Recensioni per
Mezzanotte e dintorni
di G RAFFA uwetta

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/09/20, ore 22:30

Recensione premio per aver vinto un premio speciale (per la migliore storia in gara) al contest "Hold my Angst": 1/1

Ho scelto questa storia perché ha partecipato al contest "Raccontami una fiaba - II edizione" con Freya, i cui giudizi erano molto in linea con i miei gusti, quindi ho deciso di imbarcarmi nell'ennesima storia su personaggi che, nella mia carriera di lettrice, ho quasi sempre ignorato. In questo caso, contrariamente a ogni logica, dato che io adoro la famiglia Riddle, ma la coerenza non è il mio forte.
Quando ho cominciato questa storia partivo con aspettative molto alte e, te lo dico con immensa soddisfazione, non sono rimasta delusa. Ciò mi è stato chiaro fin dalle primissime righe - quando ho letto quel "Merope, avanzo di capra" mi sono accasciata sul tavolo per sopprimere le risate - dove è subito emersa la cura stilistica e nella caratterizzazione che mi aveva conquistata anche nella storia iscritta al mio contest.
Mi è molto piaciuta la tua attenzione per i dettagli: che Merope fosse brava nelle Pozioni l'ho sempre pensato, d'altronde altrimenti non vedo come avrebbe potuto essere in grado di prepararne una avanzata come l'Amortentia, e a me questi riferimenti al Canon piacciono sempre moltissimo.
Inoltre, hai reso benissimo l'astio di Merope per Cecilia, che è una delle mie tematiche preferite nelle fanfiction riguardanti la famiglia Gaunt. La comparsa di Salazar è, poi, a mio parere il classico colpo di genio (e nemmeno posso dire "vorrei averci pensato io", perché il mio risultato sarebbe stato molto lontano da questo) e lo hai introdotto nella storia in maniera coerente e pienamente compatibile con il Canon. 
Un'altra cosa che mi ha colpita è la tua attenzione per i dettagli, che è lampante nella scelta di elencare gli ingredienti della pozione, cosa che mi ha letteralmente lasciata a bocca aperta.
Questa storia mi ha letteralmente fatto rimpiangere di non aver partecipato a quel contest (io vinsi la prima edizione con una storia sul cartone Anastasia), sarebbe stato intrigante gareggiare contro una così bella storia. Poi, anche se ovviamente non spetta a me dirlo, hai usato molto bene la favola di Cenerentola e l'anello come scarpetta mi ha stupefatta, davvero una bellissima idea.
Il colpo di scena finale, poi, mi ha uccisa, veramente bellissimo. Scusami se chiudo così, ma sono letteralmente senza parole.
Grazie per questa storia.

Gaia
 

Recensore Master
30/06/19, ore 22:29

Ciao!
Passo a lasciarti la prima recensione premio per il contest "Expecto Patronum".
Essendo il contest su Harry Potter, ho preferito iniziare il mio giro di letture partendo da una storia di questo fandom, anche se, come mi hai chiesto, ho messo gli occhi anche su un paio di originali che sembrano piuttosto interessanti (prometto che arriverò anche lì, prima o poi).
Questa storia mi ha incuriosita da subito, perché ammetto che la storia di Merope mi affascina (e riempie di tristezza) moltissimo, e anche se non mi capita spesso di imbattermi in storie su di lei, quando capita lo faccio molto volentieri. Avrei sempre voluto leggere qualcosa di complesso e ben strutturato che raccontasse le sue vicende dal suo punto di vista, dunque sono molto contenta di avere avuto l'occasione di avvicinarmi a questa tua storia.
Lo stile denso e molto ricco di immagini vivide e di descrizioni, a mio parere, contribuisce a creare l'atmosfera cupa e decadente della storia, che è perfettamente intonata sia alle sfortunate vicende di Merope, sia al contesto "fiabesco" del contest per cui la storia è stata scritta.
Devo dire che, dopo aver letto il pacchetto, sono rimasta molto colpita: il compito era difficilissimo, e credo sarebbe stato impossibile renderlo meglio di così.
Pur essendo io una lettrice che preferisce leggere storie che si discostino il meno possibile dal canon, devo dire che la tua visione di una Merope così decisa, così crudele e al tempo stesso estremamente sciocca e ingenua, mi è piaciuta molto: la sua storia è straziante, e anche in questo caso l'esito delle sue vicende, nonostante tutti i suoi sforzi, non è molto diverso.
Ammetto, però, di aver trovato un po' faticosa la struttura della trama: a una prima lettura (c'erano quaranta gradi e io avevo lavorato troppo, eh, quindi magari non ero nemmeno al massimo della lucidità), ho trovato un po' difficoltoso ricostruire il corretto ordine degli eventi, tant'è che quando ho letto la prima volta la scena finale non riuscivo bene a caprie che cosa fosse successo, se si fosse trattato solo di un sogno premonitore o se ci trovassimo ad affrontare un flashback. Con una lettura più attenta le cose si sono chiarite, però ecco, a livello strutturale non l'ho trovata efficacissima.
In generale, però, l'ho apprezzata molto: mi è sembrata molto originale, molto curata (sia a livello stilistico, che concettuale) e comunque, seppur con le ovvie divergenze nei fatti, strettamente legata alle vicende canon da cui prende le mosse.
Complimenti davvero per aver reso coerente e credibile una storia che poteva rivelarsi, sotto questo aspetto, molto complessa da gestire!

