Quinto Posto PARIMERITO - THE WEAKED-WILLED BOY LEARNED di sgnap97
♦ Grammatica e stile: 10/10
Non ho trovato alcun errore, i miei complimenti!
E per quanto riguarda lo stile, anche qui sono stata molto soddisfatta. Le frasi sono lente al punto giusto, dense di introspezione e di pause: la storia si srotola lentamente, passo dopo passo aumenta il ritmo e la propria intensità, poiché segue il dispiegarsi della memoria e delle sensazioni, quindi è un progressivo scendere nel cuore ombroso di Armitage.
I momenti crudi, le espressioni più forti ed estreme che si legano al padre di Hux si intrecciano con i momenti più dolci sulla madre del futuro generale, quei ricordi di semplice gioia e tranquillità che il bimbo tanto agogna; e anche i riferimenti a quell’anima dall’innocenza perduta e la felicità strappata sono dapprima più delicati, solo per assumere tinte via via più fosche mano a mano che il giovane spietato che tutti conosciamo viene formato.
Ho sentito tanta partecipazione in questa scrittura, per i personaggi e la vicenda: e questo mi è piaciuto quanto mai, non nego la mia felicità nel leggere storie dove la voce dell’autore o autrice si faccia riconoscere; e ciò che ho sentito è stato semplicemente stupendo.
♦ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10
E guarda che caratterizzazione mi ritrovo! Già io ho un debole per i villain che diventano tali a causa di altri… come potevo rimanere indifferente a cotanta bellezza?
Hux, quindi: un personaggio che nella nuova trilogia non è stato ancora trattato ampiamente, ma che ha già lasciato trapelare la sua sete di dominio, la sua cattiveria e quello sguardo folle che mi ha subito interessato. Ottima scelta quella di aver deciso di indagare un personaggio secondario, che già mi era parso interessante… e ora ancor più.
Come ho accennato sopra, io amo i villain “forgiati” dalle mani di altri; e in questo caso ho veramente provato dispiacere per questo bimbo diviso tra la realtà del dolore e un destino pieno di potere, e i desideri che lo portano a cercare il volto dell’unica persona che lo abbia mai amato e accettato per come è, una donna dolcissima che non è più al suo fianco e, con le azioni del padre, le è stata strappata troppo presto.
Certo, nel procedere della storia vediamo come questa dolcezza, questo bisogno di una parola rassicurante e di un nido in cui rifugiarsi viene via via soppiantato: lo stesso destino del padre passa al figlio, viene formato via via dalle parole di Gallius Rax, che fin da subito è un occhio fisso sul piccolo Armitage e sembra più mentore dello stesso padre (tanto che è proprio questi a presentargli la sua nuova armata personale e a spiegargli il concetto importantissimo di corpo e anima), fino a che ne diventa il ritratto perfetto, e ancora di più: infatti, una volta che il crudele Brendol è tolto di mezzo, Armitage assurge a entità ancora peggiore del padre, perché ancora più carica di odio e rabbia, di fame di potere e rivalsa. E anche se ciò è vero, è tuttavia parimenti certo che se fosse stato Brendol a morire, invece della madre, e Gallius Rax non avesse mai conosciuto il ragazzo, tutti potrebbero respirare meglio e avere meno incubi, e ci sarebbe una persona salva dalle ombre.
Comunque sia, ottima resa del personaggio; e anche per l’apparizione di Phasma (che ho amato fin da subito già solo per essere interpretata da Gwendoline Christie, quindi immagina il piacere di trovarla qui) non ho nulla da aggiungere.
Ci hai mostrato i personaggi come ci sono stati mostrati, e del protagonista hai creato un viaggio introspettivo completo e sofferto: che cosa potrei pretendere di più?
♦ Utilizzo pacchetto scelto (Mago): 4/6
Arrivismo + Ossessione dei risultati (+2) » Presente sia in Hux padre che figlio, come se fosse il lascito di uno all’altro; naturalmente nel primo è esposto in ogni maniera, dalla violenza che scatena ogni cedimento del bimbo alle parole con cui gli si riferisce, e trasuda un’intransigenza che niente e nessuno potrebbe fermare. In Armitage questo è più velato, ma indicato nelle ultime righe e in ciò che da esse traspare: il bimbo è diventato il padre, stessi metodi e stessa fame… anima plasmata a regola d’arte secondo le direttive dell’odio, purtroppo.
Situazione A – Uno dei personaggi si riscatta da uno stato di povertà, accusa o trauma da violenza (+2) » In chiave molto, molto oscura è proprio quello che succede: Brendol cade sotto i colpi del suo stesso figlio (in verità sembra che sia Phasma a colpire, ma sappiamo per conto di chi), e i discorsi di Gallius Rax si concretizzano; nasce così la nuova arma, si libera dell’involucro di disprezzo in cui era stata confinata e giunge a dominare.
La violenza porta solo altra violenza, e infatti si vede a che destino giunge Brendol: anche in questo Armitage ha imparato bene, my precious boy.
♦ BONUS per utilizzo intero pacchetto scelto: /4
Non presenti
♦ Utilizzo “Carta del Matto”: 9/9 + 1 punto di merito
Libertà ~ Menzogna/Follia (+3) » Ottima resa anche di questi significati: come hai detto tu, la libertà è stata per lo più presentata nel finale, quando Armitage può finalmente agire senza il fantasma del padre, ma la tengo comunque valida perché sei riuscita a veicolarla con poche parole, dote non comune; la follia e la menzogna percorrono invece la narrazione intera, riguardo la prima, fin da subito si dice che Armitage impara a tacere su molto e nascondere tanto; e poi tutti, tutti qui mi sembrano pazzi: da chi lo diventa per mano di altri, da chi lo è sempre stato e vuole imporla a tutti, da chi osserva in silenzio e poi plasma a suo piacimento. Già solo l’esercito di ragazzini pronti a eseguire ogni ordine, anche suicidarsi, è un esempio lampante della follia dilagante e semplicemente crudele.
Prompt Missing Moment (+3) » Non ho nulla da aggiungere: è un missing moment perfetto perché descritto con calma, esaustivamente, e che contribuisce ad approfondire e far amare ancor più un personaggio che meriterebbe davvero tanto, di certo più di quanto detto finora nel lavoro originale.
“You don’t have a soul, you are a soul. You have a body” (+3 e 1 punto di merito) » Anche questa interpretata sinistramente, ma perfetta per come si accorda al resto della storia. Le parole di Gallius Rax sono malate come tutto il resto, mostrano sia il cinismo – anima da controllare, corpo che comunque può morire e soffrire, ma alla fine l’importante è piegare e dominare la prima – che una grande stortura. Un uso intelligente e originale della frase, che giustamente va premiato.
♦ BONUS per utilizzo dell’intera “Carta del Matto”: 6/6
PUNTEGGIO FINALE: 40/45
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