Recensioni per
Amico di Dio, nemico di tutto il mondo
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 59 recensioni.
Positive : 59
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Junior
10/11/19, ore 21:54
Cap. 1:

Amico di Dio,nemico di tutto il mondo. Un motto FANTASTICO per un personaggio davvero intrigante. Bellissimo quando tutti lo gridano all'unisono.
Francamente non conoscevo questa persona, questo pirata,quindi direi che è stato anche istruttivo da leggere. Bravo!

Recensore Veterano
03/11/19, ore 11:28
Cap. 1:

Ciao di nuovo, carissimo!^^

Sinceramente, non ho mai sentito parlare di Klaus Störtebeker, però sembra un personaggio quantomeno interessante (oltre al fatto che la storia ha un titolo che invita tantissimo alla lettura).

La descrizione della nave in mezzo alla tempesta era semplicemente meravigliosa, il capitano pure è un ottimo personaggio, un uomo che con una flemma da lord britannico riesce a tirare fuori i suoi da una situazione mortale.

Il brano di pirati nella locanda rende benissimo la scena. Poi un giovane ubriaco fa un riferimento a Störtebeker, allora il capitano interviene.

A giudicare dalla descrizione, immagino che l'uomo sia il giovane prigioniero.

Beh, alla prossima!^^

Recensore Master
10/01/19, ore 18:41
Cap. 1:

Recensione premio per il Contest “Specchi, ombre e presagi: il doppelgänger” – giudice Shilyss

Ciao Old Fashioned!

Indecisissima tra quale storia iniziare a recensire per il meritatissimo premio, ho scelto questa perché curiosa di gettare uno sguardo su una zona, quella della lega anseatica, non sempre oggetto di studio e di scrittura o, almeno, non abbastanza. Lo stile è il tuo: efficace, correttissimo, puntuale, bello da leggere. Sei una delle poche persone che riesce a utilizzare “egli” in maniera corretta, senza farlo sembrare un inutile orpello, ma anzi, sfruttandolo per dare un sapore lievemente anticato al racconto. La descrizione della tempesta e del comandante che deve portare in salvo se stesso e l’equipaggio è estremamente vivida e ben costruita, così come la descrizione dell’imbarcazione stessa e della difficoltà nel gestirla in caso di maltempo. Tra l’altro sai che non so come si dovrebbe procedere con imbarcazioni antiche come drakkar o kogge? Se fosse un veliero di epoca moderna sono abbastanza certa che le vele andrebbero ammainate totalmente affinché le stesse non si lacerino a causa del vento, ma con il kogge non saprei dire, così come non conoscevo il senz’altro suggestivo, ma spaventoso, effetto ottico. Eppure la scena della tempesta, sebbene scritta magistralmente, non ha una funzione narrativa vera e propria: ti serve solamente per introdurre la figura di questo capitano abilissimo di cui i suoi uomini si fidano e presentare un’altra storia, quella che sta per raccontare al ragazzotto tronfio nella locanda.

Ecco, questo escamotage l’ho adorato perché denota un uso sapientissimo degli elementi che compongono la storia, dei vari dettagli, che servono per far immergere il lettore nel cuore della vicenda vera e propria, che non è quella d’una tempesta – non di questa, almeno, ma di un uomo con un motto che è diventato più famoso di lui, pare. Quindi complimenti, vivissimi complimenti. E perdonami per averti fatto attendere così tanto!

Complimenti per aver scelto il XV secolo come periodo storico, per la non facile e originale ambientazione, per la costruzione dei personaggi e per l'attenzione puntuale nelle descrizioni nautiche, difficilissime (Salgari e pochi altri proprio).

Un caro saluto e a presto,
Shilyss

Recensore Master
31/07/18, ore 14:37
Cap. 1:

Ma quanto cavolo hai scritto? Seriamente, mollo efp per un delirante mese di esami, e trovo che ho abbastanza materiale da riempire una biblioteca per mettermi in pari. Parto con questa, che ha il titolo stuzzicante!
Okay, il capitano è un figo pazzesco. Se ne sta calmo e a sangue freddo nel bel mezzo di una tempesta, corre a salvare i suoi sottoposti e si fa il mazzo assieme a loro per portare a casa la pelle di tutti? Cosa si può volere di più dalla vita?
Ah, quindi si tratta di pirati. Comunque pirati fighi, a parte il gruppo di coglioncelli (che ha contribuito a rendere bene l'atmosfera della locanda, in ogni caso).
Non mi aspettavo che questa fosse una cornice narrativa! Adesso sono davvero curiosa di sapere di questo Störtebeker: quindi, complimenti per un'ottima introduzione!