Recensore Veterano
23/02/19, ore 11:57

5° Posto al contest 'Mille e una fiaba'

Raffyloveantonio Uwetta 


Grammatica e Stile: 7/10 

Sulla grammatica non ho alcun appunto da fare. Il testo è molto lungo ma non vi sono errori neanche di battitura ed è segno di un accurato lavoro. 

Lo stile non mi ha convinta del tutto per alcuni motivi che andrò a spiegare, però apprezzo che sia molto ricco, descrittivo e soprattutto suggestivo. 
La prima cosa che mi ha fato storcere il naso è l’uso troppo frequente del corsivo. 
Come spesso dico, e ho detto anche in alcune delle valutazioni a questo contest, solitamente è un particolare che apprezzo molto. 
Il voler porre particolare attenzione su un pensiero o un passaggio specifico e importante lo trovo giusto, ma nel tuo testo ne fai un uso, per quel che mi riguarda, un po’ eccessivo e questo alla lunga può rendere la lettura stancante. 
Soprattutto nei dialoghi ho notato che oltre al corsivo, hai utilizzato anche una differente dimensione di carattere in base alla persona che facevi parlare, almeno a me nel testo risulta in questo modo. 
Passare così spesso da un carattere più grande ad uno più piccolo mi ha un po’ spiazzata e affaticata. 
Sempre riguardo ai dialoghi, in alcuni casi, sono scritti tutti di seguito l’uno all’altro quando invece un po’ di distacco tra le battute avrebbe reso meglio il testo. 

Altra cosa che ho notato e che non ho apprezzato in modo particolare è che nell’ultima parte della storia hai cambiato completamente il carattere che invece era presente nei primi paragrafi. 
Non so se è una scelta voluta o perché la storia è stata scritta e completata in due momenti diversi, ma anche questo ha contribuito a far perdere un po’ di punti allo stile. 

Spero di non essere stata troppo dura ma queste che sembrano piccole cose hanno reso un po’ difficile la lettura di quella che è una bella storia e ricca di contenuti. 

Caratterizzazione personaggi: 9.8/10 

Il punteggio non propriamente pieno al cento per cento è dovuto alla caratterizzazione di Merope. 
Ne dai una rappresentazione fedele sotto tantissimi aspetti. La sua trascuratezza fisica, dovuta anche e soprattutto al tipo di vita che è si è ritrovata suo malgrado a dover vivere, ma anche la rabbia, la frustrazione, l’invidia e tutti i sentimenti negativi che inevitabilmente la travolgono. E poi c’è quel sogno, quello di essere amata, per dimenticare il disprezzo che spesso le viene rivolto. Le motivazioni per cui compie gesti non propriamente corretti, anzi tutt’altro, sono più che plausibili, l’ho trovata solo un pelino più ‘cattiva’ di quello che in realtà è. Insomma non ce la vedo così fredda e calcolata. 
Sugli altri due personaggi principali della storia invece non ho nulla da dire, ho trovato perfetto Tom, che soddisfa i suoi istinti e che non prova pietà alcuna in ciò che dice e compie. Cecilia, un po’ snob, che può apparire qui come una vittima ma in realtà si sente superiore a Merope e ciò non le rende onore. 
Una menzione particolare a Salazar, una fata madrina generosa ma che agisce anche per il suo tornaconto, tutto preso dal suo odio per i Mezzosangue. L’ho trovato perfetto. 


