qua! Oddio... mi sono iscritto da un sacco di tempo, ma data la mia timidezza, non ho mai avuto il vero coraggio di lasciare una vera e propria recensione a qualcuno, e infatti pure adesso mi sento alquanto in ansia - ma questo perché ho dei veri problemi mentali, forse - ma... che dire? tenterò di fare del mio meglio. Dunque, a giudicare dal primo capitolo, questa storia mi sembra decisamente carina. Un inizio piuttosto calmo... ma anche mooooolto poco fiducioso. E con fiducioso, intendo dire che tutta sta calma mi sembra una piccola farsa, un po' come la quiete prima della tempesta, che poi parte il casino e chi si è visto si è visto. Insomma, sto dalla parte di Massimo, al momento. Sei stato bravo a creare l'ambience della foresta: sembra un luogo placido e tranquillo, ma effettivamente chissà quanti pericoli si nascondevano nelle foreste durante quel periodo. Che poi sopratutto, ora che i due si trovano in, come posso dire, 'territorio ostile', ancora più ansia direi che è a dir poco d'obbligo. Ora, ti rivelerò una cosa in tutta sincerità: non sono molto imparato sulla storia... anzi, sono proprio una capra. Beh insomma, qualcosina la so - di solito so soltanto le cose più macabre e raccpriccianti... - però non sono così bravo come te :D quindi, se metto in mostra qualche perplessità e non conoscienza di certe cose, ti prego non mi mangiare XD Comunque sia, tornando a noi, per ora l'atmosfera è pacifica, e il protagonista mi sembra una bravissima persona, un vero e proprio cristiano con la C maiuscola, che sembra disposto a sopportare qualsiasi cose e a voler bene e farsi ben volere da tutti. Insomma, un vero uomo di chiesa, un po' come Fratello Sam di Dexter XD detto ciò, non mi pare di avere molto altro da dire riguardo a questa storia, se non che mi ha incuriosito ^^ Dovrei poter riuscire a recensirti il prossimo capitolo entro poco, in realtà. Una scorrazzata nella Landa veloce, e sono subito da te ahaha.
Spero che come prima recensione non sia venuta troppo male! E detto questo, ci rivediamo alla prossima! Sciau!

- TONIGHT, WE REWIEW! -

Recensore Master
01/05/18, ore 18:55
Cap. 1:

Ciao caro^^
Questo racconto mi ha davvero incuriosita. Non conosco praticamente nulla di questo periodo storico, quindi sarò felice di esplorarlo con le vicende da te narrate.
Il personaggio di Rufillo è molto interessante, non vedo l'ora di scoprire qualcosa di più su questo monaco così saggio e devoto. Mi chiedo cosa l'abbia spinto a compiere la sua scelta di abbandonare la civiltà per vivere al confine, in territori pericolosi e ostili.
Hai delineato per bene questo protagonista, lasciando vaghi indizi sul suo passato.
Ho trovato molto interessante anche la storia della Selva Litana, la cui descrizione è davvero suggestiva.
Complimenti anche per l'accuratezza storica^^
Alla prossima! :)
(Recensione modificata il 01/05/2018 - 07:24 pm)

Recensore Master
26/04/18, ore 09:22
Cap. 1:

Buongiorno carissimo! Mi fa molto piacere vedere che hai scelto un periodo storico che io considero forse un po' bistrattato, perché è difficiel trovare storie lì ambientate. Di solito o si parla dell'Impero Romano vero e proprio, o del medioevo attorno all'anno mille, per cui complimenti.
La storia, in base alle premesse che ci lasci, mi pare interessante, quindi continuerò senza dubbio a seguirti!
A presto!

Recensore Veterano
24/04/18, ore 12:10
Cap. 1:

Ciao, Ale :)
Che bello, una storia ambientata in un periodo che adoro e che mi ricorda l'università :') dunque, capitolo breve ma interessante. Hai subito dato un'idea della società del tempo e ho apprezzato le note in fondo, sono indizio di perizia e precisione. Attendo il prossimo capitolo :)
Rosa

Recensore Master
23/04/18, ore 16:18
Cap. 1:

Ciao Ale!
Stavo giusto studiando sul mio libro di storia, dal nome "Limes" xD, il periodo tardoantico e l'arrivo dei barbari.

Mi piace molto il personaggio di Rufillo che stai costruendo, enigmatico e riflessivo...chissà cosa ci aspetta da queste sue riflessioni...Sicuramente un bellissimo racconto storico, degno della tua bravura!

Auguri per il contest!

-Bigin

Recensore Master
23/04/18, ore 14:50
Cap. 1:

Ciao Ale!
Sai bene che non mi intendo di Storia, però volevo dare un'occhiata da questa storia, visto che partecipi anche a un contest con il racconto in questione!
Intanto ti auguro in bocca al lupo, poi ti dico che come inizio mi incuriosisce parecchio...
Chissà cosa aspetta Rufillo...
Per il momento mi è venuta un po' d'ansia nel leggere questo inizio... Spero che le cose vadano bene, ma sicuramente dobbiamo aspettarci qualche scontro e qualcosa di intenso!
Alla prossima allora <3

Recensore Master
23/04/18, ore 13:25
Cap. 1:

Carissimo,
sai che anche io avevo in mente una storia ambientata in età longobarda per questo contest? xD
Che dire, il capitolo è breve, ma ci introduce perfettamente al contesto che hai ricreato, e il luogo in cui hai ambientato questa storia (la Romagna, inquivocabilmente) è perfetto per parlare della contrapposizione tra due culture: al di qua del limes, in mano all'Impero Romano d'Oriente, la civiltà greco-romana; al di là, i "barbari venuti dal nord", i Longobardi.
Inutile dire che, essendo i Longobardi (e anche i Romani) una delle mie civiltà preferite, non vedo l'ora di incontrarli!^^
Si prospetta una trama interessante, e nonostante la brevità del capitolo ho l'impressione che questa storia saprà rivelarsi molto interessante.
Tra l'altro, ho apprezzato un sacco i riferimenti alla cultura latina (altra cosa che adoro) e il fatto che tu abbia evitato l'anacronistico termine "bizantini".
Che bello, non vedevo l'ora di leggere una storia su questi periodo!
Insomma, bravissimo anche qui.
Alla prossima! :)