Recensore Master
23/06/18, ore 16:07
Cap. 1:

PRIMO POSTO, CON UN TOTALE DI 39,5/40
OldFashioned, con “Amico di Dio, nemico di tutto il mondo”

Grammatica e Stile: 6,75/7 (2,75/3 di g. e 4/4 di s.)
Come ho già specificato, la valutazione della grammatica sarà molto generica: non segnalerò quindi tutti gli errori a meno che essi non comportino una grande sottrazione di punteggio per la loro gravità.
La grammatica è molto buona e il testo appare pulito e privo di errori di battitura, ma ci sono ugualmente alcune piccole imprecisioni; ovviamente so di non essere perfetto, quindi prendi pure con le pinze questi piccoli appunti. Ti riporto un paio di esempi:
*** “Salute, Tilo,” disse il capitano.***
L’errore qui è la seconda virgola dopo “Tilo”; esso è un vocativo, quindi teoricamente dovrebbe trovarsi tra due virgole, ma in realtà qui la seconda virgola dovrebbe essere un punto, perché il personaggio che la pronuncia non parla più per il resto del dialogo. Ad essa, infatti, seguono prima la risposta, e successivamente una descrizione.
*** “Non rividi più né mio padre né mio fratello. Auguro loro ogni bene, ma il periodo trascorso con Störtebeker mi ha fatto capire… ***
Qui il dubbio ce l’ho su “ho fatto”. Nella frase Eike parla al passato remoto, quindi trovo che, per concordanza, avresti dovuto scrivere “fece”; la decisione, infatti, fu presa al tempo, anni prima del racconto, mentre “mi ha fatto capire” indica un azione passata che perdura nel presente: è vero che Eike pensa ancora quelle cose, ma è vero anche che la decisione di diventare un pirata fu presa definitivamente e non più revocata, quindi penso che il passato remoto sarebbe stato la scelta migliore. La frase è comunque ambigua.
Passando allo stile, devo dire che mi ha preso completamente: solitamente la narrazione in prima persona risulta quasi banale, ma qui l’ho trovata perfetta per lo scopo che le hai dato, quello di narrare soggettivamente dell’incontro tra l’allora giovane mercante e il famoso pirata. Ma il meglio di te, probabilmente, l’hai dato nelle parti dialogate: le ho trovate estremamente vere, naturali e mai ripetitive, stereotipate o artificiose. Complimenti! Per quanto riguarda il lessico, infine, l’ho trovato molto accurato e preciso, soprattutto nel descrivere i vari “comandi” che, nella prima scena, vengono attuati per salvare la nave; alcuni ammetto di averli dovuti cercare, ma la scena è ugualmente comprensibile al primo impatto e l’ho apprezzata parecchio.

Trama e originalità: 9,75/10
Anche qui hai fatto un ottimo lavoro: ho commentato meglio il percorso di Eike (che la caratterizza) nella voce “caratterizzazione”, e qui mi sento di fare solo alcune piccole considerazioni sul finale. La prima è leggermente negativa (e ha causato la comunque ridotta detrazione di punteggio): trovo che la fine del flashback sia stata troppo frettolosa. Mi spiego meglio: Eike conclude dicendo: *** Non rividi più né mio padre né mio fratello. Auguro loro ogni bene, ma il periodo trascorso con Störtebeker mi ha fatto capire che la mia strada non avrebbe mai potuto essere la loro.*** Ecco, a me è sembrato un po’ troppo veloce, mi è venuto quasi da chiedermi “perché?” Tu lo esplichi precedentemente con l’introspezione, ma trovo che “manchi” un pezzetto di collegamento (ovviamente la colpa è del limite di parole, che hai praticamente raggiunto, pertanto non lo reputo comunque un “buco”, ma un’omissione che avrei preferito non trovare). Una nota di merito, invece, è per il finale aperto: l’ho trovato quasi un tocco di classe alla storia, perché la battaglia all’interno dell’Aringa, qualunque sia stata la sua conclusione, non avrebbe assolutamente cambiato il messaggio che vuoi far passare attraverso queste pagine, e ho apprezzato molto questa scelta.