Sviluppo del tema: 10/10 
Direi che hai centrato il tema in pieno e ne hai sviluppato la trama attorno. Merope è una perfetta Cenerentola che stanca di stare a sognare ad occhi aperti, prende il coraggio a due mani e fa tutto ciò che è in suo potere per ottenere ciò che desidera. Anche se lo fa non proprio nel modo più onesto almeno non resta a subire ma agisce e ottiene ciò che vuole. 

Gradimento personale: 9/10 

Purtroppo ho fatto fatica in alcuni punti a stare dietro alla storia e questo un po’ ha influito anche sul gradimento personale. L’ho apprezzata però perché realistica, perché mostra una quantità di sentimenti ed emozioni umane che, nel bene o nel male, tutti noi prima o poi ci ritroviamo a provare. Sfido chiunque a non essersi sentito una Merope in qualche momento della vita, io di sicuro sì e questo mi ha fatto sentire più vicina a lei che è l’indiscussa protagonista. Ho sofferto e gioito con lei e quando questo avviene significa che la storia sa prendere e appassionare quindi hai fatto comunque un bellissimo lavoro. 

Totale: 35.8/40 

Recensore Master
29/07/18, ore 17:29

Seconda classificata al contest "Raccontami una fiaba II edizione"

Grammatica: 10/10 
Mi complimento con te per la cura che hai messo nella stesura di questa storia. In 17 pagine non ho trovato nemmeno un refuso, il testo è pulito, complimenti! L'unico errore è in questa frase (dato che è l'unico e per tutto il testo hai dimostrato un'ottima padronanza dell'italiano, sono più propensa a credere che si tratti di un errore di distrazione). 
"Cautamente, lanciando un debole Confundus, costrinse la ragazza a inoltrarsi nel fitto bosco finché non cadde inciampando su una radice sporgente, ferendosi alla caviglia, rotolò di qualche metro lungo un morbido pendio fino al letto di un rigagnolo asciutto.": dovresti correggere con "e rotolò". Scrivere "virgola + 'rotolò di qualche metro' + punto" senza una congiunzione significa introdurre una frase principale indipendente, cioè una frase di senso compiuto slegata dalle altre. In questo caso è però evidente che la frase in questione sia legata a "finché non cadde", dato che descrive gli effetti conseguenti all'azione dell'essere caduti. 



