TERZO POSTO PARI MERITO, CON UN TOTALE DI 49/50
Un peccato lava l’altro, di FatSalad
Grammatica e Stile: 10/10 (5/5 di g. e 5/5 di s.)
Per il parametro della grammatica non ho segnato tutti gli errori; inoltre non ho tolto punti per l’uso improprio della D eufonica e per errori che sono indubbiamente di battitura (spazi mancati, ecc.)…
La grammatica, come al tuo solito, è perfetta e senza la minima sbavatura, devo farti i miei complimenti per la cura che dedichi alle tue storie.
Ho apprezzato moltissimo sia lo stile che il lessico con cui hai scritto questa storia: essi rendono perfettamente l’atmosfera sudicia e malandata della taverna e anche le personalità di coloro che pronunciano le frasi più spinte, cioè gli alcolisti dei tavoli. Qui, infatti, si arriva inoltre al punto di maggior pregio della narrativa di questa shot: hai descritto non una, ma due scene di sesso senza mai cadere una volta nel volgare (e sappi che mi avrebbe dato abbastanza fastidio), descrivendo ciò che avviene ma nello stesso momento non facendolo, entrando all’interno del piano emozionale della protagonista. Questo è ciò che ha reso la tua storia un rating arancione, anche se abbastanza spinto, anche perché una maggiore descrizione dei rapporti anche sul piano anatomico mi avrebbe costretto a squalificarti; ti devo comunque fare i complimenti per la resa generale delle parole in questo contesto.
Trama e Originalità: 12/12
Per quanto riguarda la trama, il punteggio dev’essere indubbiamente pieno. Lo dico anche se, alla fine, la trama in sé è abbastanza semplice: una ragazza ridotta a una mera fonte di guadagno extra da parte del padre, usata come cameriera e “prostituta”, decide di suicidarsi con una fialetta di veleno per topi per rimediare ai propri peccati. Eppure, in tutto ciò, compare Alan, di cui ti parlerò nella voce “caratterizzazione”; resta solamente un incognita che, sfortunatamente, non sono riuscito a capire: ma alla fine lo prende o no il veleno? Lo so, sono veramente imperdonabile, ma non l’ho proprio capito… spero che fosse questo il tuo intento, perché altrimenti… sarei messo un po’ troppo male ahaha ;-) Continuando a parlare del suicidio di Bridget (o tentato suicidio? O pensato suicidio?) sei stata bravissima a disseminare di indizi la storia facendo in modo che il lettore non ci facesse caso, essendo immerso nel ritmo coinvolgente che hai saputo creare: solo leggendo la storia una seconda volta me ne sono reso conto, e non sai quanto mi sono dato dell’idiota per la centesima volta!
La storia, all’inizio, non sembra così originale, così diversa dalle altre: pare una cosa già vista, se non per qualche particolare; poi arriva Alan, e tutto sembra procedere come prima, finché… la rivelazione finale non mi ha completamente spiazzato, sono arrivato fino al punto di chiedermi, insieme alla protagonista: “Ma questo scherza o cosa?” Un colpo di scena, che ti ha regalato il punteggio pieno.
Utilizzo del Pacchetto Terra: 8/9
Genere – Storico: E qui arriviamo all’unico punto ambiguo: sinceramente, la tua storia non ha nessun genere definibile: l’hai pubblicata in romantico (e lo è, dalla parte di Alan), è una storia erotica, ma ha anche una trama, ed è ambientata nel passato. Questo non basta a farti avere il punteggio pieno, ma i riferimenti che hai inserito riguardo ai vestiti, al colera e ad altri piccoli particolari ti hanno alzato indubbiamente il punteggio. 2/3
Prompt/Oggetto – Rivelazione di un segreto: Alan ha sempre amato Bridget, anche se ha sposato Harriet… e più segreto di così?! Anche la rivelazione, inoltre, è stata inserita nel momento giusto della trama. 3/3
Obbligo – Un personaggio deve prendere una decisione importante: Beh, qui di decisioni importanti ce ne sono abbastanza, ma ne ho rilevate principalmente due: Alan che sceglie di sposare la taverniera e Bridget che sceglie di (morire o vivere ancora? Non ho capito, ma qualcosa sceglie). Quindi il punteggio pieno è ben meritato. 3/3
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
I personaggi della storia sono essenzialmente due, Bridget e Alan. Partiamo da lei: all’inizio è ormai disillusa, non crede più in nulla e non le importa più di niente e nessuno e ha deciso di farla finita. I commenti sconci dei clienti della taverna le passano accanto senza più toccarla, dopo che l’hanno fatta soffrire e l’hanno rovinata, e i rimproveri del padre sono ormai inutili. Invece, a un certo punto, arriva un commento diverso, proprio da quel taglialegna che beve una birra a settimana e non ha mai detto altre parole oltre alle ordinazioni, buongiorno e buonasera: “Perché non ti copri?”. Bridget non ci fa caso né la prima né la seconda volta, ma il lettore sì, e la comparsa di Alan sulla porta della cantina non mi ha sorpreso troppo; Bridget, invece, non sa ancora cosa aspettarsi, e verrà sorpresa dal boscaiolo non una, non due ma tre volte. Alan, invece, all’inizio appare come la morigeratezza fatta persona: dopo la morte della moglie ha vissuto la sua vita modestamente e da solo, probabilmente non avendo nemmeno contatti con una donna; tutti pensano che i ricordi l’abbiano azzerato ma, invece, nasconde al suo interno un ardore e un desiderio che, prorompenti, si scagliano contro la figlia del taverniere ammirata da anni. È impossibile non rimanere stupiti di fronte a quella che pare una trasformazione, ma che è solo la rivelazione della vera natura dell’uomo; con lui, Bridget capisce per la prima volta di non essere un oggetto, proprio nella sua camera, e prova un piacere che non aveva mai sentito dentro, qualcosa che la scuote e la lascia senza parole; e infine, arriva la rivelazione tanto attesa. Hai creato due personaggi dinamici, che nello spazio di qualche pagina di testo ci rivelano la loro vera natura, soverchiando le apparenze; spero proprio che Bridget non si sia voluta uccidere, non so come interpretare quella lacrima… ma non so se avrebbe avuto la forza di lottare contro ogni pregiudizio.
Titolo: 2/2
Il titolo mi avrebbe invogliato da solo a leggere la storia, mi ha incuriosito e mi ha spinto nella torbida rete di Bridget, dove un peccato sussegue l’altro ma non lo scalfisce e non lo rimpiazza. Il suicidio eliminerà tutto? Non lo sa neanche lei, e questo le crea la serie di ripensamenti che conduce all’ambiguo finale.
Gradimento Personale: 7/7
FatSalad, tu hai rischiato tantissimo: presentare una storia erotica ad un contest dove il giudice è minorenne (senza sapere di quanto, del resto) può sembrare una cosa senza senso, qualcosa di fin troppo imprevedibile. Eppure, grazie alla maturità con cui hai trattato l’argomento, non ho potuto evitare di apprezzare profondamente anche questa storia; non appena ho visto le prime descrizioni sono rimasto di sasso, così come quando ti sei fatta anche più esplicita nella seconda parte… ma, alla fine, il risultato mi è sembrato decisamente soddisfacente come lettura. C’è anche del dub-con, cioè un rapporto sessuale non completamente consenziente (il primo), ma l’argomento è trattato con maturità e con attenzione, quindi ciò non ha inficiato in alcun modo il mio gradimento.
Si dice che chi non risica non rosica, e il tuo risultato l’hai ottenuto; bravissima, mi hai colpito e atterrato di nuovo! |