Recensioni per
Wish for a last chance
di Blue Eich

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
31/05/21, ore 00:12

Storia bellissima, ed anch'io ho avuto grandi difficoltà ad accettare la morte di questo stupendo personaggio. Ora che finalmente questa coppia aveva la possibilità di stare insieme, ci sono rimasta malissimo. Ho amato questa tua storia e un po' come cercare di alleviare questa ferita mostrando quello che poteva succedere, se solo ci fosse stato un bacio e che alla fine si sono sempre cercati senza mai avere il coraggio di dirselo. Sarebbero potuti essere felici. Bellissima storia

Recensore Master
05/06/18, ore 02:05

Buonasera, finalmente eccomi qui (o forse meglio dire buonanotte, vista l'ora)!
La prima cosa che ho pensato una volta letta la one-shot è che la storia ha la smania implicita di trattare di un viaggio (principalmente interiore) in un preciso istante della vita della protagonista, dove il dolore assume una dimensione più ampia seppur già sperimentata in passato, in quanto dentro di esso c'è un affetto incondizionato per le persone a lei care.
Jiraiya era una persona speciale per lei ed era l'ultimo, principale punto cardine per cui andava avanti ammazzandosi di lavoro, mostrandosi per ciò che è diventata, una donna coraggiosa e dalle conoscenze invidiabili: ripensando al loro ultimo incontro, credo proprio che qualcosa sarebbe potuto nascere tra di loro, se l'Eremita fosse sopravvissuto allo scontro con Pain e tornato al villaggio sano e salvo.
Avrebbero costruito dalle loro macerie e fallimenti una storia unica nella loro quotidianità, ne sono sicuro... e la finisco qui perché altrimenti divento prolisso.
Ma comunque, qui i sentimenti di Tsunade appaiono compatti e ben scanditi nonostante viaggino verso strade di autodistruzione latenti, fragili e disperate, pronunciati grazie all'espediente dell'alcool, certo, ma è risaputo quanto esso riesca, diverse volte, a esplicitare dei sentimenti che l'orgoglio nasconde ben volentieri: poi penso che sia un elemento che doni più oscurità e drammaticità alla scena (oltre che compagno IC di alcuni momenti di Tsunade), per cui è approvato in pieno.
Quando la sofferenza alberga forte nell'animo di qualcuno, i pensieri circolano così veloci e creano tanti possibili scenari che infastidiscono per il vuoto che lasciano, tormentano e fanno perdere le forze fino a perdere il controllo fisico del proprio corpo, privo di forze e di sopportare l'insieme così nocivo.
Tutto ciò è parte della realtà di alcune persone, è un qualcosa a cui appartiene a chi si arrovella la testa di pensieri, paranoie e consapevolezze da raggiungere, un concetto maturo e solo chi ha conosciuto periodi neri e abissali può comprendere, nel fiore un po' appassito dell'età adulta.
Mi ha colpito molto la resa del linguaggio e conseguentemente dello stile adottato: l'ho trovato mutevole ed eterogeneo, narrativamente spicca per l'essere diretto e a tratti minimalista ma mai troppo articolato (sebbene ci siano un paio di periodi molto descrittivi ed emotivi), dando spazio ad alcune similutidini visive ben costruite e in costante movimento.
Si percepisce che stai cercando un equilibrio per plasmarlo in modo che ti soddisfi (posso dirlo perché ho il piacere di leggere diverse delle tue storie); la pulizia, la cura nella resa e la caratterizzazione degli ambienti e dei personaggi sono ottime basi, che permettono di costruire qualcosa che strutturalmente suona sempre adatto, lettura dopo lettura.
Mi sono piaciute tanto la forma e la valenza che il sogno scatenano in Tsunade nel mentre che lo vive e poi lo custodisce una volta sveglia, come se la scena che la sua mente ha costruito fosse una benedizione, un regalo per farle capire quanto il loro legame, sebbene non si sia concretizzato dal punto di vista romantico, ha avuto un trascorso e un modo specifico per potersi manifestare forte e solido.
Una sorta di richiamo alla volontà del fuoco che Tsunade difende a spada tratta, mossa molto, in questo frangente, dal romanticismo sentimentale che riconosce nel suo cuore e in tutto ciò che è stato e sarà sempre Jiraiya.
La visione onirica è un salto temporale che ha un sapore fortemente nostalgico e che crea un what-if dolce ma profondamente realistico nelle descrizioni (specie del loro bacio impetuoso, voluto da Tsunade come segno) e nei movimenti dei personaggi nella scena, unendo passionalità, dolcezza, un po' di sana violenza che è sempre intercorsa tra di loro (per buona pace di Jiraiya); è bello come la percezione dei sensi faccia da padrone, portando tutti i cinque a ricoprire un ruolo importante in singole frasi.
In generale e a parer mio, i sensi della vista e del gusto riescono a calarsi con giudizio e coesione nella OS, specie nella seconda parte: la frase del parallelismo dell'annegamento sakè-bacio penso che renda positivamente l'idea, creando un legame vivido e presente in ambedue le dimensioni scenografiche.
Questa storia è una giostra dolceamara di emozioni ben calate e che hanno il senso di essere immaginate, sviluppate e di conseguenza restare nel presente una volta messe sotto una lente d'interesse, non costruendo un lieto fine giorno per giorno ma facendo in modo che la quotidianità, nonostante prossima a dolori, si faccia meno vuota e priva di significato, è questo quello che ho percepito in Tsunade nelle battute finali della storia, con un recupero di una vocazione, di un'essenza sognante e che gestisce nel suo io interiore.
È una lettura garante, diretta, ben collaudata ed eterogenea di generi, resa e sensazioni, con l'amore che è la fonte che, volente o nolente, tardi o non tardi, riesce quasi sempre a tenere a galla dopo che si tocca senza consapevolezza, sempre e comunque vivendo, un abisso irreversibilmente più profondo e lontano dalla superficie.
Ottimo lavoro!

Un abbraccio forte,

Watashiwa