Stile: 9/10 
Lo stile di cui ti sei servita è denso e sensoriale. È denso il lessico, è densa la punteggiatura, è denso il ritmo della narrazione, è denso l'intreccio della narrazione. Fai un ampio uso di frasi lunghe e coordinate per asindeto, il lessico è vario, studiato, e le descrizioni estremamente dettagliate. Non ti ho dato il massimo perché questa sua densità di fondo è una lama a doppio taglio che inficia la comprensione della storia stessa. Per cominciare il testo è diviso in macro-blocchi in cui non si va mai a capo, un tipo d'impaginazione che appesantisce la lettura e fa perdere concentrazione, in più i periodi che costruisci sono quasi tutti molto lunghi e dettagliati: unendo le due cose ne consegue che l'effetto finale genera confusione. Anche la scelta di collocare i flashback alla fine della storia disorienta, descrivere prima la morte di un personaggio e poi mostrarcelo nuovamente in azione nel passato è una scelta azzardata. In un primo momento ho pensato che Merope si fosse risvegliata in una sorta di Aldilà senza essersene nemmeno resa conto, e che stesse rivivendo il proprio passato a mo' di personale Paradiso; il dubbio mi rimane tutt'ora, per quanto adorerei questa scelta non posso fare a meno di notare che il testo risulti poco chiaro. 
A volte tendi a rallentare eccessivamente la lettura con la punteggiatura. "Da oltre la siepe, giunse l’eco della voce soave di una bella ragazza che stava civettando, camminando a braccetto, sotto l’ombra protettiva dei faggi, assieme all’affascinante Tom Riddle; mentre ignari la oltrepassavano, digrignò i denti, rosa dalla gelosia." 
Dal mio punto di vista si potrebbero eliminare alcune virgole per rendere la lettura meno singhiozzante e più fluida. Nell'esempio che cito secondo me se togliessi quella dopo 'siepe' e quella dopo 'faggi' la frase suonerebbe meglio. Coi dialoghi invece mi hai suscitato la sensazione inversa, cioè un che di frettolosità. 
"Delle corde presero vita dal nulla e, come serpenti, avvolsero in spire i corpi recalcitranti dei due avventori. — Appena in tempo, — disse sollevato mentre allungava il braccio verso la ragazza ancora stesa a terra, — tu devi essere Merope, — sussultò lievemente alla vista di quel corpo macilento, trattenendo a stento una smorfia disgustata, — sono venuto più in fretta che ho potuto, — le sorrise triste, a mo’ di scusa. — Non è stato facile convincere i miei superiori, il messaggio che hai spedito non era molto chiaro. — In sottofondo le voci dei due disgraziati si sovrapponevano tra loro." 
Con uno stile così denso, caratterizzato da periodi lunghi e numerose virgole, l'uso di dialoghi che si susseguono uno dietro l'altro senza mai andare a capo tra una descrizione e l'altra mette al lettore una certa fretta. In questo caso credo sarebbe meglio andare a capo con "In sottofondo..." per dare maggiore respiro, dato che la frase è slegata dalle altre. Inoltre spezzare un singolo dialogo in quattro parti, secondo lo schema "dialogo + descrizione, dialogo + descrizione, dialogo + descrizione + dialogo" rende a sua volta la lettura ulteriormente singhiozzante, effetto che creano già le tante virgole che si susseguono per tutto il testo. Ho notato che per tutta la OS tendi a usare questa impaginazione, dividendo il testo in macro-blocchi in cui dialoghi e descrizioni s'accavvallano e andare a capo è un tabù: dal mio punto di vista l'armonia interna del testo ne risente, la lettura risulta un tantino caotica e si tende a perdere il filo del discorso, specie durante le parti dialogate. In diversi punti ho dovuto rileggere tutto due volte perché avevo perso la concentrazione, e ti assicuro che ero molto presa dalla trama! Per rendere meglio l'idea, mi è sembrato di avere di fronte un cassetto zeppo di oggetti impilati strettamente l'uno sopra l'altro in uno stesso punto, anziché distribuiti in modo uniforme su tutta la sua superficie. Non sono critiche volte a dirti che scrivi male, anzi, il tuo stile è davvero pregevole e proprio per questo ti consiglio di limarlo per renderlo ancora più accattivante. La tua storia è interessante, sarebbe un peccato privarsi di una fetta di lettori per una questione legata all'impaginazione! 
In ultimo, "La porta alle sue spalle cigolò piano e il giovane Tom Riddle scivolò al suo interno, stampata sul viso la noia": un "la noia stampata sul viso" suonerebbe decisamente meglio, ai miei occhi e alle mie orecchie l'inversione soggetto/verbo risulta davvero sgradevole. Per il resto, come ti ho già anticipato, ho apprezzato il tuo stile. Lo reputo sensoriale perché è estremamente attento a richiamare l'attenzione su suoni, profumi, colori, sapori, ambiente. Tutto ciò che circonda Merope si apre a ventaglio di fronte al lettore, in questa storia tu gli permetti di percepire vividamente cosa prova la protagonista e di vedere altrettanto nitidamente cosa la circonda. Riesci ad essere così ricca di dettagli senza risultare prolissa - l'effetto dispersivo del tuo testo è dovuto infatti a un'impaginazione in blocco e a un ampio uso di virgole, non a un'incapacità descrittiva. Utilizzi metafore pregnanti e sai dare spessore tanto a stati d'animo e gesti dei personaggi quanto ad ambienti circostanti. Ad esempio con "fuori brillavano due sole candele i cui cerchi di luce accarezzavano morbidamente i tessuti alle pareti accendendoli di rosso sangue; parevano respirare." riesci a rendere pulsante l'immagine che descrivi. "Con morboso interesse guardò la bella ragazza perdere lentamente conoscenza e afflosciarsi delicatamente su se stessa, composta, quasi avesse un pubblico a cui offrirsi": qui ad esempio non mostri solo la cattiveria di Merope in due parole, ma in modo indiretto anche la grazia innata di Cecilia, che persino nell'afflosciarsi non si scompone, "quasi avesse un pubblico a cui offrirsi." 
Nonostante l'impostazione a blocco sei riuscita a mantenere vivo il mio interesse durante la lettura e renderla piacevole con descrizioni efficaci e una cura estrema per i dettagli. Il tuo stile è pieno, evocativo, ricco di sfumature. Se lo limassi un po' secondo me risalterebbe ancora di più! 