Utilizzo del Pacchetto: 6/6 (2 x categoria)
Ambientazione - Europa occidentale, settentrionale e centrale ( ma non l’Italia!): La storia è ambientata principalmente nel Mare del Nord e lungo le sue coste, quindi l’indicazione è stata rispettata. 2/2
Prompt - battaglia: la scena della battaglia contro la Lega Anseatica e quella in cui i due giovani vengono catturati occupano molto spazio all’interno della narrazione, quindi meriti anche qui il punteggio pieno. 2/2
Obbligo - una delle scene principali deve svolgersi sulla vetta di una montagna o su una nave: anche qui, non so che scena citare: probabilmente quella descritta meglio è quella iniziale, ma oltre il 90% della storia si svolge praticamente a bordo di una Kogge. 2/2

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Come sempre, qui hai fatto un lavoro magnifico, nonostante la “brevità” della storia (lo so che quel limite di parole ti ha frenato un po’…): la caratterizzazione dei personaggi è eseguita in modo magistrale, e merita assolutamente il massimo del punteggio. Innanzitutto partiamo dal protagonista, Eike: la trasformazione che rivive nel corso del lungo flashback, apparentemente impossibile, scorre invece davanti al lettore molto chiaramente, come se potesse percepirla direttamente. Il classico ragazzo di buona famiglia, studioso e desideroso di studiare nella più prestigiosa università d’Europa, cela in realtà un’altra identità, quella che all’inizio del racconto il padre vuole fargli scoprire; con le descrizioni riesci a farci capire il senso di disagio che vive sulla nave, che svanisce gradualmente fino a tramutarsi in un desiderio di libertà, che vive sedendosi di fronte alle onde, fuori da quella che era stata la sua quotidianità; l’assalto e la “prigionia”, poi, cambiano tutto. È la definitiva conoscenza di un mondo diverso, così come quella visione del villaggio che lo cambia radicalmente.
Passiamo ora ai personaggi secondari, che nelle loro apparizioni, brevi o lunghe che siano, lasciano un profondo segno all’interno della trama: sono veramente tanti, tutti con delle caratteristiche peculiari che influenzeranno il protagonista (la conoscenza di Wigbold, la fedeltà di Hein…), ma credo che debba assolutamente citarne due, che con la loro antitesi segnano un profonda spaccatura nei pensieri di Eike, cioè Albrecht e Störtebeker. Il fratello, al contrario del protagonista, non è affatto attratto dalla nuova realtà, ma rimane ancorato alla mentalità mercantile (probabilmente perché ha impiegato molto più tempo, rispetto al fratello, in quell’attività) e rigetta quella da “Robin Hood” dei Vitalienbruder (e qui aggiungo un ringraziamento per le note accurate, perché io e il tedesco…), definendo orge i loro festeggiamenti e ritenendo la loro attività una mera ricerca di incondizionato supporto. La figura del leggendario pirata, invece, penso che sia molto distante da chi legge, ma penso che sia una scelta necessaria: di fronte a lui ci si sente come quei giovani dell’Aringa, con le loro domande sulle leggende che circolavano sul suo conto ad Amburgo.

Titolo: 2/2
Il titolo è pertinente e ripreso più e più volte nel corso della narrazione: esso è il perno sia della trama che dei personaggi, è il fulcro dell’intera vicenda, in quanto motto di Störtebeker; ho apprezzato inoltre il fatto che l’hai ripreso nel finale, come si il pirata l’avesse “lasciato in eredità” a Eike. Forse è solamente un po’ lungo, ma non avrei saputo trovare titolo migliore.

Gradimento personale: 5/5
Non sto neanche a dire quanto abbia amato la tua storia: ne ho apprezzato tutto, dai personaggi, a ciò che vuole trasmettere fino alle descrizioni. Proprio per quest’ultimo parametro ho deciso di assegnarti il premio speciale “Quo Vadis?”, perché grazie alla tue parole sono riuscito a immergermi completamente in ognuno dei contesti da te descritti: il porto, la nave e la taverna. Ancora complimenti!

