Ciao cara!
In realtà, non avevo scelto questo e magari preferivi scegliessi una storia più recente per lo scambio ma, come forse avrai intuito dal profilo, la Old Generation è, da sempre, il mio punto debole e le storie di Remus Lupin alle prese con i suoi ricordi devo leggerle necessariamente.
Innanzitutto, mi è piaciuto molto il modo in cui hai costruito la storia, con un costante alternarsi tra passato e presente, accompagnando il lettore in questo viale dei ricordi. Tra l'altro, il Prigioniero di Azkaban, che qui ripercorri interamente, è uno dei miei libri preferiti, a pari merito con l'Ordine della fenice, credo, e leggere questa storia è stato un po' come rileggerlo ancora una volta.
Il richiamo a Sirius e alla foto appesa ovunque mi ha dato una stretta al cuore. È una di quelle considerazioni amare e brutali che Remus avrebbe tranquillamente potuto fare, Remus che è pienamente IC ed ho apprezzato tantissimo.
Credo che forse il mio momento preferito in assoluto sia stato quello del treno, quel ricordare lo scompartimento che occupava con gli amici, il ricordo del primo Patronus evocato, un lupo che correva insieme al cervo e al cane, il sovrapporsi eterno di passato e presente che si fa ancora più vivo nel momento in cui Remus si trova Harry così somigliante a James davanti a lui. Hai riempito ancor di più e con maggiori dettagli una scena che nel libro era già tanto tanto intensa
Il ritorno ad Hogwarts è dolceamaro, perché Hogwarts è casa ma è anche il luogo che gli ricorda quotidianamente quel che ha perduto, quanto le cose siano cambiate insieme alla scoperta vicinanza con Harry, a Sirius che si avvicina sempre di più e lui che, nonostante tutto, non riesce a denunciarlo.
Devi sapere che io ho proprio un debole più che per l'amicizia tra Remus e Sirius o quella tra James e Sirius, pur adorando entrambe, per il rapporto tra James e Remus. Ho sempre avuto la sensazione che James sia stato il perno, il cuore dei Malandrini, accomunati più da questo ragazzo con gli occhiali quadrati e la cravatta in disordine e per questo ho adorato questa frase:
"Eravate amici? No. Lui era il tuo miglior amico. L'unico che non ti avesse mai abbandonato, che non ti avesse mai tradito. L'unico che c'era sempre stato. Non era un amico. Era molto molto di più".
Insomma, come avrai capito tra me e i Malandrini c'è un amore infinito e questa storia non ha potuto non toccarmi, soprattutto nell'epilogo in cui Remus, eternamente destinato ad essere l'ultimo Malandrino, per un momento non è più tale, per un momento il passato e il presente si ricompattano ed il mondo non sembra poi così imperfetto!
Questa storia mi è piaciuta molto! Ho notato che hai scritto ancora di loro e sono curiosa di leggere altro!
Ancora congratulazioni!
Un abbraccio
Fede |