Titolo e introduzione: 4.5/10 
Al titolo ho assegnato 2.5, all'introduzione 2. 
Penso che entrambi non rendano giustizia alla storia. Il primo è banale, fuorviante, a mio parere dirotta l'immaginazione verso un tipo di storie molto superficiali e infantili, cosa che non riflette assolutamente la tua bellissima storia. Merope maledice Cecilia, Merope è maledetta da Salazar, Tom è maledetto da Merope, Voldemort bambino è maledetto da sua madre: potrei continuare così all'infinito, a dimostrazione del fatto che il collegamento tra significato del titolo e storia è forte, però resta il fatto che preso in sé il titolo non è in grado di rievocare tutte queste sfumature, è davvero troppo generico. L'introduzione va di pari passo, è molto scarna e altrettanto banale, ci dice troppo poco, non stuzzica la curiosità del lettore - un vero peccato, perché basterebbe estrapolare un pezzo qualsiasi del testo della storia per accendere l'interesse. La tua storia è zeppa di vivide descrizioni, è originale, ha un intreccio studiato nei minimi dettagli, dà un respiro nuovo alla coppia senza uscire esageratamente dai cardini del canon: perché non metterla in risalto? "E se Merope fosse diversa da come l’abbiamo sempre immaginata? Da come ce l’hanno sempre raffigurata?Merope sa che è nata per esaudire il proprio Desiderio e ha tutta l’intenzione di portare a termine i suoi propositi: a qualsiasi costo, con qualsiasi mezzo." spegne tutto quello che colora il tuo testo, lo mette in ombra sino a spegnerlo. Io stessa non avrei cliccato sul link della tua storia se non avessi dovuto valutarla per il contest - e al solo pensiero mi viene voglia di mangiarmi le mani, perché merita davvero tanto. Spero che tu prenda in considerazione il mio consiglio, sono convinta che così attireresti più lettori. 