Recensore Master
18/06/18, ore 10:13
Cap. 1:

Che meraviglia la descrizione iniziale della nave in mezzo alla tempesta! Un vero maestro, anche nell'uso dei termini navali-marinareschi, davvero i miei complimenti! *__*
Scusa il ritardo nella lettura, ma stavo seguendo l'altra storia in corso e ho seriamente rischiato di perdere questa, che peraltro parla di viaggi per mare e pirati, argomento che mi attizza parecchio! ^^
il lancio della vicenda risulta molto attraente, il capitano con il volto segnato mi pare un uomo scolpito dalla salsedine, che ha tante cose da raccontare. Beh, anch'io voglio sedermi accanto al fuoco o sul sartiame ad ascoltare i suoi racconti! Quindi aspetto con trepidazione!
un bacio e a prestissimo! :)

Recensore Master
18/06/18, ore 04:18
Cap. 1:

Carissimo, ce l'ho fatta a leggere il primo capitolo! ^^ Ci ho provato più volte dal cellulare ma da lì anche il capitolo più breve sembra infinito, non mi ero mai accorta della differenza madornale rispetto al pc.
Tornando a noi, per adesso questa storia mi piace molto. Ci sono tanti termini marinareschi, ma sono piacevoli da trovare, a differenza di qualche libro abbandonato perché l'autore me l'aveva fatto detestare. Alle volte un lettore pensa di non gradire un argomento, invece nel mio caso dipende tutto dall'autore. ^^ Non ricordo quale scrittore sostiene che non bisogna cercare di semplificare le cose per essere sicuri che il lettore capisca, anzi inserire termini nuovi o poco usati oltre a insegnare qualcosa cattura maggiormente l'attenzione del lettore, che non si sente trattato da stupido e man mano viene invogliato a leggere di più, ad approfondire...

Però mi hai catturata anche per la descrizione della tempesta, che oltre ad essere bellissima da immaginare (ehh, ho sempre pensato che se sapessi dipingere mi affrescherei una stanza con un mare in tempesta) e ben descritta, crea il contesto giusto per esaltare le qualità degli uomini che abbiamo incontrato in questo capitolo, qualità d'altri tempi quando tutti gli uomini erano veramente cazzuti! 
Aspetto di sapere se il marinaio più anziano spacca il grugno allo spaccone di turno. :P
(Recensione modificata il 18/06/2018 - 05:03 am)

Recensore Master
12/06/18, ore 17:33
Cap. 1:

“Amico di Dio, nemico di tutto il mondo!”, una frase che sintetizza il focus di questo nuovo racconto. I pirati baltici, le cocche e la lega anseatica, un pezzo di storia poco conosciuto che hai ricreato magistralmente.. Un mondo duro, variegato e variopinto che ci porterai a conoscere. La narrazione inizia in media res, penso che ne vedremo delle belle, A presto JQ

Recensore Master
12/06/18, ore 11:46
Cap. 1:

Ciao!
Anche se arrivo con qualche giorno di ritardo (difetto di fabbrica, purtroppo), finalmente riesco a seguire "in diretta" una tua storia!
Mi piacciono molto le storie sui pirati, ma tu, come sempre, riesci a dare originalità a qualunque cosa: di solito, si leggono un sacco di storie ambientate nell'epoca d'oro della pirateria e non credo di aver mai letto una storia ambientata nel Baltico.
Come sempre, dimostri una grande diligenza nelle ricerche (o è il tuo campo di studi?), sia per quanto riguarda la parte più "tecnica" (le diverse imbarcazioni, ad esempio, o le conseguenze di una tempesta di quel calibro), sia per quanto riguarda la storia e i suoi personaggi.
Già dal primo capitolo si preannuncia una storia ricca d'avventura e con un protagonista dalla vita movimentata a dir poco. Non vedo l'ora di leggere il seguito. Complimenti!

Recensore Veterano
12/06/18, ore 11:19
Cap. 1:

Hello!
È la prima volta che mi dedico ad una lettura con protagonisti i pirati, perché non sono personaggi che hanno incontrato il mio interesse, però il tuo modo di scrivere mi piace tanto, quindi continuerò senz'altro a leggere questa storia :) non ho molto altro da dire, poiché siamo solo agli inizi, quindi mi limiterò a rinnovarti i miei complimenti per le bellissime e precise descrizioni e per i dialoghi sempre interessanti e mai scontati. Bravissimo, come sempre! Al prossimo capitolo, un abbraccio,
Rosa

Recensore Master
12/06/18, ore 10:05
Cap. 1:

