Eccomi ^^
Non so quanti siano i capitoli, ma penso un paio ce ne saranno ancora. Il racconto in questa fase fa perdere l'aura di brillantezza intorno a Cate, sostituendolo con un rapido decadimento. Nel diaro sul piano spirituale. Nel passato prossimo quello fisico. Non potrebbe essere altrimenti. Quello a cui stiamo assistendo è una fine lenta e dolorosa, di una donna forte stroncata da un male incurabile. Dimostrazione che nessuno di noi è invulnerabile, e che alla fine della fiera la vita porta il conto. E questo, per quanto condito di successi e soddisfazioni, sembra farsi sempre più amaro.
Il magistrato Di Vece ha sempre dato l'impressione di una persona che si è goduta la vita. Il magistrato di Vece mi è sembrato una donna così sola. Accompagnando la sua fine con le cronache del diario, e probabilmente del suo più grande rimpianto, si ha proprio l'impressione della tristezza che deve aver celato dietro una maschera, fatta di finte risate, malattia e durezza. Forse anche pentimento, verso una figlia che si rende conto di non aver mai trattato come doveva, verso il suo grande amore che ha rifiutato. Forse voleva combattere, dopo averlo realizzato. Ma era troppo tardi,
La sua migliore amica ha avuto più coraggio di lei, sua figlia resterà per sempre all'oscuro delle proprie origini, e il decadimento dato dal suo malessere l'unico compagno che l'accompagna verso il vuoto.
È ancora presto per sapere se tutto ciò che ho detto è corretto al 100%, ma che tristezza che mi ha fatto questo capitolo. Nel senso positivo, ovviamente. Sei riuscita a creare, a indurre, un senso di malinconia e afflizione per mezzo di un altro personaggio.
Complimenti :) Davvero.
A presto!
Spettro94 |