Caratterizzazione personaggi: 13/15 
Mi hai davvero sorpresa con questa storia perché è sempre difficile leggere una Merope/Tom Sr/Cecilia diversa dalle solite. Della Merope che descrivi non tralasci nulla: ci permetti d'entrare letteralmente nella sua testa, di capire le sue scelte, i suoi pensieri, i suoi sentimenti e i suoi gesti. Ho adorato questa Merope che agisce come un serpente, "preda di una gioia furiosa" di fronte alla propria vittoria, per citarti, che "mentre il padre cadeva addormentato in preda ai fumi dell’alcol e il fratello raggiungeva il villaggio Babbano per seminare terrore, la ragazza riuniva davanti a sé diverse erbe raccolte lungo i fossi per combinarle in vari decotti e unguenti, che poi aggiungeva in piccole dosi ai miseri piatti che presentava in tavola, con la speranza che i suoi aguzzini morissero avvelenati." La tua Merope è tridimensionale, respira attraverso il testo, è una calcolatrice, è crudele, ed è capace di covare "un amore fanciullesco" che però è all'opposto anche "fatto di rimpianto miscelato a un bisogno viscerale", un bisogno talmente viscerale da non farle battere ciglio nemmeno quando vede il suo Tom avvinghiato a un'altra ragazza. Merope non si scompone neanche in quella circostanza, quasi fosse lei ad essere stata stregata al suo posto, e continua in modo sconcertante ad adorarlo, a pretenderlo, immune persino alla stessa gelosia vorace che tanto le aveva fatto odiare Cecilia per averlo avuto prima di lei. Merope ci appare quindi sia vittoriosa, ma anche vinta, vittima di un amore malato che le offusca la mente e le fa perdere la ragione, e in questo ho rintracciato più che mai la Merope dipinta nei libri. La tua Merope è inquietante, si fa detestare, ma al tempo stesso sa incatenare il lettore a sé con una personalità stratificata, tramite descrizioni che permettono al lettore persino d'immedesimarsi in lei. 
"Deliziata, assaporò il fruscio leggero della stoffa compiuto a ogni movimento, la dolce carezza del tessuto sul piccolo seno: si sentì libera e potente. Per anni aveva domato il proprio Desiderio, l’aveva nascosto nelle viscere del cuore, seppellito sotto strati di lividi, soffocato dagli abusi, ma ora, tutto quello, stava per finire!" 
Qui ad esempio si sentono tutto il livore e il senso di rivalsa che l'animano. Le cose che ho senz'altro apprezzato di più riguardano due aspetti del tutto inediti: il fatto che Merope in realtà finga di essere Maganò e che Tom non sia un amante devoto nei confronti di Cecilia sono aspetti nuovi che tu hai saputo inserire in modo ben congeniato nella storia, dando alla coppia un respiro diverso dal solito. Davvero brava! Mi è dispiaciuto abbassare il punteggio, ma purtroppo ci sono due cose che non mi hanno convinta. In alcuni momenti hai dato a Merope una scaltrezza e una grazia singolari - al ballo la descrivi addirittura capace di strisciare silenziosamente tra la folla come una biscia, cosa che mi pare eccessiva. L'hai trasformata da ragazzina goffa e maldestra in una sorta di temibile regina intrisa di veleno capace di raggirare chiunque al proprio volere. L'essere "sicura di sé, crudele, calcolatrice", per citare la mia indicazione, non implica un'inevitabile muta da bruco a farfalla, per intenderci, ed è un'immagine che non si addice alla vera Merope. L'altro aspetto che non mi convince è l'odio che lei nutre per il figlio. Nel canon sappiamo che ha insistito tanto per farlo chiamare come suo padre: se l'avesse odiato, se davvero non gli fosse importato nulla di lui, non credo avrebbe impiegato le sue ultime forze per esprimere quel desiderio. Per il resto rinnovo i miei complimenti, inutile dire che con Tom Sr hai fatto un lavoro magistrale. Meschino, superficiale, arrogante, ma innegabilmente affascinante agli occhi di Merope. Anche coi personaggi secondari sei stata superba. Hai delineato figure a tutto tondo che si sono rivelati estremamente realistiche. Se non fosse per quelle pecche di cui ti ho parlato il risultato sarebbe davvero eccellente! 