"Il cielo era un immane ribollire di nubi livide e contorte. L'ululato del vento si mescolava al rombo cupo del tuono e al crepitio dei fulmini, e dalla superficie sconvolta del mare si levavano spruzzi che il bagliore dei lampi rendeva sinistramente fosforescenti..."un incipit fantastico, travolgente, che immediatamente ti afferra e ti butta dentro alla storia e in quel mare in tempesta: anche se, come me, a nuotare te la cavi come un gatto nella tinozza. Diventi sempre più bravo, amico mio: e davvero, come ha detto qualcuno in un commento azzeccatissimo, dovresti aprire un tuo personale "Old History Channel". Perché nelle ricostruzioni storiche sei un grande, riesci a veicolare nel testo informazioni, dati storici e curiosità senza aprire parentesi, senza divagazioni, consentendo al lettore di imparare divertendosi, entrando direttamente e in prima persona nella Storia, quella con la "S" maiuscola. Le tue conoscenze attraverso varie epoche e non sono un imparaticcio finalizzato e limitato alla storia: le conoscenze sono approfondite e sicure, e lo dimostra il fatto che riesci a muoverti nei più diversi contesti storici con grande naturalezza. I dialoghi sono sempre adeguati al contesto, le descrizioni dei luoghi sempre approfondite con pochi e semplici tratti, e questo temporale sul mare, furente e reso ancora più impressionante dall'apparizione dei fuochi di Sant'Elmo è spettacolare. Gli unici riferimenti un po' difficili da afferrare per noi profani sono quelli relativi ai diversi elementi della nave e alle manovre in gergo marinaresco: ma chi legge riesce comunque ad immaginare, ad appassionarsi, a seguire bene la storia. Davvero complimentoni... su tutto, la chicca "come un galletto su un mucchio di letame", frase di cui ho intenzione di fare tesoro...

Recensore Master
11/06/18, ore 17:17
Cap. 1:

Felicissima di ritrovarti con una nuova storia! Ti confesso che sono molto curiosa di vedere  il "tuo" personale modo di parlare di pirati.
Ma so già che non rimarrò delusa: come sempre padroneggi a meraviglia l'argomento che ti cimenti a trattare. Già mi basta vedere come sai adoperare il linguaggio "marinaresco", come un provetto skipper!
Con te si va sempre sul sicuro, caro amico ed Autore.
E adesso non vedo l'ora di sapere qualcosa in più sul conto di Klaus Störtebeker.
Complimenti e a presto!
Lou

Recensore Master
11/06/18, ore 14:01
Cap. 1:

Buon pomeriggio.
L'inizio è buono. Vedremo come si svolverà la situazione...
E poi pare ci aspetti un racconto, o qualcosa del genere...
Bene ^^
A presto :)

Recensore Master
11/06/18, ore 09:48
Cap. 1:

E come i pirati infestavano il mare del Nord alla fine del Medio Evo ecco che arrivo io ad infestare il nuovo racconto coi miei commentini ^^
Premesso che ero abituata ad associare il concetto di Pirati a Errol Flinn, a Johnny Deep e ai Tigrotti di Monpracen questa versione della Pirateria (sviluppatasi assai prima del cosidetto Secolo d'Oro a cavallo tra il Seicento e il Settecento) è stata una piacevole scoperta, soprattutto per l'ottica attraverso cui sono rivissute le imprese di questa figura quasi mitologica di Störtebeker, che viene rievocato da un soggetto che sembra conoscerlo piuttosto bene.
Mi accomdo all'Aringa Salata e davanti ad un boccale di birra aspetto il seguito!

Recensore Master
11/06/18, ore 08:23
Cap. 1:

(Silenzio, uno sfondo buio. All'improvviso, parte la sigla di Super Quark e si vede uno scorcio di mare)

VOCE FUORI CAMPO: Quest'oggi, su Old Fashioned Channel, andremo alla scoperta dei pirati tedeschi che infestavano il Mare del Nord nel 15° secolo...

(Spangler si schiarisce la voce)

Scusa, ma non ho resistito.

Dunque, anche stavolta un inizio più che interessante. Leggendo la premessa, per un attimo ho pensato che si trattasse di un seguito de "L'ombra del Beauceant". E invece mi sbagliavo, è ambientato in un'epoca successiva e non ha a che fare coi Templari. Stavolta assisteremo alle imprese di una ciurma di pirati. Da quello che viene mostrato in questo capitolo, si sa poco, ma quel poco è abbastanza da fare delle ipotesi. A giudicare dalla reazione del capitano alle spacconaggini del giovinastro, Störtebeker doveva essere una persona importante e a cui lui teneva molto. Forse un suo caro amico, oppure un avversario che però lui rispettava, oppure ancora qualche altra cosa. Fatto sta che deve essergli successo qualcosa di brutto, se Eike ne parla al passato e si incazza come una iena se qualcuno accenna a disonorarne la memoria. Non vedo l'ora di scoprire come stanno davvero le cose.

Al prossimo capitolo!

[Precedente] 1 2 [Prossimo]