Ho ritrovato con grande piacere anche qui il tuo stile narrativo che si distingue, dal punto di vista tecnico, per la flessibile struttura delle frasi che si adeguano perfettamente al contenuto. Ad esempio, i momenti in cui Sh e Victor si rincorrono felici nei prati di Cambridge, sotto la pioggia, o sono insieme, pazzamente, prima della crisi, sono da te rappresentati con frasi che seguono il ritmo del loro stare insieme così travolgente, frasi brevi e concise, quasi a cercare di catturare attimi che sfuggiranno per sempre (“…Giorni di lacrime e perdizione, letti sfatti, quadri sul pavimento e vetri rotti. E poi baci…”).
Poi ti distingui per la scelta accurata dei termini e, anche se qualcuno afferma che una parola vale l'altra, non è così. Ad esempio la frase “…era capace delle gioie più sfrenate e poi della malinconia più distruttiva...” non avrebbe assunto la stessa carica espressiva con altri aggettivi, con un’altra costruzione. E questa è solo una delle tante “prove” che posso portare, in quanto sto scoprendo, sempre più approfonditamente, il tuo stile molto accurato che già mi aveva colpito in “Broken man” ed in altre storie.
Oltre ai dati puramente tecnici, sei abile anche nel cogliere l’animo umano nei suoi aspetti più singolari: la caratterizzazione di Victor, oltre a quelle di Sh e John, ovviamente, è molto riuscita, ed, in questo caso, è da tener presente che si tratta di un personaggio la cui psicologia è tutta da inventare. Certo che, trattandosi di qualcuno che è riuscito a parlare al cuore di Sh, ovviamente non poteva essere un tipo banale. E così lo rappresenti con precisione e credibilità. Metti in risalto, in tal modo, Victor la tempesta che, nello scroscio violento della pioggia e l'urlo del vento, fa perdere i contorni delle cose, John la pace, la terra, la quotidianità stessa che assume i connotati di una dichiarazione d'amore rinnovata minuto per minuto ("...Preparo un té...).
Al centro di tutto c'è Sh con la sua complessa umanità, la sua razionalità in grado di analizzare i più reconditi indizi ma che si ritrova impotente di fronte all'esplosione di una folle incapacità di possedere la persona amata. Questa è la disperazione che travolge Victor, colmandolo di sofferenza.
Aggiungi alla caratterizzazione di Sh un percorso sentimentale del passato che lo rende più umano e che illumina di una luce nuova il legame che ha con John. Infatti il finale morbido e rassicurante, al riparo della presenza solida di Watson vicino al quale Sh può dire, senza scenari psicologici sconvolgenti, un tranquillo e duraturo “Ti amo, John…”. Storia veramente di spessore, brava.

Ciao, rileggo con piacere questa tua bellissima fic, adoro il tuo Victor e lo immagino esattamente così, un po folle e pieno di passione, l'amore struggente tra lui è Sherlock colpisce al cuore e fa un po male soprattutto perché la tua scrittura fa entrare in empatia con i personaggi, bellissimo il fatto che Sherlock ora abbia la sua serenità con John e che non si dimentichi di dirgli che lo ama ogni giorno, ma anche se Victor è ormai un caso chiuso rimarrà sempre una parte importante nella vita di Sherlock💙
Complimenti, continua a scrivere che sei davvero bravissima!!!

È assolutamente WOW anche oggi, ma il commento riuscirà ad essere molto più articolato. È la mia fan fic preferita tra quelle che hai scritto fino ad ora, veramente meravigliosa. Ho adorato la caratterizzazione di Victor che riesce ad essere lunatico e una personalità molto profonda e tormentata, un po' come può esserlo chiunque ragazzo a quell'età; la caratterizzazione di Sherlock poi, anche lui molto IC secondo me.

"Ci fu un lungo silenzio. Victor avrebbe voluto piangere e dirgli che lo amava, come non aveva amato nessuno mai." Questa parte mi ha distrutta, perché il tacito accordo non ha mai permesso loro di parlarne in modo diretto e forse ha messo giù le basi per una relazione non sana e poco stabile. Ma Victor lo ha amato tantissimo e per Sherlock è stato il suo primo, primissimo amore. Mi è piaciuto tantissimo quando hai detto che loro due erano pezzi che si incastravano tra di loro, ma al tempo stesso non era destino che stessero insieme. È una cosa immensamente bella e triste. Un amore romantico, a metà tra la storia d'amore e la tragedia. Questo essere costantemente in equilibrio tra due polarità è stata una sensazione che mi ha accompagnata per tutta la lettura della fan fiction e sono stata un po' Victor anche io, l'ho sentito. Amare, ma non abbastanza, ma farlo comunque nel modo più intenso e sbagliato.
Il fatto che Sherlock alla fine dica che Victor sia un caso chiuso, quando invece all'inizio è Victor che lo contatta, mi ha fatta in altri piccoli pezzettini. Sherlock è andato avanti con John, era destinato a lui, ma Victor avrà sempre una ferita aperta e forse un rimpianto. Questa cosa mi intristisce parecchio, ma è esattamente questo tipo di rapporto che vedo tra di loro. Victor era destinato a Sherlock, ma Sherlock era destinato a John.

Anche qui un'altra polarità: l'amore muore e l'amore trionfa.
Sherlock che ora non perde mai occasione di ricordare a John quanto lo ami è qualcosa di straordinario. Perché finalmente ha capito di cosa si tratta davvero.

E per il resto, potrei ancora star a piangere, ma è sempre per il mio essere donna e non perché mi interessi qualcosa di Victor. (Povero bambino mio, mannaggia.)

Ok sei definitivamente la mia regina dell'angst.
Angst che io non amo ma che tu riesci a farmi entrare nella pelle.
Nel presente non vedrei mai nessuno al fianco di Sherlock che non sia John, ma questa storia mi ha fatto male, provo una profonda tristezza e un grande dispiacere per Victor. Per il loro amore tossico e malato, per il suo essere rimasto solo. Perché se Sherlock ha avuto la fortuna di trovare il suo vero amore, un amore sano e profondo, Victor è rimasto indietro, Victor è rimasto solo e questo mi dispiace infinitamente.
Ancora ti rinnovo i miei complimenti per il tuo modo di scrivere che davvero amo nonostante la sofferenza.
Alla prossima storia.
Pri😘