Utilizzo fiaba: 15/5 
Non avrei potuto chiedere di meglio di quanto hai creato in questa storia. Non solo sei riuscita a integrare gli elementi fiabeschi all'universo potteriano senza snaturare uno dei due, ma sei stata anche capace di rendere il tutto verosimile, originale, intrigante. L'idea di rievocare Salazar tramite la pietra della Resurrezione è geniale, bizzarra e rischiosa, ma davvero geniale - e lasciami dire che nella scelta della fata madrina mi hai davvero stupita! Giuro, se fossi una persona estranea alla tua storia mi verrebbe voglia di darci un'occhiata soltanto leggendo questo appunto, proprio per vedere come hai fatto a integrare Salazar alla vicenda. La fata madrina del tuo racconto è decisamente ambivalente, è sia aiutante che carnefice della tua Cenerentola, dato che l'aiuta col desiderio di vederla morire, ritenendola un'erede indegna della propria stirpe. In questo, così come nella scelta di rovesciare i ruoli di Merope e Cecilia, rispettivamente da Cenerentola a sorellastra e viceversa, sei stata incredibilmente originale. Hai saputo rivisitare la fiaba in modo tutto tuo, dando allo stile stesso il sapore di un'epoca passata che ben si adatta sia alla generazione dei personaggi potteriani che a un mondo lontano, da fiaba. Alla fine nella scelta di presentare a chiusa della storia il flashback del ballo ci ho visto un intento d'esprimere il personale "e vissero felici e contenti" di Merope col suo arrogante principe. La storia di Cenerentola si chiude mostrandoci una ragazzina ormai non più vestita di stracci e infelice, ma una principessa vittoriosa, fianco a fianco del suo principe. Non so se effettivamente i flashback servano a dire al lettore che Merope, dopo la morte, è finita in un'Aldilà che le permette di rivivere il proprio trionfo. Fatto sta che ce la mostri per l'ultima volta quand'è prigioniera del ricordo di quel ballo, il giorno in cui è riuscita a stregare Tom e a portarselo via, in un'immagine speculare rispetto a quella della fiaba. Mi piace questo rovesciamento di fondo: la scarpetta è un anello maledetto, l'amore del principe per Cecilia è fasullo, i veri cattivi sono Cenerentola e la fata madrina - persino la madre di Merope in veste di un'altra fata madrina, che in punto di morte dovrebbe suscitare compassione, si trasforma in un personaggio negativo regalando alla figlia una pozione maledetta. Avevo voglia di leggere qualcosa di diverso dal solito, un esperimento capace di rivelasi intrigante e originale, e devo dire che in questo mi hai decisamente accontentata al massimo! 



Gradimento personale: 9/10 
La tua storia mi è piaciuta tanto, è ricca di dettagli perfettamente studiati che contribuiscono a renderla convincente e appassionante. Hai sperimentato con pozioni, ingredienti, incantesimi, conferendo al racconto un tocco del tutto personale. Anche se a mio avviso hai calcato un po' troppo la mano con Merope, sei riuscita a rappresentarne una molto simile a quella che volevo vedere in scena. L'intreccio, per quanto complesso, è davvero avvincente e crea notevole suspense. Non ti ho dato il massimo per le ragioni elencate in precedenza, ma sappi che sei comunque riuscita a regalarmi una lettura indimenticabile! 



Totale: 60.5 + 3 bonus = 63.5/73

Nuovo recensore
17/07/18, ore 13:17

Ciao, Uwetta ^^
Non so se mi è permesso lasciare una recensione, avendo anch'io preso parte al contest, ma mi sembrava un bel gesto; nel caso stessi violando qualche regola, mi premurerò di cancellarla.

Onestamente, ero molto curiosa riguardo a quanto era stato scritto dalle altre partecipanti e non sono riuscita a trattenermi dal leggere i vostri lavori xD ma devo dire che anche il mio amore per il fandom di HP ha influito sulla mia decisione di dedicarmi alla lettura delle vostre ff.

Per venire alla tua storia, l'ho trovata molto intensa.

Premetto che io non avrei mai scelto questa coppia, perchè non è davvero nelle mie corde, perciò non posso fare a meno di stimare chi, come te, decide di buttarsi e cimentarsi anche in ciò che non le risulta congeniale.

Ho fatto la premessa per una ragione: nonostante non fosse una ship con cui sei a tuo agio, ho trovato che tu abbia reso davvero bene il rapporto che lega questi due personaggi, anche tenendo in considerazione quel poco che si sa su di loro dai libri della zietta Row.

Quindi ti faccio i miei complimenti ^^
Ho solo un piccolo appunto: in certi momenti, i flashback mi hanno reso un po' difficoltosa la lettura della storia.

I flashback rispondevano a molte delle domande che mi ponevo a mano a mano che andavo avanti con la trama, ma interrompevano un po' il 'corso presente' del racconto.

Per farla breve, ne avrei inserito qualcuno in meno, ma questa è solo una mia opinione.
Per il resto l'ho trovata perfetta, ben scritta e con riferimenti puntuali e una ricerca e cura dei dettagli non indifferente.

Ti auguro buona fortuna per il contest ^^
Senza_corona